ATTESO PER OGGI L'INVIO DELLA REVISIONE DEL PIANO

Pnrr, il grande ritorno dei progetti-sponda: regalano un tesoretto da 10 miliardi per la manovra 2026

Nell’ambito della revisione Pnrr, il governo ha scatenato la caccia a opere concluse tra 2021 e 2025 con fondi nazionali: l’obiettivo è inserirle nel Pnrr per liberare i finanziamenti originari e ridestinarli a impegni della legge di bilancio. A differenza che in passato si potrà fare solo temporaneamente per il 2026-2027, poi dovranno tornare alle competenze originarie. Tra le opere, M5 e linea C (stazioni).

14 Ott 2025 di Giorgio Santilli

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Pnrr, il grande ritorno dei progetti-sponda: regalano un tesoretto da 10 miliardi per la manovra 2026

Tornano i progetti-sponda che un tempo consentivano forzature miracolose per non perdere i fondi europei di coesione non spesi. Ora tornano nel Pnrr italiano con la proposta della sesta modifica al Piano che il governo dovrebbe licenziare forse già oggi in Cdm e spedire a Bruxelles.

I progetti-sponda di oggi  (ufficialmente non potranno essere chiamati così) avranno più vincoli di quelli di un tempo, per ottenere il via libera della commissione Ue.

In particolare, le risorse che si libereranno (cioè i fondi nazionali che in passato hanno finanziato opere già concluse fra il 2021 e il 2025 e che ora vengono rimpiazzati dai fondi europei) potranno sì essere utilizzate per la legge di bilancio 2026, ma questo spostamento di fondi verso altre finalità potrà essere solo temporaneo, per il 2026 e 2027; dal 2028 le risorse dovranno tornare alle competenze originarie.

Se oggi si recuperano risorse relative alle stazioni della metropolitana M5 di Milano e della linea C di Roma (opere che effettivamente stanno nella lista) potranno momentaneamente essere utilizzate per le misure fiscali della legge di bilancio, ma dovranno tornare alla M5 e alla linea C entro il 2028. Il tesoretto che si libera, dell’ordine dei dieci miliardi, consentirà in sostanza soltanto rimodulazioni temporanee, che tuttavia risultano decisive oggi per varare una legge di bilancio 2026 dell’ordine dei 16 miliardi.

Il Pnrr, quindi, non soltanto garantirà nel 2026 quasi tutta la crescita messa in conto dal governo, ma consentirà anche di finanziare le altre misure, soprattutto fiscali, che il governo intende inserire nella legge di bilancio.

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