Il discorso sullo stato dell'Unione
Von der Leyen: “Autonomia e indipendenza per la Ue, ora le autostrade energetiche”. Sulla casa primo vertice in arrivo (e deroghe agli aiuti di Stato)

URSULA VON DER LEYEN PRESIDENTE COMMISSIONE EUROPEA
IN SINTESI
Le premesse della vigilia sono state confermate, Per la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il suo primo discorso del suo secondo mandato sullo Stato dell’Unione non è stato un passaggio scontato né di routine ma sicuramente uno dei più complicati di questi anni. Non lo è stato per le difficoltà politiche che la sua leadership sta attraversando, al centro del fuoco incrociato degli attacchi da destra e sinistra soprattutto per l’accordo sui dazi con gli Usa, e non lo è stato per il frangente internazionale e geopolitico sempre più carico di tensioni e incertezze, che rendono l’Europa più vulnerabile ed esposta a rischi. Non è stato facile, dunque, ieri, nella riunione plenaria del Parlamento a Strasburgo, rilanciare l’agenda europea. Nel suo discorso durato oltre un’ora, ha giocato in difesa, come nel caso dell’accordo sui dazi, e ha provato anche a giocare in attacco sul tema della competitività. Il tutto guardando alla stella polare dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Europa, declinate sul versante politico, economico e della difesa e sicurezza. “Questo deve essere il momento dell’indipendenza dell’Europa. Credo che questa sia la missione della nostra Unione”, è la sfida lanciata da von der Leyen. “E sappiamo di poterlo fare. Perché insieme abbiamo dimostrato cosa è possibile realizzare quando abbiamo la stessa ambizione, la stessa unità e la stessa urgenza. Ho perso il conto delle volte in cui mi è stato detto che l’Europa non poteva fare questo o quello. Durante la pandemia. Sul piano di ripresa. Sulla difesa. Sul sostegno all’Ucraina. Sulla sicurezza energetica. L’elenco potrebbe continuare. Ogni volta, l’Europa è rimasta unita e ce l’ha fatta. E ora dobbiamo fare lo stesso”.
Indipendenza che chiama unità. “La questione centrale per noi oggi è semplice. L’Europa ha il coraggio di affrontare questa battaglia? Abbiamo l’unità e il senso di urgenza necessari? La volontà politica e l’abilità politica per raggiungere un compromesso? O vogliamo solo litigare tra di noi? Essere paralizzati dalle nostre divisioni? È una domanda a cui tutti noi dobbiamo rispondere: ogni Stato membro, ogni membro di questa Assemblea, ogni commissario. Tutti noi. Ai miei occhi la scelta è chiara. Quindi il mio appello oggi è un appello all’unità. Unità tra gli Stati membri. Unità tra le istituzioni dell’Ue. Unità tra le forze democratiche europeiste in questa Assemblea”. E, ancora, ha detto, “la nostra Unione deve essere in grado di occuparsi della nostra difesa e sicurezza; di assumere il pieno controllo delle tecnologie e delle fonti energetiche che alimenteranno le nostre economie”.
La difesa sui dazi: “l’accordo dà stabilità”
Affrontando i temi economici, Von der Leyen ha voluto innanzitutto difendere l’accordo raggiunto con gli Usa con i dazi. “Le nostre relazioni commerciali con gli Stati Uniti sono le più importanti. Ogni anno esportiamo negli Stati Uniti merci per un valore superiore a 500 miliardi di euro. Milioni di posti di lavoro dipendono da questo. In qualità di presidente della Commissione, non metterò mai a repentaglio i posti di lavoro o il sostentamento delle persone. Per questo motivo abbiamo concluso un accordo per mantenere l’accesso al mercato per le nostre industrie. E abbiamo fatto in modo che l’Europa ottenesse il miglior accordo possibile”, ha detto von der Leyen. “Non credo nei dazi. I dazi sono tasse. Ma – ha sottolineato – l’accordo garantisce una stabilità cruciale nelle nostre relazioni con gli Stati Uniti in un momento di grave insicurezza globale. Pensate alle ripercussioni di una vera e propria guerra commerciale con gli Stati Uniti. Immaginate il caos. E poi mettete quell’immagine accanto a quella della Cina della scorsa settimana. La Cina affiancata dai leader di Russia e Corea del Nord. Putin che si compiace di come le relazioni Russia-Cina abbiano raggiunto un livello senza precedenti. Niente di tutto ciò è una grande sorpresa. Ma riflette il panorama in evoluzione. E crea due imperativi per la spinta indipendentista dell’Europa e il suo posto nel mondo. Il primo è che dobbiamo raddoppiare la diversificazione e le partnership”.
