La giornata

La Ue sanziona Israele: nuovi dazi e stop a programmi di cooperazione

  • Ue-India, Kallas: l’acquisto di petrolio russo ostacola i nostri legami
  • Cdp e Confindustria firmano un accordo per sostenere la crescita delle imprese
  • Morelli (Cipess): oltre 210 milioni con il bando per la selezione dei piani di sviluppo di aree dismesse
  • Ok del Senato al ddl delega per la revisione del codice di autorizzazione paesaggistica
  • Accordo Fs-Enac per il monitoraggio delle infrastrutture con i droni

17 Set 2025

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La Commissione europea propone un pacchetto di misure per fare pressione su Israele, comprendente la reintroduzione di dazi commerciali su una serie di prodotti (per lo più agricoli), la sospensione di una serie di programmi di cooperazione e nuove sanzioni individuali contro due ministri del governo Netanyahu, dieci membri del politburo Hamas e tre coloni violenti. Per quanto riguarda il commercio, la proposta prevede la sospensione dei vantaggi commerciali previsti dall’accordo di associazione Ue-Israele, con la conseguente reintroduzione di dazi. I nuovi dazi colpiranno i prodotti che non ricadono dentro il regime a dazi zero dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), ovvero il 37 per cento delle esportazioni da Israele verso l’Ue, per un valore di 5,8 miliardi. Gli esportatori israeliani (per lo più di prodotti agricoli) dovranno pagare circa 227 milioni in più di extra-spese. Le armi e i componenti di armi ricadono sotto il regime speciale Wto, dunque continueranno a beneficiare di dazi zero. Per l’approvazione di questa misura sarà necessaria la maggioranza qualificata del Consiglio Ue. Poi i dazi entreranno in vigore trenta giorni dopo la convocazione del comitato di associazone Ue-Israele, previsto dall’accordo. “Questi trenta giorni serviranno anche a portare avanti il dialogo (con Israele; Ndr) e speriamo che questa sospensione non debba mai entrare in vigore”, ha detto un funzionario europeo. I prodotti delle colonie israeliane non rientrano dentro questa misura perché, legalmente, non fanno parte dello Stato di Israele. I ministri israeliani che la Commissione vuole sanzionare sono Itamar Ben-Gvir, leader del partito israeliano di estrema destra Otzma Yehudit e ministro della Sicurezza nazionale, e Bezalel Yoel Smotrich, leader del Partito nazionale religioso-sionismo e ministro delle Finanze. Affinché queste sanzioni entrino in vigore sarà necessaria l’unanimità del Consiglio Ue.

Per quanto riguarda gli accordi di cooperazione, la Commissione mantiene il sostegno alla società civile e allo Yad Vashem, come annuncito dalla presidente Ursula von der Leyen la scorsa settimana a Strasburgo. Il sostegno finanziario dell’Ue a Israele è coperto dallo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale (Ndici) Global Europe (Ndici-Ge) per il periodo 2021-2027. In questo contesto, Israele avrebbe dovuto ricevere in media 6 milioni di euro all’anno nell’ambito dell’attuale Quadro finanziario pluriennale (Qfp) tra il 2025 e il 2027. Inoltre, l’Ue sospenderà anche i progetti di cooperazione istituzionale, compresi i programmi di gemellaggio e i progetti nell’ambito dello strumento di cooperazione regionale Ue-Israele a beneficio di Israele nella regione nel contesto degli accordi di Abramo. L’importo da sospendere è di circa 14 milioni di euro.

 

Regionali, nelle Marche duello a distanza Meloni-Schlein

Giorgia Meloni – Elly Schlein: è stata una sfida a distanza quella di ieri tra la premier e la segretaria del Pd, tutte e due nelle Marche per sostenere i rispettivi candidati, Francesco Acquaroli e Matteo Ricci, in vista dell’ormai imminente appuntamento elettorale del 28 e 29 settembre prossimi, primo test della tornata autunnale delle elezioni regionali. Meloni è tornata ad  Ancona insieme ai suoi alleati di governo, tutti riuniti sullo stesso palco. E” soprattutto l’odio politico a scaldare  la premier: “Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola”. E alla leader del Pd che le aveva chiesto di andare in Aula per elencare gli attacchi subiti dal centrodestra, ribatte chiamandola per nome: “Guarda Elly, se vuoi che te li faccio ci mettiamo mezza giornata”. Schlein quasi in contemporanea è a 80 km di distanza, a Pesaro per tirare la volata a Ricci, candidati  del “campo largo”.  Schlein attacca sul salario minimo.  “Ci vuole del coraggio a non fare il salario minimo con 4 milioni di persone in difficoltà. Meloni si vergogni”. Dunque garantisce: “La batteremo alle prossime elezioni e la prima cosa che faremo sarà il salario minimo perché sotto i 9 euro è sfruttamento”.

