CON FINANZIAMENTO PNRR

Il Demanio apre il cantiere di San Miniato a Firenze, via al restauro ‘trasparente’

Promosso dall’Agenzia del Demanio e finanziato dal Ministero della Cultura con fondi PNRR per oltre 3,6 milioni di euro, l’intervento è realizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. Il cantiere, aperto e trasparente, garantirà l’ingresso alla basilica durante i lavori con percorsi guidati

03 Dic 2024 di Giusy Iorlano

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Il Demanio apre il cantiere di San Miniato a Firenze, via al restauro ‘trasparente’

LA BASILICA DI SAN MINIATO AL MONTE ESTERNI

Nuova vita per l’abbazia di San Miniato al Monte, che domina la città di Firenze. La basilica sarà riqualificata e messa in sicurezza dal punto di vista sismico in meno di un anno, 292 giorni per la precisione, e sarà un modello di “cantiere aperto”, trasparente e accessibile. È questo l’obiettivo di un intervento promosso dall’agenzia del Demanio in collaborazione con la soprintendenza per le Belle Arti di Firenze, Pistoia, Prato finanziato con oltre 3,6 milioni di fondi del Pnrr.

Messa in sicurezza sismica, consolidamento della copertura, riparazione di lesioni sulle murature e rinforzo dei pilastri della cripta e restauro dei preziosi marmi policromi della facciata, sono solo alcuni degli interventi che interesseranno l’intero edificio, dalla facciata al campanile, tra i monumenti dell’architettura medioevale più iconici di Firenze dedicato al martire cristiano del III secolo. La sua immagine, asciutta e semplice, è stata fonte di ispirazione per molte chiese rinascimentali.

L’edificio, che risale al 1018 quando il vescovo Alibrandi si impegnò a ricostruire una chiesa quasi del tutto diroccata, vedrà nei prossimi mesi un intervento strutturale innovativo, caratterizzato, appunto, per la sua “trasparenza”. Durante i lavori, in effetti, la facciata resterà visibile grazie alle coperture trasparenti sui ponteggi, per appannare il meno possibile alla vista di turisti e fiorentini l’iconico bianco e verde dello stile romanico. Fedeli, visitatori e turisti potranno così continuare ad entrare in basilica, ma anche visitarla con percorsi guidati per assistere alle fasi di recupero e osservare da vicino il restauro dell’aquila di rame dorato, che sarà trasferita dalla cima della basilica al suo interno, protetta in un laboratorio trasparente. A rendere più immersiva l’esperienza è prevista l’installazione di video mapping, utilizzando i teli dei ponteggi sulla facciata per proiezioni e spettacoli di luce.

“L’intervento strutturale antisismico sull’Abbazia di San Miniato, volto alla salvaguardia dei suoi elementi architettonici e decorativi di grande valore storico e artistico, preserverà la continuità della sua vita nella città – ha spiegato la direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, durante la presentazione dell’intervento. – L’uso di tecnologie avanzate, come il modello digitale della basilica, è elemento di innovazione ancor più importante su un bene storico artistico”.

E così se fino a oggi la storia di San Miniato è stata ricostruita principalmente attraverso ricerche documentali e fonti storiche, grazie a questo intervento sarà possibile analizzare i materiali, verificare le tecnologie utilizzate per la sua conservazione nel corso dei secoli, osservare le discontinuità costruttive e approfondire le origini e le vicende che hanno interessato l’edificio. Grazie all’uso di modelli digitali sarà, inoltre, possibile monitorare lo stato delle strutture attraverso sensori capaci di rilevare micromovimenti e pianificare interventi di conservazione.

“L’approccio usato per questo ‘monumento intoccabile’ – ha spiegato la soprintendente, Antonella Ranaldi  – è il principio del ‘minimo intervento’, con interventi puntuali e diffusi, programmati sulla base di un quadro conoscitivo approfondito delle vulnerabilità”.

