NUOVO ROUND DI AUDIZIONI AL SENATO

Infrastrutture subacquee, l’Aisi: “Controlli RIGIDI per la sicurezza dei lavoratori e certificazioni uniche per la mobilità in Ue”. Bando da 50 milioni del Pns per dieci progetti per realizzare in due anni effettori, propulsori, sonar e lidar

03 Giu 2025 di Mauro Giansante

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Infrastrutture subacquee, l’Aisi: “Controlli RIGIDI per la sicurezza dei lavoratori e certificazioni uniche per la mobilità in Ue”. Bando da 50 milioni del Pns per dieci progetti per realizzare in due anni effettori, propulsori, sonar e lidar

La sicurezza delle infrastrutture passa da quella di chi le monitora e aggiusta. Il faro posto ieri dall’Aisi, l’associazione italiana delle imprese subacquee, in occasione del nuovo giro di audizioni sul ddl 1462 che propone di istituire una specifica agenzia per la sicurezza delle attività sottomarine appunto. “Occorre armonizzare la regolamentazione nazionale con le best practices europee”, hanno spiegato i rappresentanti in Commissione Ambiente del Senato, perché così si potrà “verificare l’efficacia delle disposizioni attuali e individuare margini di miglioramento per tutelare l’incolumità degli operatori e porre le basi per una maggiore competitività delle imprese italiane nel contesto globale”. Insomma, serve “adeguare la legislazione italiana a quella delle altre nazioni in cui si legifera da decenni significa intraprendere un percorso di armonizzazione per garantire elevati standard di sicurezza, formazione e gestione del rischio”. Quanto agli esempi concreti da seguire, il riferimento è stato ai casi di Regno Unito, Germania, Francia e Spagna, “che hanno sviluppato quadri regolatori che prevedono rigorosi controlli sulla formazione degli operatori, procedure operative standardizzate e misure di sicurezza integrate nelle attività quotidiane. Tali modelli consentono di garantire il riconoscimento reciproco delle certificazioni, agevolando la mobilità professionale a livello europeo. Infine – hanno detto ancora – l’integrazione di sistemi di valutazione del rischio e protocolli di sicurezza è indispensabile per proteggere la salute degli operatori subacquei. La normativa italiana deve quindi prevedere meccanismi di monitoraggio continuo e formazione avanzata basati su standard internazionali in grado di prevenire incidenti e garantire interventi tempestivi”.

L’Inail valuta l’estensione delle tutele

Il tema della sicurezza degli operatori subacquei è stato ripreso anche dai rappresentanti dell’Inail auditi ieri. Per i quali, “la tutela infortunistica è da considerarsi estremamente rischiosa, gli operatori sono altamente specializzati e spesso esercitano la professione in forma autonoma assicurandosi con polizze private. Nell’Inail è confluito l’Istituto di previdenza per il settore marittimo che in passato era stato contattato da associazioni di categoria per verificare la possibilità di una tutela pubblica contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali”. Di qui, la disponibilità dell’istituto a estendere la tutela Inail a questi lavoratori “ove la categoria sia interessata”, verificando “modalità e costi per realizzare questo tipo di tutela”. Infine, sulla regolamentazione tecnica, “gli esperti Inail partecipano a un gruppo di lavoro specifico Sicurezza nelle attività subacquee e iperbariche industriali. E’ in fase di elaborazione il progetto relativo alla sicurezza e tutela della salute nelle attività lavorative scientifiche subacquee-procedure operative”.

Anche secondo la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, per cui è intervenuta Francesca Romana Paolillo, “un compito in stretta connessione con il dispositivo del ddl, in termini di sicurezza e di coordinamento delle attività subacquee, riguarda le procedure di sicurezza previste dalla normativa per lo svolgimento di attività subacquee da parte del personale. In particolare si tratta di sopralluoghi ispettivi su patrimonio culturale subacqueo ma anche di cantieri nell’ambito di lavori pubblici relativi a indagini e scavi archeologici subacquei, e restauri conservativi su patrimonio culturale subacqueo. Data la nostra esperienza quotidiana, riteniamo che sia particolarmente importante il riordino normativo della materia”.

