LE GIORNATE DEL SAIE
Le Casse edili: “La bilateralità funziona. Non va lasciato spazio agli avventurieri”. Ora una campagna di comunicazione sul territorio
I dati illustrati dal Cresme al Saie di Bari mostrano un sistema bilaterale solido e in salute in grado di garantire legalità e sicurezza al settore delle costruzioni e dare risposte ai lavoratori con un articolato sistema di servizi di welfare. Il presidente della Cnce Firsech e il vicepresidente Sannino tracciano con Diario Diac un bilancio più che positivo di queste giornate. Fondamentale è ora comunicare i valori della bilateralità e per questo verrà avviata una campagna capillare sul territorio: non va lasciato spazio agli “avventurieri” che vogliono superarla.
IN SINTESI
Lavoro regolare e sicuro, legalità, formazione, welfare. Se c’è un messaggio forte che arriva dalle giornate del Saie, la fiera di riferimento dell’edilizia, che si sono svolte a Bari la settimana scorsa, è proprio la conferma di questi solidi pilastri e il ruolo strategico del sistema della bilateralità nel settore delle costruzioni in anni di grande crescita dell’occupazione e di grandi sfide dalla transizione energetica alla digitalizzazione. Ma anche di nuovi rischi ed insidie: quelli degli attacchi al sistema bilaterale denunciati, proprio di recente, dalle associazioni delle imprese, in primis dalla presidente di Ance Federica Brancaccio, e dai sindacati in occasione del monito lanciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha messo in guardia dal fenomeno del dumping contrattuale e dai contratti pirata.
Intanto, a parlare sono i nuovi dati elaborati dal Cresme per la Cnce, presentati dal direttore Lorenzo Bellicini, nel corso del Convegno nazionale “Welfare sociale e innovazione – presente e futuro delle costruzioni”, che fotografano l’evoluzione del sistema bilaterale e il suo impatto sociale ed economico. Dal 2019 al 2025 gli iscritti alle Casse Edili sono passati da 451.000 a 714.000 lavoratori, con una crescita del 58,3%, mentre l’occupazione complessiva del settore delle costruzioni è aumentata del 25,9% secondo i dati Istat. Ciò significa che il sistema delle Casse Edili ha intercettato quasi il 90% della nuova occupazione del comparto. L’indagine Cresme ha inoltre censito 1.063 servizi ausiliari attivi presso le 112 Casse Edili italiane, a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie: borse di studio, contributi per la casa, asili nido, assistenza sanitaria e psicologica, incentivi per la formazione e per la mobilità sostenibile. Nel solo 2024, 59 Casse hanno erogato oltre 20,8 milioni di euro a 172.000 beneficiari, con una quota prevalente (43%) destinata agli assegni di studio. Secondo i bilanci analizzati dal Cresme, il valore complessivo delle erogazioni ai lavoratori ha raggiunto 33 milioni di euro nel 2024, pari allo 0,37%. Numeri che pesano e assumono un rilievo ancor maggiore dal momento che si inscrivono nella situazione generale di un Paese, come ha sottolineato Bellicini, che “è caratterizzato da bassa natalità, con tassi elevati di invecchiamento; prestazioni orientate alla previdenza pensionistica e alle cure sanitarie, con scarsa offerta di servizi per infanzia e anziani; crescente diseguaglianza”. E’ una fase che vede “una profonda divaricazione reddittuale, crisi della classe media, smantellamento del welfare, una esasperazione della competizione, lavoro illegale e dumping”. E’ a queste tematiche che “il sistema delle casse nel suo insieme risponde con le varie strutture create”,
Dal Rapporto sui bilanci degli enti illustrato dal consulente Luciano Boraso è emerso come la retribuzione oraria media nel settore sia cresciuto passando da 10,82 euro nel 2019 a 11,85 euro nel 2025. Contemporaneamente il contributo del sistema bilaterale delle costruzioni – tra Casse Edili, Prevedi, Sanedil e Formedil – ammonta a circa 2,5 miliardi di euro l’anno, con una ricaduta media di circa 3.500 euro per lavoratore. In particolare, il raddoppio della massa salariale tra il 2018 e il 2024 ha consentito alle Casse di dimezzare i costi di gestione in termini percentuali, mantenendo inalterati i valori assoluti e aumentando la produttività complessiva. Le Casse Edili si confermano strutture efficienti e sostenibili, capaci di garantire tutele concrete ai lavoratori e alle imprese.
