La giornata

La Ue risponde alla GUERRA dei dazi di Trump: ci faremo rispettare

  • Inflazione in risalita a gennaio, nel paniere dell’Istat entrano shorts e coni gelato
  • Fs e Almaviva insieme per la mobilità digitale: nasce il consorzio Sagitta per accelerare le nuove infrastrutture digitali e l’internazionalizzazione
  • Antitrust:  favorire la concorrenza nella modifica della concessione del porto di Fiumicino
  • La Ue istituisce la nuova Direzione Mena per rafforzare i partenariati nel Mediterraneo e nel Golfo
  • De Maio (Inarcassa): “Il Consiglio di Stato mette la parola fine alla diatriba sull’equo compenso, auspichiamo che non si debba più intervenire”

03 Feb 2025

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La guerra dei dazi aperta dal presidente Usa, Donald Trump, scuote i mercati e i Paesi sotto attacco, dal Canada al Messico e alla Ue. E proprio da Bruxelles è arrivata ieri una risposta dal tavolo dei leader europei, convocati per affrontare i temi legati alla difesa. Inevitabilmente, la discussione si è incentrata sull’evoluzione dell’offensiva commerciale ingaggiata dal nuovo inquilino della Casa Bianca. Tra i 27 Paesi europei, è emerso “un forte consenso” sul fatto che questa guerra è dannosa per tutti e, per questo, vanno trovate delle soluzioni. La volontà è quella di evitare una rottura con gli Usa ma “se attaccata , l’Europa, da potenza qual è, dovrà farsi rispettare e reagire”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. Per il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, “sia gli Usa sia l’Europa traggono vantaggio dallo scambio di beni e servizi. Resta chiaro che l’Europa è un’area economica forte,  possiamo gestire i nostri affari in autonomia e possiamo rispondere alla politiche sui dazi con politiche sui dazi”. In questo quadro, l’attenzione si appunta sulla premier italiana, Giorgia Meloni, che ha dalla sua l’amicizia con Trump e che si appella a un necessario pragmatismo per gestire i rapporti con gli Usa. Ma, a fronte di un escalation e di una linea dura sul fronte europeo, all’Italia vengono chieste scelte nette e chiari schieramenti in campo.

Inflazione in risalita a gennaio, nel paniere dell’Istat entrano shorts e coni gelato

Il 2024 si apre con l’inflazione in salita in Italia e nell’eurozona. A gennaio 2025, secondo le stime preliminari diffuse ieri dall’Istat,, l’inflazione sale lievemente, arrivando a 1,5% dall’1,3% di dicembre. Tale andamento riflette prevalentemente l’esaurirsi delle spinte deflazionistiche dei prezzi degli energetici (-0,7% da -2,8% di dicembre), a seguito della marcata accelerazione dei prezzi della componente regolamentata (+27,8% da +12,7%). Un contributo all’inflazione si deve inoltre al permanere di tensioni sui prezzi degli Alimentari lavorati (da +1,7% a 2,0%), i cui effetti si manifestano anche sul cosiddetto “carrello della spesa” (da +1,7% a +1,8%). In decelerazione, invece, i prezzi di alcuni servizi, tra cui quelli relativi ai trasporti e alle comunicazioni. A gennaio, l’inflazione di fondo rimane stabile a +1,8%.A spingere al rialzo i prezzi al consumo. In Europa, la stima rapida di Eurostat segnale registra la risalita dei prezzi dal 2,4% al 2,5%.

Intanto, l’Istat ieri ha comunicato la revisione dell’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo. Nel paniere del 2025 – utilizzato sia per il calcolo dell’indice NIC (per l’intera collettività nazionale) sia per quello FOI (per le famiglie di operai e impiegati) – figurano 1.923 prodotti elementari (erano 1.915 nel 2024), raggruppati in 1.046 prodotti e, successivamente, in 424 aggregati. Il paniere utilizzato per il calcolo dell’indice IPCA (armonizzato a livello europeo) comprende 1.944 prodotti elementari (erano 1.936 nel 2024), raggruppati in 1.065 prodotti e 428 aggregati. L’aggiornamento dei beni e servizi inclusi nel paniere tiene conto sia delle novità nelle abitudini di spesa delle famiglie sia dell’evoluzione di norme e classificazioni e cerca anche di ampliare la gamma dei prodotti che rientrano tra i consumi ormai consolidati. I prodotti che entrano nel paniere 2025 e che ne migliorano la rappresentatività sono: lo speck (da banco), il pantalone corto donna, la lampada da soffitto, il topper per materasso, la camera d’aria per bicicletta, le spazzole tergicristalli e il cono gelato. Escono dal panieri i test sierologici e i tamponi Covid 19.

