Il bilancio
Bei, 2024 investimenti a 11 miliardi, in calo anche per la concorrenza del Pnrr. Ma l’Italia rimane un mercato strategico
Transizione ecologica, digitalizzazione, infrastrutture sostenibili e rigenerazione urbana: lo scorso anno, la Bei ha messo in campo in Italia 11 miliardi di investimenti con la firma di 99 operazioni. E’ un dato inferiore a quello del 2023 ma, come ha sottolineato la vicepresidente Vigliotti, la domanda questo può dipendere da slittamenti di qualche mese di un progetto. A contribuire al calo sono anche gli interventi in corso per l’attuazione del Pnrr. Ma l’Italia rimane un mercato strategico, come dimostra l’impegno dispiegato in Italia su un totale di quasi 90 miliardi di euro.

Gelsomina Vigliotti, vicepresidente Bei
Nel 2024 la Bei ha investito in Italia quasi 11 miliardi di euro – 10,98 miliardi per l’esattezza, con 99 operazioni firmate – pari allo 0,5% del Pil nazionale, contribuendo ad attivare investimenti nell’economia reale per circa 37 miliardi di euro, equivalenti all’1,7% del Pil. Il dato segna un calo rispetto a quello del 2023 che complessivamente ha consuntivato 12,2 miliardi con 89 operazioni firmati. Ma a questa flessione non bisogna dare una lettura fuorviante perché i numeri vanno letti nel giusto contesto: è questa la principale raccomandazione di Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Banca Europea per gli Investimenti, che, ieri in una conferenza stampa a Roma, ha presentato il bilancio delle attività in Italia per accelerare la transizione ecologica, digitalizzazione e la crescita del Paese. Non ci sono dubbi, è l’assicurazione di Vigliotti, che l’Italia rimanga “uno dei principali mercati della Bei” se si considera l’investimento complessivo di 90 miliardi dello scorso anno. “La richiesta di fondi parte dal Paese e non sta rallentando, è una domanda in linea con gli altri anni. La differenza la può fare anche un solo grande finanziamento la cui firma può slittare di qualche mese”. Inoltre, sulla minore domanda in Italia ha inciso la concorrenza del Pnrr con i fondi dedicati alle infrastrutture. Insomma, “occorre fare una valutazione non limitata al singolo anno ma almeno su un quinquennio”.
Dei quasi 11 miliardi di investimenti, 5,73 miliardi sono quelli legati alla sostenibilità ambientale. Nel settore, l’azione della Bei si dispiega su “tre principali assi: “energie rinnovabili, efficienza energetica, investimenti in ricerca e sviluppo con il principali obiettivo di assicurare la continuità dell’uso delle energie rinnovabili”. Del volume complessivo, 3,75 miliardi sono destinati agli obiettivi RePowerEu. Tra gli interventi principali, 1,4 miliardi di euro sono stati destinati a progetti per la produzione di energia rinnovabile. Nel complesso, questi investimenti permetteranno di generare 3.751 GWh di energia pulita, sufficienti a coprire il fabbisogno annuo di 1,2 milioni di famiglie italiane. Tra i beneficiari dei finanziamenti figurano anche ERG, Iberdrola, Sunprime e Libeccio. In parallelo, sono stati investiti 1,6 miliardi di euro per ammodernare e aumentare la resilienza di oltre 17mila chilometri della rete di trasmissione e distribuzione elettrica, grazie alla collaborazione, ad esempio, con partner come Prysmian, Terna, E-distribuzione e ACEA. Inoltre, al fine di promuovere la transizione energetica nel Paese, il Gruppo BEI ha anche avviato una serie di iniziative anche con il settore bancario, tra cui una controgaranzia da 500 milioni di euro, di 200 milioni destinati all’Italia, con Intesa Sanpaolo per sostenere lo sviluppo dell’industria eolica. Inoltre, la BEI ha siglato con Findomestic la sua prima operazione in Italia interamente dedicata a finanziare l’efficientamento energetico di famiglie e privati.
Un’altra fetta importante di investimenti, 2,12 miliardi di euro, si concentra su digitalizzazione e innovazione delle imprese, sostenendo grandi aziende private come Marcegaglia e Nexi, e pubbliche come Poste Italiane, oltre che il Polo Strategico Nazionale (PNS). Attraverso strumenti come il Venture Debt, il prodotto finanziario utilizzato per sostenere le imprese più innovative, sono state finanziate startup come BeDimensional e Tau Group. Inoltre, la BEI ha siglato un importante accordo con LIFTT per creare una piattaforma da 100 milioni di euro per realizzare investimenti in equity in settori ad alto impatto, come le life sciences, il deeptech e il cleantech.
