È in inchiesta pubblica finale presso il sito di UNI la bozza della norma UNI 11337-8 (si veda qui il testo) che trasferisce in sede normativa la prassi di riferimento UNI 74, dedicata originariamente al cosiddetto Sistema di Gestione BIM. È un caso emblematico di come la normazione volontaria, con la pre-norma, abbia anticipato una evoluzione del mercato, per poi consolidarne il contenuto alla luce delle dinamiche subentrate.
Il testo, ora rivolto al Sistema di Gestione e di Governo dei Processi Digitalizzati di una organizzazione, ha la finalità di permettere agli attori allargati dei versanti della domanda e dell’offerta di autovalutarsi, di sostenere una qualificazione o valutazione di conformità da una seconda parte (ad esempio, a opera di un committente nei confronti dell’affidatario di un contratto) o di una terza parte, nella forma della certificazione.
La questione della casa è tornata al centro del dibattito, se ne sta occupando l’Europa, se ne stanno occupando diversi paesi europei, se ne accenna anche in Italia. La crisi abitativa è una questione europea. In questo momento sono molti gli studiosi che si sono attivati per riprendere questo grande tema in gran parte dimenticato per tutti gli anni 2000. Nel nostro Paese ad eccezione dello sforzo svolto dal Fondo Investimenti per l’Abitare, mirato all’housing sociale, possiamo dire che non ci sia stata nessuna politica per la casa negli anni 2000. E forse dovremmo risalire addirittura alla prima metà degli anni ’90 quando il problema della casa sembrava risolto. In questa breve nota vorrei provare a mettere sul tavolo alcuni temi che forse possono essere utili alla discussione. L’occasione è stata un interessante recentissimo incontro seminariale dell’IFEL a cui sono stato invitato insieme a vari studiosi e amministratori di comuni italiani.
Il crowdfunding è un fenomeno Fintech, ormai noto, volto alla raccolta di capitali tra il pubblico senza l’intervento di banche o altri intermediari, che si basa sull’innovazione tecnologica delle piattaforme digitali on-line. La nascita è stata spontanea, come per altri sviluppi tecnologici del filone finanza alternativa o finanza etica.
Poi tutto cambia con il Regolamento UE n. 1503 del 7 ottobre 2020 e con il decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 30 che introducono un’autorizzazione, controlli da parte della Consob e della Banca d’Italia, regole di trasparenza e di tutela per gli investitori (a partire dalla verifica di appropriatezza e comprensione).
Approvato definitivamente in Senato il DDL sull’intelligenza artificiale (17 settembre 2025), l’Italia si dota finalmente di una cornice normativa nazionale che accompagna l’entrata in vigore dell’AI Act europeo.
Tale norma non va a sostituire il regolamento comunitario (direttamente applicabile), ma ne integra alcuni aspetti, introducendo prescrizioni settoriali e disciplinando materie specifiche, con l’intento dichiarato di mantenere l’IA “antropocentrica, trasparente e responsabile”.
DIARIO POLITICO
La quasi rissa andata in scena alla Camera, giovedì, subito dopo l’approvazione della riforma della Giustizia potrebbe rappresentare il prologo della battaglia destinata a concludersi con il referendum confermativo il prossimo anno. Potrebbe, ma non sarà così. Mancano infatti le micce che dai tempi di Mani Pulite avevano incendiato il rapporto tra politica e magistratura.
Si racconta che il presidente Truman si lamentasse dei suoi consiglieri economici: voleva economisti “con una mano sola”, perché quelli che aveva dicevano sempre “on the one hand” e poi “on the other hand” e non concludevano mai nulla. Anche io alla domanda secca – se sia desiderabile che FS si integri verticalmente nel settore delle costruzioni – non risponderò né sì né no, ma “dipende”. Prescindiamo qui pure volutamente da aspetti più contingenti, di natura organizzativa o finanziaria, e cerchiamo di affrontare la questione in termini più generali.
La Gestione Informativa Digitale (GID) e con essa il cosiddetto BIM, fanno ormai parte integrante del Codice dei Contratti Pubblici e, potenzialmente, in futuro, potrebbero entrare a far parte della legislazione relativa alla rigenerazione urbana e all’edilizia privata. Al contempo, l’innovazione digitale mostra sempre più risvolti: dall’Intelligenza Artificiale al Gemello Digitale, dal Passaporto Digitale del Prodotto alla Notarizzazione, dal Fascicolo Digitale dell’Edificio allo Smart Readiness Indicator.
AUTORITà DEI TRASPORTI
Nicola Zaccheo leggerà stamattina alla Camera dei deputati la Relazione annuale al Parlamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Il presidente sottolineerà il ruolo dell’intelligenza artificiale nel campo della mobilità promettendo un atteggiamento positivo e non mancherà di rivendicare i risultati ottenuti con la regolazione nel settore auostradale, grazie anche alle riforme volute dal Pnrr e portate avanti con il ministro Salvini. Grande attesa per le parole che pronuncerà sulla questione del divieto di circolazione per i treni lenti (sotto i 200 chilometri orari) sulla Direttissima Roma-Firenze. Probabile un’apertura a una deroga parziale, ma ricordando anche che i ritardi sono nella consegna dei nuovi treni.
