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Le stime del Dfp, Bankitalia e Upb

Incertezza e prudenza sono le parole d’ordine del nuovo Documento di Finanza pubblica (Dfp), come è stato ribattezzato il vecchio Def. Per questo, il Governo ha dimezzato le stime di crescita d’autunno contenute nel Piano strutturale di bilancio. dall’1,2% allo 0,6%. Il dato è in linea con le ultime proiezioni macroeconomiche diffuse da Bankitalia. Pesano i rischi al ribasso determinati dalle tensioni geopolitiche e commerciali con i nuovi dazi. A sostenere la crescita sono soprattutto i consumi, deboli gli investimenti dai quali però si attende uno slancio, come nel caso delle costruzioni, grazie allo stimolo del Pnrr.

La settimana

  • Eni presenta le nuove frontiere dell’energia, la Lega lancia il nucleare sostenibile
  • L’Oice presenta il Report sulla digitalizzazione e gare Bim
  • Martedì la VII edizione del “Sustainable Economy Forum” di Confindustria e San Patrignano

La giornata

  • Il Def arriva in Parlamento. Giorgetti: “sfide complesse, nel secondo trimestre possibile impatto dei dazi”
  • Acqua: presentato il primo stralcio del Pniissi, primi interventi per 1 miliardo di euro
  • Casa, Ribera: “istituita task force della Commissione Ue dedicata agli alloggi”
  • Riforma Corte dei Conti,  Cgil: “aumenteranno sprechi e corruzione. Governo torni indietro”
  • Istat: ancora in calo la produzione industriale a febbraio, -0,9% mensile e -2,7% annuo

RIGENERAZIONE

Dallo stadio alle ex caserme Guido Reni, passando per il Villaggio Olimpico: sono diverse le operazioni di rigenerazione che stanno per cambiare il volto del quartiere. Per Guido Reni si è aperta la fase 3, ovvero via libera alle offerte vincolanti per il progetto di riqualificazione atteso da decenni e che coinvolge oltre 50mila metri quadri con un investimento da 500 mln di euro. Per lo stadio Flaminio è arrivata la bocciatura da parte della giunta comunale dell’interesse pubblico per il progetto presentato dalla società Roma Nuoto e si punta ora sullo studio della SS Lazio che contempla un investimento di circa 400 mln e un impianto da 55 mila posti.

APPALTI ISTRUZIONI PER L'USO

Il Decreto Legislativo 36/2023, arricchito dagli interventi del correttivo, ha significativamente approfondito e reso più complete diverse figure e concetti rispetto alla normativa precedente, introducendo aspetti e previsioni precedentemente assenti. Un esempio emblematico è rappresentato dalla figura del Responsabile Unico del Progetto (RUP), integrata con la previsione del cosiddetto “RUP in prestito” (articolo 15, comma 2). Tuttavia, il Codice non fornisce indicazioni operative dettagliate su come le stazioni appaltanti, in caso di carenza, possano concretamente richiedere e ottenere da altre amministrazioni questo RUP “in prestito”.

Analizziamo quindi le possibili modalità procedurali. 

IL RAPPORTO

Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia: “La domanda globale di elettricità dei data center è destinata a più che raddoppiare nei prossimi cinque anni, consumando entro il 2030 la stessa quantità di elettricità consumata oggi dall’intero Giappone. Ma i paesi che vogliono trarre vantaggio dal potenziale dell’intelligenza artificiale devono accelerare rapidamente i nuovi investimenti nella produzione di energia elettrica e nelle reti, migliorare l’efficienza e la flessibilità degli stessi data center e rafforzare il dialogo tra i decisori politici, il settore tecnologico e l’industria energetica”.

PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO

Interessati i comuni di Lecce, Campomarino (Campobasso), Spilimbergo (Pordenone) e Narni (Terni). Prosegue la nuova tendenza dell’Agenzia diretta da Alessandra dal Verme di puntare alla valorizzazione del patrimonio inutilizzato attirando nuovi investimenti, per arrivare agli obiettivi di sostenibilità tramite soluzioni innovative adattate alle specificità dei territori. Il Gestore dei servizi energetici farà da supporto per costituire le Cer e gli incentivi potranno essere destinati a compensare parte dei fabbisogni energetici di edifici pubblici come scuole, biblioteche e uffici.

