La giornata

La manovra è un CANTIERE aperto. Schermaglie tra gli alleati sulle banche

  • Trump: basta trimestrali per le quotate, solo semestrali
  • Energia, la Commissione Ue apre la consultazione sulla revisione del quadro di sicurezza
  • Ricerca, Bruxelles lancia strategia per le infrastrutture e tecnologie
  • Conti pubblici, Bankitalia: a luglio calo il debito cala di 14,5 miliardi a 3.056 miliardi
  • Appalti, Cgil: il Consiglio di Stato ci dà ragione su mezzi posseduti e verifica ccnl

 

 

15 Set 2025

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IN SINTESI

Per definire il perimetro e l’entità della legge di bilancio per il 2026, si attende il quadro dei conti economici nazionali che l’Istat renderà noti il 22 settembre prossimo: è sulla base di questi numeri che verranno definite le stime del Documento programmatico di finanza pubblica, il Dpfp che ha sostituito la  vecchia Nadef. Ma, di fatto, il cantiere della manovra è aperto tra ipotesi di lavoro e ‘bandierine’ fissate dalle forze della maggioranza. Riduzione dell’Irpef al ceto medio, detassazione dei premi di risultato e delle tredicesime, zero Irpef per i neo assunti: sono queste le proposte che i partiti inseriscono nel menu. C’è sempre il nodo del “contributo” da parte della banche, che da settimane tiene banco e sul quale ci sarà una valutazione politica, come ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Ieri  l’agenzia Bloomberg ha riferito che il Governo il governo punta a raccogliere ulteriori 1,5 miliardi dalle banche, posticipando di un altro anno la sospensione della deduzione delle imposte differite attive (Dta). Ma il Mef chiarisce: “È solo una delle possibili opzioni prese in considerazione e al momento non ci sono quantificazioni numeriche”.  Intanto, proseguono le schermaglie, a distanza, tra gli alleati. La Lega è favorevole, con il vicepremier Matteo Salvini pronto ad incontrare i vertici degli istituti. FI non arretra e mantiene il punto: “no a nuove tasse, nessuna ipotesi di tassare gli extraprofitti, le banche italiane sono già le più tassate d’Europa”. Mentre Fratelli d’Italia è cauta: “bisogna studiare delle misure che siano eque”.
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Trump: basta trimestrali per le quotate, solo semestrali

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che le societa’ quotate statunitensi non dovrebbero piu’ essere tenute a comunicare i risultati con scadenza trimestrale, ma semestrale. La modifica richiederebbe l’approvazione della Securities and Exchange Commission (Sec). “Questo fara’ risparmiare denaro e permettera’ ai manager di concentrarsi sulla corretta gestione delle loro aziende. Avete mai sentito dire che ‘la Cina ha una visione a 50-100 anni sulla gestione di un’azienda, mentre noi gestiamo le nostre aziende su base trimestrale???’ Non va bene!!!”, ha detto Trump, in un post su Truth Social. La Sec richiede la comunicazione trimestrale dei risultati degli utili delle societa’ quotate dal 1970. Il dibattito sul passaggio a un sistema semestrale non e’ nuovo: emerse anche durante il primo mandato di Trump.

Energia, la Commissione Ue apre la consultazione sulla revisione del quadro di sicurezza

La Commissione europea ha avviato una consultazione, che rimarrà aperta fino al 13 ottobre, su un regolamento per rivedere il quadro di sicurezza energetica dell’Ue. Il provvedimento dovrebbe essere presentato nel primo trimestre 2026. “L’architettura della sicurezza energetica dell’Ue presenta una serie di carenze. In primo luogo, è divisa per settori e, in secondo luogo, come è emerso durante la crisi energetica causata dall’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, presenta alcune lacune”, rileva la Commissione, che si propone quindi di rivedere questo quadro per adattarlo alla nuova situazione geopolitica, energetica e climatica, “al fine di prepararsi a un sistema energetico più decarbonizzato, elettrificato e integrato”. “La guerra in corso tra Russia e Ucraina sta inoltre fornendo importanti insegnamenti in materia di decentralizzazione e protezione passiva, nonché di stoccaggio di pezzi di ricambio e capacità di riparazione – sottolinea Bruxelles -. La transizione energetica, i nuovi sviluppi sociali e un panorama geopolitico in evoluzione con minacce emergenti sottolineano ulteriormente la necessità di rivedere il quadro normativo al fine di garantire la sicurezza energetica per il futuro sistema energetico”. Le principali aree di intervento individuate sono: protezione dei consumatori, standard di stoccaggio e fornitura, standard infrastrutturali, valutazioni dei rischi, piani, diversificazione, resilienza delle entità critiche, (monitoraggio e trasparenza, gestione delle crisi e solidarietà.

Più nel dettaglio, la Commissione intende portare avanti una “razionalizzazione intelligente”, esaminando le disposizioni esistenti che potrebbero essere eliminate o combinate per garantire un’attuazione razionalizzata. La Commissione valuterebbe inoltre le opzioni di razionalizzazione tra il quadro esistente in materia di sicurezza energetica e la legislazione orizzontale sulla cibersicurezza, la resilienza delle entità critiche e la resilienza delle catene di approvvigionamento. “Ciò potrebbe includere l’allineamento dei livelli di crisi tra il settore del gas e quello dell’elettricità al fine di avere tre livelli di crisi in entrambi i settori”, ipotizza Bruxelles. Previsto anche un “rafforzamento mirato”, per introdurre disposizioni per affrontare le nuove sfide nel campo delle crisi legate al cambiamento climatico, della sicurezza informatica, degli attacchi alle infrastrutture critiche e delle nuove sfide geopolitiche. “Ciò potrebbe includere la creazione di un livello di crisi ‘allerta Ue’ nell’ambito dei quadri di sicurezza dell’approvvigionamento sia dell’elettricità che del gas”, rileva la Commissione. Viene ipotizzata anche la creazione di un regolamento unico che coprirebbe l’elettricità, il gas naturale e altri vettori energetici (ad esempio l’idrogeno). Il suo ambito di applicazione sarebbe ampliato al fine di coinvolgere maggiormente la domanda e gli attori decentralizzati. Ad esempio, potrebbe includere livelli di crisi intersettoriali a livello nazionale e dell’Ue. La quarta ipotesi di lavoro prevede una azione guidata dall’Ue, ovvero una governance e un monitoraggio più centralizzati del quadro di sicurezza energetica a livello dell’Ue.