Fs e Almaviva insieme per la mobilità digitale: nasce il consorzio Sagitta per accelerare le nuove infrastrutture digitali e l’internazionalizzazione

Nasce Sagitta, un consorzio per promuovere in ambito internazionale soluzioni digitali distintive nel settore dei trasporti e della logistica e iniziative in ambito nazionale in grado di accelerare la realizzazione delle infrastrutture digitali a supporto di settori strategici per il Sistema Paese. Costituito dal Gruppo italiano di innovazione digitale Almaviva e dal Gruppo FS, player multimodale nazionale e internazionale della mobilità, il Consorzio
dà seguito all’intesa firmata un anno fa tra gli stessi soggetti. Sagitta ha l’obiettivo di affermare sui mercati globali di interesse congiunto,
tra cui Europa, America del Nord, America Latina, Medio Oriente, Nord Africa e India, soluzioni digitali per la mobilità del futuro, come Traffic Planning &Management, Transport Planning &Management, Digital Twin&State Health Monitoring Infrastructure, Multimodal Integrate Mobility (incluso il Mobility As a Service – MaaS), Ticketing, Infomobility. In Italia, il Consorzio si farà promotore di progetti a supporto di settori
strategici per il Sistema Paese, finalizzati alla realizzazione e gestione di piattaforme digitali di rilevanza nazionale a servizio della mobilità sostenibile,
del turismo, del monitoraggio delle infrastrutture di trasporto e della logistica intermodale. “Il Gruppo FS gestisce un’infrastruttura articolata e complessa, sia fisica che digitale. Tenere insieme questi due aspetti e fare in modo che siano coordinati diventa un obiettivo per noi sempre più sfidante – spiega Massimiliano Garri, Chief Technology, Innovation& Digital Officer del Gruppo FS – grazie alla nascita del Consorzio Sagitta, in collaborazione con un partner leader nell’Information& Communication Technology come Almaviva, abbiamo l’opportunità di rendere effettiva l’unione di questi due aspetti, puntando sull’attivazione di piattaforme digitali che siano in grado di migliorare in maniera concreta gli spostamenti di persone e merci, nell’ottica di una mobilità sempre più integrata e sostenibile”.  “Consapevoli del valore della tecnologia made in Italy e della sua competitività a livello globale, avviamo con orgoglio una nuova sfida condivisa con un campione internazionale della mobilità sostenibile, quale è il Gruppo FS. Andiamo così a rafforzare una collaborazione decennale che, con la costituzione del Consorzio Sagitta, prende nuova forma per affrontare un mercato globale ricco di opportunità a cui proporre soluzioni uniche, evolute e distintive, come quelle offerte dalla nostra piattaforma Moova, già attiva sui mercati esteri in contesti tecnologicamente evoluti – commenta Marco Tripi, amministratore delegato di Almaviva – Sagitta ha l’obiettivo di esportare una proposta italiana di eccellenza, allineata alle evoluzioni dell’interoperabilità a livello europeo”.

Sagitta consentirà al Gruppo FS di consolidare il proprio ruolo nell’esportare l’eccellenza del made in Italy all’estero nel settore dei trasporti, di accelerare lo sviluppo di piattaforme digitali che possano favorire modalità di trasporto delle persone e delle merci più efficienti, efficaci e sostenibili a beneficio della collettività. Almaviva, attraverso il Consorzio che valorizza la consolidata collaborazione con il Gruppo FS, punta ad accelerare il proprio obiettivo di internazionalizzazione esportando tecnologia italiana avanzata e distintiva, ovvero la piattaforma Moova per la mobilità integrata, per favorire modalità di trasporto sostenibili, turismo, monitoraggio delle infrastrutture (ferrovie e strade), logistica intermodale e servizi più funzionali ai viaggiatori. Nel ruolo di presidente del Consorzio è stato nominato Francesco De Leo, Chief Global Strategy & International Officer Gruppo FS, e come Consigliere Delegato Smeraldo Fiorentini, Deputy CEO Divisione Transportation&Logistics Almaviva.

