LA GIORNATA

Da Confindustria alla Cgil, attacco alla manovra: “manca la crescita”

  • Crollo Torre dei Conti, Procura apre indagine per omicidio colposo, Di Franco (Fillea): “oltre il cordoglio la responsabilità delle azioni”
  • Appalti truccati, chiesti i domiciliari per Cuffaro e Romano. Diciotto indagati
  • Eni: perfezionata la cessione di una partecipazione del 20% in Plenitude

05 Nov 2025 di Maria Cristina Carlini

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IN SINTESI

“E’ tutto naturalissimo. I banchieri difendono gli interessi delle banche, gli industriali difendono gli interessi degli industriali etc etc… Il ministro fa l’interesse generale, che è una cosa diversa. Le critiche sono utili per capire come si può migliorare”. Al termine di un nuovo ricco round di audizioni al Senato sulla legge di Bilancio, è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a replicare alla valanga di critiche, osservazioni, preoccupazioni, analisi che sono arrivate ieri dalle imprese e dai sindacati. Una tornata che interventi che ha messo in evidenza più ombre che luci soprattutto per la mancata spinta alla crescita. I partiti sono intanto al lavoro in vista della fase emendativa pronta ad entrare nel vivo dalla prossima settimana. Il termine per la presentazione delle proposte di modifica è stato fissato per venerdì 14 novembre alle 10. Dopodiché i gruppi avranno una manciata di giorni per identificare i segnalati, attesi entro il 18. Proprio per definirne il numero ci sarà una apposita riunione la prossima settimana con il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. La commissione Bilancio del Senato si è presa poi quasi quattro settimane per la discussione del testo: l’obiettivo è arrivare all’approvazione in Aula al massimo il 15 dicembre. I nomi dei relatori, che dovrebbero essere 4 – uno per ogni gruppo della maggioranza – arriveranno invece giovedì, appena terminate le audizioni. Ieri, dunque, è stata la volta di imprese e sindacati davanti alle Commissioni Bilancio riunite di  Senato e Camera.

“La manovra – e non è una novità di quest’anno – presenta anche alcune criticità inattese. Si tratta di interventi che minano l’affidamento dei contribuenti, la certezza del diritto e l’impatto positivo delle misure a sostegno degli investimenti”, ha detto il dg di Confindustria, Maurizio Tarquini. “Tra le critiche relative alle nuove misure fiscali: l’inasprimento della tassazione dei dividendi infragruppo (l’introduzione di una tassazione piena al 24%, in presenza di partecipazioni inferiori al 10%, invece dell’1,2% effettivo attuale). Una disciplina dirompente anche rispetto a quello che accade oltre confine, dove si adottano analoghi sistemi di esenzione, e che cambierà radicalmente l’assetto proprietario dei gruppi italiani, penalizzando la nostra capacità di mantenere e attrarre capitali; il divieto, dal primo luglio 2026, di utilizzare crediti d’imposta agevolativi sul modello F24 per compensare i debiti per contributi previdenziali INPS e per premi assicurativi Inail. Una misura molto impattante, soprattutto per imprese con un elevato numero di dipendenti, che effettuano molti versamenti contributivi, e con un livello di redditività basso, per effetto di importanti investimenti o di perdite. Il rischio è che il blocco delle compensazioni congeli risorse liquide e riduca la capacità operativa delle imprese. Il nuovo divieto limiterà, di fatto, la possibilità di utilizzare strumenti ormai centrali nelle politiche di investimento delle imprese, come i crediti di imposta ZES, 4.0. 5.0, R&S. Si tratta, peraltro, di un intervento con effetti retroattivi”. Di qui la richiesta di  “una complessiva rivalutazione dell’intervento”. Gli industriali insistono quindi sulla necessità di un “piano industriale straordinario” per il paese, segnalando due urgenze: risorse dal Pnrr per assicurare alle imprese gli “almeno 8 miliardi l’anno, per un triennio” considerati “l’obiettivo minimo”, e “ridurre il prezzo dell’energia” con “misure immediate”. “Una manovra, del valore complessivo di 18,8 miliardi di euro che, pur concentrandosi su famiglie e imprese, presenta effetti espansivi limitati. Il quadro macroeconomico, seppur positivo – con inflazione in calo, occupazione ai massimi storici e redditi reali in crescita – è frenato da consumi deboli e bassa fiducia di cittadini e imprese. Occorrono, quindi più risorse e misure più adeguate per sostenere competitività e crescita” ha detto Donatella Prampolini, vice presidente di Confcommercio con incarico alle politiche fiscali e di bilancio. La manovra mantiene la barra dritta sulla sostenibilità dei conti pubblici perseguendo con coerenza gli obiettivi di riduzione del deficit e del debito, ma appare incerta nella allocazione delle risorse destinate alla crescita e al sostegno degli investimenti, che sembra tener poco conto della realtà del tessuto produttivo che è composto prevalentemente da micro e piccole imprrese: è questa, in sintesi, il giudizio espresso da CNA, Confartigianato e Casartigiani. In un contesto internazionale caratterizzato da incertezza e instabilità, la prudenza in finanza pubblica acquisisce un valore rilevante per fronteggiare eventuali nuove turbolenze finanziare. Tuttavia, un impiego più efficiente delle risorse consentirebbe di accompagnare il tessuto produttivo su percorsi virtuosi. Nel mirino rimane l’aumento della cedolare sugli affitti brevi: Confedilizia ribadisce la propria “forte contrarietà”; Airbnb avverte sul danno per l’erario perché favorirà “il nero”. Viste le premesse, sono attesi ‘correttivi’ su questa misura. Lega e Fi hanno già detto no all’aumento dal 21% al 26%, mentre tra le ipotesi di lavoro c’è anche quella di portare l’aliquota solo al 23%. “L’assicurazione è uno strumento potentissimo per contribuire a risolvere tematiche socio-economiche su cui lo Stato da solo fatica ormai a trovare soluzioni. Usiamolo per quello che è, anziché attingere da esso di tanto in tanto per misure tampone e di breve periodo”, ha poi detto il presidente di Ania, Giovanni Liverani.