Ricerca, la Commissione Ue lancia strategia per le infrastrutture e tecnologie

La Commissione europea ha lanciato una strategia europea sulle infrastrutture di ricerca e tecnologiche per rafforzare la leadership dell’Europa nell’eccellenza scientifica e nell’innovazione tecnologica. “Per rimanere all’avanguardia nella corsa globale alla scienza e all’innovazione, l’Europa deve rafforzare in modo decisivo le sue infrastrutture di ricerca e tecnologiche, rendendole ancora più integrate e accessibili a una più ampia gamma di utenti -. Evidenzia Bruxelles -. La strategia garantisce a scienziati, ricercatori, innovatori e industria un facile accesso alle strutture europee all’avanguardia, ai dati di alta qualità e ai servizi su misura. Essa mira inoltre a incoraggiare i ricercatori e gli innovatori di livello mondiale a ‘scegliere l’Europa’”. La strategia propone una serie di azioni in cinque aree. La prima prevede di rafforzare l’ecosistema delle infrastrutture tecnologiche e di ricerca europee aumentando le capacità, mobilitando gli investimenti e allineando meglio le strutture e i servizi disponibili alle esigenze degli utenti. La strategia mira inoltre a massimizzare il potenziale della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale (AI) nelle infrastrutture europee. La seconda azione vuole garantire un accesso più semplice e migliore alle infrastrutture di ricerca e tecnologiche mira a fornire un continuum di servizi complementari per i ricercatori e le imprese innovative, comprese le startup e le scaleup, in tutta l’Ue.  La Commissione vuole anche attirare e coltivare i talenti in Europa attraverso solidi percorsi di carriera nelle infrastrutture di ricerca e tecnologiche, dai tecnici ai leader scientifici. Ciò comprende il sostegno al personale per lo sviluppo di nuove capacità e competenze e l’attrazione di talenti extraeuropei in linea con l’approccio “Choose Europe”. La quarta azione prevede di migliorare e semplificare il quadro di governance delle infrastrutture di ricerca e tecnologiche per sostenere le decisioni di investimento a lungo termine e allineare le priorità tra gli Stati membri dell’Ue e le parti interessate. Ciò include il rafforzamento del coordinamento tra le fonti di finanziamento e l’aumento dell’impatto degli investimenti pubblici. Infine, la strategia punta a rafforzare la dimensione internazionale e la resilienza delle infrastrutture di ricerca e tecnologiche attraverso la cooperazione con partner strategici per affrontare le sfide sociali globali. La Commissione collaborerà con gli Stati membri per promuovere l’integrazione dei Paesi candidati e associati nello Spazio europeo della ricerca. La strategia affronta anche la gestione dei rischi per le infrastrutture, in particolare quelli legati all’accesso a dati e strutture critiche, promuovendo la sovranità dell’Ue nelle tecnologie critiche.

Conti pubblici, Bankitalia: a luglio calo il debito cala di 14,5 miliardi a 3.056 miliardi

Lo scorso luglio il debito delle amministrazioni pubbliche è diminuito di 14,5 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.056,3 miliardi. E’ quanto emerge dalle rilevazioni della Banca d’Italia. Il calo riflette l’avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (14,2 miliardi), la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (0,2 miliardi, a 46,8), nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,1 miliardi).Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, la diminuzione del debito delle Amministrazioni pubbliche si riferisce essenzialmente a quello delle Amministrazioni centrali, sceso di 14,4 miliardi; quello delle Amministrazioni locali si è ridotto di 0,1 miliardi mentre quello degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato. La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,9 anni. Lo scorso luglio la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia ha continuato a diminuire, collocandosi al 19,5 per cento (dal 19,6 del mese precedente). A giugno (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti era aumentata al 33,6 per cento (dal 33,2 per cento dello scorso maggio) e quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) era aumentata al 14,2 per cento (dal 14,1 per cento in maggio). A luglio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 68,3 miliardi, in aumento del 13,0 per cento (7,9 miliardi) rispetto al luglio del 2024, una dinamica sostenuta anche dagli effetti di una disomogeneità temporale in alcune scadenze di versamento. Nei primi sette mesi del 2025 le entrate tributarie sono state pari a 325,6 miliardi, in aumento del 5,3 per cento (16,4 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Appalti, Cgil: il Consiglio di Stato ci dà ragione su mezzi posseduti e verifica ccnl

“Con la sentenza n. 7281 dell’11 settembre 2025, il Consiglio di Stato pone una parola definitiva sull’obbligo di possesso dei mezzi tecnici, sui limiti dell’avvalimento e, soprattutto, sull’obbligo da parte della Stazione Appaltante di verificare sempre concretamente la corretta applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, entrando nel merito di eventuali equivalenze di tutele, economiche e normative, se l’operatore dichiara di applicare un altro Ccnl. Una vittoria dell’interpretazione che la Cgil ha sempre sostenuto e dell’importanza di applicare il contratto collettivo corretto, ora definitivamente approvato dal massimo organo di giustizia amministrativa”. A dichiararlo è Alessandro Genovesi, responsabile Contrattazione Inclusiva e Appalti della Cgil Nazionale. “Nello specifico – continua Genovesi – il Consiglio di Stato dà torto ad Anas, che aveva interpretato la solidità finanziaria come equivalente alla disponibilità di capacità tecniche e professionali, che invece vanno verificate esplicitamente in base al possesso o meno dei mezzi e delle professionalità, indipendentemente dalle procedure di avvalimento, le quali non possono nascondere le reali capacità dell’aggiudicatario”. Per Genovesi, “il Consiglio di Stato ritiene che Anas sia totalmente in torto, in quanto autorizza l’appalto ad un’azienda intenzionata ad applicare il Ccnl Multiservizi e non il Ccnl edile indicato nel bando di gara per il servizio triennale omnicomprensivo di sgombero neve, trattamento antighiaccio e fornitura di salgemma sulle strade statali del nucleo di manutenzione”.