Energia: “autostrade energetiche per eliminare le strozzature dallo stretto di Oresund al canale di Sicilia”
C’è il tema caldo dell’energia, dove von der Leyen lancia le “autostrade energetiche”. “Sappiamo cosa ha fatto aumentare i prezzi: la dipendenza dai combustibili fossili russi. È quindi giunto il momento di liberarci dei combustibili fossili russi inquinanti. E sappiamo anche cosa fa diminuire i prezzi: l’energia pulita prodotta internamente. Dobbiamo produrre più energie rinnovabili locali, con il nucleare come carico di base. Ma dobbiamo anche modernizzare e investire con urgenza nelle nostre infrastrutture e nelle nostre interconnessioni. Per questo motivo proporremo un nuovo pacchetto sulle reti per rafforzare la nostra infrastruttura di rete e accelerare il rilascio delle autorizzazioni. A tal fine, presento oggi una nuova iniziativa denominata Autostrade energetiche”. Occorre “fare più pressione sulla Russia affinché si sieda al tavolo dei negoziati. Abbiamo bisogno di più sanzioni. Stiamo lavorando al 19esimo pacchetto in coordinamento con i partner. Stiamo valutando in particolare l’eliminazione graduale e più rapida dei combustibili fossili russi, della flotta ombra e dei paesi terzi. E allo stesso tempo abbiamo bisogno di maggiore sostegno per l’Ucraina”. La presidente della Commissione ha detto di aver individuato otto strozzature critiche nella infrastruttura energetica Ue, dallo stretto di Oresund al Canale di Sicilia. “Ora lavoreremo per eliminare queste strozzature una per una. Riuniremo i governi e le aziende di servizi pubblici per affrontare tutte le questioni in sospeso. Perché gli europei hanno bisogno di energia a prezzi accessibili fin da subito”, ha detto von der Leyen. Nessun passo indietro poi sul Green Deal anche se, nel rispetto degli obiettivi finali, occorre andare avanti sulla strada delle semplificazioni e di flessibilità. Ma il futuro è nell’auto elettrica se non si vuole subire la colonizzazione cinese. “La rotta va manutenuta e siamo saldamente sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo del 2030 di ridurre le emissioni di almeno il 55%”.
Edilizia: “revisione delle norme sugli aiuti di Stato per il piano casa accessibile”
Rimane in cima alle priorità dell’agenda europea il tema della casa. Un’emergenza che richiede passi concreti. “Convocheremo il primo vertice dell’Ue sull’edilizia abitativa per garantire che questo tema sia in cima alla nostra agenda”, ha assicurato von der Leyen richiamando una serie di iniziative che aveva già annunciato, dalla revisione degli aiuti di Stato al Piano per la casa accessibile. La presidente della Commissione von der Leyen ha indicato che saranno riviste le regole sugli aiuti di stato per consentire misure di sostegno all’edilizia abitativa. Verrà proposto un piano europeo per l’edilizia a prezzi convenienti, semplificando la costruzione di nuove case e residenze per studenti. Von der Leyen ha annunciato un’iniziativa legislativa sugli affitti a breve termine per affrontare le questioni ancora aperte. I prezzi delle case sono aumentati di oltre il 20% dal 2015, i permessi di costruire sono diminuiti di oltre il 20% in cinque anni: ‘Questa e’ più di una crisi abitativa, e’ una crisi sociale che lacera il tessuto sociale europeo, indebolisce la coesione, minaccia anche la competitivita”, ha avvertito.
Un nuovo fondo Scaleup Europe per investimenti in aziende giovani
Centrale rimane il tema della competività dell’Europa, al centro del rapporto Draghi e Letta. Prioritaria è la rimozione delle barriere interne per la realizzazione di un mercato unico. Von der Leyen punta poi a promuovere gli investimenti nelle aziende europee. La Commissione collaborerà con investitori privati alla creazione di un fondo multimilionario denominato Scaleup Europe Fund. Il fondo contribuirà a realizzare investimenti significativi in aziende giovani e in rapida crescita operanti in settori tecnologici cruciali. Perché vogliamo che il meglio dell’Europa scelga l’Europa”, ha detto von der Leyen. . L’obiettivo è che ‘il meglio dell’Europa scelga l’Europa’. E non altre mete, per esempio gli Stati Uniti che hanno un mercato finanziario pronto a cogliere le opportunita’ di crescita delle imprese. La presidente della Commissione rivendica il lavoro fatto per abbattere le barriere del mercato unico sul quale sono state avanzate molte critiche soprattutto per la lentezza con cui Bruxelles procede sull’applicazione delle norme Ue. Tuttavia ammette che il mercato unico ‘rimane incompiuto’ principalmente in tre settori: finanza, energia e telecomunicazioni.