 

Ue-India, Kallas: l’acquisto di petrolio russo ostacola i nostri legami

“La partecipazione alle esercitazioni militari russe e l’acquisto di petrolio russo” da parte dell’India “rappresentano un ostacolo al rafforzamento dei legami, poiché in ultima analisi la nostra partnership non riguarda solo il commercio, ma anche la difesa dell’ordine internazionale basato sulle regole. Dovremmo essere dalla stessa parte”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, durante la conferenza stampa di presentazione della strategia Ue-India. L’Ue propone una nuova agenda strategica per portare le relazioni bilaterali con l’India a un livello superiore. La Commissione europea e l’alto rappresentante Kaja Kallas hanno adottato una comunicazione congiunta che delinea una “Nuova agenda strategica Ue-India”. Questa iniziativa – sintetizza una nota – mira ad approfondire, ampliare e coordinare meglio la cooperazione bilaterale, aumentare la prosperità e la sicurezza di entrambi i partner e contribuire ad affrontare le principali sfide globali. La comunicazione individua cinque settori di interesse comune e punti di forza complementari, basandosi sui legami esistenti e affrontando al contempo i settori che presentano un potenziale di maggiore impegno. Più nel dettaglio, la comunicazione congiunta individua un potenziale significativo non sfruttato nel commercio e negli investimenti, delineando strategie per rafforzare i legami commerciali, in particolare finalizzando i negoziati in corso su un accordo di libero scambio. Propone di rafforzare le catene di approvvigionamento promuovendo al contempo le tecnologie emergenti critiche e l’impegno sulle questioni digitali, con particolare attenzione al rafforzamento della sicurezza economica nell’ambito del Consiglio per il commercio e la tecnologia (Ttc). Questa nuova strategia propone inoltre di approfondire la cooperazione tecnologica, compresa una potenziale partnership Ue-India per le start-up, e invita l’India ad associarsi al programma Orizzonte Europa. La comunicazione suggerisce iniziative per la decarbonizzazione e la transizione verso un’economia pulita, come l’intensificazione della cooperazione nel settore delle energie rinnovabili, lo sviluppo delle capacità nell’ambito dell’idrogeno verde e l’espansione della finanza verde. Inoltre, evidenzia le opportunità di rafforzare congiuntamente la sicurezza alimentare, la salute, il clima e la resilienza alle catastrofi.

Fed taglia i tassi di un quarto di punto

La Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse per la prima volta quest’anno e quindi del secondo mandato di Trump, riducendo i costi di finanziamento di un quarto di punto. Non solo, ma prevede altri due tagli nei prossimi mesi a causa dell’indebolimento del mercato del lavoro per un altro complessivo 0,5%. I mercati hanno risposto freddamente non solo perche’ la mossa era ampiamente prevista ma perche’ puntavano ad altri 5 tagli tra l’autunno e i primi mesi del 2025. Anche il presidente Jerome Powell si e’ mostrato possibilista su un’ulteriore riduzione in quanto la crescita dell’occupazione ha subito un rallentamento e il tasso di disoccupazione e’ leggermente aumentato, pur rimanendo basso: “Il mercato del lavoro si e’ indebolito. Le ragioni per un persistente aumento dell’inflazione sono meno evidenti”.

Inflazione, Eurostat: ad agosto inflazione stabile al 2%

Ad agosto il tasso di inflazione annuale era del 2%, rispetto a luglio. Lo indica Eurostat la cui stima flash indicava 2,1%. Un anno prima 2,2%. Nella Ue 2,4%, stabile rispetto a luglio (un anno prima a 2,4%). In Italia 1,6% dopo 1,7% a luglio (1,2% ad agosto 2024).

