A maggio 2024, rispetto ad aprile 2024, la produzione di servizi destagionalizzata è diminuita dello 0,1% nell’area dell’euro ed è aumentata dello 0,1% nell’Ue, secondo le prime stime di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea . Ad aprile 2024, la produzione di servizi è cresciuta dell’1,0% sia nell’area dell’euro che nell’Ue . A maggio 2024, rispetto a maggio 2023, la produzione di servizi è aumentata del 2,5% nella zona euro e del 2,6% nell’Ue.
Nell’area dell’euro a maggio 2024, rispetto ad aprile 2024, la produzione di servizi è diminuita per trasporto e stoccaggio dell’1,2%,
aumentata per i servizi di alloggio e ristorazione del 2,0%, aumentata per informazione e comunicazione dello 0,6%, diminuita per le attività immobiliari dello 0,2%, diminuita per le attività professionali, scientifiche e tecniche dello 0,1%, diminuita per i servizi amministrativi e di supporto dello 0,2%.
Nell’Ue, invece, la produzione di servizi è diminuita per trasporto e stoccaggio dello 0,7%, aumentata per i servizi di alloggio e ristorazione dell’1,9%, aumentata per informazione e comunicazione dello 0,4%, diminuita per le attività immobiliari dello 0,2%,
è rimasta stabile per le attività professionali, scientifiche e tecniche, diminuita per i servizi amministrativi e di supporto dello 0,1%.
Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, gli incrementi mensili più elevati sono stati registrati in Romania (+17,7%), Lussemburgo (+3,6%) e Malta (+2,5%). Le diminuzioni più consistenti sono state osservate in Slovacchia (-1,9%), Danimarca (-1,8%) e Slovenia (-1,6%).
Nell’area dell’euro a maggio 2024, rispetto a maggio 2023, la produzione di servizi è aumentata per il trasporto e lo stoccaggio dello 0,2%, diminuita per i servizi di alloggio e ristorazione dell’1,5%, aumentata per informazione e comunicazione del 7,8%, aumentata per le attività immobiliari dell’1,1%, aumentata per le attività professionali, scientifiche e tecniche del 2,9%, aumentata dell’1,5% per i servizi amministrativi e di supporto. Nell’Ue, rispetto a maggio 2023 a maggio di quest’anno la produzione di servizi è aumentata per il trasporto e lo stoccaggio dello 0,1%, diminuita per i servizi di alloggio e ristorazione dell’1,1%, aumentata per informazione e comunicazione del 7,7%, aumentata per le attività immobiliari dell’1,7%, aumentata per le attività professionali, scientifiche e tecniche del 2,7%, aumentata dell’1,3% per i servizi amministrativi e di supporto. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, gli incrementi annuali più elevati sono stati registrati in Lussemburgo (+16,6%), Malta (+16,5%) e Romania (+14,0%). Le diminuzioni più consistenti sono state osservate in Grecia (-6,2%), Danimarca (-3,2%) e Austria (-3,0%).
Porto di Civitavecchia, Mit: 35 milioni in arrivo
Per il porto di Civitavecchia ecco 35 milioni dal Mit. Serviranno all’acquisto dell’area denominata “Polo di convergenza turistica Civitavecchia-Porto cd Fiumaretta” e alla realizzazione dell’asse stradale per una nuova viabilità di accesso al porto tramite acquisto e riqualificazione dell’area di proprietà dell’ex cementificio Italcementi. Ieri, il ministero delle Infrastrutture ha specificato che a stabilirlo è un decreto della Direzione generale per i porti, la logistica e l’intermodalità. I lavori saranno realizzati in base all’accordo sottoscritto a gennaio 2023 tra il Comune di Civitavecchia, l’Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centro-settentrionale e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzato alla realizzazione di opere infrastrutturali e di sviluppo per l’interconnessione del porto di Civitavecchia con il territorio. Nella nota il vicepremier e ministro Matteo Salvini esprime “grande soddisfazione per un’opera importante per il territorio”.
Il calcio vale 5mld di Pil ma aumentano i debiti. Stadi, pochi investimenti
E’ stata presentata ieri la 14ª edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Arel (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia. Considerando i cicli economici diretti, indiretti e indotti, si stima che grazie a questo sport siano stati creati oltre 11,3 miliardi di euro di Pil e attivate quasi 130.000 Unità Lavorative Annue (il calcio nel nostro Paese genera € 1 ogni € 200 di Pil e sostiene un lavoratore ogni 200 occupati), generando 3,3 miliardi complessivi di gettito fiscale, afferma il rapporto. La perdita aggregata di settore, però, ha raggiunto gli 8,5 miliardi di euro, con un significativo impatto delle 3 stagioni segnate dal Covid-19 (19-20, 20-21 e 21-22), in cui il ‘rosso’ totale ammontava a € 3,6 miliardi (in media € 1,2 miliardi a stagione e € 3,3 milioni persi al giorno). Tra il 2007-2008 e il 2022-2023 il valore della produzione è cresciuto di € 1,9 miliardi (+84%) e i costi di produzione di € 2,4 miliardi (in media per ogni euro in più prodotto come ricavi ne sono stati spesi ogni anno € 1,3 in termini di costi). Nella stagione ’22-’23, l’ultima rilevata, si è assistito a un importante aumento del valore della produzione, che ha sfiorato i 4,3 miliardi di euro, dato record nella storia del calcio italiano, crescendo a un ritmo molto più sostenuto rispetto all’aumento dei costi (il fatturato è aumentato del 23,9%, mentre il costo del lavoro di appena il 2,7%, con l’incidenza sul valore della produzione che è scesa dal 70% al 58%).
Capitolo stadi e strutture sportive. L’assenza di impianti di alto livello continua a rimanere un grande limite per l’ulteriore sviluppo del calcio italiano, ammette il rapporto: lo scenario complessivo degli stadi italiani rimane infatti fortemente critico, con un’età media di 66 anni, mentre solo nel 17% degli stadi di Serie A vengono utilizzati impianti che sfruttano fonti rinnovabili di energia e appena il 10% degli stadi del calcio professionistico italiano non risulta di proprietà pubblica. L’Italia con appena 5 nuovi impianti incide per meno dell’1% degli investimenti in nuovi stadi nel calcio europeo operati nel periodo 2007-2023 (213 nuovi stadi inaugurati e € 22,8 miliardi investiti), rispetto a Nazioni come Turchia e Polonia (oltre 30 nuovi stadi tra il 2007 e il 2023), ma anche Germania (18), Inghilterra (13) e Francia (12). Secondo Openeconomics, i 18 progetti attualmente in fase di pianificazione o di effettiva realizzazione di nuovi impianti calcistici prevedono un investimento di oltre 3 miliardi di euro, che produrrebbe un ulteriore impatto sul Pil italiano di 5,6 miliardi, 2,5 miliardi di entrate fiscali aggiuntive e circa 14.000 nuovi posti di lavoro.
Quanto all’intelligenza artificiale nel calcio, il rapporto scrive che il valore di mercato della stessa nello sport è stimabile in 2,2 miliardi di dollari nel 2022, con una previsione di crescita media annua del 30,1% fino al 2032, quando raggiungerà i 29,7 miliardi, con diverse organizzazioni operanti nello sport e nel calcio che hanno già sviluppato l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale in diversi campi: fan engagement, sostenibilità, contrasto al match-fixing e alla pirateria, produzione televisiva e valutazione delle performance dei team e degli atleti.