La giornata
Fs, oggi le nomine. AVANTI con Strisciuglio a Trenitalia
- Mattarella: “i mercati aperti portano pace, l’auspicio è che avvenga in ogni parte del mondo”
- Ucraina, accordo di garanzia Ue-Bei da 1,95 miliardi per la ricostruzione e i trasporti
- L’Istat rivede in lieve rialzo il Pil del quarto trimestre, non crescita zero ma +0,1%
- Inflazione, a gennaio nell’area Ocse rimane stabile al 4,7% per il terzo mese consecutivo
IN SINTESI
Si chiude oggi la partita delle nomine dei vertici delle controllate del gruppo Fs. Dopo l’approvazione dei progetti di bilancio, ieri, la parola passa alle assemblee convocate per oggi. Sembra andare in porto la nomina più controversa, quella dell’ad di Rfi, GianPiero Strisciuglio, al timone di Trenitalia. A spianare la strada è stato l’esito di un audit interno svolto dalle Fs e richiesto dall’azionista Mef per accertare di fatto la conferibilità o meno dell’incarico a Strisciuglio di amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia per lo svolgimento di attività in qualità di responsabile dell’adozione di decisioni sulle funzioni essenziali. Secondo le indicazioni del Mef, se verificata l’assenza di una causa di inconferibilità dell’incarico, si sarebbe potuto procedere alla designazione del manager. Non essendo emersi elementi ostativi dall’audit, le Fs spa parteciperanno domani all’assemblea di Trenitalia confermando la nomina di Strisciuglio, come indicato dal consiglio di amministrazione del 24 gennaio scorso. Arriva, dunque, così l’atteso – e non scontato – disco verde. Ci sarà poi un altro step: quello del vaglio dell’Autorità dei Regolazione dei Trasporti, alla quale saranno inviati tutti gli atti della procedura di nomina, compreso l’esito dell’audit interno.
Mattarella: “i mercati aperti portano pace, l’auspicio è che avvenga in ogni parte del mondo”
In questa “fase travagliata”, le relazioni aperte e collaborative tra Italia e Giappone sono “un esempio di come vanno impostati i rapporti internazionali. Ci troviamo costantemente in sintonia, nei vari fori internazionali, come dimostrato dalla staffetta alla presidenza del G7”. A dichiararlo è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri, al termine di un colloquio con il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba. “Collaborare su ogni campo, con chiunque, con qualunque Paese”, è il messaggio forte che ha lanciato da Tokio il Capo dello Stato. “La speranza di pace è una speranza che Giappone e Italia condividono, dando un contributo importante, con mercati aperti alla collaborazione, con disponibilità a collaborare su ogni campo, con qualunque altro Paese, con rispetto reciproco e nella fiducia reciproca. Auspichiamo che questo venga adottato in ogni parte del mondo come criterio per garantire l’approccio e la stabilità della pace”.
Ucraina, accordo di garanzia Ue-Bei da 1,95 miliardi per la ricostruzione e i trasporti
La commissaria Ue per l’Allargamento, Marta Kos, ha firmato a Lussemburgo un nuovo accordo di garanzia da 1,95 miliardi di euro con la Banca europea per gli investimenti (Bei) per sostenere l”Ucraina nelle operazioni del settore pubblico in tutti i settori chiave, compresi gli investimenti nelle reti energetiche ucraine, la copertura delle reti energetiche, l’espansione della produzione di energia idroelettrica e di energia rinnovabile e il miglioramento dell’efficienza energetica Questa garanzia aggiuntiva si inquadra nel sostegno fornito nell’ambito del Quadro per gli investimenti dello Strumento per l’Ucraina 2024-27, e mira a sostenere i prestiti e gli investimenti privati, con un’attenzione specifica agli sforzi urgenti di ripresa e ricostruzione in Ucraina. Il sostegno sarà destinato anche all’ammodernamento delle ferrovie, al potenziamento del trasporto pubblico urbano e al miglioramento della connettività dei trasporti, comprese le corsie preferenziali e i valichi di frontiera per agevolare le principali rotte di esportazione. Il finanziamento, si legge ancora in una nota, contribuirà a ripristinare le infrastrutture comunali, come i sistemi idrici e di riscaldamento, l’illuminazione pubblica, le scuole, gli ospedali e gli istituti di istruzione superiore. Per sostenere ulteriormente l’attuazione degli investimenti, la Bei e il governo ucraino hanno anche firmato un accordo per l’invio di un team di esperti di consulenza sul posto a Kiev. Questo team fornirà competenze pratiche per accelerare la preparazione e l’esecuzione di progetti e documenti strategici di importanza cruciale, a partire da energia, trasporti e alloggi, per poi estendersi ad altri settori, come quello della riforma della gestione degli investimenti pubblici.