Firsech: “Il sistema bilaterale è sotto attacco perché funziona. Per questo bisogna farlo conoscere di più”
E’ su questi dati che il presidente della Cnce, Dario Fersich, traccia con Diario Diac il bilancio di queste giornate. “La mattinata del 23 ottobre al Saie di Bari è stata dedicata a un approfondimento tecnico sui dati elaborati dal Cresme per la Commissione Nazionale delle Casse Edili. Numeri che dimostrano in modo chiaro come il sistema bilaterale dell’edilizia funzioni e stia dando risposte concrete a tutto il comparto. Per la prima volta siamo entrati così nel dettaglio dei dati — sottolinea — e questo è un fatto importante: abbiamo potuto dimostrare non solo la solidità del sistema, ma anche la sua capacità di evolvere e di sostenere l’intera filiera». Altro appuntamento di rilievo è stato quello, nel pomeriggio del 23 ottobre, dedicato ai Casse Edili Awards, che” ha permesso di ascoltare direttamente la voce di chi vive quotidianamente il cantiere: imprese, consulenti, tecnici e lavoratori. È stato un momento prezioso perché ci ha consentito di confrontare i dati oggettivi con la percezione reale di chi opera sul campo. Il messaggio che ne è uscito è positivo: ciò che viene fatto dal sistema della bilateralità è riconosciuto e apprezzato da chi ne beneficia ogni giorno. La bilateralità edile – ha dichiarato il presidente Cnce Dario Firsech – è oggi un punto di riferimento per regolarità, sicurezza e qualità del lavoro. Con il contributo delle Casse Edili, oltre agli altri enti bilaterali, il sistema sta evolvendo verso un modello integrato di welfare e formazione, capace di accompagnare la transizione verde e digitale del settore».
Inoltre, “dal confronto con le parti sociali e con il ministero del Lavoro, nella giornata successiva, è emersa poi una riflessione comune: occorre rendere il sistema più visibile, anche al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori. Chi conosce la bilateralità la apprezza, ma c’è ancora una parte di opinione pubblica che non ne ha piena consapevolezza. La prossima sfida sarà proprio quella di comunicare meglio il valore e le opportunità che offre», dice Firsech. La comunicazione diventa, dunque, la priorità: “per questo motivo la Cnce, insieme al Cresme e agli enti bilaterali del sistema, sta progettando iniziative itineranti — veri e propri eventi di piazza — per raccontare, città per città, cosa sia la bilateralità e quali vantaggi concreti produca per imprese e lavoratori. Vogliamo andare incontro al territorio, farci conoscere anche dalla “signora Maria” che deve semplicemente affrontare un lavoro di ristrutturazione. È lì che si gioca la credibilità del nostro sistema».
Un tema, quello della conoscenza e della tutela del lavoro, che si collega anche al recente monito di Mattarella contro il fenomeno dei contratti pirata e del dumping contrattuale. «Il nostro sistema — ha rimarcato Firsech— è sotto attacco proprio perché funziona. Quando non si conoscono le regole e i valori che lo sorreggono, si lascia spazio ad avventurieri che provano a insinuarsi con modelli alternativi privi di garanzie. Ecco perché oggi la parola chiave è comunicazione: dobbiamo spiegare meglio, con umiltà e trasparenza, che la bilateralità non è un costo ma un valore per tutti, capace di restituire alle imprese più di quanto esse investano». In chiusura, un messaggio di fiducia: «Le giornate di Bari ci hanno permesso di toccare con mano la forza e la compattezza del nostro sistema. Abbiamo saputo raccontare la sua complessità e dimostrare, con i numeri, che partecipare alla bilateralità conviene: costa meno che agire in solitudine e garantisce risultati migliori per la sicurezza, la formazione e la qualità del lavoro».
Sannino: “In questi anni straordinaria crescita dell’occupazione e il nuovo lavoro è stato regolare e qualificato”
Bilancio più che positivo anche per il vicepresidente della Cnce, Vincenzo Sannnino. “Per la prima volta, l’appuntamento fieristico è stato organizzato in una due giorni concentrata e partecipata, una vera e propria vetrina per l’intero comparto delle costruzioni e per il sistema della bilateralità. È stata l’occasione per far conoscere, soprattutto a studenti e imprese, il ruolo e il valore della filiera edile e delle sue articolazioni territoriali e nazionali. Insieme a Formedil, Sanedil, Prevedil e al più recente Fondo Fnape, che gestisce le prestazioni legate all’anzianità professionale edile, abbiamo presentato un sistema compatto e integrato di enti bilaterali che operano per la formazione, la sicurezza, la sorveglianza tecnica in cantiere, la previdenza e la sanità integrativa. Un “sistema Paese” che funziona e che oggi affronta nuove sfide, forte dei risultati raggiunti negli ultimi anni”, afferma Sannino che pone l’accento sulla grande crescita dell’occupazione di questi ultimi anni. “È stato un periodo straordinario sotto il profilo occupazionale: le imprese spesso non riuscivano più a trovare manodopera disponibile, e tutto questo nuovo lavoro è stato lavoro regolare, qualificato e ben retribuito”.