Ma vediamo nel dettaglio quali saranno le aree di intervento che riguarderanno questa chiesa dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità nel 2021.

Facciata

I lavori previsti sulla facciata della Basilica si concentrano su una serie di interventi per preservare e valorizzare la magnificenza delle superfici architettoniche, garantendo una protezione duratura contro il degrado. Le operazioni comprendono: delicate operazioni di pulitura e trattamenti biocidi per contrastare l’inquinamento e le patine biologiche; interventi di consolidamento superficiale, scelti con attenzione in base alla natura dei materiali e alle specifiche problematiche di degrado; stuccature e riadesioni di scaglie e frammenti per restituire compattezza e armonia alla struttura; restauro accurato degli elementi scultorei, del mosaico e delle lastre intarsiate, per restituire loro la bellezza originale; infine, l’applicazione di trattamenti protettivi per garantire una durabilità nel tempo, preservando l’integrità e la magnificenza della facciata. Questi interventi puntano a restituire alla Basilica il suo splendore senza compromettere la sua storicità, per fare in modo che rimanga un simbolo di bellezza e di fede per le generazioni future.

Coperture e capriate

Dall’esame visivo di una delle capriate, è emersa una criticità importante: la rottura del dente di incasso che unisce il puntone al tirante, che ha causato lo scorrimento del puntone stesso. Questo fenomeno, purtroppo ricorrente, rappresenta un rischio per la stabilità della struttura, poiché compromette l’efficienza della capriata e può portare a deformazioni progressive, rendendo necessari interventi strutturali complessi e onerosi. Per affrontare il problema, si prevede di applicare una staffa inclinata di rinforzo tra puntone e tirante, una soluzione tradizionale, discreta, semplice e al contempo efficace. Durante il cantiere, verranno estese le verifiche a tutte le 12 capriate della Basilica, intervenendo puntualmente dove dovessero emergere criticità.

Dalle verifiche sulle coperture è emersa l’assenza della soletta armata. Per garantire stabilità e sicurezza, si prevede quindi di intervenire con un sistema di fasce e microtrefoli d’acciaio, appositamente studiato per controventare le falde e assicurare una solida resistenza strutturale.

Murature

Il lato nord della chiesa, situato a sinistra e vicino al possente campanile, presenta una serie di dissesti e segni di rifacimenti murari che raccontano una storia di secoli di assestamenti strutturali. L’attuale campanile, pesante e solenne, sopra il quale Michelangelo posizionò i cannoni per difendere Firenze dai francesi, fu ricostruito nel XVI secolo su un terreno poco stabile. Questa massiccia costruzione portò a nuovi assestamenti che hanno inciso sulla stabilità delle murature perimetrali della Basilica e delle volte della cripta sottostante. Si leggono lesioni e fuoripiombo nella parete nord, a cui nell’800 si cercò di porre rimedio inserendo il contrafforte tuttora esistente. Il dissesto è lento, ma ancora attivo. Per questo, l’intervento prevede di inserire due tiranti per migliorare la stabilità e la resistenza sismica della struttura.

Campanile

Le verifiche strutturali sul campanile non hanno evidenziato criticità rilevanti, se non una lesione nella volta a vela che rende necessario l’inserimento di catene metalliche. Essendosi poi verificati distacchi di materia dalle facciate, specialmente in prossimità dei grandi cornicioni marcapiano, l’intervento si concentrerà anche sulla messa in sicurezza del paramento lapideo esterno.

Aquila

L’aquila e il torsello, posti sulla sommità del timpano di facciata, mostrano segni di degrado, come ossidazione e solfatazione del metallo, fessurazioni, macchie sul marmo e distacchi di alcuni elementi.

Gli interventi previsti comprendono la rimozione dei depositi superficiali, la conservazione delle dorature e l’applicazione di trattamenti anticorrosivi e protettivi. Le superfici marmoree del Torsello e le lastre intarsiate riceveranno un’attenta opera di restauro per riportarle alla loro bellezza originale.

 

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