“Come evidenzia il Consiglio di Stato, non è infatti sufficiente – prosegue Genovesi – la mera dichiarazione di equivalenza da parte dell’operatore economico, poiché è sempre obbligatoria la verifica concreta, da parte della stazione appaltante, dell’equivalenza di tutele economiche e normative rispetto a quella specifica attività. Ciò rientra nei casi di cui all’articolo 4 dell’allegato I.01, ovvero sia nel caso della verifica di specifici indicatori economici e normativi a fronte di Ccnl firmati da federazioni di categorie diverse da quelle firmatarie il Ccnl indicato nel bando. Questa è l’interpretazione che la Cgil ha sempre dato alle norme, vecchie e nuove, del vigente Codice Appalti, un’interpretazione ripresa e codificata anche in decine di accordi locali con molte Pubbliche Amministrazioni. L’Anas aveva torto e la Cgil ragione: ne siamo ovviamente contenti, a tutela del principio secondo cui solo il Ccnl specifico per le attività oggetto dell’appalto deve essere il punto di riferimento per garantire ai lavoratori il giusto salario e tutte quelle norme e tutele, a partire dall’organizzazione del lavoro, orari, formazione, fondamentali per prevenire dumping contrattuale e soprattutto infortuni”, conclude Genovesi.

 

Porti, Schifani: dalla Regione 12,5 milioni per il waterfront di Palermo

“È stata sottoscritta oggi l’intesa che individua il Comune di Palermo come unica stazione appaltante e soggetto attuatore per la riqualificazione del waterfront di via Crispi a Palermo. La Regione siciliana ha destinato 12,5 milioni di euro in virtù dell’accordo sulla Coesione che ho firmato nel 2024 con il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni”. A dirlo è stato ieri il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, aggiungendo: “Si iniziano a vedere anche a Palermo gli effetti di un lavoro costante per lo sviluppo di infrastrutture importanti per rendere la nostra terra più attrattiva”.

Unipol riqualifica 23 mila metri quadrati nella periferia di Milano

Unipol sarà main sponsor del 33°Forum di Scenari Immobiliari, in programma il 19 e 20 settembre a Rapallo. Nella giornata di venerdì verrà illustrato il progetto di riqualificazione di un intero comparto alla periferia est di Milano nella sezione “MIGLIORA ITALIA” imprese, aziende e prodotti innovativi, con focus su realtà imprenditoriali e progetti che costituiscono elemento di interesse per il Paese, per gli investitori istituzionali, per il mercato e che fanno sperare in un’Italia migliore. Si tratta della riconversione di un compendio che si estende per circa 23.000 mq, nell’ambito del quale alla fine degli anni ’80 fu realizzato un business park di 7 torri direzionali di 9/11 piani e un corpo di fabbrica basso ad uso mensa per circa 36.400 mq totali, oltre 8.700 mq destinati a parcheggi a raso e coperti. Le torri hanno una superficie compresa tra 4.050 e 4.700 mq ciascuna e sono collegate da un’autorimessa comune. Il complesso si trova in via Tucidide adiacente alla ex fabbrica della Richard Ginori. Una posizione particolarmente strategica in quanto, oltre ad affacciarsi sul verde del grande parco Forlanini e ad essere vicino allo storico Quartiere Ortica, il complesso è poco distante dall’aeroporto di Linate e dalle le principali arterie autostradali e ben connesso al centro della città grazie alla recente apertura della nuova linea metropolitana blu. Il progetto prevede la completa riconversione e cambio di destinazione d’uso di 5 delle 7 torri da direzionale a ricettivo/ residenziale e la riqualificazione delle rimanenti 2 torri ad uso uffici. Anche l’edificio una volta utilizzato come mensa avrà una nuova funzione a servizi. Le 2 torri convertite ad uso ricettivo sono gestite dalla catena Mariott: l’hotel 4 stellebCourtyard Milano Linate con 154 camere già operativo da quasi 1 anno e il Residence con 101 appartamenti in fase di apertura.bAppena conclusa la riqualificazione di altre 2 torri acquisite da Abitare In che diventeranno appartamenti locati con la formula del coliving per un totale di 92 appartamenti e 380 posti letto.bÈ, inoltre, in fase di cantierizzazione l’ultima torre residenziale che prevede 80 appartamenti (3 studio, 39 bilo, 38 trilo per tot 5.400 mq commerciali circa) destinati alla vendita. Infine, sono in corso interventi di riqualificazione per le ultime 2 torri che rimarranno a destinazione direzionale in modo da garantire il necessario mix funzionale. A tale scopo è prevista anche la riqualificazione dell’edificio un tempo adibito alla mensa dove verranno realizzati servizi accessori al quartiere quali sale meeting, coworking, ristorazione, bar per un totale di circa 3.000 mq. “Il nostro obiettivo è stato quello di progettare e realizzare un intervento di rifunzionalizzazione con particolare attenzione all’efficienza dei costi per rispondere alla domanda abitativa milanese attraverso un’offerta rivolta a famiglie e giovani, in una fascia di prezzo media. Il complesso si trova in posizione strategica adiacente al parco Forlanini, vicino alla nuova linea metropolitana blu e prossimo all’aeroporto di Linate. Nello stesso contesto, abbiamo riconvertito in hotel e residence due immobili direzionali, inutilizzati da oltre 20 anni e ora gestiti dal gruppo Marriot/Amapa. È stato possibile valorizzare il costruito senza ricorrere alla demolizione delle torri e senza aggiungere nuovi volumi, con un notevole risparmio di CO2, pur garantendo un’elevata qualità del risultato”, commenta Massimiliano Morrone – Chief Real Estate Officer di Unipol Assicurazioni.