Chiedono modifiche al governo i sindacati. La manovra “va cambiata” perché “è palesemente inadeguata, ingiusta e controproducente”, attacca la Cgil, secondo la quale  il miglioramento dei conti lo stanno pagando dipendenti e pensionati, i cui salari nell’ultimo triennio hanno subito “perdite cumulate, a causa del drenaggio, ben superiori ai vantaggi ottenuti”. La Uil plaude al “riconoscimento concreto del valore economico, sociale e politico della contrattazione collettiva”, ma segnala criticità sulla sanità, sulla previdenza e sul fisco. La Cisl, che ieri ha incontrato FdI e Iv e oggi vede la segretaria Dem Elly Schlein, apprezza la riduzione delle imposte su lavoratori, mentre esprime un giudizio negativo sulla rottamazione. Nel mirino finisce anche l’aumento della cedolare sugli affitti brevi: Confedilizia ribadisce la propria “forte contrarietà”; Airbnb avverte sul danno per l’erario perché favorirà “il nero”. Il tema è tra quelli destinati ad entrare nelle modifiche parlamentari: Lega e Fi hanno già detto no all’aumento dal 21% al 26%, mentre tra le ipotesi di lavoro c’è anche quella di portare l’aliquota solo al 23%. In vista degli emendamenti si lavora anche sulla discussa norma sui dividendi, per la quale si valuta di escludere le pmi quotate. Sul contributo chiesto a banche e assicurazioni, che non dovrebbe invece essere toccato, arriva l’apertura del presidente di Unipol Carlo Cimbri. “Se il contributo” a carico del settore assicurativo “va alla sanità non posso che essere d’accordo”, dice: “non vedo scandaloso che il sistema finanziario” che “va bene”, “contribuisca” di più.

Manovra, i tecnici del Senato chiedono maggiori informazioni sull’impatto dell’aliquota Irpef