L’Istat rivede in lieve rialzo il Pil del quarto trimestre, non crescita zero ma +0,1%
L’Istat rivede leggermente al rialzo la crescita dell’economia italiana nel quarto trimestre. Un ritocco che allontana, anche se di poco la stagnazione: nella stima definitiva, il Pil cresce infatti dello 0,1% sul precedente trimestre, rispetto alla crescita nulla inizialmente segnalata. Anche su base tendenziale, si registra un rialzo con un aumento dello 0,6% rispetto alla crescita dello 0,5%. Il quarto trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in più rispetto al quarto trimestre del 2023. La variazione acquisita per il 2025 è pari allo 0,1% (era stata stimata nulla il 30 gennaio 2025). Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono risultati in aumento, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dell’1,6% degli investimenti fissi lordi.
Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, dello 0,4% e dello 0,2%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,5 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,4 gli investimenti fissi lordi e contributo nullo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha sottratto 0,4 punti percentuali alla variazione del Pil, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,1 punti percentuali. Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto in agricoltura e servizi, diminuiti rispettivamente dello 0,7% e dello 0,1%, mentre l’industria è cresciuta dello 0,9%.
Inflazione, a gennaio nell’area Ocse rimane stabile al 4,7% per il terzo mese consecutivo
L’inflazione anno su anno nell’Ocse, misurata attraverso l’indice dei prezzi al consumo, è rimasta al 4,7% a gennaio, lo stesso tasso di novembre e dicembre 2024. Tra i paesi dell’Ocse, l’inflazione complessiva è aumentata in 15 paesi, è diminuita in 10 e è rimasta stabile o sostanzialmente stabile in circa un terzo dei paesi. I maggiori aumenti dell’inflazione, di 0,9 punti percentuali o più, sono stati rilevati in Lituania, Austria, Repubblica Slovacca, Belgio, Ungheria e Lussemburgo. Nel caso di Austria, Belgio e Lussemburgo, questo aumento ha riflesso un incremento di oltre 8 punti percentuali nell’inflazione energetica legata alla riduzione delle misure di contenimento dei prezzi. L’inflazione complessiva in Turchia è calata per l’ottavo mese consecutivo ma è rimasta sopra il 40% a gennaio. A gennaio 2025, i tre principali componenti dell’inflazione – inflazione di base (inflazione al netto di cibo ed energia), cibo ed energia – hanno mostrato cambiamenti minimi. L’inflazione energetica dell’Ocse è aumentata leggermente al 4,0% dopo il 3,8% di dicembre 2024, con un quadro misto tra i paesi, che spazia da un -12% in Australia a quasi il 40% in Turchia. L’inflazione di base de e l’inflazione alimentare sono rimaste sostanzialmente stabili al 4,8% e al 4,4% rispettivamente.