Bando del Pns per 10 progetti da 50 milioni

Il termine per presentare gli emendamenti e odg al ddl Sicurezza delle attività subacquee, in commissione Ambiente al Senato, è stato fissato a giovedì 5 giugno alle 12. Intanto, il Polo Nazionale della dimensione Subacquea ha appena pubblicato un bando riguardante 10 progetti di ricerca e sviluppo per un valore complessivo di 50 milioni di euro da realizzare in 24 mesi. Si tratta di progetti incentrati sul perseguimento degli obiettivi cardine alla base della costituzione del Polo, avvenuta nel dicembre 2023: la sovranità tecnologica e la competitività dell’industria italiana nella dimensione subacquea. Questi progetti seguono i primi otto che hanno visto la partecipazione di oltre cento realtà industriali e accademiche e, a partire dal 2026, saranno disponibili i primi prototipi sviluppati dalle società aggiudicatrici, con pmi e università.

Nel dettaglio, spiega il Pns, tre progetti hanno un importo medio di 10 milioni ciascuno (con un co-finanziamento al 50%) e riguardano lo sviluppo di effettori in grado di proteggere le infrastrutture subacquee, di un sonar ad apertura sintetica e di un sistema di propulsione innovativo per veicoli autonomi subacquei. Altri due, per un importo rispettivamente di 5 e 6 milioni ciascuno (anch’essi co-finanziati al 50%), riguardano lo sviluppo di materiali idonei a operare in ambienti subacquei estremi e di un Lidar (strumento di imaging ottico attivo basato su tecnologia Laser) in grado di migliorare la qualità dell’immagine a distanze superiori rispetto ai sonar. Infine, tre progetti da un milione, un altro da due e l’ultimo da quattro verranno sostenuti con co-finanziamento al 50% e sono aperti all’iniziativa dei proponenti.

L’obiettivo del Pns è raccogliere proposte di ricerca innovative, sia a basso livello di maturità tecnologica (Trl-Technology Readiness Level), per esplorare nuovi percorsi o tecnologie ancora in fase iniziale, sia a Trl elevato, volte ad accelerare la validazione in ambiente operativo di dimostratori già consolidati.

Anev: norme siano coerenti e scritte coinvolgendo tutti

In audizione, sempre ieri, sono stati sentiti anche i rappresentanti di WSense, Anev e della Marina Militare. Che hanno sottolineato i vantaggi della futura agenzia nazionale per la sicurezza subacquea come “riferimento efficace” per un comparto che “richiede una visione scientifica e industriale e un’unità di intenti per azioni coerenti ed efficaci” da parte dell’Italia (e dell’Europa) a difesa delle infrastrutture chiave nel Mediterraneo. Servirà per questo “grande attenzione nel prevedere un transitorio normativo chiaro nelle more della piena implementazione della legge”, così come, per l’associazione eolica guidata da Simone Togni, “l’obiettivo di istituire un quadro normativo organico per la sicurezza, la regolazione e lo sviluppo di attività nella dimensione subacquea riveste un interesse diretto anche per lo sviluppo eolico offshore. Alcuni potenziali equipment tecnologici degli impianti eolici offshore possono essere installate in modo sommerso e posizionate direttamente sul fondo marino”. Di qui la richiesta affinché “le linee guida non vincolanti siano elaborate con il coinvolgimento diretto delle istituzioni, nonché delle associazioni coinvolte nello sviluppo di progetti eolici offshore per garantire la coerenza tecnico operativa delle normative che si stanno andando a sviluppare”. Il rischio, altrimenti, è moltiplicare falle e ritardi già in atto sugli iter autorizzativi degli impianti rinnovabili fondamentali per la transizione verde.

 

 

 

 

 

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