PRESENTATO IL REGOLAMENTO
A Roma AVANZA il piano comunità energetiche solidali: 22 pronte al via. Sfida progettazione partecipata, nodo risorse
Approvato a dicembre scorso dall’Assemblea capitolina dopo l’ok della Giunta arrivato a luglio, il pacchetto normativo rappresenta una novità per le amministrazioni comunali. Casal de Pazzi, Don Bosco, Quarticciolo, Corviale, Esquilino, Centocelle, Garbatella, Monteverde sono i quartieri coinvolti nei progetti. Tra il 2023 e il 2024, nella Capitale installazioni solari a quota 354 MW su oltre 29mila impianti. Zanchini (Ufficio Clima): “Da oggi tavolo periodico di confronto con soggetti sociali interessati”. Gualtieri: “Comunità energetiche nei quartieri sono strumento di aggregazione e partecipazione”.
Una Capitale rinnovabile e solidale. Il Piano sulle comunità energetiche di Roma che coinvolge il terzo settore è partito e sta già avanzando. La prima Cers (comunità energetica rinnovabile solidale) è attiva ed è quella che riguarda il tetto dell’istituto Leonarda Vaccari, una struttura che si occupa di persone con disabilità fisica e mentale, di bambini affetti da autismo, dove è stato installato un impianto fotovoltaico da 82 kW garantendo un risparmio annuo di 30mila euro. Ma sono ben 22 i progetti pronti a partire presentati ieri in Campidoglio in occasione della discussione del “Regolamento per la messa a disposizione di aree e impianti solari fotovoltaici di Roma Capitale a favore di comunità energetiche rinnovabili solidali”, il primo approvato da un Comune italiano, a dicembre scorso. Prati, ma anche Casal de Pazzi, Don Bosco, Quarticciolo, Corviale, Esquilino, Centocelle, Garbatella e Monteverde. Tanti quartieri, periferici e non, sono coinvolti in questo progetto che vede l’amministrazione guidata da Roberto Gualtieri supportare le iniziative di contrasto alla povertà energetica e di recupero di spazi pubblici insieme ai Municipi, con la rete delle comunità energetiche solidali di Roma e con il Forum del Terzo Settore. E la sfida del fotovoltaico in città, a Roma, ha già portato in dote numeri importanti per il 2023 e 2024: record di installazioni per 354 MW distribuiti tra oltre 29mila impianti.
“Oggi presentiamo i primi risultati di un lavoro unico in Italia, perché vogliamo fare di Roma un laboratorio di innovazione che tiene assieme sia la sfida ambientale che quella sociale. Le comunità energetiche possono rappresentare uno strumento importante per rispondere a una delle sfide più delicate della transizione energetica; quella di essere davvero un’opportunità per tutte e per tutti. Con il regolamento sulle Cer, il primo approvato da un comune italiano, Roma crea le condizioni per avviare progettualità in tutti i quartieri”, ha spiegato il Sindaco Roberto Gualtieri. Che ha parlato di un “processo strategico e di trasformazione della città”, dove il terzo settore è pienamente coinvolto, favorendo la creazione di queste comunità che “nei quartieri diventano strumento di aggregazione e partecipazione”. Il Sindaco ha quindi ricordato che c’è bisogno degli istituti di credito e delle fondazioni perché la dimensione finanziaria “è cruciale” per la fattibilità di questi progetti. Su cui “la sfida è superare diverse barriere: formazione e informazione nei Municipi, regole di installazione, standardizzazione delle procedure di partecipazione e, infine, la barriera finanziaria”. Ieri, proprio riguardo questo settore, erano presenti (e sono coinvolti nel progetto) Banco dell’Energia, Fondazione Charlemagne, Bcc Roma, Banca Etica e Banca Intesa San Paolo.
Secondo Edoardo Zanchini, direttore dell’Ufficio clima del Comune di Roma, “questo percorso di co-progettazione porta a migliorare i quartieri in un processo partecipato. Abbiamo coinvolto tutti e quindici i Municipi, da oggi parte un tavolo periodico di confronto con i soggetti sociali interessati”. Riccardo Troisi del Coordinamento Cers Roma ha quindi parlato anche di “30-35 progetti pronti nel Lazio. Da oggi il Coordinamento si costituisce come ente di secondo livello e hanno già aderito 20 Cers”. Quanto ai Municipi, “devono avere la grande responsabilità che gli avete dato ma vanno anche sostenuti, serve un collegamento stabile. Una proposta: dentro i Municipi occorrono figure di riferimento con cui fare co-progettazione partecipata”.
Per ricordare, il Regolamento prevede sia la costituzione di Cer su impianti installati su edifici di Roma Capitale in corso di riqualificazione, attraverso le risorse del Pnrr e del Cis, sia di utilizzare i tetti di scuole ed edifici del Comune per realizzare impianti solari a servizio di comunità energetiche promosse da Enti del Terzo Settore. Due vie che potranno, dunque, procedere insieme. In occasione dell’approvazione delle norme, a fine anno, il Comune rese noto che oggi sono 1,9 i MW installati sui tetti di scuole e uffici di Roma Capitale. E con i progetti finanziati con le risorse del Pnrr, del Cis, da altri finanziamenti si potrà arrivare entro il 2026 a installare circa 8 MW di nuovi impianti solari. Solo le scuole pubbliche sono oltre 1.200, cui vanno aggiunti uffici, palestre, biblioteche, musei ed edifici di edilizia sociale. Insomma, Roma caput Cers.