Altro focus strategico è quello delle Infrastrutture sostenibili e rigenerazione urbana dove gli investimenti sono ammontati a 1,96 miliardi. Gli interventi della Bei si sono concentrati su edifici a emissioni quasi zero, città intelligenti e sistemi di trasporto ecologici. Tra i progetti finanziati, ci sono 1,2 miliardi per Autostrade per l’Italia (con un prestito diretto ad Aspi di 800 milioni e 400 intermediati tramite Cdp) per migliorare la sicurezza, la resilienza, digitalizzazione e sostenibilità dei circa 3 mila chilometri di rete. A 90 milioni ammonta l’investimento per il porto di Livorno per gli interventi di espansione e ammodernamento e la realizzazione della Darsena Europa; 95 milioni sono stati destinati a Academo Srl, su base project finance, per la costruzione del Campus Mind dell’Università di Milano. Il campus sorge nell’area che ha ospitato Expo 2015 e si estende su oltre 200 mila metri quadrati. Un settore , quello dell’housing che per Bei “è molto rilevante, stiamo investendo sempre di più”, ha detto Vigliotti. Per il 2025, quello dell'”affordable e green house è una priorità per Bei” e sono in corso interlocuzioni con controparti pubbliche e anche fondi di investimento.
E, ancora, la Bei ha finanziato con 30 milioni i comuni di Bressanone, Varna e Luson per il nuovo Centro anziani nella provincia autonoma di Bolzano. La nuova struttura, certificata come Nzeb (nearly zero energy building) includerà oltre 120 posti letto, un centro sanitario e altri servizi accessibili ai residenti del territorio.
Per la ricostruzione pubblica e privata post eventi climatici e sismici, la Bei ha finanziato oltre 1 miliardo di interventi. Per la ricostruzione di Ischia, colpita dal terremoto del 2017 e dalla frana del 2022, l’istituto ha finanziato progetti per 150 milioni. Il finanziamento fa parte di un pacchetto più ampio da 1 miliardo approvato dalla Bei per mettere in sicurezza, valorizzare e rendere l’isola campana più resiliente a fenomeni climatici estremi. Novecento milioni sono stati invece destinati alla ricostruzione nelle regioni del Centro Italia colpite dal sisma del 2016 e 2017, di cui 500 milioni veicolati tramite il Mef e 400 tramite Cdp.
Quanto poi a un possibile intervento della Bei nel progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, Vigliotti ha innanzitutto spiegato che la banca è pronta a valutare un eventuale contributo “solo a valle di una valutazione di impatto ambientale. Con il Mit – ha riferito – c’erano state delle interlocuzioni iniziali, in occasione dell’operazione di finanziamento della tratta ferroviaria Palermo-Catania ma dopo quella interlocuzione non c’è stato seguito”. Sul dossier della possibile apertura a privati delle Ferrovie dello Stato, chiara è la posizione indicata da Vigliotti: “non facciamo interventi direttamente sull’equity ma la Bei ha avuto un ruolo strategico sui grandi progetti e sull’alta velocità”.
Altro asse di intervento è quello per le Pmi. Nel 2024, il Gruppo BEI ha finanziato le esigenze di liquidità e capitale circolante di piccole e medie imprese con 1,73 miliardi di euro. Questi finanziamenti hanno contribuito a sostenere oltre 56mila imprese che complessivamente impiegano più di 635mila persone. Inoltre, sempre nel 2024, il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) ha investito 1,12 miliardi di euro in Italia, di cui 561 milioni in garanzie e €560 milioni in equity. Quest’ultimi rappresentano un record assoluto in Italia per il FEI, che ha investito in 15 fondi italiani, tra cui il 3IP Space per il settore aerospaziale, l’EOS Next Transition Fund II per la transizione energetica, e il Vesper Next Generation Infrastructure Fund focalizzato su infrastrutture sostenibili.
“Il Gruppo BEI ha da sempre ricoperto un ruolo strategico nel sostenere l’economia italiana, finanziando progetti infrastrutturali cruciali, catalizzando risorse e supportando le amministrazioni locali nei loro investimenti”, ha detto Vigliotti. “Nel corso dell’ultimo anno, abbiamo riaffermato il nostro impegno, contribuendo in modo significativo ad accelerare il cambiamento verso un futuro più resiliente, prospero e innovativo. Il nostro intervento non si limita al sostegno finanziario, ma si traduce in un contributo concreto alla sostenibilità ambientale, all’autonomia energetica, alla competitività e alla trasformazione digitale, in linea con le priorità dell’Italia e dell’Unione Europea”.
Ieri la Bei ha anche sottoscritto un accordo con la Regione Calabria da 100 milioni di euro. Obiettivo è favorire l’occupazione giovanile, lo sviluppo di infrastrutture moderne e la transizione ecologica attraverso pratiche agricole sostenibili, mobilità pulita ed efficienza idrica.
Quanto alle attività dell’intero gruppo, nel 2024, la BEI ha sottoscritto finanziamenti complessivi per 89 miliardi di euro, contribuendo ad attivare investimenti per circa 350 miliardi di euro nell’economia reale. L’anno scorso, il Gruppo BEI ha registrato investimenti record in diversi settori, destinando, ad esempio, 51 miliardi di euro, pari a quasi il 60% del totale degli investimenti dell’anno, a supporto della transizione verde, dell’azione per il clima e della sostenibilità ambientale. Sul fronte della coesione sociale e territoriale, il Gruppo BEI ha invece siglato accordi per 38 miliardi di euro. Nel 2025, Il Gruppo BEI prevede di aumentare i suoi investimenti fino a 95 miliardi di euro, con iniziative di punta a supporto dei campioni tecnologici europei, delle materie prime critiche, della gestione delle acque, dell’efficienza energetica delle piccole e medie imprese e una piattaforma dedicata per promuovere alloggi sostenibili e accessibili.