 

Plenitude avvia la produzione dell’impianto fotovoltaico ‘Lotto 15’  al petrolchimico di Porto Marghera

Plenitude ha avviato la produzione dell’impianto fotovoltaico “Lotto 15”, nell’area del petrolchimico di Porto Marghera (Venezia). L’impianto, di proprietà di Plenitude, ha una capacità installata di 2,75MW, è composto da 8088 pannelli solari su strutture fisse ancorate a terra ed è stato realizzato da Altenia, società del Gruppo Terna Energy Solutions, che si è occupata della progettazione e costruzione e provvederà alla manutenzione per i primi 24 mesi di esercizio. La maggior parte dell’energia fotovoltaica prodotta servirà a coprire i fabbisogni del sito industriale, mentre quella eccedente verrà ceduta in rete.
L’impianto è stato realizzato all’interno del sito petrolchimico di Porto Marghera, in un’area di proprietà di Eni Rewind, su cui la stessa società ha eseguito un intervento ambientale, certificato dagli enti preposti, mediante rimozione di terreno contaminato e ripristino con terreno pulito, come parte integrante di una più ampia iniziativa di riqualificazione produttiva di un’area industriale dismessa. L’entrata in esercizio di “Lotto 15”, insieme all’impianto fotovoltaico “Lotto 12” da 3,55MW, sempre di proprietà di Plenitude, realizzato da Altenia e avviato lo scorso novembre 2024, completa una prima fase di valorizzazione delle aree di Eni Rewind, oggetto di risanamento ambientale, nel petrolchimico di Porto Marghera. Plenitude, Società controllata da Eni, è presente in oltre 15 paesi del mondo con un modello di business che integra la produzione di energia elettrica da 4,5 GW di fonti rinnovabili, la vendita di energia e di soluzioni energetiche a oltre 10 milioni di clienti ed un’ampia rete di 21.500 punti di ricarica per veicoli elettrici. Entro il 2028, la Società ha l’obiettivo di raggiungere 10 GW di capacità rinnovabile a livello globale. Eni Rewind, società ambientale di Eni, opera da oltre 20 anni in oltre 100 siti industriali e ha sviluppato tecnologie proprietarie per il risanamento ambientali e per massimizzare il recupero e il riuso delle risorse, progettando gli interventi di bonifica anche in funzione del futuro riutilizzo delle aree dismesse. Altenia, che fa parte di Terna Energy Solutions, la società di mercato del Gruppo Terna,  è il system integrator che offre servizi in ambito energy: fotovoltaico, alta tensione, storage ed efficienza energetica, supportando le aziende a 360° grazie anche alle competenze delle società controllate STE Energy e Half Bridge Automation.

Civitavecchia: presentati al Mimit i 48 progetti per riconversione ex centrale Enel

Si è svolto ieri al Mimit l’incontro tecnico sulle manifestazioni d’interesse pervenute a seguito della consultazione pubblica per la riconversione e il rilancio economico, produttivo e sociale dell’area dell’ex centrale Enel a carbone di Torrevaldaliga Nord nel porto di Civitavecchia. Al confronto – presieduto dal Capo Dipartimento per le politiche per le imprese del Mimit, Marco Calabrò, alla presenza delle strutture tecniche del sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto – hanno partecipato la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio, Roberta Angelilli, il sindaco di Civitavecchia, Marco Piendibene, e i rappresentanti di Invitalia.
Durante l’incontro Invitalia ha presentato un primo report sui 48 progetti pervenuti, con una panoramica sulle caratteristiche delle proposte e sugli approfondimenti da svolgere in merito alla realizzazione degli stessi. I progetti ora saranno oggetto di una valutazione analitica, che terrà conto dei requisiti di fattibilità industriale, sostenibilità e impatto occupazionale. L’incontro odierno da il via inoltre all’avvio di un tavolo tecnico con Invitalia insieme al comune di Civitavecchia e alla Regione Lazio, con il coordinamento del MIMIT, che avrà l’obiettivo di valutare tutti gli elementi procedurali ed amministrativi. A tal proposito, sarà inoltre importante la definizione del percorso amministrativo da intraprendere per approfondire ulteriormente gli aspetti di natura tecnica ed urbanistica sulle aree di interesse e accelerarne l’iter anche attraverso l’eventuale definizione di un accordo di programma e l’individuazione di un commissario.

Intesa tra Fibercop e Upi per scavi a fibra ottica a basso impatto

FiberCop, azienda che gestisce l’infrastruttura digitale piu’ estesa e capillare d’Italia, e l’Upi, l’Unione delle Province d’Italia, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa finalizzato a promuovere un modello efficiente e sostenibile per la posa della fibra ottica sulle strade provinciali del Paese. A siglare l’intesa e’ Massimo Sarmi, presidente e amministratore delegato di FiberCop e Pasquale Gandolfi, presidente dell’Upi. L’accordo nasce con l’obiettivo d’incentivare l’impiego di tecniche di scavo innovative a basso impatto ambientale che consente interventi rapidi, poco invasivi e con elevati standard di sicurezza, riducendo tempi, costi e disagi per la collettivita’. Anche nel caso di utilizzo di metodologie tradizionali, sara’ garantita la collaborazione con le Province per recepirne le esigenze ed aumentare l’efficienza delle attivita’ di ripristino del manto stradale, nel rispetto della sicurezza e della tutela del territorio. Lo scavo a sezione ridotta rappresenta una delle soluzioni piu’ efficaci per sostenere lo sviluppo delle reti digitali nel rispetto dell’ambiente e del patrimonio infrastrutturale esistente.L’intesa prevede inoltre la diffusione nelle Province delle conoscenze tecnologiche e normative relative alle tecniche di posa innovative, favorendo l’adozione di pratiche condivise che possano semplificare i procedimenti autorizzativi e accelerare i tempi di realizzazione delle reti. Parte centrale dell’accordo e’ l’impegno a privilegiare, ove possibile, il riutilizzo delle infrastrutture esistenti,  cosi’ da ridurre ulteriormente l’occupazione del suolo pubblico e l’impatto degli interventi.  ‘Questo Protocollo – ha dichiarato Massimo Sarmi, presidente e amministratore delegato di FiberCop – rappresenta un passo concreto verso un modello di crescita digitale che integra innovazione, tutela dell’ambiente e rispetto per il territorio. La sinergia con UPI ci consente di valorizzare metodologie di intervento a basso impatto ambientale, come la micro trincea, in grado di accelerare la realizzazione delle reti in fibra ottica ottimizzando i benefici per cittadini e amministrazioni’.  Per Pasquale Gandolfi, presidente dell’Upi ‘le Province stanno acquisendo un ruolo centrale nella promozione dello sviluppo locale. E’ evidente che l’accesso alla tecnologia e’ strategico sia per le imprese, che hanno bisogno di strutture e reti efficienti e performanti, sia per i cittadini, ai quali va garantito il diritto alla connessione, sia per accompagnare la trasformazione digitale della PA. Questo accordo con FiberCop permettera’ ai territori di fare passi in avanti nella copertura del digitale, riducendo al minimo l’impatto sulle strade provinciali. Un elemento, questo, essenziale perche’ tutela il patrimonio pubblico, evita di appesantire la viabilita’ e taglia i costi delle spese dei ripristini stradali, che fino ad ora hanno pesato non poco sui bilanci delle amministrazioni”.

