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La revisione del Pnrr sacrifica il restyling di 16 stazioni del centro-sud, investimenti ridotti da 700 a 345 milioni. Rfi: andremo avanti comunque. E punta su 400 milioni l’anno nei piani nazionali

Le Ferrovie dello Stato stanno attuando con Rfi piani di restyling e di riqualificazione imperniati su tre principali leve: il Pis, Piano integrato stazioni, che interessa 600 scali,  il progetto Stazioni del territorio che coinvolge le stazioni più piccoli di comuni sotto i 15 mila abitanti e  gli interventi finanziati con il Pnrr che interessano le città del centro sud. La rimodulazione del piano ha ridotto però gli investimenti e il numero di scali che scendono da 54 a 38. Ma Rfi assicura che gli investimenti verranno comunque realizzati anche per le 16 stazioni rimaste fuori anche se i tempi saranno più lunghi. L’obiettivo del gruppo è quello di investire nei piani nazionali 400 milioni l’anno

04 Ago 2025 di Maria Cristina Carlini

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La revisione del Pnrr sacrifica il restyling di 16 stazioni del centro-sud, investimenti ridotti da 700 a 345 milioni. Rfi: andremo avanti comunque. E punta su 400 milioni l’anno nei piani nazionali

Dalle grandi e medie stazioni a quelle più piccole nei comuni sotto i quindicimila abitanti, procedono gli interventi di restyling e riqualificazione messi campo dalle Ferrovie delle Stato con Rfi. L’intento è quello di superare la dimensione delle stazioni come ‘non luoghi’, secondo il termine coniato più di trent’anni fa dal sociologo francese Marc Augè, dando loro una nuova identità relazione e sociale. Una sfida impegnativa che richiede importanti investimenti e l’obiettivo fissato dal gruppo guidato da Stefano Donnarumma è quello di mantenere un passo costante con 400 milioni di euro l’anno. Il piano si dispiega lungo tre principali direttrici: il Pis, Piano integrato stazioni; il progetto Stazioni del territorio; gli interventi finanziati con i fondi ‘speciali’ di investimento, Pnrr e Pnc.  Partiamo da questi ultimi perché è proprio sui progetti del Pnrr che si è registrata una brusca frenata: la scure della rimodulazione del piano si è abbattuta, infatti, su 16 delle 54 stazioni del centro sud. Se inizialmente, erano previsti complessivamente 700 milioni di euro da parte di Rfi per questi 54 scali, ora si parla di interventi per 38 stazioni con un investimento complessivo di 345 milioni. Che cosa ne sarà delle stazioni tagliate fuori dal programma?  I progetti andranno avanti  ma su un altro binario di finanziamenti, assicurano dal gruppo Fs, e, a questo punto, anche con tempi inevitabilmente più lunghi, oltre la deadline del  2026. Ma, anche se più tardi, si arriverà al traguardo.

Dopo lo stralcio di 16 stazioni, RFI ha concluso a dicembre 2024, in linea con le tempistiche e con i nuovi target richiesti, gli interventi di riqualificazione delle prime dieci stazioni ferroviarie nel Mezzogiorno (Vasto San Salvo, Scalea-San Domenica Talao, Vibo Valentia-Pizzo, Falciano-Mondragone-Carinola, Sapri, Giovinazzo, San Severo, Macomer, Oristano e Milazzo). I lavori, finanziati con circa 50 milioni di euro, hanno riguardato la riqualificazione e il miglioramento dell’accessibilità delle stazioni, con l’obiettivo di incrementare la qualità dei servizi e il comfort per i viaggiatori, in linea con le normative e i regolamenti europei in materia. I lavori proseguono sulle restanti 20 stazioni e sugli 8 hub ferroviari del Sud Italia (Villa San Giovanni, Messina Centrale-Messina Marittima, Benevento, Caserta, Bari, Taranto, Lecce e le stazioni della Linea 2 della metropolitana di Napoli), con completamento previsto entro il 2026. La stazione di Lecce, ad esempio, è inserita tra gli hub urbani individuati da RFI come strategici nel sistema nazionale dei trasporti per lo sviluppo della mobilità sostenibile. L’investimento complessivo previsto ammonta a 12 milioni.

