PLACEMAKING

Dall’Utopian Hours al community hub Aurora: così in dieci anni Stratosferica ha praticato e diffuso il placemaking a Torino. Adesso la sfida di coinvolgere nuove città

24 Set 2025 di Mauro Giansante (da Reggio Emilia)

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Dall’Utopian Hours al community hub Aurora: così in dieci anni Stratosferica ha praticato e diffuso il placemaking a Torino. Adesso la sfida di coinvolgere nuove città

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. E’ il fondamento della chimica ma il principio è sempre più applicabile alle città che cambiano. Un’esperienza italiana concreta di placemaking (e di city-imaging) è quella portata avanti a Torino da Stratosferica, un collettivo divenuto ufficialmente associazione culturale nel 2016, che dunque si appresta a compiere dieci anni. Nato e diretto per iniziativa di Luca Ballarini, già incaricato nel 2012 di progettare e scrivere i primi passi di Torino Strategica, nell’ambito del terzo piano strategico della città. Di Stratosferica abbiamo parlato a Reggio Emilia, durante la Placemaking Week Europe, con i due project manager Giulia Turcati e Daniele Vaccai, che è anche responsabile dei contenuti. Il progetto di punta e anche il primo ad essere stato avviato già nove anni fa è il festival Utopian Hours, una tre giorni sulle città e l’innovazione urbana che ogni anno a fine ottobre accoglie collettivi ed esperienze da tutto il mondo ma anche amministratori locali e funzionari europei. E che durante l’anno si moltiplica con edizioni corte che hanno già avuto luogo in Svezia, a Miami, a Milano.

A marzo di quest’anno si è, invece, tenuta la terza edizione dei Future Urban Trends, la kermesse dell’Ogr Tech di Torino legata più agli impatti delle nuove tecnologie sulle città. E dove arrivano nuove proposte ed esempi concreti da tutto il mondo: uno su tutti, gli scivoli automatici all’aperto per accelerare e agevolare la mobilità pedonale progettati dall’americana Beltways. Oppure, ci hanno raccontato Vaccai e Turcati, la Wikihouse: una piattaforma opensource che fornisce moduli abitativi accessibili, consentendo cioè a chiunque di progettare, produrre e assemblare abitazioni e edifici a basso impatto, ad alta efficienza energetica e a zero emissioni di carbonio, utilizzando componentistica in legno fabbricata digitalmente. Ma altri esempi concreti arrivati al Fut sono Modality, uno strumento di mappatura strategica per analizzare, simulare e coordinare la mobilità multimodale. O i Regen villages di James Ehrlich pensati nella Silicon Valley, quartieri extra-urbani a sé stanti grazie all’economia circolare. 

Nel 2020, poi, Stratosferica ha avviato il Precollinear park. Un progetto di placemaking concreto durato fino al 2023 che ha riguardato la trasformazione dell’area dell’ex linea tramviaria 3 in un parco urbano temporaneo di 800 metri esteso da ponte Regina Margherita fino a piazza Hermada. Uno spazio importante, insomma, che unisce quattro quartieri confinanti: Borgo Po, Madonna del Pilone, Vanchiglia e Vanchiglietta. E’ stato un caso di placemaking che ha coinvolto residenti, soprattutto giovani, ma anche studenti e volontari di Torino, capaci di dare un nuovo volto a un luogo – meglio, un insieme di luoghi – abbandonati. E il vero peccato è che dopo la fine della concessione, il Comune di Torino aveva annunciato il ripristino della linea tramviaria ma da due anni è ancora tutto fermo.

Il secondo intervento di placemaking ha riguardato, dal 2023, corso Farini vicino al Campus Luigi Einaudi e ai gasometri, non lontano da Vanchiglia. Anche qui, gli interventi hanno permesso di vivere con piacere un’altra zona della città torinese. A maggio scorso, il progetto ha registrato una nuova fase con MyFarini, ideato sempre con Off Topic, per creare una nuova passeggiata verde fino a viale Ottavio Mai. MyFarini, inoltre, è tra gli undici progetti selezionati dalla Città di Torino dal bando ImpatTO, la misura di innovazione sociale finanziata dal Pn Metro Plus. Infine, sempre due anni fa, è partito il primo progetto di placemaking in uno spazio chiuso, al Dorado che oggi è sede di Stratosferica e ospita 25 postazioni di co-working a basso prezzo. Inoltre, di recente sono state lanciate delle call su Torino per artisti Under40 per sette posti in studi a prezzi accessibili, tra i 70 e i 200 euro al mese. E le candidature ricevute sono state centodieci.

Ancora con il progetto Pn Metro Plus 2021-2027 è in programma, invece, la rigenerazione con 25,8 milioni di euro dei quartieri Aurora e Barriera di Milano. Il bando è stato lanciato a fine febbraio scorso e punta a raccogliere cittadini e realtà locali per trasformare un territorio colpito da degrado e insicurezza. I prossimi passi di Stratosferica riguardano, invece, anche altre città. Ad aprile si è svolto un workshop di cinque giorni a Roma sulla rigenerazione di Porta Portese. Un’iniziativa nata insieme al Comune capitolino e l’Agenzia del Demanio chiamata Corrente urbana. Ma il collettivo torinese è attivo anche con altre amministrazioni, da Verona a Brescia fino a Brindisi. E a Utopian Hours sono correnti i tavoli tecnici con Genova, Cuneo, Piacenza ma anche altre città internazionali come Glasgow e Rotterdam. Nuove occasioni concrete per diffondere l’approccio a sua volta concreto del placemaking.

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