BLACKOUT IBERICO

Cassetti (Ecco): “Dipendenza dalle rinnovabili POSITIVA ma servono i convertitori. Bene Terna con la linea di interconnessione Italia-Tunisia”

29 Apr 2025 di Mauro Giansante

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Cassetti (Ecco): “Dipendenza dalle rinnovabili POSITIVA ma servono i convertitori. Bene Terna con la linea di interconnessione Italia-Tunisia”

“La dipendenza dalle rinnovabili è positiva e nel blackout registrato in Spagna, Portogallo e sud della Francia non c’entra assolutamente nulla”. Non ha dubbi Gabriele Cassetti, ingegnere ambientale e ricercatore del think tank italiano Ecco, che in questo colloquio con Diario Diac sul caos che ha paralizzato la penisola iberica nella giornata di lunedì spiega perché il focus va posto non sulla produzione di energia da fonti pulite bensì sulla resilienza e messa in sicurezza del sistema di trasmissione. “Il sistema elettrico, che per i Paesi coinvolti è unico, è sostanzialmente entrato in protezione dopo un’escalation di oscillazioni troppo forti”. Di qui, “i primi impianti ad essere scollegati sono stati quelli nucleari e rinnovabili”.

Il fenomeno che ha causato queste oscillazioni, però, è ancora ignoto. Ieri, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha convocato una seconda riunione straordinaria del Consiglio Nazionale della Sicurezza presieduta dal Re Felipe V. “Nel corso della giornata del 28 aprile non sono stati rilevati fenomeni meteorologici o atmosferici insoliti, né si sono verificate variazioni improvvise della temperatura nella nostra rete di stazioni meteorologiche”, ha affermato in una nota pubblicata sui social il servizio meteorologico nazionale spagnolo Aemet, smentendo così le ipotesi avanzate dalla compagnia energetica portoghese Ren (Rede Eletrica Nacional) per cui a causare il blackout fosse stato un raro fenomeno atmosferico noto come vibrazione atmosferica indotta e caratterizzato da estreme variazioni di temperatura nell’entroterra della Spagna. Ancora, lo stesso Sanchez ha annunciato la “creazione di una commissione di inchiesta per un’analisi tecnica” da parte del Consiglio nazionale di sicurezza, che sarà coordinata dal ministero di Transizione ecologica. “Il governo chiederà conto delle responsabilità degli operatori privati” per il blackout. Mentre la Corte penale suprema spagnola ha aperto un’inchiesta su un possibile sabotaggio di infrastrutture critiche. Da cui, purtroppo, sono state coinvolte cinque vittime indirette. 

Come spiega ancora Cassetti di Ecco, inoltre, “i primi sistemi ad essere ricollegati sono stati quelli idroelettrici, le turbine a gas e quelli rinnovabili”. Guardando dall’alto il fenomeno, allora, detto che “l’episodio che si è verificato è molto raro e inaspettato. Noi diamo per scontato che l’elettricità ci sia sempre e per questo è stato scioccante”, occorre parlare più del tema dello stoccaggio e del rafforzamento del sistema di trasmissione. “Sono anni che la Iea – Agenzia internazionale dell’energia – avverte sulla necessità di maggiori investimenti per una rete più resiliente”, ricorda a questo giornale l’analista. “Per quanto riguarda lo storage è importante promuovere sistemi decentralizzati che possono aiutare ad avere più sorgenti autonomi di copertura in caso di isolamento dalla rete. Ma più di tutto è una questione di flessibilità e rafforzamento del sistema”. Cosa si intende? “Le rinnovabili hanno bisogno di sistemi che garantiscano la corrente alternata, cioè i convertitori digitali, per garantire la stabilità della rete. Attualmente ci sono già ma vanno sempre più implementati”. Discorso comune per fotovoltaico ed eolico per garantire la frequenza di 50 hertz.

In termini di investimenti, facciamo notare a Cassetti, i programmi climatici nazionali ed europei hanno previsto impegni notevoli. “Quello che serve è un chiaro indirizzo politico alla base, però. Perché i regolatori di rete hanno bisogno di avere rassicurazioni sul fatto che il rafforzamento della rete sia giustificato da effettive garanzie di aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili”. Vale in Italia e in Europa. “Esatto. E nel nostro Paese va promosso il lavoro di Terna, sia per quanto riguarda il piano industriale di rafforzamento della rete nazionale sia per ciò che concerne l’interconnessione Italia-Tunisia con il progetto Elmed”. 
Ieri, intanto, i ministri dell’ambiente dei Paesi Ue si sono riuniti a Varsavia. Tra le conclusioni, il Consiglio informale è arrivato a chiedere alla Commissione europea di presentare, al più tardi entro l’ultimo trimestre del 2025, un pacchetto completo di soluzioni volte ad ampliare, rafforzare, modernizzare – anche semplificando le norme – e digitalizzare l’infrastruttura di trasmissione e distribuzione dell’energia. Si chiede, quindi, di valutare in termini finanziari i nuovi progetti di messa in sicurezza ed eliminazione delle strozzature anche contro gli attacchi infrastrutturali insieme alla Nato e a Paesi terzi affini. Intanto, “l’operatore spagnolo della rete elettrica ha escluso che un attacco cyber potrebbe essere l’origine del problema. Non commentiamo questa dichiarazione, e per conoscere le cause dell’incidente stiamo aspettando una valutazione completa”, ha detto Paula Pinho, capo portavoce della Commissione europea, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles. Durante la quale è stato poi ribadito che “esistono protocolli su come ripristinare la situazione. Questa è la cosa più importante al momento, è necessario imparare la lezione giusta. Cercheremo di prevenire queste situazioni e cercheremo di adottare misure per prevenirle in futuro”.

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