Infrastrutture, Salvini: investimenti per 204 miliardi. la Ue riveda posizioni non più attuali

“Abbiamo un piano di investimenti di 204 miliardi di euro in essere, non solo legati al Pnrr. 204 miliardi di euro di investimenti hanno bisogno di essere accompagnati, protetti, tutelati. Penso, a proposito di continuità territoriale, al progetto del Ponte sullo Stretto, che non collega Messina a Reggio Calabria, ma l’Italia al nord Europa e ha l’obiettivo di intercettare anche un enorme traffico di merci in uscita da Suez che oggi ci passano davanti alle coste. Ci sarà bisogno di accompagnamento puntuale perché tutto venga fatto nel rispetto della norma e perché vengano esclusi appetiti e interessi esterni e poco trasparenti rispetto a quelle che sono infrastrutture fondamentali per il nostro Paese”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini in occasione della presentazione della relazione annuale dell’Autorità nella sala della Regina di Montecitorio. “Siamo tutti dalla stessa parte, quella dello sviluppo. Conto che il sistema Paese navighi con lo stesso obiettivo finale. Spero che la Commissione europea capisca che viviamo in un momento particolare: non rivedere alcune posizioni degli anni passati che non sono più coincidenti con la l’attualità mi sembrerebbe ottuso. Bisogna fare il meglio per imprese e utenti. Qui c’è l’Italia che guarda avanti”, ha concluso Salvini.

Cdp e Confindustria firmano un accordo per sostenere la crescita delle imprese

Unire le forze per dare nuovo impulso allo sviluppo economico e sociale del Paese e rispondere con efficacia e tempismo alle sfide che le imprese dovranno
affrontare. Sono questi i principali obiettivi del Protocollo d’Intesa firmato ieri nella Sala delle Colonne dell’Università Luiss Guido Carli dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e dall’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco. Con la sigla dell’accordo ha preso il via anche il roadshow di Cdp e Confindustria ‘Insieme per il futuro delle imprese’ che ha visto riuniti, nella prima tappa di oggi a Roma, numerosi rappresentanti del mondo dell’imprenditoria nazionale e locale. La collaborazione tra le due Istituzioni prevede specifiche aree d’intervento volte a sostenere le priorità strategiche del Paese come lo sviluppo delle infrastrutture per la transizione energetica e per l’economia circolare, il supporto agli investimenti delle imprese in innovazione e digitalizzazione, il rilancio del Mezzogiorno e il rafforzamento dell’autonomia strategica nazionale della filiera aerospaziale e della difesa. A questo si aggiunge il sostegno alla promozione dell’imprenditoria giovanile nonché a tutte quelle attività volte alla riduzione dei divari territoriali per uno sviluppo economico più equilibrato, tra cui le misure per l’abitare sostenibile. Questi obiettivi verranno perseguiti rafforzando il dialogo e l’interazione con le aziende attraverso un roadshow che, dopo Roma, toccherà le principali città italiane e terminerà con una tappa finale a Milano. Le due Istituzioni lavoreranno inoltre alla definizione di nuove modalità e strumenti di finanza alternativa e di sostegno all’accesso al credito che prevedano anche l’utilizzo di risorse
pubbliche e di terzi, oltre che di natura comunitaria. Tra gli ambiti di intervento ulteriori iniziative per il credito agevolato e il potenziamento del sistema nazionale di garanzia. La collaborazione promuoverà inoltre l’utilizzo di strumenti di equity (rafforzando lo sviluppo del private equity e del venture capital) e soluzioni residenziali a condizioni sostenibili per i dipendenti a basso reddito e con esigenze di mobilità lavorativa. CDP e Confindustria potranno poi condividere l’impegno per sostenere la crescita delle aziende attraverso gli strumenti dedicati all’export e all’internazionalizzazione dando slancio alle
principali filiere strategiche nazionali. Infine, verrà promossa la partecipazione del tessuto imprenditoriale ai progetti dedicati alla cooperazione internazionale con particolare attenzione ai mercati del continente africano.

