OK DAL CDM
Arera in PROROGA fino a fine anno. Relazione ogni 45 giorni alle Camere
L’operato dell’Autorità sarà concernente gli atti di ordinaria amministrazione e quelli “indifferibili e urgenti”. Capitolo nomine: per la presidenza i tre nomi circolanti da tante settimane sono il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse; il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua e Pietro Maria Putti, ad del Gestore mercati energetici (Gme). Anche per il collegio i nomi sono ancora quelli agostani. Ma l’ennesimo posticipo del nuovo collegio induce a pensare che nessuno di questi profili è così certo dell’incarico.
Avanti fino a fine anno. Sull’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, cioè l’Arera, il governo ieri in Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo prolungamento dell’operato del collegio in carica da agosto 2018. Non sono bastati due mesi di prorogatio, dal 10 agosto, automatica fino al 9 ottobre. Non si è tradotta in realtà la previsione del ministro Pichetto Fratin di arrivare a un accordo entro l’8 ottobre. La nuova data clou, allora, è il 31 dicembre fino a quando, leggendo nel decreto, l’Autorità “trasmette alle Camere, ogni quarantacinque giorni a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto, una relazione concernente gli atti di ordinaria amministrazione e quelli indifferibili e urgenti adottati nel periodo di riferimento, con l’illustrazione dei presupposti e delle motivazioni”. Lo stesso Pichetto ieri non ha demorso e a fine Cdm ha ribadito che “prorogare al 31 dicembre non vuol dire arrivare al 29 dicembre”.
Bisognerà poi capire quali atti in consultazione verranno discussi in questo periodo, dopo che prima di agosto, in previsione del periodo di ordinaria amministrazione, già erano arrivate tante approvazioni. Ma il lavoro del futuro prossimo dell’Autorità è altrettanto imponente.
Lo stallo sul nuovo collegio ha destato molti sospetti. I nomi per i papabili alla presidenza sono da settimane, mesi, gli stessi: il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse; il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua e Pietro Maria Putti, ad del Gestore mercati energetici (Gme). A turno spicca in pole uno di loro. Per i quattro componenti del collegio, invece, ci sono: Giuseppe Moles, amministratore delegato di Acquirente Unico, e Laura Ravetto, deputata leghista, per la maggioranza. Mentre per le opposizioni i nomi più accreditati sono quelli di Gianni Pietro Girotto, ex senatore M5s, e di Alessandro Bratti, ex deputato Pd ed ex direttore generale di Ispra. Ma i disaccordi politici per nomine che devono essere tecniche sono palesi. Forse più nella maggioranza che con l’opposizione, visto che la partita più delicata nel contesto delle elezioni regionali è quella del Veneto e si gioca tra Lega e Fratelli d’Italia. Che insieme a Forza Italia dovranno scegliere il successore di Stefano Besseghini.