Il cuore del piano stazioni è sicuramente il Pis che nasce dalla volontà di Rfi di assegnare alle 2.200 stazioni una rinnovata centralità per fornire servizi sempre più efficienti ai viaggiatori, e più in generale ai cittadini, e per migliorare la qualità e la vivibilità delle città o dei territori in cui sono localizzate. Obiettivo del Piano integrato è quello di riqualificare oltre 600 stazioni su tutto il territorio nazionale; tra queste, quelle più grandi in cui si muove circa il 90% dell’utenza ma anche stazioni medio – piccole di particolare rilevanza strategica. Parole chiave del PIS sono: accessibilità, attrattività traducibile in cura del decoro e sicurezza, intermodalità e digitalizzazione. L’investimento inizialmente stimato è di 5 miliardi di euro. Rfi interviene su tre ambiti distinti: il miglioramento dell’accessibilità in ottemperanza alle normative nazionali ed europee STI-PRM persone a ridotta mobilità, la riorganizzazione e il restyling dei piazzali e la riqualificazione degli edifici di stazione, con interventi mirati di adeguamento o miglioramento sismico. Attualmente sono 352 le stazioni accessibili, con un incremento previsto di circa 20 stazioni nel 2025. Ma il Pis punta anche a integrare le stazioni nel contesto di riferimento in modo da influire positivamente sulla riqualificazione dei territori ai quali appartengono. Gli spazi dedicati al trasporto pubblico e alla sharing mobility vengono riorganizzati, con un’attenzione particolare alla pedonalità, creando luoghi vivibili, sicuri e piacevoli che promuovano l’inclusione sociale e rispondano ai bisogni della comunità. Inoltre, ove possibile, è previsto l’inserimento di nuovi arredi e, per evitare l’effetto isola di calore, le aree verdi sono incrementate attraverso la piantumazione di specie autoctone e a basso consumo idrico.

Tra gli interventi principali messi in campo da RFI figura quello di Venezia Mestre, del valore complessivo di 100 milioni di euro. Qui, con il coinvolgimento di FS Sistemi Urbani, si punterà a rendere la stazione più moderna, funzionale e accessibile. C’è poi la stazione di Bergamo. Qui RFI ha aggiudicato la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di potenziamento dello scalo, che diverrà un hub di riconnessione urbana e mobilità sostenibile. L’appalto dal valore di oltre 100 milioni di euro prevede l’attivazione di una prima fase funzionale della nuova stazione entro il 2026.

Attraverso Rfi si sta ripensando l’uso e il valore degli spazi pubblici, a partire da quelli già esistenti e capillarmente distribuiti sul territorio. E’ in questa prospettiva che si inserisce il progetto “Stazioni del Territorio” che rappresenta una delle leve più innovative della strategia del gruppo. L’assunto è che le stazioni non devono essere più considerate solo luoghi di transito: possono diventare veri e propri presìdi di prossimità, spazi multifunzionali dove si concentrano servizi essenziali per la comunità. L’idea di base è quella di una visione di mobilità che non è solo spostamento, ma diritto di cittadinanza, inclusione e partecipazione. “Stazioni del Territorio”coinvolge le stazioni con meno di 15 mila abitanti, trasformandole in centri nevralgici di socialità, servizi e coesione. Le progettazioni  vengono condivise con le amministrazioni locali, in un percorso partecipato che ha permesso di individuare i bisogni reali della popolazione. Ecco, dunque, che nasce una nuova generazione di stazioni: ambulatori medici, farmacie, spazi di coworking, aree di attesa confortevoli, sportelli sociali, Amazon locker per la consegna dei pacchi, biblioteche, luoghi di incontro per giovani e anziani. Nel 2024 sono state completamente rinnovate le stazioni di Popoli Vittorito, Urbisaglia-Sforzacosta, Matelica mentre a inizio 2025 le stazioni di Antrodoco Centro e Baiano di Spoleto. Le nuove stazioni interessate saranno quelle di Loreto, Passignano sul Trasimeno e Albizzate-Solbiate Arno (in provincia di Varese). Per ciascuna di queste stazioni sono state condotte approfondite analisi demografiche, socioeconomiche e relative ai volumi di utenza. Sono state prese in considerazione le esigenze delle singole comunità con l’introduzione di nuovi servizi e funzioni, anche grazie ai protocolli d’intesa e accordi siglati dal Gruppo con Amazon, l’Associazione Nazionale Carabinieri, la Croce Rossa Italiana, la Federazione dei Medici di Medicina Generale, Federfarma e Sport e Salute.

