L'AGENZIA DEL DEMANIO

A Padova campus nella Piave. A Bari bando per artisti al Parco di Giustizia

La Caserma Piave di Padova ospiterà presto aule, biblioteche, uffici e spazi per studenti e docenti di una delle università più antiche del mondo. Sottoscritta una concessione per 19 anni fra Agenzia del Demanio e Università per un investimento di 90 milioni di euro. Il termine dei lavori di completamento del nuovo campus è previsto per il 2028. A Bari, invece, l’Agenzia ha lanciato un avviso pubblico per selezionare artisti locali, professionisti ed emergenti, per la realizzazione di un’opera d’arte unica di street art per il futuro Parco della Giustizia, nel quartiere Carrassi.

19 Feb 2025 di Giusy Iorlano

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A Padova campus nella Piave. A Bari bando per artisti al Parco di Giustizia

La Caserma Piave di Padova ospiterà presto aule, biblioteche, uffici e spazi per studenti e docenti di una delle università più antiche del mondo. L’Agenzia del Demanio ha, infatti, sottoscritto l’atto di concessione per 19 anni di una parte dell’ex complesso militare all’Università del capoluogo veneto che acquisisce così la disponibilità dell’intero compendio e avvia la realizzazione di un nuovo Campus universitario per la città. Il progetto di trasformazione della caserma, che ha una superficie lorda di oltre 27 mila mq, prevede un investimento di 90 milioni di euro da parte dell’Università. Il termine dei lavori di completamento del nuovo campus è previsto per il 2028.

L’accordo

All’accordo si è arrivati dopo una prima intesa, nel 2017, tra l’Agenzia del Demanio, il Ministero della Difesa e il Comune di Padova per la riqualificazione e la riconversione dell’ex edificio militare.

“La riqualificazione di spazi da destinare alle giovani generazioni crea valore per il territori e ha un impatto positivo nella vita della città”, ha detto Sebastiano Caizza, Direttore della Direzione Regionale Veneto dell’Agenzia del Demanio.

«L’atto sottoscritto con l’Agenzia del Demanio rappresenta il completamento formale di un progetto, PiaveFutura, che riqualificherà un’area ora abbandonata della nostra città, dove sorgerà un moderno e accogliente campus dedicato alle scienze economiche, politiche e sociali – ha affermato Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. Si tratta di un importante investimento dell’ateneo, sostenibile dal punto di vista sia economico, sia ambientale, dato che tutto sarà costruito a zero consumo di suolo. La realizzazione di strutture all’avanguardia dove, per i prossimi decenni, potrà insegnare il corpo docente, potrà lavorare il personale tecnico-amministrativo, potranno svolgere attività laboratoriale ricercatrici e ricercatori e potrà essere ospitata la comunità studentesca, è un dovere e risponde all’esigenza manifestata nel corso degli anni da molti rappresentanti della comunità accademica.»

Il progetto PiaveFutura firmato da David Chipperfield

Lo spazio storico, di 51 mila metri quadrati, verrà trasformato in un campus universitario, percorribile esclusivamente a piedi o in bici. Il progetto, vincitore di una competizione internazionale per idee progettuali bandita dall’Ateneo, è firmato dall’architetto David Chipperfield e recupera gran parte degli edifici già esistenti facendoli entrare fluidamente in dialogo con ampie aree verdi. Due gli elementi principali del progetto: da un lato quello statico con gli edifici già preesistenti, dall’altro uno dinamico con un edificio completamente nuovo, a forma ovale,  che genera un’area aperta a tutte le funzioni del futuro campus. Si tratta di un edificio a campata continua che propone l’idea di un portico anulare delimitante il giardino, un tema classico ma rivisitato in chiave contemporanea. Nascerà una futuristica struttura centrale in cui sorgerà anche una biblioteca.

 

La storia del complesso

Lo storico complesso, che si trova nel centro della città, fu costruito tra il 1200 e 1300 dai frati Domenicani e fu per secoli sede del Convento e dell’antica chiesa di Sant’Agostino prima di essere destinato al Distretto Militare. L’attuazione del progetto di riqualificazione è partito dalla dismissione dell’intera caserma dal Ministero della Difesa all’Agenzia del Demanio che ha poi gestito, in più fasi, la progressiva concessione del bene all’ateneo patavino: nel 2020 l’istituto universitario ha acquisito la disponibilità in concessione di una prima porzione della ex caserma, e nel 2023, grazie a una permuta con il Ministero della Difesa, ha ottenuto la proprietà di un’ulteriore porzione, a fronte di lavori svolti su immobili di proprietà dello Stato in uso alla Difesa.

A Bari l’Agenzia del Demanio seleziona artisti per decorare il futuro Parco della Giustizia

Intanto a Bari, l’Agenzia del Demanio ha lanciato un avviso pubblico per selezionare artisti locali, professionisti ed emergenti, invitandoli a partecipare alla realizzazione di un’opera d’arte unica di street art per il futuro Parco della Giustizia, nel quartiere Carrassi. Il progetto punta a valorizzare gli spazi urbani attraverso un murales che diventerà simbolo di rigenerazione urbana, partecipazione e identità per i cittadini. L’obiettivo “è quello di valorizzare l’evento di avvio del cantiere, previsto entro la fine dell’estate prossima, attraverso un progetto artistico che sottolinei l’importanza dell’intervento di rigenerazione di un vuoto urbano, simbolo di degrado e abbandono – sottolinea l’Agenzia del direttore Alessandra dal Verme – che diventerà presto un polo di legalità, di giustizia, di tutela dell’ambiente, di promozione di benessere e di responsabilità civile. Quest’iniziativa è solo il primo passo per raccontare, attraverso l’espressione artistica, i temi di sostenibilità, ambiente e giustizia che sono alla base della realizzazione della cittadella giudiziaria di Bari e del grande parco urbano. Temi che, insieme a quello della centralità dell’utenza, definiranno l’intero progetto di valorizzazione e narrazione del Piano Città degli immobili pubblici di Bari”.

I lavori per la realizzazione del murales saranno coordinati dalla direzione artistica della street artist Chiara Capobianco e le opere saranno realizzate su pannelli removibili applicati alla recinzione esistente delle ex caserme Milano e Capozzi. All’iniziativa saranno coinvolti artisti locali affermati, accademie, scuole, associazioni della società civile, persone detenute nella Casa Circondariale di Bari “Francesco Rucci” e nell’Istituto Penale per Minorenni.

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