Antitrust:  favorire la concorrenza nella modifica della concessione del porto di Fiumicino

La procedura di variante della concessione del Porto di Fiumicino con cui il Comune intende introdurre la funzione crocieristica oltre a quella diportistica deve prevedere una maggiore apertura alla concorrenza di eventuali operatori interessati; deve garantire inoltre la prevalenza dell’attivita’ della nautica da diporto ‘non solo in termini di spazi e di infrastrutture, ma anche di ricavi dall’attivita’ di gestione del porto’. E’ quanto segnala l’Antitrust nel bollettino settimanale pubblicato ieri, riguardo alla procedura di affidamento della concessione per la realizzazione del nuovo porto turistico del porto laziale. La durata della concessione di 90 anni dovrebbe essere riconsiderata alla luce dell’equilibrio economico della concessione stessa, posto che l’operatore crocieristico interessato ‘aveva ritenuto sufficiente un periodo di quaranta anni per ammortizzare gli investimenti e realizzare un rendimento ritenuto accettabile dal gruppo’. L’Antitrust segnala inoltre che la concessione dovrebbe prevedere ‘l’obbligo di garantire a tutti gli operatori l’accesso alla banchina e al terminal alle stesse condizioni eque e non discriminatorie’.

La Ue istituisce la nuova Direzione Mena per rafforzare i partenariati nel Mediterraneo e nel Golfo

Comm.UE – Un mare, tre continenti: una nuova Direzione generale per rafforzare i partenariati nel Mediterraneo e nel Golfo
In seguito all’appello della Presidente von der Leyen per un approccio più mirato al vicinato più ampio dell’UE, in particolare al Mediterraneo, con un Commissario nel nuovo Collegio dedicato a questo portafoglio, la Commissione europea ha istituito una nuova Direzione generale per il Medio Oriente, il Nord Africa e il Golfo (DG MENA). In linea con le linee guida politiche del Presidente e la lettera di missione del Commissario per il Mediterraneo, Dubravka Šuica, questa nuova DG costruirà solide partnership con il Nord Africa, il Medio Oriente e i paesi del Golfo per garantire prosperità, sicurezza e resilienza basate su interessi reciproci. La DG si concentrerà sul portare avanti partnership che guardano a investimenti, stabilità economica, posti di lavoro, energia, trasporti, sicurezza, migrazione e altre aree di interesse reciproco. La DG di nuova creazione sotto la guida del Commissario per il Mediterraneo, Dubravka Šuica , è ora il punto di ingresso della Commissione per tutti i paesi della regione. La DG aiuterà a guidare e dare forma agli obiettivi della politica mediterranea dell’UE, facilitandoli con supporto tecnico e finanziario. Ciò comporta un’innovazione significativa poiché la nuova DG MENA sarà interamente dedicata alla regione del Mediterraneo, vale a dire Nord Africa, Medio Oriente e Paesi del Golfo. In totale, la DG MENA avrà più di 500 dipendenti, dislocati nella sede centrale europea e nelle delegazioni dell’UE. La nuova DG è stata annunciata dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in occasione della presentazione del Collegio dei Commissari a settembre. Gli orientamenti politici 2024-2029 e la lettera d’incarico del Commissario Šuica indicano come prima iniziativa politica l’adozione del Nuovo Patto per il Mediterraneo, che si baserà su partenariati globali incentrati su investimenti, stabilità economica, occupazione, energia, trasporti, sicurezza, migrazione e altri settori di reciproco interesse, attraverso un approccio integrato che riunisce elementi di politiche economiche, umanitarie, di sviluppo, di pace e di sicurezza, basati sui valori e sui principi dell’UE.