Per Orsini, “questo accordo costituisce una scelta strategica: unire le forze per dare all’Italia una crescita solida e duratura fondata sull’industria. Lavoriamo su nuovi strumenti di credito e finanza mettendo al centro innovazione, tecnologie, investimenti, filiere, soluzioni per l’abitare sostenibile e giovani. La produttività del manifatturiero, locomotiva del Paese, torna ad arretrare dopo una fase di crescita sostenuta: nel 2023 ha registrato un -2,4%, segnale che impone una svolta sugli incentivi per la crescita e sugli investimenti. Alla vigilia della manovra quello che ci preme è evitare l’assalto alla diligenza e lavorare con governo per un piano triennale da 8 miliardi l’anno per sostenere gli investimenti, a partire da quelli in innovazione e digitalizzazione, con incentivi stabili, estendendo le semplificazioni burocratiche della ZES unica a tutta Italia. È necessario sostenere la patrimonializzazione e ridurre il carico fiscale delle imprese, occorre confermare e rafforzare il Fondo di Garanzia per le PMI e prevedere misure per attivare i risparmi di famiglie e investitori istituzionali a beneficio della nostra economia”. “La partnership firmata oggi non è solo un accordo tra due grandi istituzioni, ma rappresenta un ponte operativo che consente di avvicinarci ancora di più alle imprese”, ha sottolineato Scannapieco. “L’obiettivo del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, grazie anche alla collaborazione con un partner strategico come Confindustria, è trasformare le risorse in opportunità concrete sui territori e offrire soluzioni rispondenti alle reali esigenze del tessuto produttivo. Con il nuovo Piano Strategico 2025-2027, prevediamo di destinare alle imprese oltre il 60% delle risorse a livello di Gruppo. Questo protocollo conferma la volontà di consolidare la nostra partnership con Confindustria e il nostro ruolo al fianco di un numero sempre crescente di realtà che, in Italia e all’estero, puntano su innovazione e sviluppo sostenibile per dare maggiore impulso alla competitività del Paese”.

Morelli (Cipess): oltre 210 milioni con il bando per la selezione dei piani di sviluppo di aree dismesse

“Palazzo Chigi mette a disposizione delle amministrazioni locali oltre 210 milioni con il Bando per la selezione di Piani di sviluppo in Aree Dismesse e in Disuso al quale hanno partecipato migliaia di realtà”. Lo ha annunciato il sottosegretario di Stato, con delega al Cipess, Alessandro Morelli, intervenendo alla XIX edizione di RemTech Expo 2025 ‘Risanamento, Rigenerazione e Sviluppo sostenibile dei territori. Sostenibilità e innovazione. Dalla visione all’azione’, ieri a Ferrara. “Promuovere la riqualificazione di beni pubblici in disuso, è tra gli obiettivi da raggiungere. Ogni proposta deve prevedere un importo complessivo, minimo di 1,5 milioni di euro. Mentre, un premio andrà ai Comuni che usufruiranno del cofinanziamento pubblico. Il Dipartimento da me guidato – prosegue il senatore – ha messo in campo strumenti concreti per stimolare interventi capaci di trasformare aree abbandonate in motore di sviluppo. “L’Azione del Governo in questi tre anni alla guida del Paese – aggiunge – si è caratterizzata per la sua concretezza e per rispondere con i fatti e con lo stanziamento di fondi alle esigenze e ai bisogni dei cittadini. Questi interventi, mirati, vanno esattamente in questa direzione”, conclude Morelli.

Ok del Senato al ddl delega per la revisione del codice di autorizzazione paesaggistica

Via libera, da parte dell’aula del Senato, al ddl delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica. I voti favorevoli sono stati 83, i contrari 55. Il testo passa ora a Montecitorio per la seconda lettura parlamentare. “Ok al Senato al disegno di legge delega, voluto dalla Lega, per rivedere il codice dei beni culturali in materia di autorizzazione paesaggistica”, commenta il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Cultura e primo firmatario del disegno di legge. “Numerosi gli interventi di snellimento della burocrazia, tra queste si prevede che gli interventi di lieve entità non richiederanno il parere della Soprintendenza e competeranno agli enti territoriali, previa verifica di conformità con gli strumenti di pianificazione urbanistica regionale. Obiettivo è assicurare semplificazione, trasparenza e certezza del diritto per tutelare appieno cittadini, imprese e territorio. Abbiamo inteso rappresentare le esigenze degli enti locali e del tessuto produttivo per favorire la crescita del Paese”.

Ddl Ia, ok dal Senato con 77 sì

L’aula del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge in materia di intelligenza artificiale. I voti favorevoli sono stati 77, quelli contrari 55, gli astenuti 2.

Il provvedimento riceve il via libera definitivo in terza lettura parlamentare. A giugno, infatti, il ddl è stato modificato alla Camera rendendo necessario un nuovo passaggio a Palazzo Madama dove il testo era già stato licenziato a marzo.

