Intervento

DALLA NOSTRA CHAT "AMICI DI DIAC"

DALLA NOSTRA CHAT "AMICI DI DIAC"

Festeggiamo il primo compleanno di Diario DIAC aprendo questo nuovo spazio dedicato ai commenti presenti nella nostra chat “Amici di DIAC” che riterremo interessanti per una discussione pubblica (G.Sa.)

Condividuo appieno che la ristrutturazione dell’infrastruttura radiale delle consolari (si legga qui l’articolo sul lavoro svolto da in/Arch per Roma) è il presupposto strategico per una profonda trasformazione urbana della città di Roma. A tale proposito mi permetto solo di osservare, brevemente, che qualunque progetto di riqualificazione delle principali vie consolari della Capitale, in dialogo con il paesaggio e il sistema costruito, non può prescindere però da una attenta riorganizzazione del sistema urbano della mobilità. Riorganizzazione che dovrà in primis interessare il trasporto pubblico e, in secundis, il trasporto privato, prospettando quindi una nuova rete del trasporto pubblico su gomma e su rotaia, un nuovo sistema di regolazione della circolazione veicolare (impianti semaforici, sosta in superficie ed impianti di parcheggi sotterranei, carico e scarico delle merci, segnaletica verticale ed orizzontale, ecc.). È come se in una qualunque ristrutturazione/riqualificazione di una casa non fosse assolutamente necessario riprogettare prioritariamente gli impianti (elettrici ed idraulici). Questa è solo una mia prima e breve osservazione a caldo del pregevole documento che ho letto con molto interesse.

Fondamentale alla Biennale

TRA ROMA E BRUXELLES/1

Giorgia Meloni da quando è a Palazzo Chigi si è più volte definita “pragmatica” e questo pragmatismo – che in politica è anche il nome elegante del compromesso – lo ha esibito in diverse occasioni, ultima delle quali il lungo faccia a faccia con Emmanuel Macron. Al di là delle differenze ideologiche, delle appartenenze politiche c’è anzitutto – per chi governa – la necessità di arrivare a risultati concreti o quantomeno evitare danni. E rinsaldare il rapporto tra Italia e Francia era ed è una priorità per entrambi i leader e per la stessa Europa. La guerra commerciale dichiarata da Donald Trump a suon di dazi impone una risposta collettiva e non solo perché il commercio è competenza esclusiva della Ue. Meloni ha indossato i panni della pontiera ma non può permettersi di non restare agganciata a Bruxelles e quindi a Germania e Francia, che da sempre ne sono il motore e che sono i Paesi con cui siamo maggiormente interconnessi anche dal punto di vista economico.

SICUREZZA E APPALTI/PERCHé VOTO SI

Per il settore delle costruzioni – ovvero il settore maggiormente colpito da infortuni e morti sul lavoro – e per le relative organizzazioni sindacali di categoria è di dirimente importanza il quarto quesito, che interviene in materia di salute, sicurezza e che riguarda il 4° comma dell’articolo 26 del Decreto Legislativo 81/2008.

 

Ciò di cui dobbiamo preoccuparci oggi è in che misura le azioni di riconfigurazione del settore avanzino in maniera singolare ed episodica e in che modo, al contrario, in vesti affatto differenti, ovviamente, esse possano essere abilitate da un lucido disegno strategico che si appoggi su diversi agenti.

L’Ambiente di Condivisione dei Dati, previsto a proposito della Gestione Informativa Digitale dal Codice dei Contratti Pubblici a carico delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti, è una componente fondamentale dell’Ecosistema Digitale della Gestione del Contratto Pubblico, unitamente alla Piattaforma di Approvvigionamento Digitale. Esso è definito «ecosistema digitale di piattaforme interoperabili di raccolta organizzata e condivisione di dati relativi ad un intervento, gestiti attraverso specifici flussi di lavoro e strutturati in informazioni a supporto delle decisioni, basato su un’infrastruttura informatica la cui condivisione è regolata da specifici sistemi di sicurezza per l’accesso, di tracciabilità e successione storica delle variazioni apportate ai contenuti informativi, di conservazione nel tempo e relativa accessibilità del patrimonio informativo contenuto, di definizione delle responsabilità nell’elaborazione dei contenuti informativi e di tutela della proprietà intellettuale». In prospettiva, esso dovrebbe divenire interoperabile anche con i sistemi informativi di carattere economico-finanziario, previsionali e rendicontativi, oltre che con il sistema informativo relativo al controllo di gestione.

