IL WEBINAR

Salva-casa, l’Oar: ADATTARE le leggi regionali, riforma 380 sia organica

Il Dl divenuto bandiera della Lega e di Salvini è legge da un mese e mezzo ma continua a recepire richieste di chiarimenti e correttivi da tutto il mondo dei professionisti. Nel primo incontro online, gli architetti di Roma hanno rimesso in fila i tratti salienti del decreto ribadendo che non si tratta di un condono e che introduce tante novità richieste da tempo ma vanno aiutate soprattutto le piccole amministrazioni, anche con un opportuno aggiornamento della modulistica digitale

12 Set 2024 di Mauro Giansante

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Bene ma non ancora benissimo. Anche perché altrimenti non servirebbero diversi seminari per analizzare passo passo le nuove norme. E’ appena un mese e mezzo che il decreto legge Salva-casa marchiato Matteo Salvini è entrato in Gazzetta Ufficiale e gli addetti ai lavori sono alle prese con l’analisi tecnica, giuridica e pratica delle nuove norme che aggiornano solo in parte il Testo Unico dell’edilizia. Ieri, online, l’Ordine romano degli architetti ha organizzato il primo webinar per rompere il ghiaccio e rimettere in fila i pezzi del decreto, esaltandone i punti positivi ed insistendo sulle mancanze.

Panci: Il Salva-casa non è un condono ma serve una riforma organica

“Siamo in una fase in cui ancora non abbiamo tutta una serie di delucidazioni su alcuni aspetti”, ha esordito il presidente dell’Oar Alessandro Panci. “L’interpretazione normativa non è secondaria, soprattutto in un caso come questo. Abbiamo lavorato come Ordine per una modifica organiza del Testo Unico, inserendo una serie di principi senza stravolgerlo. I casi come quello del superbonus fanno ricordare che l’Italia ha situazioni complesse non rispondenti a determinati titoli edilizi”.  Specie su quelle che prima risultavano piccole differenze, ha aggiunto Panci. Secondo il quale, “se nel TU dovessimo normare tutto, diventerebbe qualcosa di estremamente elaborato. Salvini voleva portare avanti un testo in forma ridotta, noi pensiamo si debba lavorare in maniera organica. Detto questo, il Salva-casa ha lati positivi e negativi, tra cui l’essere intervenuto solo su certi aspetti”. Panci, infine, ha ricordato che la proposta di TU degli architetti è ancora a disposizione. Nel webinar sono stati riepilogati i pilastri del decreto Salvini. Dall’asseverazione del diritto dei terzi alle tolleranze. Uno dei tratti comuni, rimarcato da tanti relatori, è che il Dl 69 non è un condono, chi ne parla lo fa a sproposito ha detto per esempio lo stesso Panci. Rilanciando sulle novità “estremamente importanti” delle nuove norme.

Il problema della compatibilità del Dl con le leggi regionali

Il consigliere Oar Lorenzo Busnengo ha sottolineato che il decreto “crea alcune problematiche” per l’intervento non organico sul Tu 380/2001. Per poi soffermarsi su un altro tratto che è poi stato pilastro di tutto il pomeriggio: l’allineamento rispetto al decreto delle leggi regionali. Il caso del Lazio è quello preso ad esempio per le parametrizzazioni, “per capire se le variazioni siano essenziali o no”. La differenza di percentuale con le norme dell’Emilia-Romagna, 2% (tolleranza costruttiva) contro 20% di quota di incremento della Sul per le variazioni non essenziali. C’è poi la questione della compatibilità paesaggistica rispetto al 42/04 che fa emergere un conflitto a livello nazionale.

I problemi interpretativi messi in fila sono numerosi poiché, come rilevato dall’Ing. Piero Presutti, Dirigente del dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale, il “legislatore ha assecondato alcuni orientamenti giurisprudenziali, come nelle pergotende. O andato contro, come nel caso dell’agibilità”. Anche per Presutti è chiave la questione dell’adattamento della legislazione regionale: sulla parziale difformità, ha detto, “oggi cambia la vita esserci o non esserci. E c’è un dubbio di legittimità costituzionale”.

Sanzioni, modulistica e definizioni: come agevolare i tecnici dei Comuni

Manca la modulistica allegata al decreto, è stato quindi sottolineato durante il pomeriggio dell’Ordine. Per non parlare della necessaria revisione dell’applicabilità del regime sanzionatorio. I problemi interpretativi, poi, si riversano sulle amministrazioni. Salvatore Di Bacco, del Comitato scientifico Unitel, ha parlato ad esempio di una “paralisi di attesa per l’organizzazione degli uffici tecnici”. Spiegando gli effetti di instabilità del Testo Unico dell’edilizia: “serve una riforma [del 380, ndr], perché attualmente ci sono troppi rimandi giuridici e questo non ne facilita l’applicazione.

E ancora, tra le storture da risolvere ci sono quelle nozionistiche: per Di Bacco vanno definiti i concetti di “variazione essenziale”, “aumento consistente”. Anche qui, con l’intento di agevolare il lavoro dei tecnici.

Infine, anche dal mondo giuridico l’opinione del Salva-casa è positiva, come ha detto ieri l’avvocato Livio Lavitola, amministrativista, docente alla Luiss di Roma e consulente dell’Oar. “Molte cose le chiedevamo anche noi. Certo, serviranno dei correttivi come per tutto. Penso alla Dia nel ’96, al regolamento dei beni culturali”. Tra i pro del decreto c’è lo sdoganamento della doppia conformità e il passo avanti del silenzio assenso. Ma per le amministrazioni locali, specie quelle minori, c’è un tema di vuoto di competenze da colmare, oltre al fatto che per le istruttorie gli vanno concessi più giorni.

 

 

 

 

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