IL PROTOCOLLO D'INTESA
Cdp, con Anci obiettivo social housing per rendere più competitivi i territori. Sirec con le Università per la rigenerazione al Sud
IN SINTESI
Generare sinergie per accrescere la competitività dei territori: è la sfida comune che affrontano Cassa Depositi e Prestiti e l’Anci. Sfida che passa attraverso una nuova piattaforma di collaborazione, al centro di un protocollo di intesa che Cdp e l’associazione dei Comuni italiani, hanno sottoscritto ieri e che rafforza il loro legame storico. A firmarlo sono stati l’ad di Cdp, Dario Scannapieco, e il presidente di Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. L’accordo è frutto di un dialogo costante tra le due istituzioni e ora questo rapporto si struttura ancora di più con questa nuova piattaforma di collaborazione strategica che permetterà di produrre sinergie tramite l’applicazione di modelli d’intervento innovativi, lo sviluppo di competenze specifiche e di nuovi strumenti di finanziamento. Ma come si articola questo nuovo percorso comune? Cdp e Anci realizzeranno iniziative congiunte per rendere sempre più efficace l’operato dei Comuni a favore dei territori, grazie non solo al supporto economico ma anche a servizi di advisory – che, va ricordato, Cdp ha posto tra le priorità strategiche del nuovo piano industriale – in grado di promuovere investimenti e attrarre l’interesse di operatori privati. Tra i settori di collaborazione individuati dall’accordo anche quello che riguarda le diverse forme dell’abitare sociale per un’offerta residenziale più inclusiva. Questi obiettivi verranno perseguiti attraverso momenti di confronto e formazione, con particolare attenzione al tema del Partenariato Pubblico-Privato quale modalità di cooperazione finalizzata ad innalzare la qualità e l’efficienza delle prestazioni offerte alla collettività.
In particolare, il Protocollo d’intesa indica quattro principali linee d’intervento su cui orientare l’attività: la condivisione di esperienze per il potenziamento delle capacità progettuali e di spesa degli Enti locali, il supporto specialistico e l’elaborazione di soluzioni finanziarie tarate sulle priorità dei territori; la diffusione, tramite Anci e Anci Regionali, di iniziative promosse da Cdp presso Comuni e Città Metropolitane, incluse quelle dedicate a facilitare l’accesso delle PA locali al credito e ai fondi europei; l’organizzazione di incontri per promuovere la conoscenza delle opportunità sul fronte dell’innovazione sociale, a favore della cittadinanza, e della finanza d’impatto, per generare maggiori benefici; la predisposizione di approfondimenti e analisi sulla competitività dell’economia reale, con focus sui servizi pubblici e sulle infrastrutture strategiche.
“La firma di oggi rappresenta un ulteriore coronamento della storica collaborazione tra Cdp e Ancie allo stesso tempo l’avvio di un nuovo percorso condiviso per valorizzare il patrimonio e l’immenso potenziale espresso dalle comunità locali”, ha sottolineato Scannapieco.”Per Cassa Depositi e Prestiti il sostegno ai Comuni è da sempre una vocazione e – ha spiegato – il Piano Strategico 2025-2027 prevede di rafforzare ancora il ruolo di Cdp come Istituto nazionale di promozione con un approccio sempre più innovativo. Siamo anche impegnati ad accrescere la vicinanza ai territori attraverso l’ampliamento dei presidi locali del Gruppo e il potenziamento del loro ruolo. Unendo le forze e le esperienze potremo contribuire a una dinamica virtuosa capace di produrre vantaggi per tutto il Paese”. Per Manfredi, “l’intesa con Cassa Depositi e Prestiti valorizza il ruolo dei Comuni, riconoscendoli come i principali investitori pubblici, anche alla luce dei risultati positivi maturati con l’esperienza del PNRR”. Ora, “attraverso il supporto consulenziale e strumenti finanziari innovativi, necessari per sbloccare i progetti, si crea un importante potenziale volano, strategico per la crescita dei territori e dell’intero Paese. Questa collaborazione – ha evidenziato ancora Manfredi – consentirà di accelerare i processi sulla rigenerazione urbana e l’abitare sociale, stimolando lo sviluppo di partenariati pubblico-privati e trasformando le esigenze dei territori in investimenti efficaci ed equi per le nostre comunità. Il protocollo segna un consolidamento dello storico rapporto con CDP, ma soprattutto un passo in avanti per offrire risposte concrete ai cittadini e nuovi strumenti di operatività ai Comuni”.
L’impegno di Cdp al Sud con Sirec per la rigenerazione di patrimoni immobiliari pubblici dismessi
Oltre all’impegno sui territori, fulcro all’accordo con Anci, c’è un’altra iniziativa mirata sul Mezzogiorno che Cdp ha ideato e dedicata alla rigenerazione di patrimoni immobiliari pubblici dismessi, con l’obiettivo di trasformarli in leve concrete di rilancio urbano, sociale e culturale. Si tratta della “Southern Italy REgeneration Challenge (SIREC)”, che con il supporto tecnico-scientifico del REC (Real Estate Center) del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano (PoliMI), coinvolge le Università del Sud Italia in un percorso multidisciplinare per sviluppare proposte progettuali innovative, sostenibili e in linea con le strategie di sviluppo locale. CDP sarà protagonista nella definizione dei contenuti e nel posizionamento strategico dell’iniziativa, rafforzando il proprio ruolo nel promuovere modelli di rigenerazione urbana ad alto impatto e valorizzazione dei territori. Il programma si svolgerà nel periodo ottobre 2025 – ottobre 2026 e sarà articolato in tre fasi principali: selezione, approfondimento e accompagnamento allo studio di fattibilità. Particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo di eventuali collaborazioni pubblico-private, alla replicabilità delle iniziative proposte e alla generazione di un impatto duraturo. Le tre proposte giudicate più promettenti potrebbero essere selezionate per un percorso di approfondimento ed essere oggetto di studio da parte di Cdp. Sirec vuol essere un laboratorio di futuro, che parte dai territori e investe sui giovani come motore di cambiamento reale, e vuol essere motore di processi di rigenerazione urbana in aree del Sud Italia caratterizzate da fragilità infrastrutturale, economica e sociale, attraverso il riuso strategico di patrimoni immobiliari sottoutilizzati o in stato di abbandono. L’iniziativa intende coniugare due obiettivi fondamentali: rigenerare spazi fisici (brownfield o asset): attraverso progettualità concrete, innovative e sostenibili, capaci di restituire agli immobili una funzione pubblica o comunitaria coerente con i bisogni dei territori; attivare competenze e capitale umano: coinvolgendo studenti universitari in un percorso formativo orientato alla co-progettazione e al problem solving territoriale, in chiave multidisciplinare e collaborativa. L’ambizione è quella di creare valore durevole nei contesti urbani attraverso una rigenerazione fondata sull’inclusione, sull’innovazione sociale e sull’integrazione tra settore pubblico, accademico e attori del territorio.