PROTOCOLLO CON ACEA

Acquedotto del Peschiera, l’occhio Anac VIGILA su un’opera da 1,5 mld

Firmato l’accordo di collaborazione tra l’Autorità e la multiutility romana per il vaglio preventivo dei documenti relativi all’appalto dei lavori di progettazione e realizzazione del nuovo tronco superiore dell’acquedotto. L’infrastruttura garantisce acqua potabile a Roma, Fiumicino, Civitavecchia. Busìa (presidente Anac): “Obiettivo è assicurare la correttezza e la trasparenza delle procedure, di prevenire ogni forma di malaffare e corruzione”. L’avvio dei lavori è previsto per il 2025, sullo sfondo il dibattito ambientalista su maggior captazione d’acqua.

02 Ott 2024 di Giusy Iorlano

Condividi:
Acquedotto del Peschiera, l’occhio Anac VIGILA su un’opera da 1,5 mld

Un’altra grande opera sarà sottoposta al vaglio preventivo dei documenti relativi agli appalti da parte dell’Autorità Anticorruzione. Si tratta dell’acquedotto del Peschiera a Salisano, in provincia di Rieti, uno dei più grandi acquedotti in Europa e nel mondo. Obiettivo è quello di rafforzare la vigilanza sulla procedura di gara e impedire tentativi di infiltrazione criminale.

L’accordo d’azione è stato siglato il primo ottobre proprio dal presidente dell’Authority, Giuseppe Busìa, dall’amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo e dal presidente di Acea Ato 2 Claudio Cosentino, alla presenza anche di Giovanni Salvi, consulente di Acea per la legalità e il contrasto alle infiltrazioni criminali, già Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, proprio sulla procedura di gara relativa ai lavori di progettazione e realizzazione del “Nuovo tronco superiore acquedotto del Peschiera, dalle sorgenti alla centrale di Salisano”.

“Quello del Peschiera è uno dei più grandi acquedotti al mondo a trasportare acqua di sorgente e il suo potenziamento costituisce un intervento strategico non solo per Roma, ma per l’intero Paese. Per tale ragione, su richiesta di Acea, abbiamo avviato su di esso una vigilanza collaborativa, affiancando Acea affinché tale progetto si realizzi nel migliore dei modi, con l’obiettivo di assicurare la correttezza e la trasparenza delle procedure, di prevenire ogni forma di malaffare e corruzione”. ha detto il presidente Anac Giuseppe Busìa.

“Il protocollo firmato – ha dichiarato l’Ad di Acea Fabrizio Palermo – è un ulteriore passo in avanti nel percorso che stiamo facendo sul fronte della tutela della legalità e della prevenzione delle attività illecite. Il nuovo acquedotto del Peschiera, già oggi uno dei principali sistemi acquedottistici d’Italia e d’Europa, che garantisce da solo circa l’80% del fabbisogno idrico della città di Roma, è l’opera più rilevante in Italia dal punto di vista idraulico, con un investimento complessivo di circa 1,5 miliardi”

Il progetto

Questo del raddoppio dell’acquedotto del Peschiera-Capore, gestito da Acea, la società al 51% controllata dal Comune di Roma, è il più grande intervento pubblico realizzato su una rete idrica in tutta Italia, finanziato in parte con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e in parte con risorse già messe a bilancio dal Governo nella finanziaria 2022.

Nello specifico il progetto del nuovo tronco superiore dell’acquedotto del Peschiera prevede la realizzazione di una linea di circa 27 km che va dalle sorgenti del Peschiera a Salisano, parallela al tratto che oggi è in funzione ininterrottamente sin dalla sua realizzazione più di 80 anni fa e che garantisce circa l’80 per cento del fabbisogno idrico degli oltre 3 milioni di abitanti di Roma, di molti comuni del reatino, della bassa Sabina e della costa settentrionale del Lazio, da Fiumicino a Civitavecchia. La realizzazione di questa seconda linea, completamente autonoma e separata da quella esistente, consentirà di poter dirottare su di essa la portata di Concessione (10 m3/s) e rende accessibile la galleria esistente per le necessarie attività di manutenzione straordinaria.

L’avvio dei lavori che andranno a potenziare e ammodernare la rete di approvvigionamento di acqua potabile, è previsto per il 2025.

Il dibattito ambientalista

Un’opera questa che è finita da diverso tempo al centro anche del dibattito politico e degli ambientalisti. Il problema principale riguarda la maggior captazione d’acqua fino a 14mila litri al secondo, che metterebbe a rischio, secondo le associazioni ambientaliste, diversi fiumi, tra cui il Velino, il corso d’acqua che attraversa Rieti e finisce poi nel Tevere, e le sorgenti.

In particolare oggi dalla sorgente del Peschiera, tra le maggiori dell’Appennino, Acea Ato 2 preleva 8,7 metri cubi al secondo (m³/s), ovvero quasi novemila litri al secondo. Con il raddoppio potrà captare 10 m³/s, perché la nuova condotta sarà più capiente. Sommate, a pieno carico, le condotte avranno la capacità di prelevare 19 m³/s.

Secondo i dati forniti da Acea all’Aubac, l’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici, la portata media è scesa sotto i 17 m³/s, sfiorando i 15,5 m³/s tra il 2022 e il 2023. Nel solo mese di maggio scorso la portata della sorgente del Peschiera è diminuita sotto il valore di 16 m3/s, rimanendo nel 25° percentile della serie storica di riferimento. In passato, la media era di 18 m³/s e si toccavano massime oltre i 20 m³/s. L’ultima volta che la sorgente è stata così piena risale a prima della siccità del 2017 e in previsione la sua portata media è destinata ancora a calare.

«La portata della sorgente del Peschiera continua a diminuire», si legge nel bollettino sulla crisi idrica dell’Aubac di giugno 2024, certificando un quadro di «severità idrica media» per l’Ato 2.

La multiutility romana, dal canto suo ha sempre sostenuto che le due condotte non verranno mai usate contemporaneamente a pieno carico. Ma per gli ambientalisti non esistono garanzie in proposito e temono che visto che la quota d’acqua che Acea preleverebbe con il raddoppio è autorizzata dalle concessioni rilasciate dalla Regione Lazio nel 1987 (scadranno nel 2031) non si terrà conto dei cambiamenti climatici.

Argomenti

Argomenti

Accedi