L'ARCHITETTURA VISTA DA LPP

Marcello Guido è un progettista atipico per almeno due ragioni. La prima per il suo stile fortemente espressivo. La seconda per il fatto che opera nel sud Italia, a  Cosenza e cioè in una realtà lontana dai circuiti ufficiali e, in particolare, dalle due aree dove è più fiorente la produzione di opere di architettura: la Lombardia, con epicentro a Milano, e l’Alto Adige con qualche punta verso il Veneto.

Marcello Guido, come ci racconta Antonietta Iolanda Lima, curatrice di un recente volume a lui dedicato, produce “forme che sembrano cadute lì per caso. Picconano la razionalità e per questo spiazzano: il rimando è alla tecnica del collage in uso tra i dadaisti”. Si pongono quindi in alternativa allo stile dominante in Italia oggi, quello che più volte abbiamo definito High Touch che, invece, persegue gli ideali opposti, del perfettamente finito, del grazioso e finanche dell’armonico. E, difatti, l’opera più nota di Guido è un intervento nel centro storico di Cosenza, in piazzetta A. Toscano, che ha scatenato il putiferio.

INTERVENTO

L’ambizioso disegno riformatore tracciato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha comportato una notevole attività normativa, volta a canalizzare in modo efficiente i fondi europei verso settori chiave dello sviluppo nazionale. Tra questi, l’istruzione universitaria occupa un posto centrale, con particolare attenzione alla creazione di nuovi alloggi per studenti.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha definito un piano operativo volto ad aumentare significativamente l’offerta di posti letto destinati agli studenti fuori sede, puntando su interventi rapidi e incentivi mirati. Tutti gli interventi dovranno concludersi entro una data precisa e vincolante: il 30 giugno 2026. A partire da quel momento, gli alloggi realizzati dovranno essere già disponibili e operativi.

Tratteremo qui gli aspetti principali della normativa, gli incentivi e gli sgravi per i soggetti gestori ed il ruolo del notaio in tali ambiti.

Un approccio verticistico e indifferente alle situazioni e ai contesti reali potrebbe dare la stura a un giudizio particolarmente severo sulla ulteriore richiesta proveniente dal versante della domanda pubblica di innalzare la soglia di applicazione degli obblighi relativi alla Gestione Informativa Digitale (GID), ricordando che inizialmente, col Dlgs 560/2017, l’adozione era stata prevista come addirittura generalizzata al 2025. Uno sguardo equilibrato sulla questione non può, al contrario, che riconoscere l’esistenza di numerose criticità in merito non solo alla Gestione Informativa Digitale (GID), ma pure all’Approvvigionamento Digitale.

L'ARCHITETTURA VISTA DA LPP

La Biennale di architettura di Venezia è la più importante manifestazione internazionale tra le diverse, dedicate al costruire inteso come arte, che si svolgono in ogni parte del mondo. A riprova del successo, le 285.000 presenze nel 2023, una enormità per una materia che non ha mai attirato un pubblico particolarmente numeroso. La crescita della Biennale di architettura è stata costante a partire dal 1980 e credo che sia stata in larga parte dovuta, oltre che dal fatto che non ci poteva essere una idea migliore di farla nella città di Venezia, all’individuazione dei curatori scelti tra i personaggi più rilevanti del panorama architettonico. A dirigere le varie edizioni sono stati, infatti, chiamati, solo per citarne alcuni, Paolo Portoghesi (1980), Massimiliano Fuksas (2000), Kazuyo Sejima (2010), David Chipperfield (2012), Rem Koolhaas (2014).