Estra vara piano di investimenti da 502 milioni di euro nel settore delle rinnovabili

Estra, operatore nel settore della distribuzione e vendita di gas naturale nonche’ nella vendita di energia elettrica, rafforza il proprio impegno nel processo di transizione energetica e annuncia un piano di investimenti da circa 502 milioni di euro nel settore delle rinnovabili entro il 2029, a partire dai 37 milioni gia’ previsti entro la fine del 2025. Gli investimenti rientrano nel piano 2025-2029, approvato dal consiglio di amministrazione lo scorso giugno, che prevede complessivamente 1,1 miliardi di euro in cinque anni. Le rinnovabili rappresenteranno dunque circa il 50% delle risorse destinate da Estra nel prossimo quadriennio. Il piano consentira’ la realizzazione di impianti fotovoltaici con una capacita’ complessiva di 520 megawatt entro il 2029. La nuova energia prodotta, stimata in oltre 780.000 mwh all’anno a regime, sara’ in parte destinata alla vendita diretta attraverso contratti di lungo termine. Attraverso le risorse stanziate entro la fine del 2025, il piano sara’ operativo da subito. Il primo cantiere sara’ avviato all’inizio dell’autunno 2025 in provincia di Pesaro. Parallelamente, in Toscana verranno realizzati diversi impianti su ex discariche in post gestione, per una potenza complessiva di circa 19,4 mwp e una produzione annua stimata di 31.000 mwh. A questi interventi si affiancheranno progetti di valorizzazione degli asset del gruppo, che permetteranno di sviluppare ulteriori impianti per circa 10 mwp, con una produzione attesa di 17.000 mwh l’anno. Sono inoltre in fase di acquisizione progetti fotovoltaici in Toscana, Marche, Puglia, Sardegna e Sicilia, sia di tipo agrovoltaico sia tradizionale, per oltre 100 mwp, che raggiungeranno lo stato di ‘ready to build’ nel 2026. ‘Con questo importante impegno sulle rinnovabili, Estra – ha dichiarato Francesco Macri’, presidente esecutivo – rafforza il suo ruolo di leader nel processo di transizione energetica al fianco delle proprie comunita’”. Con questo investimento, “operativo fin da subito grazie ai 37 milioni di euro – aggiunge Nicola Ciolini, amministratore delegato di Estra – gia’ stanziati entro la fine del 2025 per sostenere i progetti in corso in Toscana e nelle Marche, vogliamo dare un segnale concreto di attenzione ai bisogni dei nostri territori”.

Rinnovabili, primi risultati procedure Fer X. Pichetto: Forte interesse operatori

Si è chiuso il periodo di iscrizione alle prime procedure competitive previste dal decreto ministeriale Fer-X Transitorio. In base all’esito delle manifestazioni di interesse, le procedure sono state aperte esclusivamente agli impianti fotovoltaici ed eolici. “Il risultato di questa prima tornata conferma il forte interesse degli operatori verso le rinnovabili e la solidità del quadro regolatorio che abbiamo costruito”, ha affermato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. “Con quasi 12 GW di richieste, dimostriamo che il Paese è pronto a correre nella transizione energetica, rafforzando il contributo di fotovoltaico ed eolico alla decarbonizzazione e alla sicurezza del sistema elettrico nazionale”. Complessivamente sono state presentate 870 richieste di iscrizione, per un totale di quasi 12 GW di potenza: 818 richieste per 10.093 MW di impianti fotovoltaici; 52 richieste per 1.672 MW di impianti eolici. Il Gse pubblicherà le graduatorie entro l’11 dicembre prossimo. Il Mase, inoltre, ricorda che dalle ore 12 del 16 settembre alle 12del 26 settembre, sarà possibile presentare le manifestazioni di interesse alla partecipazione alla procedura competitiva Net zero industry Act (Nzia).

Terna, investimento da 53 milioni per 18km di nuove linee elettriche

Dopo l’avvio da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica della procedura di autorizzazione per due nuovi collegamenti in cavo interrato sulla rete elettrica di Altamura, nella Città Metropolitana di Bari, Terna ha pubblicato un avviso in cui sono elencati i terreni edificabili nell’area potenzialmente interessati dai lavori. Il progetto, in cui la società guidata da Giuseppina Di Foggia investirà 53 milioni di euro, prevede la realizzazione di due elettrodotti da 150 kV, per una lunghezza complessiva di 18 km, di cui 17 km in sotterraneo e il restante tratto aereo.
Nello specifico, verrà realizzato un collegamento in cavo interrato di 5 km tra la cabina primaria di Altamura Nord e il trasformatore di Altamura, di proprietà del distributore locale. Successivamente, un ulteriore collegamento aereo-interrato di 13 km (12 km di cavo interrato) collegherà la cabina primaria di Altamura Nord alla sottostazione elettrica di Matera. L’infrastruttura sarà collegata alla linea esistente “Matera-Altamura All”.
Il progetto contribuirà a rafforzare la rete locale, aumentandone la resilienza e l’efficienza in linea con la crescente domanda di energia elettrica, nonché a migliorare la qualità del servizio per cittadini e imprese. Terna ha progettato il progetto secondo i più elevati criteri ambientali e sociali, per garantirne il miglior inserimento nel paesaggio, riducendone l’impatto visivo e ambientale e promuovendo un uso responsabile delle risorse naturali.
I cittadini, e in particolare i proprietari dei terreni interessati, possono consultare la documentazione progettuale presso gli uffici del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Puglia e del Comune di Altamura. La documentazione è inoltre consultabile online, scaricandola dal link indicato nell’albo pretorio di Altamura e sul sito web della Regione Puglia. Eventuali osservazioni sul progetto potranno essere presentate, entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e a Terna (per conoscenza).