Camera-Bankitalia: rinnovato il protocollo per la collaborazione nella formazione del personale

Il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, hanno sottoscritto il rinnovo del protocollo di intesa che rafforza la collaborazione tra le due Istituzioni nel campo della formazione e dello sviluppo professionale del personale. Dal dicembre 2022, ricorda una nota congiunta, il protocollo ha consentito la realizzazione di alcuni progetti congiunti che hanno riguardato le attivita’ di verifica e analisi finanziaria dei progetti di legge, la finanza pubblica, la legislazione bancaria, le attivita’ degli atti dell’Unione europea. Con il rinnovo si apre una nuova fase di collaborazione con l’obiettivo di proseguire nella programmazione di seminari, iniziative formative, missioni di studio e altre attivita’ di comune interesse. Si tratta di un progetto di cooperazione inter-istituzionale che consentira’ alla Camera dei deputati e alla Banca d’Italia di elevare ulteriormente la qualita’ del contributo fornito al Paese.

Accordo Fs-Enac per il monitoraggio delle infrastrutture con i droni

Promuovere la collaborazione strategica nell’impiego di droni per il monitoraggio delle infrastrutture ferroviarie e stradali in Italia: questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato dal Gruppo FS Italiane e dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. Si tratta di un accordo, valido tre anni, firmato dal chief security officer del Gruppo FS, Salvatore Iannicelli, e dal vicedirettore generale di Enac, Fabio Nicolai.  FS ed Enac puntano a rilanciare il loro ruolo di motore dell’innovazione nel settore dei trasporti, investendo in tecnologie avanzate e trasformando la sicurezza in un asset strategico per il Paese. L’intesa apre la strada a una collaborazione strutturata e innovativa per rendere più sicure le reti di trasporto, prevenire i rischi e garantire la continuità del servizio in ogni condizione. Il protocollo punta a sfruttare il potenziale dei voli anche in modalità BVLOS (Beyond Visual Line of Sight) per sorvolare tratti di rete altrimenti difficili da monitorare, scansionare aree a rischio e raccogliere dati in tempo reale. Saranno sviluppati progetti di ricerca, sperimentati servizi ed applicazioni connesse all’uso di droni, programmati corsi di formazione, pianificate le attività di volo e definite procedure di sicurezza e certificazione per un utilizzo dei droni sempre più integrato nelle operazioni quotidiane. L’attuazione dell’intesa sarà garantita attraverso specifici accordi di progetto, che definiranno responsabilità, risorse economiche e umane, modalità operative e tempi di realizzazione. A supporto di tale processo, sarà istituito un tavolo tecnico – composto da rappresentanti delle società operative del Gruppo (Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia, ANAS, FS Security, FS Logistix, Busitalia, Ferrovie del Sud Est, Ferservizi e FS Sistemi Urbani) – con il compito di coordinare le iniziative, condividere le competenze e individuare i principali scenari d’uso. Tra le priorità del tavolo tecnico rientrano la sperimentazione di soluzioni innovative per la manutenzione delle infrastrutture e dei treni, l’adozione di approcci integrati per la gestione delle emergenze, l’introduzione di strumenti avanzati per il monitoraggio delle stazioni e dei flussi di passeggeri durante eventi di grande richiamo e la valutazione di
nuove modalità per rendere più efficienti i processi logistici e operativi. Particolare attenzione sarà rivolta anche all’impiego dei droni in ambito security, contribuendo a rafforzare le sinergie tra le diverse tecnologie già in uso da FS Security per la tutela delle infrastrutture, dei viaggiatori e del personale.
“Con questa importante collaborazione con il Gruppo FS – ha dichiarato Nicolai – mettiamo in campo tutta la nostra esperienza e conoscenza per la realizzazione di progetti di servizio a favore dei cittadini e del. Sfruttando la terza dimensione, guardiamo insieme al futuro della mobilità aerea avanzata, con nuovi modelli integrati capaci di sviluppare soluzioni innovative, ecosostenibili ed efficienti in vari ambiti di interesse comune e anche nella gestione di grandi eventi e di eventuali criticità”. “Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso l’innovazione per la sicurezza delle nostre infrastrutture. Uno strumento in più che si aggiunge alle altre importanti misure tecnologiche già sperimentate con successo in questo ultimo anno – ha dichiarato Iannicelli – Grazie alla tecnologia deindroni, potremo monitorare in maniera più efficace le nostre reti e garantire standard di sicurezza elevati per i nostri passeggeri”.

