LA CONFERENZA STAMPA

Alta velocità Salerno-Reggio Calabria, il sindaco di Cosenza Caruso AVVISA il governo (e Fs): “Ripristinare subito i fondi”

14 Gen 2025 di Mauro Giansante

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Nel bel mezzo dell’ennesima mattinata di disagi per i viaggiatori su rotaia, con ritardi concentrati stavolta in Calabria e – di nuovo – sulla Roma-Firenze – proprio il sindaco calabrese di Cosenza, Franz Caruso, ha deciso di mandare un messaggio forte e chiaro al governo: “L’alta velocità Salerno-Reggio Calabria è un appuntamento importante per la Calabria” che “non può più essere il fanalino di coda dell’Italia e dell’Europa”. Questa “è una battaglia da fare senza distinzione di appartenenza politica”. Messaggi chiari e netti che si riferiscono a quello che il primo cittadino cosentino definisce, per timore, “uno scippo” alla sua Regione. Quello avvenuto nel 2023 dopo il dibattito pubblico di Praia a Mare “dal quale ho appreso che non si poteva più realizzare la linea sulla dorsale interna bensì sulla costa tirrenica”. Eppure, spiega Caruso, “il piano Terna di potenziamento della linea elettrica era stato previsto per la dorsale”. Lo “scippo” menzionato dal sindaco si riferisce al fermo dei fondi: 11,2 miliardi totali previsti dal fondo complementare voluto dal governo Draghi per i tre lotti 1a-1b-2 ma che dopo l’aggiornamento del piano Mit-Rfi sono stati ridotti mantenendo soltanto le risorse per il raddoppio della galleria Santomarco. “Che non ha nulla a che vedere con l’alta velocità”, rimarca Caruso nella sala Cristallo dell’Hotel Nazionale di Roma. Chiamando in causa il Parlamento dopo aver ricordato di essersi già rivolto anche al Presidente della Repubblica: “Chiederemo di essere auditi nella commissione Trasporti delle due Camere”. A conti fatti, l’unico lotto finanziato col Pnrr è la tratta Battipaglia-Romagnano, le altre tratte calabresi sono finanziate con il Fondo Complementare. “E’ di queste settimane, poi, l’ennesima ipotesi di rimodulazione del Pnrr per la quale si teme che i tagli prodotti possano ricadere anche sull’Av Sa/Rc” – si legge nella scheda tecnica di riepilogo delle fasi della vicenda rilasciata in conferenza stampa.

Insomma, la richiesta è quella di “progetti esecutivi e finanziamenti”. Per Caruso, detto che i soldi erano stati stanziati, “forse inserire l’alta velocità calabrese direttamente nel Pnrr avrebbe garantito tempistiche certe di realizzazione”. A rispondere a questa posizione, la senatrice leghista Tilde Minasi rimarca, citando la risposta arrivata in mattinata dal Mit, che “i Fondi Pnc non sono stati toccati”. Per il presidente Roberto Occhiuto, “le responsabilità vengono da lontano visto che l’alta velocità in Calabria non c’è. Certo, se verrà fatto il Ponte sullo Stretto è impensabile non ragionare sui collegamenti a quest’opera. Per i problemi geo-morfologici si dovrà trovare una soluzione”. Già, perché lo studio di fattibilità commissionato nel 2022 a Rfi per 35 milioni dettaglia il progetto della dorsale interna con il tracciato passante da Praia a Mare per Tarsia e Cosenza e fino a Lamezia e Reggio Calabria. Mentre invece poi si è deciso di tornare sul percorso tirrenico. Oltretutto, come spiegato in conferenza stampa da un altro membro del comitato tecnico-politico (composto dai sindaci e dagli esperti), “il lotto Praia-Paola non è di alta velocità ma una velocizzazione della rete a 180-200 km/h. Sono due cose molto diverse”. Un’opzione, quella delle “caratteristiche di alta velocità”confermata dall’ultimo piano strategico di Fs.

Il tema rimane caldissimo anche se aperto da tempo. Una questione che è politica perché riguarda lo stanziamento delle risorse. Anzi, il ripristino.

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