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Catanzaro rigenera con l’Agenda urbana contro la desertificazione. Il sindaco Fiorita: “Coprogettare con il terzo settore per dare sostenibilità di lungo periodo”. Il caso del Teatro Masciari

Risocializzare e rivitalizzare il centro storico. E’ con queste parole d’ordine che la città di Catanzaro ha avviato negli ultimi anni un progetto di rigenerazione urbana che passa dal recupero edilizio e funzionale di diversi immobili pubblici degradati e inutilizzati del suo nucleo storico, per destinarli a progetti di inclusione a favore di giovani, anziani, studenti, disabili. Un’operazione che vede protagoniste accanto all’ente pubblico le realtà del Terzo settore non solo come soggetti affidatari degli edifici ristrutturati ma anche come co-progettisisti dell’intera operazione.

“Il tentativo è quello di mettere in campo progetti legati a esigenze reali, ascoltando le richieste che arrivano dalla città, e non costruire contenitori che poi dopo poco rischiamo di essere costretti a chiudere”, racconta il sindaco del capoluogo calabrese Nicola Fiorita. La città, spiega il primo cittadino, in carica dal 2022, “deve far fronte a una diminuzione degli abitanti, il centro storico ha subito un processo di desertificazione ed è gravato da forti elementi di degrado edilizio e sociale. Da qui la necessità di accompagnare i progetti di riqualificazione edilizia con progetti di rigenerazione sociale, che per noi è una priorità”.
“C’è però una preoccupazione- aggiunge – quella della sostenibilità nel tempo delle iniziative che mettiamo in campo, vogliamo cioè generare dei contenitori che siano lungo andare sostenibili a livello finanziario.” Il problema è che l’aumento dei finanziamenti per progetti strutturali ha come contraltare la grande difficoltà sulla spesa corrente. “Ad esempio stiamo costruendo due asili – perché scuole e asili sono un’emergenza nella nostra città e su questo stiamo molto lavorando – ma ci sarà poi il problema di assicurarne la gestione. Per questo stiamo cercando di coprogettare con il terzo settore tutte le iniziative in modo che abbiano poi una loro sostenibilità. Questo sarà il secondo compito a cui ci dedicheremo in questi anni, cioè legare la nuova agenda urbana, i nuovi progetti di rigenerazione, alla sostenibilità”.
Per supportare la gestione dei nuovi spazi di aggregazione sociale avviati con la riqualificazione degli immobili, il Comune calabrese sta ragionando anche sull’utilizzo dei fondi di programmazione Pon metro plus, che attingono dal fondo sociale europeo.
Nello specifico il progetto varato a Catanzaro e ormai in gran parte concluso vale 6,1 milioni di euro, attivati dal fondo Fesr della vecchia programmazione europea 2014-2020. Prevede l’adeguamento sismico e la riqualificazione di diversi edifici.
Gran parte della popolazione manifestava la richiesta di luoghi di incontro e di socialità. Così l’edificio di via Fontana Vecchia è stato assegnato al Centro calabrese di solidarietà e adibito a un Centro di aggregazione giovanile e di prevenzione sociale, una struttura polifunzionale già operante. L’ex ospizio Umberto I di via Acri è stato assegnato alla Onlus Ra.Gi di Catanzaro per il progetto “Giovane senescenza”, un centro per anziani. Un terzo intervento riguarda un immobile di viale Defilippis e destinato alla Casa del volontariato e del Terzo settore, che farà capo nella gestione al Centro servizi del volontariato. “Una grande novità che va a sostegno di qual tessuto associativo che si era molto sfibrato dopo il covid ma che rappresenta un punto di forza in città che vogliamo sostenere”, commenta il sindaco. Nell’intero processo il mondo del non profit “è stato coinvolto sia nella coprogettazione e poi nell’affidamento, con un processo partecipativo che parte dal basso e che ci sembra l’unico modo per rispondere alle esigenze sociali”.
Oggetto di riqualificazione anche il Palazzo Fazzari di corso Mazzini, assegnato ad una Agenzia mista pubblico-privato per il social housing. L’immobile viene destinato tra l’altro a residenze per studenti Erasmus dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti. In corso di realizzazione anche la “Casa dell’Aurora”, un struttura di social housing per disabili mentali realizzata in via XX Settembre e affidata all’Associazione Ave-Ama.

In ritardo sul cronoprogramma è invece il restauro del Teatro Masciari. Si tratta di un edificio identitario per la città, realizzato a fine Ottocento, di proprietà privata e ora acquistato dal Comune con l’obiettivo di farne un teatro per il sociale. L’Associazione Gesto e Parola è l’ente del terzo settore affidatario del progetto culturale. Attualmente il restauro ha avuto l’approvazione esecutiva e la realizzazione dei lavori sta per andare in appalto. Ma nel corso dell’iter operativo, rallentato dagli atti di acquisizione, dalla valutazione sismica e dal ping pong con la Sovrintendenza, si è evidenziato un aumento dei costi preventivati. Il progetto è stato così ricandidato sulla programmazione dei fondi Ue 2021/27 e sarà ultimato entro due anni.

Il progetto di Catanzaro presentato nell’ambito di “Città in scena” non chiude il capitolo della rigenerazione urbana nella città calabrese. L’Agenda urbana 21/27 sarà orientata soprattutto verso i cosiddetti attrattori immateriali, spiegano dalla staff del sindaco. Avendo fatto investimenti sui contenitori materiali nella vecchia programmazione, nella nuova sono stati individuati i temi della cultura, del turismo e dell’economia di prossimità nel centro storico per dare continuità alle politiche di rigenerazione.
Anche perché riguardo alle infrastrutture sono in corso di realizzazione altri 4 interventi di rigenerazione urbana con i fondi del Pnrr, pari a 15 milioni di dotazione complessiva. Tra i progetti quello forse il più significativo riguarda la vecchia stazione ferroviaria che diventerà il principale punto di snodo della mobilità urbana con l’avvio della metropolitana.