Edison, nasce in Sicilia la scuola dei mestieri dell’energia

Edison con ARCES, Fondazione Ortygia (operatori nel sistema educativo e del mercato del lavoro in Sicilia) e AFORISMA, School of Management privata del Sud Italia, avviano in Sicilia il progetto di una Scuola dei Mestieri dell’Energia per i giovani che vogliono acquisire una qualifica di formazione tecnico-professionale spendibile sul territorio nel mercato del lavoro dell’energia.
L’iniziativa si basa su un modello educativo che Edison, in partnership con Aforisma, ha avviato dopo il lock-down pandemico e sperimentato con successo in Puglia, dove la Scuola dei Mestieri ha preparato giovani al mestiere di Operatore Termoidraulico e Tecnico per l’Installazione e la Manutenzione di impianti civili e industriali per il settore dell’energia. Terminato il percorso di formazione teorico e pratico, i giovani hanno trovato lavoro sul territorio, molti dei quali nelle stesse imprese che hanno partecipato alla loro formazione pratica. Con il lancio della nuova iniziativa in Sicilia, il Gruppo Edison intende innanzitutto sostenere i propri piani di sviluppo sul territorio siciliano preparandone la copertura dei futuri fabbisogni professionali, inclusi quelli della propria rete di partners locali, ma l’iniziativa è anche aperta alla partecipazione di imprese del territorio interessate dalle stesse necessità di competenze tecnico-professionali.
“Per il mercato del lavoro del settore energia, la transizione ecologica è anche un’opportunità per generare occupazione lavorativa di valore connessa ai nuovi mestieri della transizione energetica, contrastando il fenomeno del mismatch tra domanda e offerta a partire dai livelli di istruzione di II livello che seguono la scuola dell’obbligo, l’abbandono precoce degli studi e favorendo prospettive concrete di impiego per i giovani.  Il modello  Scuola dei Mestieri dell’Energia riscopre e rigenera il modello formativo e didattico delle scuole dei mestieri delle grandi imprese industriali che hanno accompagnato la crescita del nostro paese dopo il secondo dopoguerra, evolvendolo in un  eco-sistema territoriale aperto e partecipato da reti di imprese, operatori dell’education e scuole pubbliche e private, Istituzioni ed Enti Locali: un modello e  fattori sui quali è costruita anche la recente riforma legislativa dell’istruzione che punta a rilanciare  la  filiera dei mestieri tecnico-professionali “ ha dichiarato Giorgio Colombo, Direttore HR e ICT di Edison.
“La Sicilia è il primo mercato di Edison Energia in Italia e dalla liberalizzazione del mercato dell’energia vi abbiamo investito in modo costante. Siamo presenti con 2 sedi operative, più di 170 negozi e una rete capillare di 300 installatori locali che ci consentono di essere vicini alle famiglie e alle imprese siciliane, a Palermo anche attraverso AMG Gas. Questo ci impegna a condividere con il territorio i nostri valori di sostenibilità e di responsabilità sociale con iniziative che possano portare sviluppo economico, sociale e culturale. In questa prospettiva si inserisce il nostro supporto anche economico all’iniziativa della Scuola dei mestieri che consente la formazione di giovani che possano avere poi di fronte a sé un percorso e un futuro di lavoro, di crescita professionale e quindi un progetto di vita”. Ha dichiarato Massimo Quaglini, amministratore delegato di Edison Energia.
“AMG Gas (controllata da Edison Energia e partecipata da AMG Energia)  ha sviluppato nel tempo una rete di collaborazioni con partner territoriali per fornire ai propri clienti gas, energia elettrica e   soluzioni innovative per l’efficientamento energetico delle loro case, assicurando qualità del servizi   offerti e  generando ricadute positive sulla dimensione occupazionale dei nostri partner nel territorio Il progetto della Scuola dei Mestieri, consentirà di rafforzare ulteriormente la partnership con la nostra rete coinvolgendola nel progetto formativo dei giovani e rafforza ulteriormente l’impegno  della nostra società per generale valore sul mercato del lavoro del territorio, in particolare per le nuove generazioni, ha dichiarato Giuseppe De Pace, AD AMG Gas.
Edison con ARCES, Fondazione Ortygia (operatori nel sistema educativo e del mercato del lavoro in Sicilia) e AFORISMA, School of Management privata del Sud Italia, avviano in Sicilia il progetto di una Scuola dei Mestieri dell’Energia per i giovani che vogliono acquisire una qualifica di formazione tecnico-professionale spendibile sul territorio nel mercato del lavoro dell’energia.
L’iniziativa si basa su un modello educativo che Edison, in partnership con Aforisma, ha avviato dopo il lock-down pandemico e sperimentato con successo in Puglia, dove la Scuola dei Mestieri ha preparato giovani al mestiere di Operatore Termoidraulico e Tecnico per l’Installazione e la Manutenzione di impianti civili e industriali per il settore dell’energia. Terminato il percorso di formazione teorico e pratico, i giovani hanno trovato lavoro sul territorio, molti dei quali nelle stesse imprese che hanno partecipato alla loro formazione pratica. Con il lancio della nuova iniziativa in Sicilia, il Gruppo Edison intende innanzitutto sostenere i propri piani di sviluppo sul territorio siciliano preparandone la copertura dei futuri fabbisogni professionali, inclusi quelli della propria rete di partners locali, ma l’iniziativa è anche aperta alla partecipazione di imprese del territorio interessate dalle stesse necessità di competenze tecnico-professionali.
“Per il mercato del lavoro del settore energia, la transizione ecologica è anche un’opportunità per generare occupazione lavorativa di valore connessa ai nuovi mestieri della transizione energetica, contrastando il fenomeno del mismatch tra domanda e offerta a partire dai livelli di istruzione di II livello che seguono la scuola dell’obbligo, l’abbandono precoce degli studi e favorendo prospettive concrete di impiego per i giovani.  Il modello  Scuola dei Mestieri dell’Energia riscopre e rigenera il modello formativo e didattico delle scuole dei mestieri delle grandi imprese industriali che hanno accompagnato la crescita del nostro paese dopo il secondo dopoguerra, evolvendolo in un  eco-sistema territoriale aperto e partecipato da reti di imprese, operatori dell’education e scuole pubbliche e private, Istituzioni ed Enti Locali: un modello e  fattori sui quali è costruita anche la recente riforma legislativa dell’istruzione che punta a rilanciare  la  filiera dei mestieri tecnico-professionali “ ha dichiarato Giorgio Colombo, Direttore HR e ICT di Edison.
“La Sicilia è il primo mercato di Edison Energia in Italia e dalla liberalizzazione del mercato dell’energia vi abbiamo investito in modo costante. Siamo presenti con 2 sedi operative, più di 170 negozi e una rete capillare di 300 installatori locali che ci consentono di essere vicini alle famiglie e alle imprese siciliane, a Palermo anche attraverso AMG Gas. Questo ci impegna a condividere con il territorio i nostri valori di sostenibilità e di responsabilità sociale con iniziative che possano portare sviluppo economico, sociale e culturale. In questa prospettiva si inserisce il nostro supporto anche economico all’iniziativa della Scuola dei mestieri che consente la formazione di giovani che possano avere poi di fronte a sé un percorso e un futuro di lavoro, di crescita professionale e quindi un progetto di vita”. Ha dichiarato Massimo Quaglini, amministratore delegato di Edison Energia.
“AMG Gas (controllata da Edison Energia e partecipata da AMG Energia)  ha sviluppato nel tempo una rete di collaborazioni con partner territoriali per fornire ai propri clienti gas, energia elettrica e   soluzioni innovative per l’efficientamento energetico delle loro case, assicurando qualità del servizi   offerti e  generando ricadute positive sulla dimensione occupazionale dei nostri partner nel territorio Il progetto della Scuola dei Mestieri, consentirà di rafforzare ulteriormente la partnership con la nostra rete coinvolgendola nel progetto formativo dei giovani e rafforza ulteriormente l’impegno  della nostra società per generale valore sul mercato del lavoro del territorio, in particolare per le nuove generazioni, ha dichiarato Giuseppe De Pace, AD AMG Gas.