Pmi, Cna: burocrazia, costi e resistenze culturali vere barriere alla transizione energetica

La transizione energetica nelle micro e piccole imprese italiane non è più un’ipotesi, ma una necessità concreta, legata alla sicurezza energetica, alla competitività e alla sostenibilità del sistema produttivo nazionale. È quanto emerge dal report realizzato da CNA Milano, presentato al convegno “PMI e Transizione Energetica: quali barriere e opportunità?” presso l’Auditorium di CNA Nazionale. Il tema cruciale resta l’elettrificazione del calore industriale come leva di sicurezza energetica, competitività e decarbonizzazione per il sistema produttivo italiano. L’appuntamento, promosso da CNA Milano con il supporto di CNA Abruzzo, CNA Emilia-Romagna e CNA Lombardia, ha rappresentato il momento conclusivo di un percorso che ha coinvolto 47 imprese del Paese attraverso quattro workshop territoriali a Brescia, Bologna, Pescara e Milano, per analizzare sul campo bisogni, difficoltà e prospettive della transizione
energetica.  Così come evidenziato dai workshop, è fondamentale sottolineare il lavoro che parte dal basso, dalle imprese che rappresentano il grosso dell’economia italiana ma che non vengono quasi mai prese in considerazione nei tavoli di lavoro. Le micro e piccole imprese rappresentano il 99% delle aziende italiane, generano il 63% del valore aggiunto e il 76% dell’occupazione privata, eppure la loro voce resta spesso marginale nei tavoli decisionali su incentivi, regolamenti e infrastrutture per la transizione energetica. Il cuore della ricerca CNA Milano è un’analisi approfondita delle barriere e delle opportunità dell’elettrificazione del calore industriale, tecnologia già disponibile ma non sempre adottata per ostacoli culturali, finanziari e normativi. Secondo il report, la sfida principale non è l’assenza di tecnologie: le pompe di calore industriali fino a 180°C, i sistemi di accumulo elettrochimico, il
fotovoltaico diffuso e le comunità energetiche rinnovabili sono strumenti già alla portata delle PMI. Tuttavia, la loro adozione è ostacolata da una burocrazia complessa, costi iniziali elevati, infrastrutture insufficienti, incentivi non adeguati e da una diffusa resistenza culturale, legata a schemi organizzativi consolidati e al cosiddetto “pensiero abitudinario”. La ricerca sottolinea la necessità di un accompagnamento a 360 gradi, che integri formazione, supporto operativo e strumenti finanziari accessibili. I workshop territoriali hanno permesso di far emergere criticità concrete che, se non affrontate, rischiano di impedire alle PMI di attuare una vera “just transition”. “L’iniziativa odierna sull’elettrificazione del calore conferma il dinamismo e l’attenzione del sistema CNA nei confronti di due temi strategici quali la transizione green e i costi energetici – afferma Otello Gregorini, segretario generale CNA -. Il processo di decarbonizzazione ha assoluto bisogno del pieno coinvolgimento delle piccole imprese e la competitività della manifattura passa attraverso un necessario intervento di riduzione dei costi dell’energia. Su questo terreno CNA è impegnata con proposte e progetti coerenti con gli ambiziosi obiettivi della doppia transizione”.

 

Nasce Biomethane Academy: la prima scuola italiana di alta formazione per professionisti del biometano

Una risposta concreta alle esigenze formative di un settore in piena espansione, un’opportunità professionale senza precedenti e un modello di formazione all’avanguardia con l’obiettivo di costruire un ecosistema di competenze qualificate a supporto della filiera agricola e della sostenibilità ambientale. È stata presentata oggi a Orzinuovi (BS), presso Cascina Fabbrica di AB, la Biomethane Academy, la prima scuola italiana interamente dedicata alla formazione professionale nel settore del biometano, nata dalla collaborazione tra Cornucopia Società Cooperativa Sociale ETS – ente accreditato presso Regione Lombardia – e il CIB-Consorzio Italiano Biogas, riferimento nazionale per il biogas e il biometano agricolo. La scuola rappresenta un progetto innovativo in un momento chiave per la transizione ecologica del Paese, che formerà competenze tecniche altamente specializzate, aggiornate e certificate.

Nucleare, Sogin, batterie in centrale nucleare Latina: concessione da 550 mln, prelazione a impresa che ha assunto ex dirigente Colosi

La SOGIN, società pubblica per statuto e legge preposta allo smantellamento delle centrali nucleari, si è legata all’impresa ABSOLUTE ENERGY SpA per la concessione dei servizi di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di sistemi di accumulo di energia a batteria (BESS) da realizzarsi presso l’area dell’impianto “Cirene” dell’ex Centrale di Latina. Il valore della concessione è pari a euro 554.600.706,00 per una durata fissata in 22 anni dalla data della sottoscrizione della convenzione tra le parti.

