IL POSITION PAPER

Cna, le riforme per le pmi: energia competitiva, bollette eque, sostegno agli investimenti, autoproduzione

09 Apr 2025 di Mauro Giansante

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Misure di breve e di medio-lungo periodo. La Cna, confederazione dell’artigianato e le piccole e medie imprese, ha presentato ieri un position paper per chiedere al governo di implementare una doppia strategia per aiutare le pmi ad affrontare le sfide energetiche attuali. Il contesto, come noto, è quello che si è prodotto da tre anni a questa parte con i due nuovi capitoli del conflitto russo-ucraino e israelo-palestinese, nonché con l’ultima guerra commerciale scatenata dall’amministrazione Trump: impennata di costi, volatilità dei mercati, rischi di approvvigionamento delle forniture, necessità di svoltare sul fronte della decarbonizzazione. Una volta per tutte.

Secondo Cna, nonostante dal 2023 i prezzi energetici siano progressivamente diminuiti, trova conferma lo svantaggio delle piccole imprese italiane rispetto ai competitor europei e rispetto alle imprese italiane di più grandi dimensioni. La bolletta elettrica pagata dalle imprese italiane più piccole (fascia di consumi annui inferiori ai 20 MWh) supera infatti del 14,1% quella pagata nella media dell’Unione Europea. Questo differenziale diminuisce progressivamente all’aumentare dei consumi e risulta inferiore ai quatto punti percentuali per le imprese energivore (consumi annui compresi tra i 70.000 e i 150.000 MWh).

 

 

La vulnerabilità attuale, persistente, grava ancor più sulle pmi – afferma la confederazione nel paper – per via del rapporto sbilanciato con la fornitura energetica e l’attuale struttura della bolletta, su cui grava una parafiscalità che drena quasi il 35% di quanto una piccola impresa paga complessivamente per l’energia.

Di qui, i pilastri dell’azione da intraprendere: anzitutto, un’energia competitiva per tutte le imprese; una bolletta più equa; un nuovo concetto di impresa energivora; un mercato più sicuro e stabile. Per Cna, inoltre, il percorso di decarbonizzazione non va abbandonato ma va piuttosto affrontato con soluzioni tali da conciliare sostenibilità e competitività del sistema economico europeo e nazionale. Occorre, poi, rendere le pmi protagoniste dell’Autoproduzione come soluzione immediata per alleggerire le bollette e favorire investimenti. Su cui, appunto, serve più sostegno anche tramite una completa ed efficace sburocratizzazione.  rappresentano la leva per accelerare il percorso di decarbonizzazione. “In tal senso – conclude il paper – va dato, ai recenti strumenti di supporto, un orizzonte temporale più ampio. Qualsiasi sviluppo tecnologico non dovrà trascurare gli aspetti strategici della strutturazione e valorizzazione di una filiera nazionale”. Punti fermi a cui la Cna allega poi il sostegno alle scelte di medio-lungo periodo, “che ad oggi pongono alcune sfide in particolare rispetto al ruolo che le nuove tecnologie, a partire dal nucleare, possono apportare in termini di rafforzamento del sistema energetico nazionale, con costi accessibili ed in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione”.

Introducendo il discorso del ministro Pichetto Fratin, ieri il presidente di Cna Dario Costantini ha ricordato il documento da 100 proposte stilato dalla confederazione presentato pochi giorni fa e consegnato anche al governo con l’obiettivo di sburocratizzare l’operato delle imprese. Nell’incontro di martedì a Palazzo Chigi sul tema dei dazi l’associazione ha chiesto di spostare 1 miliardo di quei fondi di transizione 5.0 che non sono stati utilizzati sul fondo da 320 milioni per dare la possibilità alle imprese in poco tempo di rendersi autonome o almeno parzialmente autonome energeticamente. “Il decreto bollette ha aiutato qualcuno ma non ha aiutato tutti, lasciando le imprese più piccole, quelle con una potenza impiegata sotto i 16 kilowatt”, ha spiegato Costantini. “Oggi una piccola impresa paga il 55% circa di energia e il resto di oneri. Per una grande impresa si parla circa del 92% di energia e solo il resto sono oneri. Ovviamente anche tenendo conto della paura dei dazi e tutte le tensioni internazionali e di tanti mercati che si sono chiusi questo tema diventa ancora più faticoso da sopportare per le nostre aziende”.

Intanto, a margine del suo discorso, il ministro Pichetto ha fatto sapere che sul taglio Asos per le pmi (la componente della spesa per oneri di sistema destinata a coprire gli oneri generali relativi al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione) aveva dato parere favorevole ma c’è un tema di coperture che dipende ovviamente dal Mef. Sulle comunità energetiche, invece, è in arrivo la chiusura dell’accordo con Bruxelles per innalzare il tetto dei comuni da 5mila a 30mila abitanti.

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