BLACKOUT IBERICO
Cassetti (Ecco): “Dipendenza dalle rinnovabili POSITIVA ma servono i convertitori. Bene Terna con la linea di interconnessione Italia-Tunisia”
“La dipendenza dalle rinnovabili è positiva e nel blackout registrato in Spagna, Portogallo e sud della Francia non c’entra assolutamente nulla”. Non ha dubbi Gabriele Cassetti, ingegnere ambientale e ricercatore del think tank italiano Ecco, che in questo colloquio con Diario Diac sul caos che ha paralizzato la penisola iberica nella giornata di lunedì spiega perché il focus va posto non sulla produzione di energia da fonti pulite bensì sulla resilienza e messa in sicurezza del sistema di trasmissione. “Il sistema elettrico, che per i Paesi coinvolti è unico, è sostanzialmente entrato in protezione dopo un’escalation di oscillazioni troppo forti”. Di qui, “i primi impianti ad essere scollegati sono stati quelli nucleari e rinnovabili”.
Il fenomeno che ha causato queste oscillazioni, però, è ancora ignoto. Ieri, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha convocato una seconda riunione straordinaria del Consiglio Nazionale della Sicurezza presieduta dal Re Felipe V. “Nel corso della giornata del 28 aprile non sono stati rilevati fenomeni meteorologici o atmosferici insoliti, né si sono verificate variazioni improvvise della temperatura nella nostra rete di stazioni meteorologiche”, ha affermato in una nota pubblicata sui social il servizio meteorologico nazionale spagnolo Aemet, smentendo così le ipotesi avanzate dalla compagnia energetica portoghese Ren (Rede Eletrica Nacional) per cui a causare il blackout fosse stato un raro fenomeno atmosferico noto come vibrazione atmosferica indotta e caratterizzato da estreme variazioni di temperatura nell’entroterra della Spagna. Ancora, lo stesso Sanchez ha annunciato la “creazione di una commissione di inchiesta per un’analisi tecnica” da parte del Consiglio nazionale di sicurezza, che sarà coordinata dal ministero di Transizione ecologica. “Il governo chiederà conto delle responsabilità degli operatori privati” per il blackout. Mentre la Corte penale suprema spagnola ha aperto un’inchiesta su un possibile sabotaggio di infrastrutture critiche. Da cui, purtroppo, sono state coinvolte cinque vittime indirette.
Come spiega ancora Cassetti di Ecco, inoltre, “i primi sistemi ad essere ricollegati sono stati quelli idroelettrici, le turbine a gas e quelli rinnovabili”. Guardando dall’alto il fenomeno, allora, detto che “l’episodio che si è verificato è molto raro e inaspettato. Noi diamo per scontato che l’elettricità ci sia sempre e per questo è stato scioccante”, occorre parlare più del tema dello stoccaggio e del rafforzamento del sistema di trasmissione. “Sono anni che la Iea – Agenzia internazionale dell’energia – avverte sulla necessità di maggiori investimenti per una rete più resiliente”, ricorda a questo giornale l’analista. “Per quanto riguarda lo storage è importante promuovere sistemi decentralizzati che possono aiutare ad avere più sorgenti autonomi di copertura in caso di isolamento dalla rete. Ma più di tutto è una questione di flessibilità e rafforzamento del sistema”. Cosa si intende? “Le rinnovabili hanno bisogno di sistemi che garantiscano la corrente alternata, cioè i convertitori digitali, per garantire la stabilità della rete. Attualmente ci sono già ma vanno sempre più implementati”. Discorso comune per fotovoltaico ed eolico per garantire la frequenza di 50 hertz.