Sulla riduzione della seconda aliquota Irpef per i redditi del secondo scaglione prevista dalla manovra andrebbero fornite “maggiori informazioni” sui parametri considerati per la “quantificazione degli effetti di minor gettito attesi, in relazione alle platee riguardanti il numero dei contribuenti che complessivamente rientreranno nel secondo scaglione Irpef. E’ quanto rileva il Servizio bilancio del Senato nel dossier di documentazione sulla manovra. Sempre relativamente al taglio dell’Irpef, nel documento il Servizio bilancio nota anche la necessità di “indicazioni in merito agli Isa delle platee interessate” ed “elementi informativi” sui criteri adottati nella stima del minore gettito da addizionali regionali e comunali a partire dal 2027. Ma nel dossier vengono chieste informazioni aggiuntive anche su diversi altri temi. Ad esempio, sugli affitti brevi i tecnici osservano: “sarebbe utile fornire una rappresentazione degli effetti della misura anche successivamente al triennio considerato, valutando se l’assunzione che il 90% della platea di unità immobiliari continui ad avvalersi delle piattaforme per esigenze di semplificazione e rapidità delle transazioni possa essere una ipotesi stabile o soggetta ad una certa variabilità”. Sulla norma sulle accise dei carburanti, poi, si osserva: “per i profili di quantificazione, si rileva che la relazione tecnica, pur fornendo una serie di informazioni circa la metodologia usata per determinare gli effetti finanziari della disposizione, non specifica i dati e gli elementi utilizzati per la stima, pertanto non risulta possibile effettuare una valutazione circa la quantificazione delle maggiori entrate previste”. Per quanto riguarda l’iper e super ammortamento, nel dossier si evidenzia che la relazione tecnica, “pur illustrando la metodologia di stima e fornendo i risultati della stessa, non esplicita altre informazioni quali, in particolare, l’aliquota media netta per imposte dirette. Al fine di consentire una verifica della stima effettuata andrebbero pertanto forniti gli ulteriori dati di dettaglio”. Informazioni aggiuntive vengono chieste anche sul Fondo per i contenziosi: “sarebbe necessario – si legge nel dossier – acquisire informazioni circa i contenziosi nazionali ed europei cui è destinato il fondo e delucidazioni sui criteri di stima adottati nella quantificazione”.

Crollo Torre dei Conti, Procura apre indagine per omicidio colposo, l’area posta sotto sequestro

La Procura di Roma ha aperto un’indagine per omicidio colposo dopo la morte di Octay Stroici, l’operaio di 66 anni deceduto in ospedale dopo essere rimasto sepolto per undici ore tra le macerie del crollo della Torre dei Conti ai Fori imperiali. L’area del crollo, nel cuore archeologico di Roma, è stata posta sotto sequestro e gli inquirenti disporranno l’autopsia sul corpo della vittima. Per motivi di sicurezza è stato annullato il sorvolo delle Frecce Tricolori, in occasione della cerimonia di deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria da parte del presidente della Repubblica Mattarella. Nel crollo del monumento sono rimasti travolti altre operai

Crollo Torre dei Conti,  Di Franco (Fillea): “Oltre il cordoglio la responsabilità delle azioni”

“Si accertino le responsabilità, si guardi alla progettazione, al ruolo della stazione appaltante ma, non si parli di incidente o di una cosa prevedibile, che poteva succedere. Si parli invece di un eroe contemporaneo Octay Stroici, vittima del dovere. Un altro operaio edile morto di lavoro in un cantiere pubblico, mentre contribuiva alla tutela dello straordinario patrimonio artistico del nostro Paese. Questo inciso suona come la definizione di quella che dovrebbe essere riconosciuta
come una ‘vittima del dovere’”. E’ quanto dice il segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco a seguito di una giornata tremenda, divenuta palcoscenico dell’ennesima tragedia sul lavoro. Due crolli, a distanza di poco più di un’ora, che hanno mandato in frantumi una parte dell’antica Torre dei Conti al centro di Roma con la morte e il calvario di Octay Stroici, operaio rimasto sotto le macerie per 11 ore. “Il Governo ci ascolti e riconosca i morti sul lavoro come vittime del dovere integrando l’art. 18 della n.68 del 1999. Sarebbe un gesto concreto di rispetto e riconoscimento soprattutto per quelli che rimangono. La responsabilità delle azioni imporrebbe oggi la necessità ‘riconoscere il gratuito patrocinio a tutti i familiari’ e di istituire una Procura nazionale che si occupi dei reati in materia di salute e sicurezza. Per salvare altre vite è necessario capire cosa è successo realmente in questa ennesima strage”, afferma il segretario degli edili. E ancora chiosa Di Franco, “Servono le migliori competenze e professionalità ma soprattutto tempi certi. L’ordinamento giudiziario dovrebbe dare una risposta immediata, in grado di
imporre comportamenti omogenei e prescrittivi, atti a salvaguardare tutti coloro che ancora oggi operano nelle stesse condizioni. Così si salverebbero vite e si rafforzerebbe il legame fra la politica e Paese reale, irrobustendo la fiducia e la partecipazione democratica. Di tutto questo non parla la riforma della Giustizia. I familiari delle vittime sono costretti ad aspettare almeno tre anni prima che inizino i processi. Non hanno la possibilità di aver riconosciuto nessun
risarcimento del danno provvisionale”. Quindi afferma e spiega ancora Di Franco, “Intervenire e riformare la giustizia in questa direzione, rappresenta la priorità. Destinare le risorse del bilancio dello Stato a questi temidimostrerebbe di voler agire, oltre la retorica dei numeri e il semplice cordoglio. Destinare
miliardi per sanare le cartelle esattoriali di cronici evasori è immorale a fronte di oltre mille
vittime del lavoro e decine di migliaia di familiari che aspettano giustizia e a cui spesso è negato
un futuro”.

