parla la ceo di fibre net
Cecilia Zampa: il futuro è nella leggerezza e nelle prestazioni strutturali dei materiali compositi fibro-rinforzati, anche nelle costruzioni innovare paga

“Siamo stati i primi a portare all’esame dei laboratori del CNR alcuni materiali compositi rinforzati con fibra di vetro e di carbonio che poi si sono affermati via via come materiali di larga produzione e di largo utilizzo, in particolare quando sono stati introdotti nelle norme di progettazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici e del MIT. Puntare tutto sulla ricerca e sull’innovazione, fin dalla nostra nascita, nel 2001, e poi dal 2003 con i nostri laboratori in affiancamento a numerose Università, come Brescia e Roma 3, nel nostro caso ha pagato”. Cecilia Zampa, ceo di Fibre Net, la società che ha costituito 23 anni fa con il fratello Andrea, racconta un’azienda che ha potuto puntare tutte le carte su ricerca e sviluppo anche in un settore tradizionale e poco aperto all’innovazione come spesso risulta quello delle costruzioni. Oggi Fibre Net fattura 58 milioni, di cui il 70% ancora nel settore dell’edilizia pubblica e privata, il 10% nel settore che chiama “industriale”, con prodotti tipo recinzioni per Enel, Rfi, aeroporti, e un 20% nelle infrastrutture, quota in crescita, ma ancora limitata. Ed è proprio dalle infrastrutture che Cecilia Zampa si attende nuove soddisfazioni nel futuro.
“In questa stagione – dice – avvertiamo il beneficio degli appalti del Pnrr, dove lavoriamo con servizi di progettazione e forniture di materiali prevalentemente per i lavori nelle scuole e negli edifici pubblici più una quota nelle infrastrutture; ma contiamo molto, in prospettiva, sulle linee guida del governo che obbligano l’Anas, le concessionarie autostradali, ma anche moltissime amministrazioni locali a monitorare, catalogare, mettere in sicurezza grandi infrastrutture come ponti e viadotti. Ci sarà l’obbligo di utilizzare materiali certificati e quello della certificazione dei nostri materiali per noi è una scelta di sistema, come dimostra il fatto che abbiamo cominciato ad acquisire la certificazione EPD per i nostri prodotti. Ma soprattutto contiamo sul fatto che una trave per infrastrutture prodotta con i nostri materiali compositi fibro-rinforzati pesa un quinto di quella realizzata con i materiali tradizionali come l’acciaio, offre le stesse prestazioni in termini di affidabilità e prestazioni ottimali in termini di sicurezza”.
Fibre Net punta sulla specializzazione di prodotto, ma con un processo lungo che va dalla ricerca all’ideazione, dalla progettazione alla produzione all’industrializzazione. Non può mancare l’aspetto della sostenibilità economica che il gruppo persegue soprattutto sul fronte della circolarità. “In tre anni contiamo di essere un’azienda autonoma sul piano energetico, ma dove stiamo accelerando, anche in termini di ricerca, è la produzione zero di rifiuti”.
Il boom degli anni precedenti è dovuto in parte anche al Superbonus e sarebbe inutile negare che ci si attende un contraccolpo. “Il crollo improvviso del Superbonus – dice Zampa – con il cambiamento di regole in corso d’opera ha creato problemi seri al settore e soprattutto a quelle aziende che fanno programmazione. Se ne poteva uscire forse senza demolire anche le parti di quel meccanismo che potevano essere salvate o con una riduzione graduale che lasciasse in piedi un incentivo certamente molto ridotto ma stabile e affidabile”.
Alcuni esempi di interventi di Fibre Net su infrastrutture stradali. Per il gruppo la sfida oggi più importante è l’utilizzo della fibra di carbonio per il rinforzo strutturale. I materiali compositi permettono interventi rapidi, con la garanzia di una lunga durata nel tempo. Il calcestruzzo può essere rinforzato con le fibre come nell’intervento di ripristino per il ponte di Atrani. Per i lavori di manutenzione straordinaria sulla Ss 163 “Amalfitana”, dal km 30+600 al km 30+700 sono state usate malte tecniche con tessuti di Carbonio FRP e Rete in fibra di Vetro. Consolidamento e rinforzo con FRP del viadotto Pioverna sulla S.S. 36. Interventi con i materiali forniti da Fibre Net anche nella manutenzione straordinaria del viadotto Pioverna e dei suoi rami
di svincolo: l’intervento con FRP in questo caso è stato realizzato in quota, su infrastrutture sospese a oltre 70 m di altezza, nell’ambito di un ampio programma di manutenzione programmata delle più importanti opere viabilistiche della Lombardia. Infine il consolidamento e l’impermeabilizzazione del viadotto Molise II. Il
recupero delle opere d’arte esistenti per il viadotto Molise II è stato realizzato con di malte tecniche prodotte da Fibre Net attraverso interventi di manutenzione.