I PARERI DEL MIT AGLI EMENDAMENTI AL SENATO

Scontro Forza Italia-Lega sulla rigenerazione urbana: Salvini (rieletto segretario) vuole SVUOTARE la legge

Ddl fermo al Senato dall’11 febbraio, in attesa dei pareri agli emendamenti del relatore Rosso (FI) e del governo. Il Mit vuole sopprimere metà degli articoli orchestrando fra pareri di governo ed emendamenti leghisti (della sen. Minasi). Fra gli obiettivi la soppressione del fondo nazionale: la Lega cambia strategia e vuole fondi orizzontali per i Comuni senza più destinazioni settoriali, lasciando decidere agli enti locali le priorità. Gasparri spinge per portare al traguardo la legge.

06 Apr 2025 di Giorgio Santilli

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Scontro Forza Italia-Lega sulla rigenerazione urbana: Salvini (rieletto segretario) vuole SVUOTARE la legge

MATTEO SALVINI MINISTRO DEI TRASPORTI

Neanche nelle convocazioni della commissione Ambiente del Senato della settimana che inizia appare l’esame della legge sulla rigenerazione urbana, che si è impiantata l’11 febbraio scorso, quando doveva essere imminente la votazione degli emendamenti. L’affossamento di lì a stretto giro del salva-Milano non ha giovato alla compattezza della maggioranza e neanche alla legge sulla rigenerazione, ma sarebbe sbagliata una lettura riduttiva sullo scontro in atto dentro la maggioranza. Non si tratta di gestire solo gli effetti indesiderati di riverbero del tentativo fallito di dare soluzione ai problemi milanesi. C’è molto di più. C’è uno scontro all’arma bianca tra Forza Italia e Lega, con Fratelli d’Italia che per ora tace, ma potrebbe essere l’ago della bilancia. Lo scontro non è solo questione di tattica, è strategico e le divisioni sono sulle strade da intraprendere per ridare centralità ai temi dell’edilizia, dei lavori pubblici, della rigenerazione urbana. Un problema di contenuti e di ruoli. Va crescendo una rivalità tra il ministro delle Infrastrutture e Forza Italia che ormai fa da contrappunto a tutte le iniziative di Matteo Salvini: contesta ampi pezzi del codice appalti, spesso in linea con l’Ance e le altre organizzazioni del settore, presenta d’anticipo con tutto il vertice parlamentare una proposta di legge delega per la riforma del testo unico dell’edilizia cui sta lavorando il ministero,  propone di rivedere la legge urbanistica su cui Salvini tace da sempre, contesta più in generale un certo immobilismo al ministero.

La legge sulla rigenerazione, voluta soprattutto dal capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri, è il tassello fondamentale di questa guerra e sarà probabilmente quella su cui si apriranno le ostilità, a fine aprile, quando finalmente arriveranno i pareri del relatore e del governo. La legge è vissuta come un provvedimento di bandiera di FI e non di maggioranza da Salvini, che non perde occasione per dimostrare la propria ostilità al provvedimento e frenarne il cammino. Forte anche della rielezione, ieri, alla segreteria della Lega, Salvini ha deciso di impuntarsi: trasmetterà a Palazzo Madama i propri pareri sugli emendamenti e, dalle indiscrezioni che si raccolgono, punterebbe a svuotare la legge. In collegamento con le proposte vecchie e nuove della fedelissima senatrice Minasi, l’obiettivo sarebbe di smontare una metà dei 14 articoli del provvedimento e, in particolare, l’articolo 10 sul fondo nazionale per la rigenerazione urbana.

Non è escluso che dietro questa posizione vi sia anche il Mef, governato dal leghista Giancarlo Giorgetti: già nella scorsa legislatura fu la Ragioneria generale dello Stato ad affondare il disegno di legge, proposto e governato allora dal ministro Enrico Giovannini. Il ministero dell’Economia non ha mai digerito quel fondo e il suo parere negativo potrebbe sommarsi a quello del Mit. Ma dietro queste schermaglie ci sarebbe infatti un cambiamento di politica più strategico da parte della Lega, in chiave federalista: abbandonare la linea dei fondi nazionali ultrasettoriali per finanziare le opere in ambito comunale sostituendoli con fondoni trasversali e orizzontali che darebbero più liberta di gestione delle risorse a Regioni e Comuni.

Lo scontro nella maggioranza è, però, sull’intera legge sulla rigenerazione urbana. L’obiettivo di Salvini sarebbe di vederla andare sul binario morto, come successo già al salva-Milano su cui certamente il ministro non si è speso troppo. Non è un caso forse che la responsabile del Dipartimento lavori pubblici ed edilizia di Forza Italia, Erica Mazzetti, proprio venerdì abbia rilanciato il collegamento fra salva-Milano e testo unico dell’edilizia, sostenendo che la proposta di Forza Italia è l’unica in grado di risolvere insieme i problemi milanesi e quelli nazionali di riforma di un testo unico ormai al collasso.

Anche il relatore della legge sulla rigenerazione, Roberto Rosso, si è preso tempo fino a fine mese per presentare i pareri. In questi venti giorni si cercherà forse un tentativo di ricomporre le fratture, magari lasciando a Forza Italia di portare avanti la legge al Senato in cambio di un passo indietro sul testo unico dell’edilizia e della fine di ogni polemica sul codice appalti. Uno scenario ottimista di cui al momento non si vedono tracce. Venti giorni utili forse anche a Fratelli d’Italia per maturare posizioni sulle singole questioni e non farsi trovare impreparata in caso di deflagrazione del braccio di ferro; utili al partito della premier anche per tornare a far sentire la propria voce, muta su questi temi da quando, oltre quattro mesi fa, Tommaso Foti è salito al Quirinale per giurare come ministro.

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