L'ARCHITETTURA VISTA DA LPP

Tra le riviste italiane di architettura, Casabella è la più autorevole. Per la sua storia: la pubblicazione nasce nel 1928 e da allora ha seguito attentamente le vicende dell’architettura italiana, annoverando tra i suoi direttori personaggi del calibro di Giuseppe Pagano ed Ernesto Nathan Rogers. Per la sua diffusione: non c’è persona interessata alla materia che non la consulti, anche in questo periodo di crisi della carta stampata. Per la sua esclusività: Casabella pubblica pochi lavori italiani e, quindi, comparire tra le sue pagine è considerato da molti progettisti un importante riconoscimento, un punto di arrivo. Da qui l’interesse per il recente numero 967 che è dedicato interamente alla giovane architettura italiana. È incuriosente saper chi sono i giovani emergenti selezionati e soprattutto se si può individuare attraverso i loro progetti quali potranno essere le direzioni che prenderà l’architettura del prossimo futuro. A rendere il numero ancora più interessante è il fatto che a curarlo non è né il direttore Francesco Dal Co né un critico, ma un progettista quarantacinquenne (e, quindi, considerato, per gli strani criteri dell’architettura, ancora giovane), Michel Carlana, il quale lavora attivamente nel nord est italiano con lo studio Carlana, Mezzalira, Pentimalli.

L'ARCHITETTURA VISTA DA LPP

Renzo Piano è l’architetto più noto e apprezzato in Italia. Era prevedibile che una monografia a lui dedicata inaugurasse la collana di libri sui maestri dell’architettura e del design distribuita con il Corriere della Sera. Ed era ugualmente prevedibile che suscitasse alcuni interrogativi. Per esempio, sulla direzione che sta prendendo la sua opera dopo un primo periodo segnato dall’High Tech e un secondo dal prevalere del metodo sulla forma.

Il primo Renzo Piano era emerso nella ribalta internazionale per il disinvolto uso della tecnologia. Un approccio che aveva sperimentato con il centro Pompidou a Parigi (1971/1977), disegnato in collaborazione con Richard Rogers e Gianfranco Franchini, caratterizzato da tubi. impianti e una scala mobile, messi in vista in facciata.

GREEN CITIES

La recente lettera della Soprintendenza di Roma con le valutazioni e prescrizioni di modifica delle Norme Tecniche di piano regolatore, approvate lo scorso dicembre dall’Assemblea Capitolina, merita attenzione non solo perché si tratta della Capitale ma per come l’ufficio territoriale del Ministero dei Beni Culturali ha deciso di segnare il proprio campo di poteri su un ambito ampissimo di decisioni che riguardano il governo del territorio. Un esempio, tra tanti, riguarda l’installazione di impianti solari sui tetti degli edifici. Qui la richiesta è secca: si deve stralciare quanto approvato dall’organo elettivo della città. Ed è interessante approfondire il tema, perché riguarda una decisione al di fuori del perimetro dei poteri della Soprintendenza.

La finanziarizzazione dello sviluppo urbano, nella forma della cosiddetta rigenerazione urbana, è un tema assai rilevante, che fa sì che la questione spinosa attinente all’interpretazione autentica di disposti legislativi e normativi relativi a ciò che si definisce gergalmente come il «Salva Milano» possa essere considerato solo un epifenomeno di un contesto più ampio che, nello specifico, concerne il «Modello Milano» e la sua pretesa «invenzione».