Crollo Torre dei Conti, Franzolini (Feneal) : “Una giornata tragica, Octav un nostro iscritto, gli mancava un anno alla pensione”

“Siamo profondamente addolorati per la morte di Octav Stroici. L’operaio morto questa notte nel crollo della Torre dei Conti a Roma e per tutti lavoratori deceduti ieri mentre stavano facendo il proprio dovere. È stata una giornata tragica in varie parti d’Italia culminata con la morte di Octav, estratto vivo dopo 12 ore sotto le macerie e deceduto subito dopo”. È quanto afferma Mauro Franzolini, segretario generale FenealUil insieme ad Agostino Calcagno, segretario Feneal Roma e Lazio. “Octav era un iscritto Feneal a cui mancava solo un anno alla pensione, – spiegano i due sindacalisti – aveva 66 anni, ma continuava a lavorare in un cantiere rischiando la vita ogni giorno, come molti lavoratori sono costretti a fare mentre il Governo sceglie di alzare ancora l’età pensionabile. Il lavoro edile è un lavoro usurante e non capiamo come ancora non si riconosca questa condizione a tutti i lavoratori del settore, condizione che permetterebbe giustamente di accedere a tutele differenti che oggi mancano. Rivolgiamo il nostro pensiero alle famiglie delle vittime per le quali chiediamo giustizia, una giustizia che spesso arriva troppo tardi o addirittura mai. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta di tutti e vanno chiarite responsabilità e dinamiche, perché il caso non ha nulla a che vedere con queste morti. Non ci sono parole di consolazione ma solo vicinanza in questo momento per le famiglie colpite, quello che però si può e si deve fare è cercare la verità, capire le cause, e lavorare per evitare che tutto questo si ripeta ancora una volta. Per questo chiediamo al Governo di continuare a investire in salute e sicurezza, rilanciando i tavoli di discussione con le parti sociali, formazione e controlli sono armi irrinunciabili ma inutili senza qualificazione delle imprese, e non ultimo il tema della certezza delle pene per restituire giustizia e verità alle vittime e alle loro famiglie”.

Appalti truccati, chiesti i domiciliari per Cuffaro e Romano. Diciotto indagati, accusati di corruzione e turbativa d’asta

La Procura di Palermo ha chiesto i domiciliari per l’ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro e per il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano accusati, assieme ad altri 16 a vario titolo, di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Gli ex enfant prodige della Dc, Cuffaro e Romano, sono coinvolti in un’inchiesta su appalti pilotati. Cuffaro, ora presidente della Nuova Dc, fu condannato a 7 anni per favoreggiamento alla mafia e lasciò il carcere nel 2015 dopo avere scontato 4 anni e 11 mesi grazie all’indulto. Romano invece fu prosciolto nel 2012 dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Infrastrutture, con il Fondo investimenti stradali 150 mila euro per piccoli Comuni. Mazzetti (Fi): “Grazie a Mit e Mef, si attivino i Comuni”

“Il governo c’è, come sempre, anche per i Comuni più piccoli, che sono tantissimi nel territorio italiano. Anche quest’anno sono state messe a disposizione dei Comuni che hanno fino a 5 mila abitanti risorse da utilizzare bene. Si tratta del Fondo investimenti stradali che permetterà di fare uno o più interventi – per un massimo di 150 mila euro – per la manutenzione e la messa in sicurezza delle strade comunali. Lavori questi di cui soprattutto le piccole comunità hanno bisogno, possibili grazie alla solidità nei conti ottenuta dal governo di Centrodestra, che ha sempre posto al centro il miglioramento delle infrastrutture, piccole e grandi del Paese. Il decreto è stato pubblicato oggi e invito i sindaci ad attivarsi prontamente”. Lo afferma, in una nota, Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI.

Via libera della Camera ai componenti di Arera

La Camera, con 139 sì, 31 no e 63 astenuti, dà il via libera al decreto legge che contiene misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni di Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Si proroga la durata in carica dei componenti dell’Autorità fino alla nomina dei nuovi componenti e comunque non oltre il 31 dicembre 2025. Si prevede che degli atti di ordinaria amministrazione, nonché di quelli indifferibili e urgenti, Arera darà conto alle Camere con una relazione da trasmettere al termine del mandato così prorogato. Il provvedimento passa al Senato.

