La giornata

Dal vertice Ue ok al riarmo. Incrollabile SOSTEGNO all’Ucraina

  • Cdp: dal CdA via libera a nuove operazioni per 3,2 miliardi
  • Istat: a gennaio la produzione nelle costruzioni in crescita del 5,9% su mese, del 4,2% su anno
  • Istat: nel quarto trimestre accelerano i prezzi delle abitazioni, +4,5%
  • Webuild: Fisia Italimpianti verso il completamento del lotto 2 del sistema Riachuelo
  • A2A chiude il 2024 con utili in crescita del 29% a 816 milioni. Mazzoncini: “un anno straordinario per gli investimenti”

20 Mar 2025

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Sì al riarmo dai leader della Ue, riuniti a Bruxelles. “Il Consiglio Europeo invita ad accelerare i lavori su tutti i fronti per aumentare in modo decisivo la prontezza di difesa dell’Europa entro i prossimi cinque anni”, si legge nelle conclusioni del vertice Ue.  I leader inoltre invitano “il Consiglio e i colegislatori a portare avanti rapidamente i lavori sulle recenti proposte della Commissione” e “ad avviare con urgenza l’attuazione delle azioni individuate nelle sue conclusioni del 6 marzo 2025 nel campo delle capacità e a proseguire i lavori sulle relative opzioni di finanziamento”. Sull’Ucraina, la conclusione è  a 26 a causa del veto del premier ungherese, Viktor Orban.  “Il Consiglio europeo ribadisce il suo continuo e incrollabile sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale”.  L’Unione europea mantiene il suo approccio di “pace attraverso la forza”, che richiede all’Ucraina di essere nella posizione più forte possibile, con le sue solide capacità militari e di difesa come componente essenziale. Resta il veto del premier ungherese, Viktor Orban, che non ha permesso l’adozione unanime delle conclusioni.

Gli 800 miliardi del piano ReArm annunciati dalla leader della Commissione sono “soldi virtuali”, ha sottolineato la premier Giorgia  Meloni, e tutti questi strumenti sono messi a disposizione da Bruxelles ma poi è competenza degli Stati decidere se e come utilizzarli.

 

Cdp: dal CdA via libera a nuove operazioni per 3,2 miliardi

Il consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, presieduto da Giovanni Gorno Tempini, su proposta dell’amministratore delegato, Dario Scannapieco, ha deliberato nuove operazioni per un valore complessivo di oltre 3,2 miliardi di euro a sostegno di grandi, medie e piccole imprese, investimenti sul territorio, cooperazione internazionale, export e infrastrutture chiave. In linea con il Piano Strategico 2025-2027, il CdA ha poi approvato il nuovo framework per sostenere una maggiore e mirata assunzione di rischio su operazioni ad elevato impatto con l’obiettivo di dare impulso a crescita, competitività e innovazione del Paese. Inoltre, è stato dato il via libera a ulteriori strumenti per facilitare l’accesso al credito delle aziende di minori dimensioni e per sostenere le Pubbliche Amministrazioni nell’utilizzo delle risorse europee. Nuove iniziative per lo sviluppo di aziende italiane e infrastrutture chiave Il consiglio ha approvato nuovi finanziamenti per sostenere le filiere produttive del Paese, favorendo i piani delle aziende per dare slancio all’internazionalizzazione, all’export e all’innovazione. Sono stati anche autorizzati interventi per accelerare i programmi di investimento di gruppi attivi in settori chiave come quelli delle infrastrutture e dei trasporti. Interventi a favore delle PA per la crescita dei territori A conferma della vicinanza del Gruppo CDP alle Istituzioni locali, è stato inoltre dato il via libera alla concessione di risorse dedicate allo sviluppo e alla realizzazione di progetti da parte della Pubblica Amministrazione, con particolare focus sul potenziamento degli investimenti e dei servizi dedicati alla cittadinanza, all’abitare sociale e alla mobilità sostenibile sul territorio.

Istat: a gennaio la produzione nelle costruzioni in crescita del 5,9% su mese, del 4,2% su anno

A gennaio 2025 s l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni cresca del 5,9% rispetto a dicembre. Nella media del trimestre novembre 2024 – gennaio 2025 la produzione nelle costruzioni aumenta del 3,3% nel confronto con il trimestre precedente. Su base tendenziale, l’indice corretto per gli effetti di calendario registra un incremento del 4,2% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di gennaio 2024), mentre l’indice grezzo cresce dello 0,5%. Lo rileva l’Istat. “Dopo la flessione registrata a dicembre, a gennaio 2025 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni rileva una crescita significativa. La dinamica congiunturale risulta positiva anche
su base trimestrale”, commenta l’istituto di statistica.