L’inflazione anno su anno nell’area G7 è rimasta stabile al 2,9% a gennaio 2025. L’inflazione energetica e quella di base sono rimaste in media sostanzialmente invariate, ma l’inflazione alimentare è aumentata nuovamente, seppur in misura modesta. L’inflazione complessiva è diminuita in Germania dopo tre mesi di aumenti con il rallentamento dell’inflazione alimentare e di quella di base. I prezzi alimentari hanno fatto aumentare l’inflazione complessiva nel Regno Unito e in Giappone, che sono aumentati di 0,4 p.p. in entrambi i paesi. L’inflazione è aumentata anche in Italia e Francia, ma è rimasta sotto il 2,0%, come avviene rispettivamente da ottobre 2023 e agosto 2024. L’inflazione complessiva è rimasta sostanzialmente stabile negli Stati Uniti. È rimasta stabile anche in Canada, dove l’inflazione di base, al 1,6%, ha raggiunto il suo livello più basso da marzo 2021. L’inflazione di base è rimasta il principale motore dell’inflazione complessiva in tutti i paesi del G7, tranne in Giappone, dove l’inflazione alimentare ha contribuito per circa la metà dell’inflazione complessiva anno su anno. Nell’area euro, l’inflazione anno su anno, misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo, è rimasta sostanzialmente stabile al 2,5% a gennaio 2025, dopo il 2,4% di dicembre 2024, con un aumento dell’inflazione energetica e una diminuzione dell’inflazione alimentare. L’inflazione di base è rimasta stabile. A febbraio 2025, secondo la stima preliminare di Eurostat, l’inflazione è rimasta sostanzialmente stabile al 2,4% nell’area euro, nonostante una diminuzione dell’inflazione energetica. Si stima che l’inflazione HICP sia diminuita notevolmente a febbraio in Francia, dove i prezzi dell’energia sono scesi fortemente a causa di un effetto base. Nel G20, l’inflazione anno su anno è rimasta stabile al 5,0% a gennaio 2025. L’inflazione complessiva è diminuita in Indonesia e, in misura minore, in Brasile. In Argentina, l’inflazione ha continuato a diminuire, seppur rimanendo sopra l’80%. L’inflazione complessiva è aumentata in Cina allo 0,5%, dopo essere stata vicina allo zero nei mesi precedenti, e in Sudafrica. L’inflazione è rimasta sostanzialmente stabile in Arabia Saudita.
Pichetto: “correzioni su Cer, verso l’innalzamento da 5 mila a 30 mila abitanti”
“Noi abbiamo un meccanismo di prezzo molto dipendente da fossile insieme alla Germania, in questo momento da prezzo del gas produciamo il 40% della nostra energia ma fa oltre il 70% del prezzo ma guarda caso il rimanente si alza un po’ anche se le rinnovabili costano meno”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nel corso di Key Energy. “Una delle correzioni che stiamo facendo sulle Cer riguarda lo spostamento dal 31 marzo al 30 novembre, è già fermato, stiamo studiando un innalzamento da 5000 a 30 mila abitanti e il terzo elemento è una ridefinizione della platea, c’erano dei dubbi su consorzi, enti di bonifica li abbiamo messi dentro e abbiamo fatto la correzione mettendo anche l’autoconsumo a distanza con una flessibilità che arriva a giugno 2026”, ha aggiunto.
Edison e Legacoop Abitanti firmano un protocollo di collaborazione per promuovere l’autoconsumo
Edison e Legacoop Abitanti, l’associazione nazionale che organizza e rappresenta le cooperative di abitanti aderenti a Legacoop, hanno firmato un protocollo di collaborazione per promuovere l’autoconsumo collettivo. Il protocollo è stato firmato ieri in occasione di KEY – The Energy Transition Expo a Rimini da Massimo Quaglini, amministratore delegato di Edison Energia, e Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti, alla presenza di Simone Gamberini, presidente di Legacoop. Tra gli obiettivi del protocollo – primo step della collaborazione tra Edison e Legacoop – ci sono la definizione delle modalità attraverso le quali le cooperative potranno accedere a modelli di consumo energetico responsabile e la promozione di incontri di formazione e divulgazione dedicati a sensibilizzare le cooperative su questo tema. Edison e Legacoop hanno avviato un progetto pilota che coinvolge sei condomini gestiti dalla cooperativa Abicoop, associata a Legacoop abitanti, e situati tra Novellara e Campagnola Emilia (Reggio Emilia). Il progetto prevede l’installazione da parte di Edison Energia di pannelli fotovoltaici con una potenza complessiva di 341 kWp. L’obiettivo è costruire un’evoluzione del modello di autoconsumo collettivo, affinché possa essere successivamente replicato in altre aree territoriali.