Costruzioni, incontro Salvini-professioni tecniche: condivisa le necessita di una legge delega sul testo unico

Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha incontrato oggi i rappresentanti dei Consigli nazionali di architetti, geologi, ingegneri e geometri. Lo riferisce il Mit in una nota, spiegando che “l’appuntamento ha rappresentato un momento di confronto costruttivo su alcune delle principali priorità delle professioni tecniche”. “Nel corso del tavolo – si legge – è stata condivisa, inoltre, la necessità di una legge delega per la riforma del testo unico delle costruzioni, tema su cui il ministro Salvini ha assicurato il proprio impegno a farsi promotore”. “Tutte le parti, infine, hanno convenuto sull’opportunità di mantenere un dialogo permanente basato su cooperazione, trasparenza e responsabilità, affrontando insieme anche i temi della rigenerazione urbana e dell’attuazione delle norme introdotte dal correttivo sull’equo compenso”, conclude la nota ministeriale.

Imprese, Unioncamere alla Ue: servono regole chiare e reciprocità

Regole chiare, tempi prevedibili e reciprocità reale nei rapporti commerciali. E’ ciò che serve alle imprese italiane ed europee per poter competere in una economia sempre più globalizzata. Lo ha sottolineato il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete, nel corso dell’evento “Parlamento europeo delle imprese”, in corso nell’emiciclo di Bruxelles. “Internazionalizzazione oggi significa anche transizione digitale e sostenibilità” – ha detto Prete. Le imprese italiane cercano oltre 3 milioni di profili in questi ambiti, segno di un tessuto produttivo che vuole innovare per competere. “Il mio auspicio – ha concluso il presidente di Unioncamere – è che l’Europa metta le imprese al centro della politica commerciale, sostenendole non solo con accordi e strumenti, ma con un dialogo stabile e operativo”. Proprio per alimentare il dibattito e il confronto, Unioncamere ha presentato tre position paper su temi di forte interesse per le imprese italiane ed europee: uno relativo al 28° Ordinamento, cioè alle ipotesi di costruire un ordinamento comune tra le imprese dei 27 Paesi con un regime più semplificato; un secondo relativo al regolamento che sta per essere emanato sui ritardi dei pagamenti tra le imprese; un terzo sulla Direttiva riguardante la trasparenza salariale nelle aziende tra uomini e donne.

Eni: perfezionata la cessione ai fondi Ares Alternative Credit Management di una partecipazione del 20% in Plenitude

A valle dell’approvazione dell’operazione da parte delle autorità competenti, Eni ha annunciato il perfezionamento della cessione di una partecipazione pari al 20% del capitale sociale di Plenitude Società Benefit ai fondi Ares Alternative Credit, affiliati ad Ares Management Corporation. Con questa operazione, basata su un equity value di Plenitude pari a 10 miliardi di euro e un enterprise value di oltre 12 miliardi di euro, Eni ha incassato 2 miliardi di euro. L’operazione è parte integrante della strategia di Eni finalizzata alla valorizzazione delle proprie società satellite attive nei business della transizione energetica, attraverso l’ingresso di partner strategici e capitali allineati che supportano i loro piani di sviluppo.

Eni e YPF firmano con XRG un accordo per la partecipazione al progetto Argentina LNG

Eni e YPF, la principale società energetica argentina, hanno sottoscritto oggi con XRG, società parte del gruppo ADNOC, un accordo non vincolante relativo alla possibile partecipazione della società emiratina alla fase da 12 MTPA di gas naturale liquefatto (LNG) del progetto integrato upstream-midstream Argentina LNG. ARGLNG è un progetto di sviluppo gas integrato, upstream e midstream, su larga scala, progettato per sviluppare le risorse del giacimento onshore di “Vaca Muerta” e servire i mercati internazionali, esportando in varie fasi indipendenti fino a 30 milioni di tonnellate anno di LNG entro il 2030. Il progetto, così come definito nella Final Technical Project Description firmata il 10 ottobre scorso da Eni e YPF, prevede la produzione, il trattamento, il trasporto e la liquefazione del gas destinato all’export attraverso due unità galleggianti per la liquefazione di gas (FLNG) da 6 MTPA (Milioni di Tonnellate Per Anno, pari a circa 9 miliardi di metri cubi di gas per anno) ciascuna, oltre alla valorizzazione e all’esportazione dei liquidi associati. L’accordo definisce il quadro di cooperazione tra le parti, con l’obiettivo di arrivare alla firma di un Joint Development Agreement (JDA) per lo sviluppo congiunto di ARGLNG. ADNOC è un partner strategico con il quale Eni collabora in progetti fondamentali negli Emirati Arabi così come in altre geografie. L’interesse di ADNOC come potenziale partner nel progetto favorirà il raggiungimento della decisione finale di investimento.