Viviamo un momento storico in cui il nesso tra sviluppo economico e sostenibilità sembra entrato in crisi. Prima le critiche al Green Deal dell’Unione Europea che sono venute da ampi settori delle rappresentanze dell’economia e da una parte politica (la destra ma anche lo stesso Partito Popolare Europeo), poi soprattutto con l’accelerazione seguita all’elezione di Trump in Usa. Ma siccome i fatti hanno la testa dura e la crisi climatica, il consumo eccessivo delle risorse naturali e l’impatto ambientale delle attività umane richiedono azioni concrete, e le imprese ne sono sempre più consapevoli e sanno quanto il loro approccio pesi e conti anche la reputation, i comportamenti reali non sembrano seguire questa apparente onda di riflusso. O almeno ci sono importanti segnali che vanno in questa direzione. Un caso emblematico può diventare nel delicatissimo settore delle infrastrutture, la recente definizione di una prassi di riferimento UNI/PdR 172 “Cantiere sostenibile per le opere infrastrutturali – Strategie, indicatori e buone pratiche”, messa a punto in collaborazione con AIS (Associazione Infrastrutture Sostenibili): un passo molto importante nella direzione della trasformazione ecologica del settore delle costruzioni.

Il tema del Passaporto Digitale del Prodotto, o Digital Product Passport, noto anche come DPP, inizia a essere trattato anche nella pubblicistica di settore, oltre che nella letteratura specialistica. Esso è restituito, però, specialmente nella veste più convenzionale di dispositivo di condivisione selettiva lungo la catena di fornitura di strutture normalizzate di dati.

Questa finalità è stata resa esplicita orizzontalmente dal regolamento Ue 2024/1781 e verticalmente dal regolamento Ue 2024/3110 ed è prevista dalle Nazioni Unite (UNECE) in termini complementari a quelli comunitari, anche attraverso la redazione di una apposita norma ISO, a cui contribuiscono significativamente e ovviamente anche delegati di paesi extraeuropei, come, tra gli altri, la Repubblica Popolare Cinese, a testimonianza della portata globale del tema.

USATO SOLO IL 9% DEI RICAVI ETS

L’Italia spende poco e male i fondi per il clima. L’allarme arriva dal think tank Ecco che, ieri, ha presentato uno studio per monitorare le rendicontazioni pubbliche presentate dall’Italia alla Commissione Europea tra il 2014 e il 2024 e capire come vengono utilizzati i proventi generati dalle aste dell’Eu Emissions Trading System (Eu Ets), il sistema europeo per lo scambio di quote di emissione di gas serra introdotto nel 2005 che stabilisce un prezzo alle emissioni di CO2 mediante l’attribuzione di permessi ad emettere che diminuiscono nel tempo.

Progetto Corale/11

di Maria Cristina Fregni

A breve inaugurerà a Modena, nelle aree ex Fonderie Corni, una residenza temporanea collettiva – leggasi studentato privato – che si configura come uno degli ultimi tasselli della Riqualificazione Urbana pianificata con il PRUSST Fascia Ferroviaria (e con altri strumenti di pianificazione e finanziamento, quali PSA, PREU, PRU, CQ II, PIPERS) sul finire degli anni ’90.

Alla costruzione dell’edificio si sono accompagnate le realizzazioni delle opere di urbanizzazione correlate, ovvero un parco pubblico attrezzato di 6.000 mq, parcheggi pubblici, piste ciclabili e riqualificazione degli attraversamenti pedonali, per connettere funzionalmente e percettivamente l’area dello studentato al contesto urbano circostante.

Ciò che però ci interessa è che il giorno dell’inaugurazione, ad un osservatore anche non troppo attento non sfuggirà che, tra il nuovo edificio e i parcheggi, permarrà un’ampia area recintata, non accessibile e non visibile, a delimitare un “pezzo” di comparto non finito.

Si tratta dell’area che, già nel Piano Particolareggiato del 2006, e poi nella sua variante del 2021, doveva ospitare il cosiddetto commercio di vicinato, quelle piccole attività di vendita al dettaglio e ristorazione, che chiunque “del mestiere”, oggi più che mai, ritiene essenziali per la vitalità, il presidio e il buon carattere urbano di un comparto rigenerato.