“La collaborazione con Legacoop Abitanti rappresenta un passo concreto verso un modello di consumo energetico più equo e sostenibile. Con il nostro progetto di autoconsumo collettivo, offriamo ai residenti la possibilità di accedere all’energia rinnovabile senza investimenti iniziali, ottenendo risparmi significativi sulle bollette. Questo approccio genera benefici economici, ambientali e sociali per i cittadini e contribuisce in modo tangibile alla transizione energetica. L’innovativo meccanismo dell’autoconsumo virtuale consente inoltre di ottimizzare l’uso dell’energia prodotta, incentivando un comportamento energetico più consapevole. Grazie a questa collaborazione, possiamo diffondere e replicare questo modello in altri territori, creando un circolo virtuoso che unisce innovazione, sostenibilità ed efficienza economica”, ha dichiarato Quaglini. “L’accordo con Edison, nato da una positiva collaborazione con la nostra associazione, segna un’altra tappa del nostro impegno per la diffusione delle energie rinnovabili come contributo essenziale alla transizione energetica. Questa iniziativa si inserisce nelle attività che Legacoop ha messo in campo con il progetto Respira che dal 2022 promuove la costituzione di CER in forma cooperativa, offrendo un supporto tecnico e finanziario. Ad oggi, ci sono 38 CER cooperative che stanno attivando oltre 100 configurazioni su cabina primaria. Siamo convinti che l’accordo di oggi potrà favorire un’ulteriore diffusione del modello, grazie all’effetto moltiplicatore delle cooperative di abitanti e auspichiamo che possa essere presto esteso anche ad altri settori del mondo cooperativo”, ha dichiarato Gamberini. “In questa transizione, che deve essere equa, Legacoop Abitanti si è messa in cammino già da almeno dieci anni con progetti di ricerca e sperimentazioni orientate a comprendere le misure più efficaci, come l’appena avviato progetto SocialNRG coordinato da Housing Europe. Le cooperative hanno utilizzato tutti gli strumenti fiscali esistenti per efficientare i propri edifici (dal Conto termico del GSE a Superbonus efficientando circa 8000 appartamenti) e avviato comunità energetiche in forma cooperativa”, Zaccaria.
Il modello di autoconsumo collettivo di Edison Energia permette a condomini e cooperative di abitanti di accedere a energia da fonte rinnovabile riducendo le emissioni di CO2 senza dover sostenere l’investimento iniziale dell’impianto fotovoltaico e supportando congiuntamente e la transizione energetica. Edison installa e gestisce l’impianto fotovoltaico, l’energia prodotta viene venduta alla rete nazionale e, monitorando il consumo dei residenti, vengono riconosciuti gli incentivi economici previsti dalla normativa per 20 anni dalla registrazione della Comunità sul portale del GSE. Il modello promuove e attiva nuovi comportamenti di consumo più consapevoli: il cittadino riceve infatti tanti più benefici quanto più i consumi sono concentrati durante le ore in cui l’impianto produce energia. I benefici includono risparmi sui costi energetici e l’assenza di spese iniziali per i condomini. Oggi le comunità energetiche condominiali contrattualizzate da Edison Energia sono 75, di cui 20 già in esercizio, con circa 2.000 nuclei familiari aderenti. L’obiettivo di Edison è avere una quota pari al 25% delle comunità energetiche condominiali entro il 2030.