Istat: nel quarto trimestre accelerano i prezzi delle abitazioni, +4,5%

Nel quarto trimestre del 2024 i prezzi delle abitazioni mostrano un’accelerazione. E’ la dinamica che registra l’Istat sulla base delle stime preliminari. L’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, aumenta dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e del 4,5% nei confronti dello stesso periodo del 2023 (era +3,8% nel terzo trimestre 2024). La crescita tendenziale dell’IPAB si deve soprattutto ai prezzi delle abitazioni nuove, che aumentano del 9,4% (in accelerazione rispetto al +8,9% del trimestre precedente), e, in misura più contenuta, a quelli delle esistenti che registrano un incremento del 3,4% (da +2,7% del terzo trimestre). Questi andamenti si manifestano in un contesto di crescita dei volumi di compravendita (+7,6% la variazione tendenziale registrata nel quarto trimestre 2024 dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale, dopo il +2,7% del trimestre precedente). Su base congiunturale l’aumento dell’IPAB è frutto di dinamiche opposte: aumentano i prezzi delle
abitazioni nuove (+4,0%) e diminuiscono invece lievemente quelli delle abitazioni esistenti (-0,1%).  In media, nel 2024, i prezzi delle abitazioni aumentano del +3,2%. L’incremento più marcato si registra per le abitazioni nuove (+7,9%) mentre per le abitazioni esistenti la crescita media annua dei prezzi si attesta al +2,2%.  Rispetto alla media del 2010, primo anno per il quale è disponibile la serie storica dell’IPAB, nel 2024 i prezzi delle abitazioni evidenziano un netto calo (-5,4%), dovuto alla discesa dei prezzi delle abitazioni esistenti (-15,0%) a fronte dell’aumento di quelli delle abitazioni nuove (+30,1%).  Il tasso di variazione acquisito, o trascinamento, dell’IPAB per il 2025 risulta pari a +1,7% (+5,3% per le abitazioni nuove e +0,9% per le abitazioni esistenti). Nel quarto trimestre 2024, l’IPAB registra tassi tendenziali positivi in tutte le ripartizioni geografiche. La crescita è piuttosto sostenuta nel Nord-Est e nel Sud e Isole (rispettivamente +4,9% e +5,1%) e più contenuta nel Nord-Ovest (+4,3%) e nel Centro (+3,8%). Per tutte le città per le quali viene diffuso l’IPAB, nel quarto trimestre del 2024, si registrano tassi tendenziali di crescita dei prezzi delle abitazioni positivi: a Milano i prezzi aumentano del 3,8% (in flessione rispetto al +7,0% del trimestre precedente), segue Roma dove la crescita si attesta sul 3,5% (dal +4,4% del trimestre precedente); a Torino si registra il rialzo tendenziale più contenuto, pari a +2,5%, tornato positivo dopo il -2,3% del terzo trimestre.

L’assemblea della Fillea Cgil approva il nuovo contratto dell’edilizia

Aumento salariale, regolarità, referendum e lotta alle mafie nella settimana della legalità. La Fillea Cgil sceglie Palermo per due giornate di impegno e incontri con i lavoratori e le lavoratrici. Ieri mattina allo Spazio Zero nei Cantieri Culturali della Zisa Palermo, l’assemblea generale/attivo quadri dei delegati e delle delegate edilizia ha approvato all’unanimità l’ipotesi di accordo Ccnl Edilizia Industria Ance-Coop, siglata il 21 febbraio
2025. Ad aprire i lavori i saluti del segretario generale Fillea Cgil Sicilia Giovanni Pistorio e del segretariomgenerale Cgil Sicilia Alfio Mannino. Introduzione affidata al segretario generale Fillea Cgil Antonio Di Franco a cui sono seguiti gli interventi delegate e delegati Fillea Cgil. Conclusioni del segretario generale Cgil Maurizio Landini. “Gli edili della Fillea Cgil approvano convintamente l’ipotesi di accordo del rinnovo Ccnl Edilizia Industria,
Ance-Coop, dando mandato alla segreteria nazionale di continuare nella direzione intrapresa fino alla chiusura degli altri contratti artigianato e Pmi. Una giornata importante pieni di contributi per tutta la Fillea Cgil che ha dato voce alle lavoratrici e ai lavoratori del settore”, afferma Di Franco. Nel corso della giornata ci sono state diverse assemblee nei cantieri e nelle cave del capoluogo siciliano confiscate alla mafia. Durante l’attivo, esposti alcuni estratti dell’archivio fotografico di Letizia Battaglia, una delle voci visive più autorevoli del nostro tempo, con opere dedicate ai temi ‘Mafia,
Antimafia e cronaca nera’. Oggi  invece il sindacato degli edili parteciperà al corteo di Libera a Trapani per la Giornata della memoria in ricordo vittime delle mafie. Un momento cruciale per riflettere sulle sfide della provincia di Trapani e della Sicilia, territori segnati dalla mafia e dalla corruzione con migliaia di cittadini e realtà sociali, continueremo a lavorare per un futuro di giustizia e legalità.