Tecnimont ospita il forum sulla valorizzazione del local content in Kazakistan per rafforzare la catena di approvvigionamento

Tecnimont (gruppo Maire) e Sinopec Shanghai Engineering Corporation (SSEC) hanno inaugurato oggi il “Local Value Shared Growth Forum”, il forum sulla valorizzazione del local content, ad Atyrau, in Kazakistan, segnando un passo importante nel percorso per lo sviluppo economico della regione. Sponsorizzato da Silleno, l’evento ha accolto circa 700 partecipanti e oltre 500 aziende, tra cui autorità locali e rappresentanti delle società organizzatrici. Il forum si è concentrato sul coinvolgimento delle aziende kazake nei principali progetti in corso nella regione, tra cui il Complesso Petrolchimico Silleno, volto a potenziare le capacità industriali del Kazakistan e promuovere lo sviluppo sostenibile. Il programma ha incluso seminari e sessioni di networking, fornendo ai partecipanti strumenti e conoscenze essenziali per la crescita nei rispettivi settori, contribuendo allo sviluppo più ampio della comunità di Atyrau. I partecipanti hanno avuto anche l’opportunità di prendere contatto con il team locale di Tecnimont e con i dipartimenti di procurement e subappalto, facilitando gli scambi professionali; inoltre è stata presentata la piattaforma di approvvigionamento globale di Maire, per supportare i fornitori nella comprensione dei processi di registrazione e qualifica per la partecipazione ai progetti kazaki in corso. Un momento importante dell’evento è stato l’inaugurazione di un piano di sviluppo quadriennale dedicato a 60 futuri ingegneri, tra studenti e neolaureati, provenienti dalle università kazake. Il programma unisce la formazione tecnica con lo sviluppo delle competenze trasversali, offrendo ai migliori candidati opportunità di impiego presso la branch locale di Tecnimont e in altri sedi del Gruppo Maire. Alessandro Bernini, ceo di Maire, ha commentato: “Con la presenza in 50 paesi, la catena di fornitura di Maire è un elemento chiave per l’espansione e la crescita internazionale del Gruppo. I programmi di In-Country Value sono pensati non solo per coinvolgere la catena di fornitura locale attraverso l’approvvigionamento di beni e servizi, ma anche per la valorizzazione delle risorse umane locali, promuovendone lo sviluppo economico e generando nuove opportunità”.

Gas, stoccaggi europei all’80%, ma la corsa per l’inverno è in salita. L’Italia è già al 90%

L’Europa ha raggiunto l’importante traguardo dell’80% nel riempimento dei suoi stoccaggi sotterranei di gas, ma la strada per garantire la piena sicurezza in vista dell’inverno si preannuncia ancora lunga e complessa. Per raggiungere l’obiettivo obbligatorio del 90% mancano all’appello quasi 10 miliardi di metri cubi, un volume che richiederà uno sforzo storico e intensificherà la competizione globale per il GNL. In controtendenza, l’Italia ha già superato la soglia del 90%, posizionandosi tra i paesi più virtuosi. I dati, che fotografano una situazione di progresso ma anche di grande tensione sul mercato, provengono da Gas Infrastructure Europe (GIE) e mostrano come, nonostante gli sforzi, il livello di riempimento attuale rimanga significativamente al di sotto delle medie storiche.
Al 13 settembre, gli stoccaggi europei contenevano 88,4 miliardi di metri cubi di gas, un volume che, tuttavia, è solo il settimo più alto mai registrato per questo periodo dell’anno. La percentuale di riempimento si è attestata all’80,34%, un dato di quasi 7 punti percentuali inferiore alla media quinquennale e ben lontano dal 93,3% raggiunto nello stesso periodo del 2024. Le nuove normative della Commissione Europea impongono agli Stati membri di raggiungere il 90% della capacità tra il 1° ottobre e il 1° dicembre, con una flessibilità del 10%. Tuttavia, questo requisito sta esercitando una forte pressione al rialzo sui prezzi del gas.