De Maio (Inarcassa): “Il Consiglio di Stato mette la parola fine alla diatriba sull’equo compenso, auspichiamo che non si debba più intervenire”

“Accogliamo con grande favore la Sentenza n. 594 con cui lo scorso 27 gennaio il Consiglio di Stato ha confermato non esservi alcuna antinomia tra
la disciplina dei contratti pubblici e la sopravvenuta disciplina sull’equo compenso”.  A dichiararlo è il presidente di Fondazione Inarcassa  Andrea De Maio. “Abbiamo sempre ribadito che l’equo compenso è una norma vigente del nostro ordinamento, la legge 49/2023, nonché un principio fondamentale richiamato all’art. 8, comma 2, del Codice dei Contratti. Eppure, dopo la decisione del TAR di Venezia del 3 aprile 2024, che già affermava l’applicabilità dell’equo compenso nei contratti pubblici, vi è stata una vera e propria levata di scudi contro un indirizzo giurisprudenziale che segna un cambiamento epocale per gli ingegneri e gli architetti liberi professionisti. Infatti, da parte di diversi interlocutori è stata data una chiave di lettura dell’equo compenso opposta che ha generato talvolta confusione tra le stesse stazioni appaltanti. Per questo, Fondazione Inarcassa ha prontamente risposto, creando tavoli con tutti gli stakeholder, allargati ai Consigli Nazionali dei principali ordini professionali, e ribadito
la propria posizione nel Manifesto pubblicato sulla stampa. È stato un lavoro responsabile i cui risultati sono evidenti sia nel correttivo del Codice dei contratti, che conferma il principio dell’equo compenso, sia nella sentenza n. 594 del Consiglio di Stato secondo cui non può predicarsi alcuna antinomia tra la disciplina dei contratti pubblici e la sopravvenuta disciplina sull’equo compenso” ha precisato De Maio. “Auspichiamo che sull’equo compenso non si debba più intervenire e che la sentenza del Consiglio di Stato chiarisca definitivamente qualsiasi dubbio interpretativo” ha chiosato
il Presidente della Fondazione Inarcassa. “Ora è necessario focalizzare l’attenzione su quelle urgenze che allontanano i giovani dalle facoltà di ingegneria e architettura. Risolto il tema dell’equo compenso, occorre intervenire al più presto per circoscrivere le responsabilità professionali, favorire le aggregazioni anche multidisciplinari eaggiornare il decreto parametri”.

 

Iren: inaugurato il nuovo depuratore area centrale di Genova

Un nuovo impianto di depurazione per Genova, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. È stato inaugurato oggi il Depuratore Area Centrale (DAC), realizzato nel quartiere di Cornigliano dal Gruppo Iren, attraverso la società controllata Iren Acqua. A fare gli onori di casa, l’amministratore delegato Gianluca Bufo, insieme all’ad di Ireti, Fabio Giuseppini. Presenti, per le istituzioni locali  il sindaco facente funzioni del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, il sindaco della Città Metropolitana, Antonio Segalerba e il presidente della Regione Liguria Marco Bucci.
L’avvio del nuovo impianto, realizzato con un investimento complessivo pari a circa 61,5 milioni di euro, segna un cruciale passo in avanti nel sistema di gestione delle acque cittadine, grazie alla sua elevata efficienza: il depuratore avrà una capacità di trattamento delle acque reflue per una popolazione di 250.000 abitanti equivalenti, cui corrisponde una portata di circa 50.000 mc/giorno, con un incremento di capacità pari a quasi il 40% in più rispetto al precedente impianto di Valpolcevera. L’intera filiera è organizzata su più linee per il trattamento delle acque e dei fanghi risultanti dalla depurazione, in modo da garantire le migliori condizioni di funzionamento, ridondanza ed elasticità. L’impianto si contraddistingue sia per l’alto livello delle tecnologie utilizzate, che per il minimo impatto ambientale: è dotato, infatti, di sistemi che consentono di occupare una superficie notevolmente ridotta rispetto ai depuratori tradizionali, comportando un minor consumo di suolo, ed è situato in ambito portuale, all’interno di un’area industriale. Ciò garantisce un bassissimo impatto anche sul piano dell’integrazione urbanistica. Dal punto di vista tecnico il nuovo depuratore, come tutti quelli realizzati da Iren negli ultimi anni nel territorio ligure, si caratterizza per l’utilizzo del sistema di ultra-filtrazione a membrane (MBR – Membrana Bio Reactor), la più innovativa modalità di filtrazione attualmente esistente, in grado di garantire l’abbattimento degli inquinanti con il raggiungimento di valori allo scarico di molto migliorativi rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente. Le caratteristiche dell’acqua depurata sono infatti da renderla idonea per il riutilizzo, oltre che nei processi dello stesso impianto, anche, ad esempio, per l’irrigazione, per la pulizia delle strade, per l’utilizzo antincendio o a servizio dell’industria. Il trattamento dei fanghi permette, infatti, la produzione di biogas che, tramite cogenerazione, sviluppa calore ed energia, a servizio dell’impianto. Un ulteriore affinamento del fango, tramite idrolisi termica, riduce ulteriormente il volume del materiale da smaltire.