Maire e Nextchem firmano un Mou con Edf e Nuward per cooperare allo sviluppo del reattore Smr

Nell’ambito del World Nuclear Exhibition a Parigi, il principale evento mondiale per il settore dell’energia nucleare civile, MAIRE e NEXTCHEM hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con EDF e NUWARD per esplorare congiuntamente le opportunità di cooperazione ai fini dello sviluppo e dell’implementazione del Programma di NUWARD per gli Small Modular Reactor (SMR). Questa iniziativa è in linea con l’obiettivo strategico del gruppo MAIRE e di NEXTCHEM di collaborare con fornitori di tecnologie nucleari che sviluppano reattori nucleari modulari ed avanzati (SMR/AMR) con lo scopo di energia accessibile, affidabile e sostenibile. La collaborazione sostiene la visione di NEXTCHEM per l’“E-Factory a servizio della Chimica a Basse Emissioni e dei Data Center”, promuovendo l’integrazione di fonti energetiche a basso contenuto di carbonio nei processi industriali e per alimentare le infrastrutture digitali, abilitandone l’elettrificazione e la decarbonizzazione. In linea con questa visione, NEXTCHEM ha recentemente lanciato NEXT-N, una joint venture dedicata allo sviluppo di nuova proprietà intellettuale (IP) per la conventional island e alla fornitura di servizi tecnici altamente qualificati per gli impianti nucleari di nuova generazione. L’iniziativa
valorizza le capacità del gruppo MAIRE, incluse quelle della controllata TECNIMONT, nota per la sua esperienza nella realizzazione di progetti e per l’approccio modulare all’avanguardia relativo alle attività di costruzione che ottimizza l’esecuzione, riducendo tempi e costi. Fabio Fritelli, Managing Director di NEXTCHEM, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di collaborare con player di riferimento per supportare la produzione di elettroni da fonte nucleare tramite tecnologie SMR, al fine di sviluppare energia efficiente per i bisogni dei processi industriali e delle infrastrutture digitali, in linea con la nostra visione dell’E-Factory. Il nostro obiettivo è anche di
sostenere una filiera europea altamente qualificata, essenziale per industrializzare concretamente il nuovo paradigma della transizione energetica”.

Acciaierie Valbruna: Urso, “confermata la strategicità dello stabilimento di Bolzano, Provincia ne prenda atto”

Nuovo tavolo al Mimit sul futuro dello stabilimento altoatesino di Acciaierie Valbruna S.p.A., azienda attiva nella produzione di acciai speciali e superleghe, con siti produttivi a Vicenza e Bolzano. Presenti all’incontro i vertici dell’azienda, il vicepresidente Marco Galateo per la Provincia autonoma di Bolzano, i tecnici della Regione Veneto e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. “L’istruttoria Golden Power ha confermato la piena strategicità dello stabilimento Acciaierie Valbruna di Bolzano, come il Mimit aveva sostenuto sin dall’inizio”, ha esordito il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, all’inizio del tavolo. “Qualsiasi minaccia alla sua continuità produttiva potrebbe comportare l’esercizio dei poteri speciali da parte del Governo. Spetta ora alla Provincia autonoma di Bolzano prenderne atto e valutare ogni possibile soluzione compatibile con la strategicità dello stabilimento siderurgico”. L’istruttoria Golden Power era stata avviata a seguito della notifica da parte della Provincia autonoma di Bolzano relativa al bando di gara per la concessione pluridecennale dei terreni su cui sorge l’impianto siderurgico altoatesino di Valbruna. Le conclusioni hanno di fatto blindato la continuità produttiva dello stabilimento, sottolineandone il carattere altamente sensibile e strategico, anche in relazione alla produzione di materiali destinati al comparto della difesa. Dopo l’intervento di apertura del ministro Urso, azienda e organizzazioni sindacali hanno espresso le proprie preoccupazioni in merito all’impianto del bando di gara, invitando la Provincia di Bolzano a riconsiderare le proprie posizioni alla luce delle conclusioni dell’istruttoria sui poteri speciali. Alla luce di quanto emerso dal tavolo, le strutture tecniche del Mimit si sono impegnate a riconvocare le parti non appena emergeranno nuovi sviluppi da parte della Provincia autonoma di Bolzano.