Rifiuti, Glerean: Europa punta a quadruplicare riciclo plastica ma ci sono problemi

“Dal 2018, con la pubblicazione della European Strategy on Plastics,l’Europa ha iniziato a puntare su una strategia di riciclo come soluzione locale e circolare, sia per creare economia sia per risparmiare sulle emissioni di CO2. Oggi si trasformano in Europa circa 50-60 milioni di tonnellate di plastica, di cui il 40% è packaging”. Lo dice Paolo Glerean, membro del board di Plastic Reycycles Europe. Come riporta il Sole 24 Ore, la strategia europea punta a quadruplicare entro il 2030 il volume di riciclo rispetto al 2015 – spiega ancora Glerean – e tra il 2018 e il 2023, la capacità di riciclo meccanico è “passata da 6 a 13,2 milioni di tonnellate ma raccolta e domanda non sono cresciute di pari passo, creando la crisi attuale: serve che la raccolta cresca anche qualitativamente e sia standardizzata su scala continentale”.

Sostenibilità, CEIS e Geoside (gruppo Italgas) inaugurano due edifici riqualificati a Roma

Il Centro Italiano di Solidarietà Don Mario Picchi ETS (CEIS) e Geoside, ESCo del Gruppo Italgas hanno inaugurato oggi due edifici completamente riqualificati in Via Attilio Ambrosini, all’interno della Comunità Ambrosini a Roma. Le strutture, che ospitano la sede operativa del CEIS, centri di prima accoglienza per minori, case-famiglia e centri di sostegno per madri in difficoltà, tornano a disposizione della comunità profondamente rinnovate, più efficienti e sicure. Oltre al Presidente del CEIS Roberto Mineo e all’AD di Geoside, Fabio Tentori, all’inaugurazione hanno partecipato numerose autorità locali, a testimonianza del valore sociale di questo intervento. Gli interventi realizzati da Geoside consentiranno di ridurre i consumi energetici degli edifici fino al 26%, grazie al miglioramento dell’isolamento termico, alla riqualificazione degli impianti di climatizzazione e all’installazione di pannelli fotovoltaici. Sono stati inoltre effettuati adeguamenti antisismici, introdotte soluzioni per la mobilità sostenibile e realizzate strutture per garantire maggiore accessibilità. Questi lavori consentiranno un significativo abbattimento dei consumi energetici e offriranno ambienti più confortevoli e sicuri per ospiti e operatori.

 

Dhl potenzia  gli strumenti per i clienti che spediscono  negli Usa

DHL Express Italia si conferma leader nella trasformazione del commercio internazionale. In un contesto globale segnato da instabilità geopolitica, revisioni normative e nuove barriere tariffarie, l’abolizione della soglia De Minimis da parte degli Stati Uniti – in vigore dal 29 agosto 2025 – ha reso ogni spedizione soggetta a dazi e tasse, indipendentemente dal valore o dal paese di origine. Questo cambiamento, che si applica a livello globale e coinvolge tutti i canali di trasporto, ha accelerato una ridefinizione delle strategie di export, spingendo le aziende italiane a rivedere i propri modelli distributivi, rafforzare la compliance doganale e aprirsi a nuovi mercati ad alto potenziale. In questo contesto, DHL Express Italia si conferma come partner strategico, grazie a una presenza capillare in oltre 220 Paesi, una solida esperienza anche in ambito doganale e un portafoglio di soluzioni logistiche avanzate. L’azienda ha registrato un incremento superiore al 20% nelle richieste di informazioni riguardanti le spedizioni verso gli Stati Uniti nel periodo aprile-agosto 2025. Per supportare le imprese italiane in questo scenario complesso, DHL ha attivato rapidamente soluzioni di supporto per la propria clientela: potenziando la sua squadra attraverso una task force dedicata di specialisti doganali, impegnati a fornire assistenza esperta e tempestiva. Inoltre, è stata attivata una hotline dedicata (usatariffs.sos.italy@dhl.com) che assicura risposte entro 2 ore, alle domande dei clienti sui dazi statunitensi. Questa iniziativa sottolinea l’impegno di DHL nel garantire un supporto proattivo e personalizzato, fondamentale per navigare le nuove normative. Per affrontare i cambiamenti doganali negli Stati Uniti, DHL offre anche supporto attraverso il canale MyGTS (https://www.dhl.com/it-it/microsites/express/mygts.html), che consente di stimare i dazi applicabili negli US in base alle caratteristiche della spedizione inserite dal cliente. L’azienda ha investito in tecnologie digitali avanzate basate su intelligenza artificiale per la gestione automatizzata dei dazi. Inotre so no stati sviluppati strumenti pratici, come il toolkit informativo per le PMI, webinar regionali e consulenze personalizzate. Le soluzioni proposte consentono alle imprese italiane di semplificare il processo di sdoganamento, ridurre i costi e mantenere la competitività. Inizialmente prudenti, le aziende italiane stanno ora adottando strategie più proattive: anticipano le spedizioni, adeguano i listini, considerano l’uso di distributori locali e richiedono maggiore chiarezza normativa. “In un momento di profonda trasformazione del commercio globale, DHL Express Italia conferma il suo impegno quale partner strategico che affianca le imprese italiane nel loro percorso di adattamento e crescita con iniziative concrete ed una estrema attenzione alle esigenze dei nostri Clienti,” afferma Nazzarena Franco, CEO di DHL Express Italia. “Le recenti modifiche nel panorama commerciale richiedono visione, flessibilità e la capacità di anticipare il cambiamento. Stiamo assistendo a nuove sfide, ma anche a significative opportunità nei mercati emergenti. Il nostro impegno è offrire soluzioni su misura, competenze avanzate e una rete globale che consenta ai nostri clienti di sfruttare nuove occasioni, anche in mercati non tradizionali. Crediamo fermamente che ogni sfida possa diventare un’opportunità per innovare, rafforzare la competitività e costruire un futuro più resiliente per il Made in Italy.

 

Maria Cristina Carlini

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