Tornando poi agli interventi con investimenti speciali, oltre a quelli che beneficiano dei fondi del Pnrr, ci sono le stazioni finanziate dal Piano Nazionale Complementare al Pnrr per le aree colpite dal sisma 2009-2016. RFI sta lavorando alla riqualificazione di 9 stazioni nel Centro Italia, con particolare attenzione a interventi di adeguamento o miglioramento sismico degli edifici di stazione. Sono stati ultimati i lavori nelle stazioni di Antrodoco Centro e Baiano di Spoleto. Proseguono gli interventi nelle stazioni de L’Aquila, Macerata, Tolentino, Ascoli Piceno, Fabriano, Spoleto e Rieti. E ci sono le stazioni giubilari: Rfi ha concluso gli interventi essenziali e indifferibili nelle stazioni di Fiumicino Aeroporto, Roma Termini e Roma San Pietro. Sono in corso gli interventi essenziali e non indifferibili nelle stazioni di Roma Tuscolana, Roma Aurelia, Torricola e Roma Trastevere. In particolare, nella stazione di Roma San Pietro, con un investimento complessivo di circa 11 mln di euro di cui 1,7 mln euro di fondi giubilari, i lavori hanno restituito a cittadini e turisti una stazione riqualificata sia nelle aree interne e di accesso ai treni nelle aree esterne, per garantire una completa accessibilità, in particolare alle persone a ridotta mobilità, potenziare lo scambio modale con sistemi di mobilità dolce e sostenibile, migliorare l’attrattività, attraverso l’utilizzo di un linguaggio architettonico rinnovato, una migliore illuminazione, nuova segnaletica e arredi, spazi e percorsi di accesso, transito e attesa ampliati e rinnovati.

Dal Giubilo alle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Le stazioni inserite nell’elenco prioritario di località del Piano Integrato Stazioni  e co-finanziate dal “Decreto Olimpiadi” sono Ponte nelle Alpi-Polpet, Belluno, Feltre, Longarone e Trento. Sono correlate all’evento olimpico anche le stazioni della Lombardia, in particolare Colico, Morbegno, Sondrio, Tirano e Lecco. I cantieri sono in corso in tutte le stazioni e si concluderanno per l’inizio delle Olimpiadi Invernali. Nella stazione di Ponte nelle Alpi sono in corso i lavori sulle aree esterne del nuovo secondo fronte di stazione lato Polpet, che in fase olimpica fungerà da hub d’interscambio ferro-gomma per l’evento e nel post olimpiadi consegnerà in eredità al territorio un nuovo punto di permeabilità urbana tra i due fronti di stazione e un’infrastruttura di qualità che favorirà l’intermodalità e l’interscambio tra la mobilità privata e il trasporto pubblico locale. È in corso il cantiere dell’accessibilità con il prolungamento del sottopasso e la realizzazione di un nuovo terzo marciapiede con nuove scale e ascensori​. Si procede anche con l’ampliamento e la rifunzionalizzazione del fabbricato viaggiatori e un nuovo padiglione nord del fascio binari. Dal mese di settembre entrerà nel vivo l’adeguamento del piano regolatore generale di stazione (interventi di armamento, trazione elettrica e di impianti di segnalamento). L’investimento complessivo sulla stazione di Ponte nelle Alpi ammonta a 20 mln di euro.

 

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