 

Webuild: Fisia Italimpianti verso il completamento del lotto 2 del sistema Riachuelo

 Volgono al termine i lavori del Lotto 2 del Sistema Riachuelo, mega progetto infrastrutturale che mira a ridurre l’inquinamento del fiume Matanza-Riachuelo, a Buenos Aires, in Argentina. Il Lotto, che prevede la realizzazione di un grande impianto di depurazione, vede impegnata Fisia Italimpianti, controllata del Gruppo Webuild specializzata nel trattamento acque e nella dissalazione, per conto di AySa (Agua y Saneamientos Argentinos). Nelle scorse settimane sono state ultimate le operazioni di collaudo tecnico e il completamento dell’opera, oggi con uno stato di avanzamento del 95%, è previsto entro fine maggio. Il Sistema Riachuelo è il più grande progetto di questo tipo nell’area dell’America Latina ed è stato sostenuto dalla Banca Mondiale, per la sua importanza socio-ambientale. Questo ambizioso progetto offrirà benefici a 14 municipalità di Buenos Aires, migliorerà le condizioni sanitarie di oltre 4,3 milioni di persone, garantendo a regime l’accesso alla rete fognaria ad ulteriori 1,5 milioni di persone. Il Sistema prevede la realizzazione di un impianto di depurazione e di una capillare rete di tunnel che corrono a circa 27 metri di profondità sotto il Rio de la Plata, del quale il Riachuelo è un affluente. Il progetto è composto da tre lotti. Webuild ha già completato il Lotto 3 e con Fisia Italimpianti sta adesso ultimando anche il Lotto 2, con la società alla guida del consorzio con Acciona, con una quota pari al 65%. Il Lotto 2 prevede la realizzazione di un impianto di depurazione che una volta completato sarà tra i più grandi al mondo nel suo genere e, permetterà di trattare fino a 2,3 milioni di metri cubi al giorno di acque reflue. Il progetto prevede una stazione di sollevamento acque in ingresso con una capacità di pompaggio di 36 metri cubi al secondo, un impianto di pretrattamento progettato per 27 metri cubi al secondo e una stazione di pompaggio di uscita. Il Lotto 3, completato da un consorzio di imprese guidato da Webuild, ha invece realizzato 12 km del tunnel principale, che ha funzione di condotto di scarico dell’impianto di depurazione. Il tunnel è stato scavato a 40 metri di profondità sotto il letto del fiume e ha 4,3 metri di diametro internoAvrà la funzione di incanalare le acque provenienti dall’impianto di depurazione e di disperdere le acque già trattate a una velocità di 27 metri cubi al secondo. Il progetto è reso particolarmente innovativo da un sistema di diffusori, 34 tubi di acciaio verticali denominati “riser”, con sezione circolare di poco meno di 1 metro di diametro, che risalgono in verticale fino al letto del fiume. Una tecnologia complessa grazie alla quale il progetto è stato anche premiato con l’ITA International Tunneling Award 2021. Webuild, da un decennio ai vertici delle classifiche mondiale nel settore acqua, è attualmente impegnata nella realizzazione di una serie di progetti che confermano l’impegno del Gruppo per lo sviluppo sostenibile. Negli USA, sta ultimando il Northeast Boundary Tunnel (NEBT) per accrescere la resilienza del sistema fognario di Washington, D.C., in occasione di forti eventi atmosferici e ha già realizzato il Tunnel idraulico n. 3 di Lake Mead, costruito per dissetare la città di Las Vegas e le aree circostanti attraverso un articolato sistema di prelievo e trasporto delle acque del Lake Mead. In Tagikistan, sta costruendo la diga di Rogun, la più alta al mondo, che contribuirà a raddoppiare la capacità di produrre energia del Paese. In Etiopia, sta realizzando la Grand Ethiopian Renaissance Dam, la diga più grande d’Africa. In Australia, è impegnato nella realizzazione del progetto Snowy 2.0, il più grande progetto idroelettrico in Australia.