Automotive, ok al piano d’azione Ue, confermato più tempo per i target 2025
Via libera dalla Commissione Ue al Piano d’azione per il settore automotive. Confermato l’arrivo entro questo mese di una modifica mirata al regolamento sugli standard di CO2 per auto e furgoni, per consentire di calcolare le emissioni 2025 su tre anni invece che su uno, evitando così multe salate alle case automobilistiche quest’anno. Nella versione definitiva del Piano d’azione, la Commissione evidenzia come il regolamento sugli standard di prestazione delle emissioni di CO2 per le automobili e i furgoni crea prevedibilità per gli investitori e per i consumatori, confermando la volontà di accelerare la revisione della normativa. Come anticipato ieri, la Commissione approverà anche una raccomandazione sui modi per incentivare la domanda. Per mantenere una solida base produttiva europea ed evitare dipendenze strategiche, la Commissione metterà a disposizione 1,8 miliardi di euro per creare una catena di fornitura sicura e competitiva per le batterie. Un’Alleanza europea per i veicoli connessi e autonomi riunirà gli attori europei del settore automobilistico per dare forma allo sviluppo dei veicoli di prossima generazione e per contribuire a sviluppare il software condiviso e l’hardware digitale necessari per dare vita a questa tecnologia. Previsti test di prova su larga scala, una sandboxe regolamentare e un quadro normativo per i veicoli autonomi. Queste azioni saranno sostenute da investimenti congiunti pubblico-privati di circa 1 miliardo di euro sostenuti dal programma Horizon Europe nel periodo 2025-2027. Il piano d’azione è accompagnato da una comunicazione per decarbonizzare le flotte aziendali, che evidenzia esempi di buone pratiche e incoraggia gli Stati membri a intraprendere ulteriori azioni per rendere più ecologico il parco auto aziendale. Tra le azioni annunciate nel piano, l’ampliamento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per consentire alle aziende di sostenere i lavoratori minacciati da licenziamenti immediati. La Commissione collaborerà anche con le parti sociali e gli Stati membri per aumentare il Fondo sociale europeo Plus (Fse+) per il settore automobilistico, sostenendo i lavoratori che vogliono riqualificarsi e cercare un nuovo lavoro.
Per rendere l’industria automobilistica dell’Ue più resistente alla concorrenza d’oltreoceano, la Commissione punta a garantire condizioni di parità utilizzando strumenti di difesa commerciale, come le misure antisovvenzioni. Inoltre, la Commissione proporrà misure per garantire che gli investimenti esteri nel settore automobilistico dell’Ue contribuiscano alla competitività a lungo termine dell’industria, lavorando al contempo per ridurre l’onere amministrativo per le case automobilistiche europee attraverso la semplificazione normativa.
Energia, la Commissione Ue propone una proroga del regolamento stoccaggi gas fino al 2027
La Commissione europea ha proposto di prorogare il regolamento sullo stoccaggio del gas fino alla fine del 2027. “Nell’attuale contesto geopolitico e di volatilità dei mercati mondiali del gas, questa proroga di due anni contribuirà a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nell’Ue e la stabilità del mercato europeo del gas. In particolare, garantirà che l’Ue si prepari alle prossime stagioni invernali in modo coordinato”, sottolinea la Commissione europea in una nota. La proposta sarà ora discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio Ue. Il regolamento è stato adottato a giugno 2022, al culmine della crisi energetica. Una relazione sul funzionamento del regolamento sullo stoccaggio del gas, anch’essa adottata oggi, sottolinea che la normativa ha garantito la sicurezza dell’approvvigionamento, riducendo i rischi di interruzione delle forniture e consentendo all’Ue di portare avanti gli sforzi per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Da quando è stato stabilito l’obiettivo del 90% di riempimento, l’Ue lo ha costantemente superato prima dell’inizio di ogni stagione di riscaldamento. La proposta è accompagnata anche da una raccomandazione della Commissione che invita i Paesi dell’Ue a prendere in considerazione le attuali condizioni di mercato e a introdurre una certa flessibilità nel decidere le misure per rifornire gli impianti di stoccaggio quest’estate, consentendo loro di riempire gli impianti di stoccaggio per tutta la stagione a condizioni di acquisto ottimali. Questo – secondo la Commissione – contribuirebbe a evitare distorsioni del mercato interno dell’energia o effetti negativi sulla sicurezza energetica di altri Paesi dell’Ue o dell’Ue nel suo complesso, nelle attuali condizioni di mercato. La Commissione ha anche in programma una revisione del quadro di sicurezza energetica dell’Ue, durante la quale potrebbe valutare se siano necessarie misure più permanenti relative allo stoccaggio.
