IL CONVEGNO DI HARPACEAS E ONTM
La digitalizzazione delle imprese AVANZA. A marzo il bando da 175mln
Ad annunciarlo, confermando quanto trapelato già in autunno, è stato Davide Bordoni (responsabile unico di Ram) all’evento “Bim e Digital Twin: strategie per la transizione digitale di Organizzazioni complesse” tenutosi ieri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Dove sta per insediarsi una commissione per il monitoraggio degli esiti con a capo Massimo Sessa e come coordinatore scientifico Pietro Baratono, Vice Presidente Comitato Speciale Pnrr.
Il bando per la digitalizzazione delle imprese sta per arrivare. Era slittato dallo scorso autunno ma, ha annunciato ieri Davide Bordoni (responsabile unico di Ram, società che opera a supporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) al convegno “Bim e Digital Twin: strategie per la transizione digitale di Organizzazioni complesse” di Harpaceas e Ontm (Osservatorio nazionale tutela mare), “tra marzo e aprile” ci sarà. “Parliamo di 175 milioni a sostegno della digitalizzazione, un cofinanziamento al 40% per 350 milioni totali”. E’, per ricordare, è un sostegno agli investimenti delle aziende di autotrasporto in tecnologie, finanziato nell’ambito della dotazione da 250 milioni di euro stanziata dal Pnrr a favore della digitalizzazione della logistica (Misura M3C2 – Investimento 2.1 – Intervento 3 LogIn Business).
Dunque, il ruolo del Mit cresce. Tanto che, ha annunciato sempre al convegno Pietro Baratono (Vice Presidente Comitato Speciale Pnrr), la prevista commissione per il monitoraggio degli esiti prevista dall’Allegato I.9. Art.13. del Codice degli appalti avrà come presidente Massimo Sessa e come coordinatore scientifico lo stesso Baratono. Il quale ha poi ricordato che “la digitalizzazione è iniziata al ministero nel 2012. La debolezza dei progetti delle opere pubbliche è storica, in Italia. L’aumento della competitività è un problema, così come i costi della manutenzione. Allora, servono investimenti, serve finanza di progetto, cosa accadrà dopo il Pnrr?” Per Baritono, “la digitalizzazione va agganciata al project management. Con il Bim cambia sia la forma che il metodo”.
Sul lavoro svolto sulla digitalizzazione dal Ministero delle Infrastrutture, ancora, Francesco Baldoni – dg dei sistemi informativi del Mit – ha spiegato che quest’anno “il portale diventato hub dei contratti pubblici evolverà con la sezione Bim, il codice parlante per collegare gli articoli ai pareri, l’uso dell’AI, la bussola del Rup e un’ampia sezione documentale e formativa”. Ricordando, poi, l’adesione a fine 2024 al consorzio europeo per l’infrastruttura digitale CitiVerse (Edic) per accelerare l’attuazione dei progetti multinazionali digitali. E lo stesso Bordoni ha aggiunto che Ram offre un continuo supporto al Ministero “con autorità di sistema, bandi, risorse (Pnrr e non solo). La digitalizzazione può rafforzare il nostro sistema produttivo, i trasporti”.
Competenze, formazione, obbligatorietà ma anche leadership, gestione dei costi e interoperabilità delle piattaforme. Sono tante, dunque, le parole chiave che hanno tracciato i contorni del dibattito su Bim e Digital Twin svoltosi ieri al Ministero delle Infrastrutture. “La sfida è il passaggio dalla navigazione fisica a quella digitale” ha detto, per esempio, Luca Sisto (Dg di Confitarma) salutando i lavori. Per Massimo Marciani, numero uno del Freight Leaders Council, “la digitalizzazione non riguarda gli strumenti tecnologici, che già ci sono. Ma cosa implica la tecnologia? Sicurezza dei sistemi, digitalizzazione delle informazioni, trasparenza dei processi, del mercato (legale e competitivo), digitalizzazione”. E “non è neanche un tema di risorse, col Pnrr, ma di modello. Che dev’essere trasparente, aperto, meritocratico, competitivo”.
Inoltre, come sottolineato da Andrea Versolato (Studio Legale Vbs), l’implementazione delle nuove tecnologie nel sistema delle opere pubbliche è “un fatto tecnico ma anche giuridico”. Basti guardare al capitolato informativo delle stazioni appaltanti.
E ancora, al convegno è stato esaltato l’esempio rappresentato dalle autorità portuali, ieri rappresentate da due rappresentanti per La Spezia, che ha inaugurato l’applicazione del Bim, e Trieste su cui il Direttore tecnico Eric Marcone ha ricordato che ci sono “più di 17 progetti che utilizzano metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni dal 2022 ad oggi per un importo complessivo superiore ai 400 milioni di euro”.
Daniele Ricciardi, presidente di Assorup, ha ricordato che “era il 2014 quando le direttive europee hanno approcciato alla digitalizzazione della progettazione nei lavori pubblici. Sono passati più di dieci anni e non ci siamo tanto pre-occupati ma siamo molto preoccupati del presente. Allo stesso tempo siamo tuttavia anche pronti a raccogliere la sfida che consentirà di migliorare la qualità delle costruzioni e generare valore pubblico agli appalti di lavori. Una sfida che passa attraverso la formazione dei Rup e degli operatori economici.”
Per Luca Ferrari, fondatore di Harpaceas, “l’evoluzione della digitalizzazione è una sfida e un’opportunità del Paese per i contratti pubblici, e un esempio sono le autorità portuali. I contenuti del correttivo appalti rappresentano un consolidamento del lungo processo avviato dal Dl 556 del 2017. La gestione digitale della vita dell’opera è un punto di non ritorno”. Per il direttore di Ram, Francesco Benevolo, “la digitalizzazione e la sostenibilità sono i driver del futuro. Digitalizzazione significa revisione e poi informatizzazione delle procedure. Con trasparenza, competenza, sicurezza”. La strada è tracciata.