IL XXXVI RAPPORTO CONGIUNTURALE

Cresme: investimenti in costruzioni a -9,5% nel 2024, poi stabili sopra il livello 2021. L’incognita del DOPO-2027

27 giugno

27 Giu 2024 di Giorgio Santilli

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Cresme: investimenti in costruzioni a -9,5% nel 2024, poi stabili sopra il livello 2021. L’incognita del DOPO-2027

Gli investimenti in costruzioni sono in caduta libera nel 2024 con una riduzione del 9,5% rispetto al 2023, trainati a fondo dal crollo della riqualificazione abitativa (-26,5%). Questa è la previsione del Cresme, contenuta nel XXXVI Rapporto congiunturale che sarà presentato oggi dal direttore Lorenzo Bellicini. Il 2024 sconta l’effetto della fine del Superbonus, ma nel triennio 2025-2027 la previsione annuale – spinta da un mercato delle opere pubbliche già oggi in accelerazione – è sempre positiva, rispettivamente +0,5%, +1,3%, +1%.

Possiamo dire che il prossimo dovrebbe essere un triennio di stabilizzazione degli investimenti per il settore ed è interessante vedere, con i numeri, che si tratta di una stabilizzazione a livelli molto alti. In valori assoluti a prezzi costanti 2015, infatti, tra il 2025 e il 2027 gli investimenti in costruzioni viaggeranno fra 167 e 170  miliardi annui, quando nel 2021 erano a 157 miliardi e nel 2019 poco oltre 136 miliardi.

Il settore sembra quindi aver fatto un salto rispetto agli anni pre-Covid. Merito, indubbiamente, anche della spinta che porterà in termini di spesa effettiva, d’ora in avanti, il Pnrr. Il piano europeo – è una delle constatazioni del Rapporto – si innesta su un mercato delle opere pubbliche già in salute che ha beneficiato della programmazione avviata nel 2017 e non ha risentito in negativo del nuovo codice degli appalti, come successo nelle precedenti entrate in vigore di nuove discipline normative.

Attenzione, però, perché questo scenario ancora florido nonostante la caduta di quest’anno vale soltanto fino al 2027 (compreso un anno di trascinamento post-Pnrr) e dopo non sappiamo cosa ci sarà e cosa ci aspetterà. Le transizioni demografiche, ambientali, tecnologiche, economiche, geopolitiche sono in corso in questo momento e sono di una portata non prevedibile. Il mondo delle costruzioni potrà giocare le sue carte.

La grande incognita – dirà stamattina Bellicini – è nel dopo-2027. E l’indicazione strategica che darà agli operatori del settore è di “preparare due strategie, una per il 2024-2027, una per il 2028-2038”. Non resta che collegarsi, inizio alle ore 10.

 

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