Eurostat: rinnovabili Ue per il riscaldamento e raffreddamento al 26%
L’uso di fonti energetiche rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento continua ad aumentare nell’UE , con la quota di energia da fonti rinnovabili in tali aree che ha raggiunto il 26,2% nel 2023, il valore più alto da quando è iniziata la serie temporale nel 2004 (11,7%). La quota è aumentata di 1,2 punti percentuali (pp) rispetto al 2022 (25,0%). La direttiva UE 2023/2413 del 18 ottobre 2023 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili richiede ai paesi dell’UE di aumentare la loro quota media annua di energie rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento di almeno 0,8 pp dal 2021 al 2025 e di almeno 1,1 pp dal 2026 al 2030. Lo rende noto Eurostat. In termini assoluti, il consumo finale lordo di energia rinnovabile per il riscaldamento e il raffreddamento nell’UE è gradualmente aumentato nel tempo, soprattutto grazie al contributo della biomassa e delle pompe di calore. Tra i paesi dell’UE, la Svezia ha guidato di nuovo la classifica nel 2023 per quanto riguarda le energie rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento, con una quota del 67,1%, seguita dall’Estonia (66,7%). Entrambi i paesi utilizzano principalmente biomassa e pompe di calore. Sono seguiti dalla Lettonia (61,4%), che si affida principalmente alla biomassa. Al contrario, le quote più basse di fonti rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento sono state registrate in Irlanda (7,9%), Paesi Bassi (10,2%) e Belgio (11,3%). Rispetto al 2022, 21 paesi dell’UE hanno registrato un aumento delle quote di energie rinnovabili utilizzate per il riscaldamento e il raffreddamento. Austria (+8,1 pp), Malta (+7,5 pp) e Grecia (+4,9 pp) hanno registrato i maggiori incrementi tra il 2022 e il 2023. All’altro estremo della scala, si sono registrate diminuzioni in Svezia (-2,7 pp), Polonia (-2,2 pp), Slovacchia (-1,1 pp), Croazia (-1,0 pp), Germania (-0,5 pp) e Lussemburgo (-0,1 pp).
Mit: sull’A22 intervento necessario per il Pnrr e la Commissione Ue
“L’intervento del Mit sulla A22 è figlio di una lunga vicenda amministrativa, segnata da un corposo contenzioso e dai persistenti ritardi della concessionaria nella trasmissione della documentazione necessaria. Il Mit ha seguito passo dopo passo, con la massima collaborazione istituzionale, il percorso di affidamento della concessione in project financing, lottando anche contro le spinte della Commissione europea a limitare l’applicazione dell’istituto”. Lo riferisce il ministero delle Infrastrutture e Trasporti in una nota. “Quest’anno, tuttavia, i ritardi nell’invio della documentazione si sono sovrapposti con l’entrata in vigore di nuove norme limitative del project financing (nella legge di concorrenza 2023 e nel correttivo al Codice dei contratti pubblici), adottate in attuazione di due milestone PNRR. Dal tentativo di ovviare a questa complessa situazione amministrativa e normativa – sottolinea il Mit -nasce la soluzione dell’avviso del 31 dicembre, che era – al momento della pubblicazione – l’unica soluzione percorribile per proseguire nella procedura del project financing. Resta fermo che tale soluzione dovrà essere discussa nelle prossime settimane con la Commissione europea, in vista anche dell’assessment sulle milestone PNRR di settore”.
