VENIER A DIAC: "ITALIA GIA' OK CON GNL"
Commissione Ue: stop finale al gas russo nel 2027
Stop definitivo a gas, petrolio e nucleare russo entro fine 2027. La Commissione europea ha presentato la roadmap RepowerEu per la “piena indipendenza energetica” da Mosca. Il tutto, “garantendo al contempo la stabilità dell’approvvigionamento energetico e dei prezzi in tutta l’Unione”. Un passo finale, necessario dopo che “nonostante i significativi progressi compiuti nell’ambito del piano RePowerEu e attraverso le sanzioni imposte dopo l’invasione russa dell’Ucraina, nel 2024 l’Ue ha registrato una ripresa delle importazioni di gas russo”. Servono, ha comunicato il governo comunitario brussellese, “azioni più coordinate, poiché l’eccessiva dipendenza dell’Ue dalle importazioni di energia dalla Russia rappresenta una minaccia per la sicurezza”.
Guardando da vicino il percorso programmato, allora, da quest’anno “si prevede che le forniture globali di gnl cresceranno rapidamente, mentre la domanda di gas diminuirà. Con la piena attuazione del quadro di transizione energetica e del Piano d’azione per un’energia accessibile, si prevede che l’Ue sostituirà fino a 100 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030, il che si tradurrà in una riduzione della domanda di 40-50 miliardi di metri cubi entro il 2027. Allo stesso tempo, si prevede che la capacità di gnl aumenterà di circa 200 miliardi di metri cubi entro il 2028, ovvero cinque volte di più rispetto alle attuali importazioni di gas russo dell’Ue”. Di più, secondo quanto reso noto da Palazzo Berlaymont, entro la fine dell’anno, gli Stati membri saranno invitati a elaborare piani nazionali che indichino come contribuiranno all’eliminazione graduale delle importazioni di gas, energia nucleare e petrolio russi affinché l’eliminazione graduale delle importazioni di energia sia graduale e ben coordinata in tutta l’Unione. Che, come si sa, punta a diversificare le forniture sulla strada della transizione verso il net-zero anche attraverso l’ aggregazione della domanda di gas e un migliore utilizzo delle infrastrutture, per eliminare i rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento e la stabilità del mercato.
Ancora, più nello specifico sul gas russo Bruxelles impedirà la stipula di nuovi contratti con i fornitori di gas russo (gasdotti e gas liquefatto) e i contratti spot esistenti saranno sospesi entro la fine del 2025. Questa misura garantirà che già entro la fine di quest’anno l’Ue avrà ridotto di un terzo le rimanenti forniture di gas russo, verso lo stop definitivo al 2027. Nell’ambito della Roadmap, la Commissione presenterà anche nuove azioni per affrontare il problema della flotta ombra russa che trasporta petrolio. Per quanto riguarda il nucleare, le proposte che arriveranno il mese prossimo includeranno misure sulle importazioni russe di uranio arricchito, nonché restrizioni sui nuovi contratti di fornitura cofirmati dall’Agenzia di approvvigionamento dell’Euratom (Esa) per uranio, uranio arricchito e altri materiali nucleari provenienti dalla Russia. È inoltre prevista un’iniziativa europea per la “Valle dei radioisotopi” (European Radioisotopes Valley Initiative) per garantire l’approvvigionamento di radioisotopi medicali da parte dell’Ue attraverso un aumento della produzione propria.
La Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ribadito che “la guerra in Ucraina ha brutalmente messo in luce i rischi di ricatti, coercizione economica e shock dei prezzi. Con RePowerEu, abbiamo diversificato il nostro approvvigionamento energetico e ridotto drasticamente la precedente dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi. È giunto il momento che l’Europa interrompa completamente i suoi legami energetici con un fornitore inaffidabile. E l’energia che arriva al nostro continente non dovrebbe finanziare una guerra di aggressione contro l’Ucraina. Lo dobbiamo ai nostri cittadini, alle nostre aziende e ai nostri coraggiosi amici ucraini”. La tabella di marcia odierna sarà seguita dalle proposte legislative della Commissione il mese prossimo.
Per Stefano Venier, ad di Snam sentito da Diario Diac nella conferenza a margine della presentazione dell’Innovation Plan del gruppo (si veda l’articolo qui), “l’Italia non importa più gas russo dal 1 gennaio 2025 e con l’avvio del rigassificatore di Ravenna ci siamo creati quel minimo di flessibilità infrastrutturale per far fronte a eventuali ottimizzazioni future”. Aggiungendo, quindi, che “Credo che l’interruzione dell’acquisto di gas russo – ha continuato – fosse uno degli obiettivi in origine post invasione dell’Ucraina. Poi sappiamo che le cose per potersi realizzare hanno bisogno di importanti investimenti in infrastrutture, cosa che in questi anni è stato fatto, ovviamente ogni Paese ha la sua specifica situazione”. Secondo Venier “ovviamente sono tutti ragionamenti che si fanno considerando il contesto attuale. Cosa succederà nei prossimi anni anche rispetto alla situazione in Ucraina ovviamente sarà parte delle evoluzioni che si registreranno nei prossimi anni. Direi che l’Italia con gli interventi che sono stati definiti si è messa nelle condizioni di poter rispondere a quello che era l’obiettivo iniziale”.