VERSO CITTà NEL FUTURO 2030-50

Il presidente di “Earth and Water Agenda”, già coordinatore della task force di Palazzo Chigi Italia sicura, fa un quadro degli elementi di forte rischio idrogeologico in Italia indicando come fiumi e torrenti che scorrono sotto le nostre città rappresentano delle bombe a orologeria. E rigetta qualunque approccio fatalistico o catastrofista, confrontando quanto fatto a Genova e Milano. L’intervento nel capoluogo ligure, realizzato in sette anni da giunte di destra e di sinistra “senza perdere un secondo” per un costo superiore a 900 milioni, ha completato gli scolmatori del Bisagno e del Torrente Fereggiano e reso la città “la più sicura al mondo”. A Milano ci sarebbero i soldi per realizzare cinque aperture del Seveso, che ha subito 119 alluvioni dal 1975, e se ne è fatta una soltanto. Milano è anche la capitale europea della pioggia. La proposta: piani regolatori delle acque in ogni comune.

ANCE E RUTELLI: "CITTà NEL FUTURO 2030-50" DAL 7 AL 9 OTTOBRE

La Conferenza, promossa dall’associazione nazionale dei costruttori e diretta dall’ex sindaco di Roma, parte dall’evidenza anche statistica dei cambiamenti climatici “per cogliere – ha detto Rutelli – le grandi sfide trasformative che città e territori italiani non possono perdere”. Adattamento climatico, governo delle acque, trasformazione urbana e dignità dell’abitare non sono solo urgenze da affrontare ma anche opportunità “per creare filiere produttive, lavoro e qualità urbana”. La presidente Ance: “Non possiamo più attendere, dobbiamo cominciare ad agire”. Il relatore della legge sulla rigenerazione urbana, Roberto Rosso (Forza Italia): “A maggio votiamo gli emendamenti, entro giugno approvazione al Senato”.

DENTRO IL CERCHIO - LA VOCE DEI GEOMETRI

L’accordo sulla modulistica unificata e standardizzata in materia edilizia sottoscritto il 27 marzo in Conferenza unificata, rappresenta un passaggio fondamentale per la corretta applicazione delle norme di modifica del Dpr 380/2001 decretate dal salva-casa.

Alle regioni il compito di adeguare i contenuti alle proprie disposizioni entro il 9 maggio 2025 e ai comuni, in ogni caso, il necessario aggiornamento dei modelli entro il 23 maggio 2025. Nell’inerzia da parte degli enti locali, trascorsi trenta giorni dalla scadenza dei termini previsti dalla Conferenza, i cittadini e le imprese potranno comunque utilizzare la nuova modulistica, ai sensi dell’articolo 24 comma 3 del Dl 90/2014.

La giornata

  • Via libera al Def, nel 2025 l’obiettivo di crescita del Pil dimezzato a +0,6%
  • Stop della Consulta sul terzo mandato, Vincenzo De Luca non potrà ricandidarsi
  • Terre rare, Eurostat: import in Ue in calo del 30% nel 2024
  • Fs, linea Av Napoli-Bari: completati gli scavi di due gallerie
  • Polizze catastrofali, Confcommercio: “bene le proroghe, ora sciogliere i nodi interpretativi”

CITTA' NEL FUTURO / 2

La rigenerazione urbana è il “sangue” delle città e deve contribuire alla crescita del benessere economico, sociale e ambientale. Per questo la rigenerazione urbana non è una questione che riguarda soltanto imprenditori e architetti ma è un processo complesso e di lungo termine che bisogno di certezze di investimenti: sono questi alcuni dei punti fondamentali sottolineati dal grande urbanista Burdett, che porta l’esempio delle best practice di Barcellona e Londra. Ci sono poi le emergenze legate al dissesto idrogeologico, in un Paese ad alto rischio come l’Italia, e qui la priorità sollecitata da D’Angelis è quella di invertire la spesa nazionale puntando le maggiori poste sulla prevenzione e non sulle emergenze.

