Come impatterà la legge sull’IA sul codice degli appalti
Il Senato ha approvato il disegno di legge di delega al Governo sull’intelligenza artificiale il 17 settembre, e ora si attende la sua pubblicazione ufficiale, dalla quale deriveranno impatti significativi anche sui contratti pubblici, sia in modo indiretto che diretto.
In modo indiretto in quanto il Codice dei contratti pubblici (Dlgs. 36/2023) già menziona l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) all’articolo 30, suggerendo alle stazioni appaltanti di utilizzarla per migliorare l’efficienza e automatizzare le procedure di acquisto, che in tal modo rientrano nel campo di applicazione della nuova legge sull’IA, dei suoi principi e regole. Inoltre, l’articolo 14 della nuova normativa è specificamente dedicato all’utilizzo dell’IA nella pubblica amministrazione, evidenziando l’intenzione di regolarne l’uso nel settore pubblico.
In maniera diretta perché l’articolo 5, lettera d), della nuova legge incide direttamente sui contratti pubblici. La norma stabilisce che lo Stato e le altre autorità pubbliche dovranno indirizzare le piattaforme di e-procurement in modo che, nella selezione dei fornitori di sistemi e modelli di IA, siano favorite le soluzioni che offrono garanzie specifiche. Tali garanzie includono:
- localizzazione dei dati: i dati strategici devono essere localizzati ed elaborati in data center sul territorio nazionale;
- sicurezza e continuità operativa: i sistemi devono garantire procedure di disaster recovery e business continuity implementate anch’esse in data center nazionali;
- trasparenza e sicurezza: devono essere privilegiati modelli che assicurino alti standard di sicurezza e trasparenza nelle modalità di addestramento e sviluppo di applicazioni basate sull’IA generativa.
Questi criteri dovranno essere applicati nel rispetto della normativa sulla concorrenza e dei principi di non discriminazione e proporzionalità, garantendo un mercato equo.
L’approvazione di questa legge, dunque, segna un passo importante verso la regolamentazione dell’IA in Italia, con un’attenzione particolare alla sovranità digitale e alla sicurezza nazionale. Nel prossimo futuro, è probabile che vedremo un’accelerazione dell’adozione di soluzioni di IA nella pubblica amministrazione, non solo per l’efficienza, ma anche per rafforzare la sicurezza dei dati e delle infrastrutture critiche. Questo potrebbe portare a un’evoluzione del mercato, con le aziende tecnologiche che dovranno adeguare le loro offerte per rispettare i requisiti di localizzazione e sicurezza.