LA VICEPRESIDENTE ESECUTIVA
IA applicata, arriva la strategia Ue. Virkkunen: “Nessun passo indietro sull’AI Act, le aziende Usa rispettino le regole. L’Italia faccia ricorso al fondo competitività”

L’Unione europea non arretra, anzi, avanza sulla strategia in materia di intelligenza artificiale e si appresta a varare il piano per l’Ia applicata. L’obiettivo è aiutare le aziende private e il settore pubblico, correggendo errori e falle emerse sin qui. “Non penso dovremmo ritirare qualcosa o arretrare sulle nostre regole per l’Ai, noi vogliamo applicarle in modo molto amichevole nei confronti delle imprese”, ha insistito ieri la vicepresidente esecutiva europea con delega alla sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia Henna Virkkunen, audita dalle commissioni riunite di Camera e Senato.
Avanti tutta, senza stop né sconti. Neanche alle aziende statunitensi. “I rapporti con gli Usa sono al centro della nostra attenzione, ci sono molte critiche da parte degli Usa sulle nostre regole, ritengono che attacchino le aziende, ma questo non è vero, le nostre regole si applicano a tutti. Chiunque fa business all’interno della Ue deve rispettare le nostre regole”. Secondo Virkkunen, “è importante che i grandi attori mondiali non invadano il mercato e ci sia la possibilità che nuovi attori possano avervi accesso”.
In realtà, il monito dal fronte aziendale a rivedere le date dell’Ai Act coinvolge anche le imprese italiane. Proprio ieri, Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese italiane dell’information technology, ha lanciato “un appello per lo stop the clock all’Ai Act, il rinvio dell’applicazione del nuovo regolamento europeo sull’intelligenza artificiale”. Sottolineando che “il settore digitale italiano rappresenta un pilastro dell’economia nazionale, con un valore di mercato complessivo di quasi 82 miliardi di euro e circa 700.000 addetti. All’interno di questo ecosistema, il mercato dell’intelligenza artificiale ha segnato una crescita particolarmente rilevante, raggiungendo nel 2024 i 935,1 milioni di euro, con un aumento del 38,7% rispetto al 2023. Un ritmo di crescita di gran lunga superiore a quello del Pil nazionale”. Di qui, il rischio: “Questo slancio si confronta oggi con una crescente complessità normativa, che rischia di rallentare innovazione e investimenti, soprattutto per le pmi”.
Sulla delicatezza delle scelte da fare, però, la stessa Virkkunen quasi rispondendo a distanza ha ribadito che quello in corso sarà “un decennio decisivo” per la competizione tecnologica mondiale. Quindi, il monito anche all’Italia: “Il nuovo fondo europeo sulla competitività che si basa molto sul rapporto Draghi, è lo strumento principale di investimento, l’Italia ne deve essere pienamente parte”. Inoltre, la stessa vicepresidente ha citato i dati Eurostat di inizio anno secondo i quali il nostro Paese si posiziona sotto la media comunitaria sull’uso aziendale dell’intelligenza artificiale. Ma a fare di più e meglio dovrà essere tutta l’Unione: solo il 13,5% delle imprese usa l’Ia. E poi, secondo Virkkunen, “l’Europa non ha investito a sufficienza nei settori digitali che sono fondamento della sicurezza e della competitività”. Sarà da eliminare la dipendenza da Paesi terzi, dunque. Il tutto, tramite la Bussola per la competitività, semplificando leggi e regole. Anche per rispondere meglio al fronte securitario del digitale, che vede sempre più infrastrutture critiche minacciate da sabotaggi cyber. Per non parlare del tema della disinformazione, definito “sfidante” e che mette “sotto attacco le nostre democrazie”.
Intanto, la visita in Italia è stata l’occasione per la vicepresidente esecutiva per incontrare anche i ministri Urso e Bernini. Con il primo, scrive il Mimit in una nota, c’è stata “ampia intesa sui principali dossier tecnologici”, dall’Ai hub per lo sviluppo sostenibile di recente inaugurato a Roma all’autonomia strategica del continente in materia di tecnologie quantistiche e semiconduttori, le politiche Ue per la filiera dei cavi sottomarini. Anche con la responsabile del dicastero dell’Università e della ricerca, Henna Virkkunen ha ribadito il ruolo strategico del nostro Paese per il sostegno dell’agenda digitale grazie alle infrastrutture e ai progetti sul super-calcolo e sull’intelligenza artificiale.