Il commercio di vicinato ritorna, come elemento strategico, in ogni pianificazione della Città dei 15 minuti, ritorna nelle visioni di riattivazione delle periferie, negli studi sulla mobilità urbana sostenibile e sulla sicurezza delle città.

Il bando

IL BANDO DI GARA LAVORI

di Mercedes Tascedda

Invitalia Spa, in qualità di Centrale di Committenza per conto del Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Napoli, avvia la gara per l’affidamento dei lavori relativi al progetto di riunificazione dell’intero complesso della Villa Favorita, sito lungo la via Resina a Ercolano (NA), una delle vie che compongono il cosiddetto “Miglio d’Oro” (tratto di strada così definito per la presenza di numerosi giardini e ville storiche) che va dagli scavi archeologici di Ercolano a Torre del Greco (NA).

LA NOTIZIA

DAI TERRITORI

di Diac Territori

Firmato a Palermo l’accordo tra Comune e Autorità portuale per il nuovo waterfront, con 12 milioni di fondi regionali. I lavori, da completare entro il 2026, prevedono restyling di via Crispi, nuova rotatoria a piazza della Pace e passerella pedonale verso il porto. La commissaria Annalisa Tardino, nominata dal ministro Salvini, ha promesso collaborazione istituzionale nonostante il ricorso al Tar del governatore Schifani. L’assessore Maurizio Carta parla di un’interfaccia città-porto più sicura e funzionale. Le opposizioni criticano l’esclusione del Consiglio comunale dal progetto.

IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 44

di Salvatore Di Bacco

Il presente articolo analizza le recenti e concordanti posizioni giurisprudenziali della Corte di Cassazione Penale (Sentenza n. 26620 del 21 luglio 2025) e del Consiglio di Stato (Sentenza n. 3809 del 5 maggio 2025) in merito all’interpretazione e applicazione dell’Art. 41- quinquies, comma 6 (ora comma 1), della Legge Urbanistica n. 1150/1942. Entrambe le sentenze ribadiscono la natura fondamentale di tale norma e la sua imprescindibilità per la corretta pianificazione e trasformazione del territorio, specialmente in presenza di interventi edilizi di significativa entità.

Editoriale

di Giorgio Santilli

Che cosa è e che cosa significa questo in house replicato a ventaglio in più settori (costruzioni, produzione  di treni e sistemi di segnalamento, produzione di bus) che starebbero per varare le Fs di Stefano Antonio Donnarumma? Salvataggi di Stato mascherati di aziende in difficoltà (che smentiscono seccamente le difficoltà) o una mossa d’anticipo per evitare che si blocchino cantieri (proprio nella fase decisiva del Pnrr) per le possibili difficoltà future (finanziarie, non industriali) di queste imprese appaltatrici? O ancora, e più probabilmente, il tentativo di Fs di controllare più da vicino costi comparati e tecniche di realizzazione nel mercato degli appaltatori, avendo una propria impresa fra le concorrenti/esecutrici, secondo il “modello Pavimental” che adottava Aspi? Oppure, ancora, una puntata annunciata di quel film horror intitolato da alcuni “re-Irizzazione dell’economia” che vorrebbe spiegarci come da un’espansione del settore pubblico – per altro, in questo caso, con una inedita e perversa commistione di fatto fra committente e appaltatore controllato dal committente – possano venire le soluzioni per sanare le fragilità del nostro sistema industriale?

L'architettura vista da LPP/23

di Luigi Prestinenza Puglisi

L’Albero dell’Architettura: l’opera monumentale di Maurizio Oddo aiuta ad andare oltre le mode e le banalizzazioni del rapporto fra verde ed edificio

Secondo lo scienziato, architetto e inventore Richard Buckminster Fuller, la moderna coscienza ecologica nasce nel 1969 con la missione Apollo 11 che manda per la prima volta l’uomo nello spazio. Da quel nuovo punto di vista ci accorgiamo infatti facilmente che la Terra è un frammento di universo limitato e fragile, una navicella spaziale che, mal guidata, potrebbe andare alla deriva.

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