“La gestione e tutela della risorsa idrica è oggi una delle più grandi sfide che il nostro Paese è chiamato ad affrontare”,  ha commentato Buffo.  “Con oltre 11.000 chilometri di rete fognaria e 34 grandi impianti di depurazione (di cui 16 nella sola Liguria), Iren ha già avviato importanti investimenti per il potenziamento delle infrastrutture idriche, con l’obiettivo di ridurre le perdite, implementare la capacità di riutilizzo, garantendo, al contempo, alte efficienze depurative. Il DAC inaugurato oggi a Genova, analogamente ai nostri ultimi impianti, è stato progettato, dimensionato e
realizzato per ridurre il consumo di suolo ed è una testimonianza dell’impegno concreto del Gruppo in un territorio di riferimento come è la Liguria”.

Eni Rewind: nel sito di Crotone completati i lavori per avviare gli scavi nelle ex discariche frontemare

Per la bonifica dell’ex sito industriale di Crotone Eni Rewind ha speso finora oltre 220 milioni di euro. A questi si aggiungono circa 70 milioni di euro versati a seguito della sentenza del Tribunale di Milano del 2012 per l’azione di risarcimento del danno ambientale, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) verso Enichem quale successore della società Pertusola (confluita ex lege in Eni nel 1990, dopo circa 60 anni di attività industriali gestite da altre società). L’avvio degli scavi, che era previsto il 20 gennaio 2025, è stato sospeso a seguito di esposti (il 14 e 15 gennaio) di Regione Calabria, Comune e Provincia di Crotone, che dopo i ricorsi al TAR presentati nell’ottobre 2024 con cui gli enti richiedevano l’annullamento del decreto MASE di agosto 2024, hanno diffidato Eni Rewind e la società Sovreco (proprietaria della discarica di Crotone) dal rendere esecutivo il contratto per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Nella successiva Conferenza di Servizi (CdS), il 28 gennaio 2025, il MASE ha anticipato l’intenzione di sospendere l’autorizzazione propedeutica al conferimento dei rifiuti nella discarica di Crotone, nelle more del giudizio del TAR (la cui udienza è fissata il 19 febbraio 2025) e di ulteriori approfondimenti legali.

Prologis completa un nuovo edificio build-to-suit, innovazione e sostenibilità per la supply chain

Prologis, leader globale nel settore dell’immobiliare per la logistica, ha annunciato la consegna a una società di consegne espresse di un nuovo edificio build-to-suit denominato DC2 a Castelnuovo di Porto (RM). Situato lungo la Via Tiberina, nei pressi di Roma, il nuovo edificio di Classe A sorge in un’area di circa 27.000 metri quadri di cui 7.750 m² occupati dall’edificio e la parte restante destinata a parcheggi e ad un parco. Progettato per ottenere la certificazione LEED Gold, a testimonianza degli elevati standard di sostenibilità, è stato costruito con materiali sostenibili, come facciate con verde verticale e un tetto verde. La piattaforma logistica è dotata di tecnologie avanzate come pompe di calore ad alta efficienza e un sistema BMS (Building Management System) per un uso intelligente dell’energia. Oltre all’area destinata a magazzino, 720 m² dell’edificio sono destinati a uffici e aree sociali. La parte esterna vede la presenza di ampi parcheggi, 18 stazioni di ricarica a supporto dell’elettrificazione della flotta di mezzi per la consegna di posta e pacchi, e include un’ampia area verde con 200 nuovi alberi e un serbatoio per la raccolta dell’acqua piovana, dimostrando l’impegno di Prologis verso una gestione responsabile delle risorse. La nuova piattaforma logistica interamente realizzata da Prologis in 10 mesi mette a disposizione del cliente uno spazio logistico all’avanguardia, progettato per migliorare l’efficienza operativa e ridurre l’impatto ambientale.

 

M.C.C.

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