DEMANIO ROMA CAPITALE

IL POSITION PAPER

APERTE DUE CONSULTAZIONI

L’obiettivo generale, concreto, è far diventare l’Europa un leader mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale. Inoltre, per stimolare gli investimenti del settore privato in capacità cloud e centri dati, la Commissione proporrà anche una legge sullo sviluppo del cloud e dell’Ia. A maggio sarà avviata una terza consultazione pubblica sulla strategia dell’Unione dei dati e saranno poi organizzati dei dialoghi con i rappresentanti dell’industria e del settore pubblico per contribuire alla definizione della strategia di applicazione dell’Ia.

Presentato il bilancio 2024

Cdp chiude un anno “ottimo”, come hanno sottolineato il presidente Gorno Tempini e l’ad Scannapieco. Il Gruppo ha impegnato risorse per circa 24,6 miliardi di euro, in aumento del 23% rispetto ai 20,1 miliardi del 2023, confermando il focus sugli impieghi ad alto impatto per il Paese. Cdp ha sostenuto investimenti per complessivi 68,8 miliardi, in crescita del 28% rispetto ai 53,8 miliardi dell’anno precedente. Ma, in questa fase di grande incertezza con la guerra dei dazi, la vera sfida è dare il massimo sostegno all’economia del Paese.

RIGENERAZIONE

Dalla caserma Lucania al palazzo degli uffici governativi, passando per l’ex biblioteca provinciale. Sono 16 gli immobili dislocati sul territorio comunale di Potenza, divisi tra i quattro di proprietà dello Stato, cinque del Comune, tre della Regione Basilicata e quattro dell’Università della Basilicata, inseriti nel Piano Città degli Immobili Pubblici dell’Agenzia del Demanio. L’obiettivo dell’accordo siglato dall’Agenzia del direttore Alessandra Dal Verme nel capoluogo lucano con il Comune di Potenza, la Regione Basilicata e l’Università degli studi della Basilicata, è quello di rilanciare il centro storico, attraverso la riqualificazione del patrimonio immobiliare.

Appalti Istruzioni per l’uso / 34

di Gabriella Sparano

Nelle ultime settimane, il rinnovo della qualificazione delle stazioni appaltanti è stato un argomento molto discusso e dibattuto a causa dei requisiti introdotti e modificati dal Correttivo e del conseguente loro recepimento (solo dal 25 giugno scorso) nel sistema ANAC, a tal fine aggiornato all’esito di una consultazione on line lanciata dall’Autorità nei mesi precedenti. Protagonista silenzioso di tale processo di riqualificazione (l’articolo 11 dell’Allegato II.4 del Codice attribuisce testualmente alle stazioni appaltanti il compito di accedere all’AUSA – rectius, al servizio “Qualificazione delle stazioni appaltanti” – per inserire/aggiornare i dati necessari) è il Responsabile dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (RASA). Ma chi è esattamente il RASA? Quali sono le sue funzioni principali, spesso misconosciute, e le responsabilità che gli derivano nel sistema complessivo degli appalti pubblici? Quali incompatibilità sussistono per tale ruolo? Il Codice, infatti, non prevede né cita tale figura.

Vediamolo insieme.

L'intervento

DOPO L'INTERVISTA A BUSìA

di Angelo Ciribini

È d’uopo ricordare che il codice dei contratti menziona la Gestione Informativa Digitale (GID), in luogo dell’abusato Building Information Modelling (BIM), in quanto la centralità della tematica si sta spostando rapidamente sul Data Management e sull’Information Management, e, nel medio termine, sull’Intelligenza Artificiale, come è testimoniato dai lavori del gruppo di lavoro ISO che, proprio in questi giorni, presso l’Università degli Studi di Brescia, sta ponendo mano a una profonda revisione delle norme della serie UNI EN ISO 19650, i documenti di riferimento per i mercati internazionali in materia.

L'intervento

DALLA CHAT "AMICI DI DIAC"

Il reale “sentimento” degli operatori verso la digitalizzazione, l’obiettivo dell’industrializzazione del settore delle costruzioni, le difficoltà dei piccoli comuni, l’aiuto che possono dare (o non dare) Demanio e Italferr, il processo di qualificazione delle stazioni appaltanti che non può non andare avanti e altri argomenti nella discussione che si è tenuta ieri nella chat “Amici di Diac” dopo la pubblicazione dell’intervista al presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa (che si può leggere qui).

 

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