De Wave Group acquisisce quattro società  italiane, nasce hub della filiera cantieristica

De Wave Group annuncia di aver finalizzato l’acquisizione di quattro società italiane di eccellenza del settore crocieristico e nautico, dando vita all’hub italiano della filiera cantieristica, in cui sono racchiuse le competenze e il know-how relative all’intero processo per la progettazione e realizzazione di interni e sistemi tecnici nell’industria delle crociere e degli yacht. Nel dettaglio, entrano a far parte del Gruppo De Wave: IVM, tra i primari operatori nell’outfitting e nel furnishing di navi da crociera, vanta un notevole portafoglio ordini ed è in grado di proporre soluzioni sempre all’avanguardia sia nel design che a livello tecnologico. L’azienda è nata nel 1996 e ha sede a Padova. Electrical Marine, dal 1980 ad oggi si è affermata come punto di riferimento del settore per l’impiantistica elettrica ed elettronica per il settore nautico. Ha sede e stabilimento a Torino a cui unisce il service e le sedi operative a Savona e Varazze. O.M. Project, è attiva nella carpenteria metallica e nelle movimentazioni elettroattuate per la nautica, con sede a Torino. Cantieri Navali San Carlo, opera nel settore costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive. Ha il suo quartier generale a Torino. Per sostenere lo sviluppo delle singole realtà, il gruppo ha presentato un piano di investimenti ambizioso del valore totale di 50 milioni di euro per l’aumento della capacità produttiva, acquisto macchinari ed eventuali operazioni di M&A. Sul fronte del recruiting, il piano prevede circa 150 nuove assunzioni nei prossimi anni, necessarie principalmente per sostenere l’aumento produttivo e potenziare inoltre i servizi aftersales, soprattutto oltreoceano. De Wave consolida così il proprio ruolo di general contractor capace di operare su scala internazionale grazie a 7 stabilimenti e 12 sedi operative in 9 paesi, dove sono ora impiegate oltre 1.400 maestranze altamente qualificate che permetteranno al Gruppo di raggiungere i 450 milioni di fatturato complessivo entro il 2025.

Prima riunione dell’Osservatorio sull’adozione dell’IA nel mondo del lavoro

Istituzionalizzare il confronto con le parti sociali per rendere l’Osservatorio sull’IA nel mondo del lavoro uno strumento concreto per governare l’impatto dell’intelligenza artificiale, ponendo l’uomo al centro. È quanto emerso dal primo incontro, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che il Ministro, Marina Calderone, ha voluto organizzare prima dell’adozione del decreto che dovrà stabilire struttura e compiti dell’Osservatorio, previsto dalla legge n. 132/2025, recentemente approvata dal Parlamento. «L’intelligenza artificiale è una sfida complessa e affascinante. Il Governo Meloni ha scelto di affrontarla con coraggio e visione, ponendo al centro la persona e la dignità del lavoro. Con l’istituzione dell’Osservatorio, intendiamo garantire un presidio permanente e qualificato sull’evoluzione tecnologica, promuovendo un approccio etico e inclusivo – ha affermato il Ministro Calderone -. Un presidio che costruiremo grazie al confronto strutturato con le parti sociali, così da cogliere le opportunità dell’innovazione e governarne i rischi». L’Osservatorio, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha la funzione di definire una strategia sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo, monitorare l’impatto sull’occupazione e identificare i settori maggiormente interessati dall’avvento dell’intelligenza artificiale. L’Osservatorio, inoltre, promuove la formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro in materia di intelligenza artificiale, in particolar modo riguardo la sicurezza sul lavoro, anche alla luce del decreto legge di recente pubblicazione. Nutrita la partecipazione delle parti sociali, che avevano già inviato numerosi contributi scritti sulle Linee guida sull’IA nel lavoro promosse negli scorsi mesi dal Ministero del Lavoro e sulle Politiche Sociali. Particolare attenzione è stata posta sullo sviluppo di tale tecnologia in senso etico, così come richiamato anche nella dichiarazione finale del G7 dei Ministri del Lavoro e dell’Occupazione di Cagliari 2024. Coerentemente con la norma approvata in Parlamento, l’obiettivo condiviso dalle parti sociali è la massimizzazione dei benefici e il contenimento dei rischi derivanti dall’impiego di sistemi di intelligenza artificiale in ambito lavorativo, in una logica di sicurezza nazionale, un tema che riguarda allo stesso modo imprese e lavoratori.