 

Ambiente: 10 ragioni per valorizzare l’energia dei boschi. Il decalogo Aiel

C’è una filiera italiana che, nel silenzio dei boschi e con il lavoro quotidiano delle imprese sul territorio, continua a generare valore economico, sicurezza energetica, sostenibilità ambientale e coesione sociale. È la filiera legno-energia, che, valorizzata nel modo corretto e su scala locale, potrebbe generare ancora maggiori benefici per il sistema Paese, semplicemente trasformando una risorsa rinnovabile e abbondante come il legno in energia e calore per case, comunità e imprese. Occupazione locale, sicurezza energetica, economia circolare, decarbonizzazione e lotta alla povertà energetica. Sono solo alcuni dei benefici garantiti dalla filiera legno-energia, un settore strategico che AIEL-Associazione Italiana Energie Agroforestali invita a valorizzare e sostenere con maggiore vigore nel position paper “Riscaldare l’Italia senza fossili”. Il primo effetto positivo prodotto dalla filiera legno-energia? Generare occupazione. Per ogni unità di energia prodotta da legna locale, si attivano in media 23 ore di lavoro distribuite tra selvicoltura, taglio, trasporto, produzione di biocombustibili e installazione di impianti. Si tratta di un impatto fino a 15 volte superiore a quello generato dal gas metano e 7 volte maggiore rispetto al gasolio, con ricadute occupazionali significative soprattutto nelle aree montane e interne. La filiera legno-energia è quindi motore di sviluppo per le economie locali. L’uso sostenibile delle risorse forestali favorisce la nascita di nuove imprese boschive, segherie e realtà artigianali nelle aree più fragili del Paese, come l’Appennino e le regioni dell’arco alpino, contribuendo a contrastare lo spopolamento e a costruire un’economia diffusa e radicata nei territori. Dal punto di vista energetico, questa filiera rappresenta una delle principali fonti rinnovabili a disposizione del nostro Paese. Grazie a un approccio a cascata, che valorizza ogni fase della lavorazione del legno, gli scarti delle segherie e i residui forestali possono essere trasformati in pellet, cippato, bricchette o legna da ardere, offrendo alle comunità locali, semplicemente valorizzando gli scarti provenienti da altre lavorazioni, una fonte di energia sostenibile, programmabile e sicura.
E proprio sulla sicurezza energetica si gioca una delle sfide chiave per il futuro dell’Italia. Il nostro Paese dipende per il 79% da fonti energetiche estere, con picchi del 99% per quanto riguarda il gas metano. In questo contesto, investire su filiere locali come quella foresta-legno significa rafforzare l’autonomia energetica e costruire un modello più resiliente alle crisi geopolitiche. La filiera legno-energia gioca inoltre un ruolo essenziale nella gestione attiva dei boschi. Una corretta pianificazione forestale migliora la salute delle foreste, riduce il rischio di incendi – fino al 90% in meno grazie ai diradamenti selettivi – e rafforza il presidio contro il dissesto idrogeologico. Il legno raccolto può essere destinato prima a usi nobili e poi impiegato per produrre energia, generando valore e prevenzione ambientale allo stesso tempo. C’è poi l’aspetto climatico. Una selvicoltura sostenibile e correttamente gestita ottimizza il bilancio della CO₂, grazie all’assorbimento del carbonio da parte degli alberi, allo stoccaggio nei prodotti durevoli in legno e alla sostituzione dei combustibili fossili con biomasse legnose. Un contributo fondamentale per la strategia net-zero dell’Europa. Non va dimenticato infine l’impatto sociale. Oggi in Italia ci sono 2,2 milioni di famiglie in povertà energetica: circa 5 milioni di persone non riescono a riscaldare adeguatamente la propria casa, con le aree del Mezzogiorno particolarmente colpite. I combustibili legnosi rappresentano una delle soluzioni più economiche per garantire un diritto essenziale come il calore domestico.