Olimpiadi 2026, Morelli: “più di 21 milioni per Ski Stadium e Ski Park Bormio
Tempi record per lo Ski Stadium di Bormio. Oggi il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, in visita al cantiere, ha potuto constatare di persona lo stato di avanzamento di una delle opere strategiche per le Olimpiadi Invernali del 2026, insieme allo Ski Park entrambe realizzate da CAL (Concessioni Autostradali Lombarde).“Dunque, i lavori procedono con sensibile anticipo sul cronoprogramma – ha dichiarato Morelli – basti pensare che lo Ski Stadium e lo Ski Park hanno già raggiunto, nel mese di febbraio 2025, rispettivamente il 35% e il 32% di avanzamento”. Nel dettaglio, lo Stadio è stato interamente finanziato da Regione Lombardia con un investimento di 12,95 milioni di euro. Il secondo, che comprende il Parcheggio di Porta e la Passerella sul Frodolfo è stato finanziato pro quota da Regione Lombardia (per l’80%) e dal Comune di Bormio (per il 20%) per un importo complessivo di 8,35 milioni di euro. Entrambi sono stato attuati in tutte le sue fasi da Cal. “È emozionante far parte di un processo unico e veder screscere infrastrutture che non solo saranno funzionali per i prossimi Giochi Olimpici, ma resteranno, in eredità al Comune di Bormio alla Regione Lombardia e di cui potranno continuare a godere i cittadini e i turisti anche in futuro”, ha detto Morelli.
Lavoro, Calderone firma il decreto attuativo del bonus giovani under 35
La ministra del Lavoro Marina Calderone, di concerto con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto attuativo dell’esonero contributivo per assunzioni di persone sotto i 35 anni mai occupati a tempo indeterminato, previsto dal dl Coesione. Lo rende noto il ministero del Lavoro spiegando che il bonus riconosce ai datori di lavoro privati che assumono personale non dirigenziale a tempo indeterminato, o trasformano il contratto di lavoro a tempo determinato in un contratto stabile, fino a 24 mesi di esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di 500 euro al mese per ciascun lavoratore. Questo tetto massimo viene incrementato a 650 euro al mese nel caso in cui l’assunzione sia effettuata presso una sede o unità produttiva nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. L’esonero – ricorda il ministero – spetta ai datori di lavoro che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non hanno proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi. Il bonus non è cumulabile con altri esoneri contributivi, ma è compatibile, senza riduzioni, con la maxi-deduzione per nuove assunzioni introdotta dalla riforma dell’Irpef e prorogata fino al 2027.
Glencore, Urso a Todde: “Regione attivi ammortizzatori sociali per lavoratori indotto”
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha telefonato questa mattina alla presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in merito alla crisi occupazionale delle aziende dell’indotto di Glencore, sollecitandola a inviare la lettera annunciata ieri alla stampa, che allo stato non era ancora pervenuta al ministero. Nel corso della telefonata, il ministro ha illustrato a Todde, “nello spirito di piena e leale collaborazione tra gli organi dello Stato, quali siano le competenze della Regione e del governatore nella gestione della crisi, invitandola a mettere a disposizione gli strumenti di sostegno ai lavoratori, attivabili, nel caso specifico, solo dalla Regione. Oltre agli ammortizzatori ordinari previsti per le aziende, tutte le realtà produttive operanti nei 23 comuni dell’area di crisi complessa del Sulcis possono, infatti, beneficiare della cassa integrazione in deroga, la cui dotazione è definita annualmente da un’intesa tra Regione e ministero del Lavoro”.
Maria Cristina Carlini