OEPV OBBLIGATORIA
Con l’articolo 5 del Dl 9 settembre 2025, n. 127, il legislatore interviene ancora una volta sul codice dei contratti pubblici per mettere sicurezza, accessibilità e qualità del servizio al centro delle procedure di scelta dei pullman per uscite didattiche e viaggi di istruzione. Due le novità chiave.
Che cosa è e che cosa significa questo in house replicato a ventaglio in più settori (costruzioni, produzione di treni e sistemi di segnalamento, produzione di bus) che starebbero per varare le Fs di Stefano Antonio Donnarumma? Salvataggi di Stato mascherati di aziende in difficoltà (che smentiscono seccamente le difficoltà) o una mossa d’anticipo per evitare che si blocchino cantieri (proprio nella fase decisiva del Pnrr) per le possibili difficoltà future (finanziarie, non industriali) di queste imprese appaltatrici? O ancora, e più probabilmente, il tentativo di Fs di controllare più da vicino costi comparati e tecniche di realizzazione nel mercato degli appaltatori, avendo una propria impresa fra le concorrenti/esecutrici, secondo il “modello Pavimental” che adottava Aspi? Oppure, ancora, una puntata annunciata di quel film horror intitolato da alcuni “re-Irizzazione dell’economia” che vorrebbe spiegarci come da un’espansione del settore pubblico – per altro, in questo caso, con una inedita e perversa commistione di fatto fra committente e appaltatore controllato dal committente – possano venire le soluzioni per sanare le fragilità del nostro sistema industriale?
DIARIO POLITICO
La politica internazionale continua a dettare l’agenda di Giorgia Meloni. La premier ha cancellato all’ultimo momento il viaggio nell’Indopacifico programmato a fine agosto per partecipare ai vertici sulla guerra in Ucraina: decisione solenne, certo, ma con un effetto collaterale inevitabile. Restando a Roma, i riflettori tornano infatti a illuminare anche le spine di casa: una legge di Bilancio con le casse vuote e gli alleati pronti a scannarsi su tagli fiscali e rottamazioni mentre la telenovela sul nodo candidature regionali, a partire dal Veneto, resta ancora irrisolto.
Parole, parole, parole. La veccha interpretazione di Mina torna sempre utile quando arriva l’agenda d’autunno, stagione di governo in cui si confondono desideri e realtà, annunci e misure concrete, in un contesto che esaspera la competizione politica a ogni costo (tanto più se all’orizzonte ci sono elezioni politiche buone, al solito, per contare i pesi dei singoli partiti più che delle coalizioni). Dire anziché fare, dire anche per non dire nulla: diventa questa verbosità senza conseguenze il tratto che annoia gli italiani e tormenta il ministro dell’Economia impegnato a buttare giù lo schema della legge di bilancio, resistendo alle richieste dei partiti assetati di consenso e attori di propaganda. Si fa fatica a seguire una corretta scala di valori. Ci sono così priorità concrete ormai chiare a tutti, conclamate, condivise, come quella di continuare con una politica di investimenti capaci di spingere il Pil. Oppure quella di una politica per la casa capace di rispondere alle richieste di aiuto per un alloggio decente che arriva da milioni di famiglie, dalle fasce a basso reddito fino al ceto medio. Matteo Salvini parla di piano casa dall’ottobre 2023 e ogni giorno aggiunge un tassello: recentemente ha chiesto “pieni poteri” e “tutte le deleghe” sul tema. Dal Metteing di Rimini gli ha risposto Giorgia Meloni, con cinque righe in un discorso di 50 minuti: “lavoreremo insieme” con Salvini. Quindi niente “pieni poteri” al ministro delle Infrastrutture, piuttosto si andrà avanti con le cabine di regia che producono solo vischiosità.
LA RUBRICA DA RILEGGERE
Riproponiamo i dieci articoli pubblicati nella rubrica curata da Maria Cristina Fregni su DIAC: quello che ha inaugurato la serie, lo scorso 28 maggio, contiene una prima definizione di Rigenerazione urbana e il “piano” di azione che la rubrica si è dato. I successivi nove raccontano altrettanti progetti-casi, alternati fra Europa e Italia. L’ultimo in Armenia. Il 10 settembre la nuova puntata.
INTERVENTO
Rimasta una città immobile, paralizzata dalla sua storia e cultura e incapace anche purtroppo di gestire la scossa causata dalla guerra, il ddl per Roma Capitale cerca di superare i dettami del PRG del 2008. Ma manca l’innovazione per avere una città moderna e dallo sconosciuto Piano Strategico si potrebbe prendere perlomeno lo slogan “innovativa, sostenibile, inclusiva”.