Lavoro, nel  2025 spesa oltre i target per i fondi di coesione del Ministero

Nell’incontro annuale di monitoraggio sull’attuazione dei programmi 2021-2027 tenutosi nei giorni scorsi, le autorità di gestione del Programma nazionale Giovani, donne e lavoro e del Programma nazionale Inclusione e Lotta alla povertà, a titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, hanno comunicato alla Commissione Europea (CE) gli importi della spesa che saranno caricati sul sistema SFC nei mesi di novembre e dicembre. Il PN Giovani, donne e lavoro procederà a domande di pagamento per oltre 400 milioni di euro totali, dei quali circa 189 milioni in quota UE, con un importo certificato alla Commissione europea corrispondente al 62% dell’obiettivo di spesa per l’anno 2025; il PN Inclusione e Lotta alla povertà inserirà domande di pagamento per circa 590 milioni di euro complessivi, comprensivi di una quota Ue di 231,2 milioni di euro, pari al 14,4% della dotazione del Programma. Livelli di spesa che permetteranno il superamento del target di spesa 2025 per i due Programmi nazionali alla data di chiusura del periodo di osservazione (31 dicembre 2025). Rispetto alla dotazione complessiva di oltre 5 miliardi di euro a disposizione del PN Giovani, donne e lavoro, ad ottobre i pagamenti sostenuti dai beneficiari e presentati al Ministero hanno superato l’importo di 480 milioni di euro, pari al 9,5% della dotazione del Programma. Conseguentemente il Ministero ha presentato una domanda di pagamento alla Commissione europea pari all’8% della dotazione complessiva. In riferimento al PN Inclusione e Lotta alla povertà 2021-2027, il target di spesa verrà raggiunto grazie alle procedure di selezione delle operazioni avviate che porteranno a impegni vincolanti pari a 1,6 miliardi di euro entro il 31 dicembre di quest’ann

Lavoro, Inapp: rinnovato il cda, Natale Forlani confermato presidente

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone ha nominato Natale Forlani presidente dell’Inapp, l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche. Rinnovato anche il consiglio di amministrazione dell’Istituto con la nomina di Fabrizio Antolini, in rappresentanza del ministero del Lavoro, di Fiorella Lunardon, in rappresentanza del ministero del Lavoro d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Giovanni Bocchieri, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e Sandra D’agostino in rappresentanza dei ricercatori e dei tecnologi dell’INAPP. Presidente e Consiglio di amministrazione dureranno in carica 4 anni. Per Natale Forlani, che svolgerà il suo incarico a titolo gratuito, si tratta di una conferma in quanto era stato nominato al vertice dell’Istituto nell’aprile del 2024. Esperto di relazioni industriali, mercato occupazionale e organizzazione del lavoro, è stato tra gli estensori con Marco Biagi del Libro Bianco sul Lavoro. Dopo aver ricoperto il ruolo di segretario confederale nazionale della Cisl, Forlani è stato presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro S.p.A., in seguito direttore generale della D.G. Immigrazione e Politiche di Integrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, nonché membro del Collegio dei Sindaci dell’INPS.

Lista dei CdA, via libera della Consob alle modifiche regolamentari

Via libera della Consob alle modifiche del Regolamento Emittenti (delibera n. 23725 del 29 ottobre 2025 – Relazione illustrativa sugli esiti della seconda consultazione) in materia di presentazione di liste da parte dei Consigli di amministrazione uscenti, in attuazione delle norme del Testo unico della finanza (Tuf) introdotte dalla Legge Capitali. Le modifiche regolamentari sono state adottate al termine di un processo decisionale passato attraverso due fasi di consultazione con il mercato. La seconda consultazione, come la prima, ha registrato un forte interesse degli operatori. Alla luce dell’esigenza emersa di chiarire la portata e l’ambito della delega regolamentare demandata dal TUF all’Autorità solo in termini generali, la Consob ha acquisito un parere interpretativo dal Consiglio di Stato. All’esito dell’iter descritto, il Regolamento Emittenti interviene, in particolare, sulla seconda votazione sui singoli candidati richiesta qualora la lista del Consiglio di amministrazione abbia ottenuto nella prima votazione il maggior numero di voti, nonché interviene sulla ripartizione dei posti in consiglio di competenza delle minoranze nel caso previsto all’art. 147-ter.1, comma 3, lett. b) del Tuf. Le nuove disposizioni entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

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