 

Veneto, transizione energetica: rinnovata la collaborazione tra RSE e Regione

È stato rinnovato il protocollo d’intesa tra RSE e Regione Veneto. Una scelta che conferma la volontà di consolidare un percorso comune sui temi più innovativi e strategici della transizione energetica, della sicurezza degli approvvigionamenti e dell’autonomia del sistema regionale, dopo il percorso di collaborazione compiuto nel precedente triennio 2022-2025. “La collaborazione con la Regione del Veneto ha rappresentato in questi anni un modello virtuoso di integrazione tra ricerca scientifica e programmazione territoriale. L’accordo di collaborazione con la Regione ha dimostrato come la ricerca possa tradursi in un motore di sviluppo territoriale, capace di orientare la pianificazione energetica, sostenere l’innovazione nelle rinnovabili con le Comunità Energetiche e aprire la strada a nuove filiere come quella dell’idrogeno. Il rinnovo dell’intesa conferma la volontà di proseguire su questa strada, mettendo a disposizione le competenze tecnico-scientifiche di RSE per rafforzare sicurezza, sosteni- bilità e competitività del Paese, a partire dalle regioni”, dichiara Franco Cotana, Amministratore Delegato di RSE. “Non un semplice atto amministrativo, ma un impegno concreto per il futuro energetico del nostro territorio. Con RSE abbiamo già realizzato risultati importanti, che hanno consentito al Veneto di posizionarsi tra le regioni più avanzate in Italia sul fronte della pianificazione energetica e delle nuove tecnologie. Ora rinnoviamo questa collaborazione fino al 19 luglio 2028, con la determinazione di dare continuità e prospettiva ad un lavoro che sta portando benefici reali a cittadini e imprese”, afferma l’assessore regionale all’Energia e allo Sviluppo economico Roberto Marcato. In questi anni il protocollo ha permesso di elaborare e portare ad approvazione, lo scorso marzo, il Nuovo Piano Energetico Regionale (NPER), con scenari di sviluppo al 2030; di diffondere la cultura dell’autoconsumo diffuso e sostenere attivamente la nascita delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) con incontri e momenti formativi rivolti a enti locali e cittadini; di accompagnare la Regione nella valutazione dei progetti per la produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse, in attuazione del Pnrr; di fornire supporto tecnico- scientifico continuo alla Regione nell’elaborazione di dati, analisi di contesto e scenari evolutivi sul fabbisogno e sull’offerta energetica.
“La sfida che oggi abbiamo davanti – sottolinea Marcato – è rendere il Veneto più autonomo, competitivo e sostenibile, accompagnando la trasformazione dei sistemi produttivi, dei consumi delle famiglie e delle scelte delle amministrazioni locali. In un tempo in cui le tensioni internazionali e i cambiamenti climatici ci ricordano quanto l’energia sia un bene strategico, vogliamo che la nostra Regione non sia più esposta all’andamento delle vicende globali ma sia capace di produrre in modo pulito e sicuro ciò che serve al proprio sviluppo. Questa scelta – conclude Marcato – è la dimostrazione che la Regione del Veneto non ha paura di assumersi la responsabilità di guidare la transizione energetica. Con RSE mettiamo a disposizione del nostro territorio competenze di eccellenza, strumenti concreti e una visione chiara. Significa investire sul futuro dei nostri giovani, sulle imprese che chiedono stabilità e costi sostenibili, sui cittadini che vogliono vivere in comunità più verdi e sicure”. “Questo rinnovo – aggiunge Cotana – non è solo la continuazione di una collaborazione di successo, ma anche l’avvio di una nuova fase in cui ricerca e territorio potranno affrontare insieme le sfide della transizione energetica. RSE intende rafforzare il proprio impegno a supporto della Regione, con l’obiettivo di trasformare le strategie in azioni concrete e replicabili, seguendo i principi di innovazione e sostenibilità”.

Aeroporti, Enac: al via iter per intitolare lo scalo di Pantelleria a Giorgio Armani

Riunione del Consiglio di amministrazione Enac oggi presso l’aeroporto di Pantelleria. Il Consiglio Enac ha accolto l’iniziativa promossa dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, di intitolare l’aeroporto di Pantelleria allo stilista Giorgio Armani, profondamente legato alla comunita’ pantesca, e ha disposto l’avvio di un’istruttoria e delle necessarie interlocuzioni con la famiglia dello stilista. Il presidente Enac Pierluigi Di Palma ha ringraziato il viceministro Mit Edoardo Rixi e il Capo di Stato Maggiore AM Antonio Conserva per aver avviato i lavori del CdA con indirizzi di saluto di elevato profilo istituzionale a dimostrazione della rilevanza dell’Autorita’ dell’aviazione civile per il sistema Paese. Per il presidente Enac l’intitolazione dello scalo al grande stilista Armani si inserisce nel percorso di valorizzazione dell’infrastruttura avviato da Enac con la gestione diretta della societa’ in-house Enac Servizi, quale volano di crescita, sviluppo e turismo, oltre che presidio strategico per la continuita’ territoriale.

 

Maria Cristina Carlini

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