LA STRATEGIA SUL CLIMA DI ROMA

Zanchini: “Un anno di lavoro, ora abbiamo un piano con 4 priorità”

Approvata in giunta la prima “Strategia di adattamento climatico di Roma Capitale”, entro fine anno il progetto passerà al vaglio del consiglio comunale. Edoardo Zanchini, capo dell’ufficio di scopo Clima del gabinetto del sindaco Roberto Gualtieri, a Diariodiac: Dalla rete idrica parallela alle piazze “permeabili”, ecco il nostro piano contro il cambiamento climatico. E contro le bombe d’acqua previste, oltre alla ristrutturazione delle caditoie, anche delle cisterne sotto le piazze della capitale.

14 Ott 2024 di Giusy Iorlano

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Quattro priorità per preparare Roma ad affrontare gli impatti sempre più “frequenti e intensi ” dovuti al cambiamento climatico. Piogge intense e alluvioni che mettono a rischio quartieri e infrastrutture; sicurezza degli approvvigionamenti idrici in uno scenario di riduzione delle precipitazioni e con periodi più lunghi di siccità; adattamento dei quartieri alle crescenti temperature con conseguenze sulla salute delle persone; impatti sul litorale costiero dei processi di erosione e di fenomeni di piogge e trombe d’aria sempre più violenti, in uno scenario di innalzamento del livello del mare. E’ questa la prima “strategia di adattamento climatico di Roma Capitale” approvata in Giunta nei giorni scorsi e attesa nei prossimi mesi, e comunque entro la fine dell’anno, al voto dell’Assemblea capitolina.

Uno strumento a medio e lungo termine questo messo a terra dal Campidoglio in oltre un anno di lavoro con il contributo delle istituzioni scientifiche e del mondo della ricerca, insieme anche ai cittadini, associazioni e Municipi, per riuscire ad adattare il territorio agli impatti previsti nei nuovi scenari da qui al 2050, con alcuni interventi da realizzare già entro il 2030.

Il piano di monitoraggio scientifico, effettuato insieme al Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc), partirà nel 2025 e in parallelo, per ognuna delle quattro priorità individuate, sarà presentato il programma di lavoro alla città. Si tratta di un sistema di monitoraggio ‘in progress’, da aggiornare, cioè, di anno in anno, con informazioni sugli interventi, le misure in corso, i nuovi obiettivi individuati.

Le quattro priorità per Roma

Una rete idrica sotterranea e indipendente da quella principale per non sprecare le acque chiare domestiche e usarle per annaffiare parchi e zone agricole. La progettazione di nuove piazze con materiali permeabili, in grado di assorbire la pioggia ed evitare le isole di calore estive. E poi la ristrutturazione di tutte le caditoie della città, con l’obiettivo di evitare gli allagamenti nei casi sempre più frequenti di bombe d’acqua. Sono questi alcuni dei progetti individuati per contrastare fenomeni intensi che hanno messo a dura prova, più di una volta, il territorio della capitale: dalle piogge intense fino al caldo estremo, passando per periodi di siccità fino ad arrivare all’erosione sempre più intensa del litorale.

Edoardo Zanchini

“Per contrastare questi fenomeni abbiamo messo a terra, in oltre un anno di lavoro con il mondo scientifico, il primo piano in assoluto per Roma per affrontare queste quattro grandi questioni  — ha spiegato a Diariodiac Edoardo Zanchini, capo dell’ufficio di scopo Clima del gabinetto del sindaco Roberto Gualtieri —. Sono tanti gli interventi partiti o che stanno per partire, dal raddoppio del Peschiera, per il quale stiamo già lavorando con Acea, al riutilizzo delle acque pulite che, attraverso i depuratori, potrebbero essere riutilizzate per annaffiare zone verdi o pulire i mezzi di Ama e Atac senza ulteriori sprechi. Ma penso anche all’utilizzo di nuovi materiali per le piazze, alla depavimentazione, alle piantumazioni di alberi, alle caditoie e ai nuovi collettori fognari, molto importanti per le zone ex abusive di Roma. La capitale – sottolinea Zanchini – ha un territorio immenso in cui 150mila persone vivono in aree a rischio idrogeologico, dove se solo la pioggia che è avvenuta lo scorso 3 settembre fosse caduta, ad esempio, ad Acilia o in alcune zone sulla Tiburtina vicino all’Aniene i danni sarebbero stati 20 volte maggiori. Sono proprio questi, dunque, gli ambiti prioritari dove intervenire e insieme all’Autorità di Bacino abbiamo già individuato anche gli interventi da effettuare, di quasi un miliardo di euro, per mettere in sicurezza queste aree”.

E poi c’è il tema delle ondate di calore. “Anche in questo ambito Roma non è tutta uguale e abbiamo già individuato quelli che possiamo considerare i quartieri ‘più a rischio’, in cui possono esserci fino a 6 gradi in più rispetto al resto della città,  con molti più impatti sulla salute delle persone – spiega Zanchini – Parlo soprattutto dell’area più a est della capitale, dal Pigneto a Torpignattara fino a Centocelle dove il maggiore caldo, unito alla povertà, ha provocato maggiori ricoveri e morti durante le scorse estati”.

Per quanto riguarda poi le caditoie “c’è un tema più strutturale – sottolinea l’architetto – oltre alla pulizia approfondita che è già cominciata il tema è ora quello di cominciare a pensare ad un approccio di realizzare delle vere e proprie cisterne sotto le piazze, unico modo per gestire il livello massime di piogge. Si tratta, questo, di un obiettivo di medio termine”.

Tutti questi interventi ovviamente “andranno fatti di pari passo con gli altri assessorati, e porterà anche ad un conseguente cambio delle norme tecniche del  piano regolatore”, sottolinea.

Per la capitale c’è, infine, da affrontare la sfida della neutralità climatica. Roma è una tra le 100 città selezionate dalla commissione europea per partecipare al programma “Horizon Europe” con il bando “100 Climate Neutral and Smart Cities”. Tra le azioni finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica entro il 2030, figura anche quella di sviluppare il ricorso alle comunità energetiche.

“Stiamo lavorando alla spinta alle comunità energetiche – conclude Zanchini – così come alla semplificazione delle procedure per l’installazione dei pannelli solari sui tetti dei condomini. I dati in nostro possesso ci dicono che tra il 2022 e il 2024 Roma è il comune dove ci sono state le maggiori installazioni di pannelli solari sui tetti. Una spinta questa, sicuramente, aiutata dal Superbonus, ma che ormai è diventata strutturale visto che sempre più imprese e cittadini stanno investendo in questi strumenti. Ci auguriamo che continui questo percorso, grazie anche alla spinta, da un lato, alle comunità energetiche, e alla semplificazione delle procedure per gli interventi sui tetti dall’altro. Su tutto questo ci stiamo lavorando”.

 

 

 

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