“I dati che abbiamo presentato al Saie confermano inoltre una crescita importante sul fronte della sicurezza e della qualità del lavoro: sono aumentate le visite tecniche in cantiere e si è rafforzato il controllo della regolarità attraverso strumenti come la congruità della manodopera. Nel solo 2024 sono state effettuate 41.084 visite in cantiere e sono stati certificati oltre 530.000 cantieri. Grazie a questa attività preventiva, le imprese hanno potuto evitare sanzioni per circa 608 milioni di euro, beneficiando di interventi tecnici che hanno migliorato la sicurezza senza costi diretti a loro carico”, spiega Sannino. C’è poi un dato che spicca a riprova dell’intensa attività sul versante del Welfare. Tra i servizi erogati, “un ruolo rilevante è rappresentato dalle borse di studio per i figli dei lavoratori, che assorbono il 43% della spesa complessiva e riguardano il 29% dei beneficiari. Sono numeri che raccontano un sistema che va ben oltre la semplice gestione di ferie e gratifiche natalizie, offrendo un vero e proprio welfare di prossimità alle famiglie. Certamente, possiamo fare ancora di più e abbiamo ampi margini per migliorare”, assicura Sannino.
Ma la bilateralità è troppo costosa per le aziende? “Qualcuno sostiene che la bilateralità sia un costo per le imprese. Ma va ricordato che il nostro sistema nasce oltre cent’anni fa — la prima Cassa Edile risale al 1919 — proprio per rispondere ai problemi storici del lavoro stagionale in edilizia. Il contributo bilaterale non è un costo aggiuntivo, ma una forma di mutualità contrattuale: le imprese investono in sicurezza e formazione, mentre i lavoratori, nel corso degli anni, hanno rinunciato a quote di salario per costruire un sistema di tutele collettive che oggi garantisce servizi fondamentali”. “Chi parla di superare la bilateralità dimentica che senza le Casse Edili, gli enti unificati e i fondi di settore – non ci sarebbe quella rete di protezione e qualificazione che oggi è riconosciuta anche a livello europeo come un modello virtuoso. Non a caso, in Paesi come Germania, Francia e Austria esistono strutture analoghe, basate sulla stessa logica di dialogo sociale e partecipazione. Il nostro sistema è solido e moderno perché nasce da un modello di relazioni industriali coeso, in cui imprese e sindacati collaborano per un obiettivo comune: garantire un settore qualificato, competitivo e sicuro. Proprio per questo guardiamo al futuro con fiducia, consapevoli che le sfide che ci attendono — dalla formazione alla sicurezza, dalla regolarità alla sostenibilità — potranno essere affrontate solo rafforzando, non indebolendo, il modello della bilateralità”.
Consegnati i Cassa Edile Awards
Il presidente di Cnce Fersich ha fatto riferimento ai Cassa Edile Awards, un riconoscimento che va alle Casse Edili e i loro rappresentanti che si sono distinti per impegno, innovazione e buone pratiche a favore di imprese e lavoratori del settore delle costruzioni. I riconoscimenti Maratoneta sono stati assegnati ad Aldo Bertolassi della Cassa Edile di Brescia e ad Oliviero Carsana della Cassa Edile di Bergamo, mentre il premio Women Can Build ha valorizzato l’impegno femminile di Orietta Proietti della Cassa Edile di Viterbo e Concetta Pirozzi della Cassa Edile di Caserta. Il titolo di Giovane Promessa è andato a Michele Amistadi della Cassa Edile di Trento e a Giulia Colledan della Cassa Edile di Udine, esempi di una nuova generazione di professionisti impegnati nel rafforzare la bilateralità. Tra i Top Player figurano il Gruppo Ramundo, la Cassa Edile di Capitanata – Edilcassa di Puglia – Cassa Edile di Campobasso, Aimo Boot srl (Cassa Edile di Torino), DS Muggeo (Cassa Edile di Bari), S.A. Costruzioni (Cassa Edile di Latina) e Tre Colli spa (Cassa Edile di Alessandria), realtà che si sono distinte per correttezza, innovazione e responsabilità sociale. Infine le Storie di Salute hanno visto tra i premiati Renato Cianflone (Cassa Edile di Aosta), e per le Storie Edificanti progetto migranti vulnerabili sono stati premiati: Roberto Taddei e Sacko N’Golo, (Formedil Terni), Massimo Franzini e Kennedy Amendor (Formedi ESSEG Genova) e Raffaele Archivolti con Bakarj Doumbia, (Formedil Napoli).