A2A chiude il 2024 con utili in crescita del 29% a 816 milioni. Mazzoncini: “un anno straordinario per gli investimenti”

A2A ha archivia un “anno straordinario per gli investimenti” e con “una crescita importante degli obiettivi finanziari”. A sottolinearlo è stato l’amministratore delegato Renato Mazzoncini illustrando i risultati definitivi del gruppo che chiudono con un utile netto in crescita del 29% a 816 milioni e un rialzo del 4,4% del dividendo a 0,1 euro per azione.  “A gennaio del 2021 – ha detto Mazzoncini – abbiamo presentato un piano decennale, andiamo avanti con determinazione e stiamo facendo meglio, il messaggio è che avendo buona visibilità in avanti i tappi di percorso si riescono a superare procedendo nella direzione giusta”. La strada, secondo il top manager, è quella degli investimenti, che “consolidano il ruolo di A2a nel settore industriale e infrastrutturale del nostro paese. Nel 2024 abbiamo investito quasi 3 miliardi di euro, record storico per il nostro gruppo”. Inoltre, nell’ultimo anno la generazione da fonti rinnovabili ha rappresentato circa il 50% della produzione totale, offrendo al mercato “maggior quantità di energia green, un fattore importante per il processo di decarbonizzazione e la stabilizzazione dei prezzi a beneficio di famiglie e imprese”. “Abbiamo azzerato il carbone già dallo scorso anno – prosegue – e per il 2025 puntiamo a realizzare 100 megawatt di nuova generazione di rinnovabili”

Intesa tra Maire e Simest per rafforzare la competitività della filiera

Maire e Simest, la società del Gruppo Cdp per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, hanno siglato un Protocollo d’Intesa per l’avvio di una collaborazione nell’ambito del progetto “Filiere d’impatto”, con l’obiettivo di sostenere le imprese appartenenti alla filiera del Gruppo in un percorso di crescita, sviluppo e competitività sul mercato, in Italia e all’estero. Sono oltre 70 le piccole e medie imprese rappresentanti del Made in Italy che hanno partecipato all’evento tenutosi presso la sede di Maire durante cui è stato presentato l’accordo. Il progetto, avviato da Simest sulla base degli indirizzi strategici del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, offrirà alle imprese della filiera del Gruppo Maire l’accesso a finanziamenti agevolati per investimenti in sostenibilità, innovazione digitale e tecnologica, oltre che per la formazione di competenze specializzate. Le imprese della filiera riceveranno inoltre supporto nell’analisi delle opportunità di ottimizzazione ed efficientamento, oltre che nell’identificazione di nuovi mercati di riferimento e nella pianificazione di investimenti strategici. La filiera di Maire che opera in 50 paesi nel mondo e comprende circa 11.000 fornitori italiani, rappresenta uno degli asset strategici fondamentali per la crescita e lo sviluppo del Gruppo a livello internazionale.

Alessandro Bernini, ceo di Maire, ha dichiarato: “Questo accordo dimostra il nostro impegno nel fornire un supporto concreto alle piccole e medie imprese della nostra filiera, aumentandone la capacità innovativa e promuovendo uno sviluppo stabile e duraturo, con un impatto positivo sulle comunità locali. Siamo convinti che questo accordo con SIMEST rappresenti un passo importante verso un futuro più competitivo e responsabile per tutte le aziende coinvolte e contribuisca al rafforzamento dell’intero sistema economico italiano.”

L’amministratore delegato di Simest, Regina Corradini D’Arienzo, ha dichiarato: “Sostenere le imprese della filiera è uno degli obiettivi centrali di Simest. L’accordo ‘Filiere d’impatto’, che abbiamo già avviato con importanti campioni industriali italiani a livello globale, e che oggi firmiamo con Maire, rappresenta un passo significativo in questa direzione. Grazie a questa collaborazione, insieme a Maire, Simest aiuterà le numerose aziende della filiera a individuare e realizzare gli investimenti più strategici per rafforzare la loro competitività internazionale e sostenibile. Simest fornirà quindi il supporto finanziario necessario, affiancando tutte le imprese – in particolare le PMI, incluse quelle che ancora non esportano – nella scelta delle geografie internazionali più adatte alla loro crescita. Questo approccio renderà più accessibili i nostri strumenti per l’internazionalizzazione, realizzati in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti e sotto la regia del Ministero degli Esteri. Inoltre, attraverso iniziative come la Misura Africa – sviluppata con la Farnesina nell’ambito del Piano Mattei – sosterremo investimenti innovativi e sostenibili, promuovendo anche la formazione di manodopera qualificata africana. Un impegno concreto per lo sviluppo del business e per il rafforzamento delle relazioni con un continente dalle straordinarie prospettive di crescita.”

Plenitude avvia la costruzione di un nuovo impianto fotovoltaico da 90 Mw in Spagna

Plenitude ha avviato la costruzione di un nuovo impianto solare da 90 MW nella località di Fortuna, nella regione di Murcia, in Spagna. Alla cerimonia di inaugurazione dei lavori, che si è tenuta ieri, hanno partecipato anche rappresentanti del Governo, della Regione di Murcia e del Comune. Il nuovo impianto si svilupperà su un’area di circa 120 ettari e sarà collegato alla rete di distribuzione attraverso una linea sotterranea di 6 km a 30 kV e una sottostazione elettrica a 30/132 kV. L’installazione sarà dotata di circa 150.000 moduli bifacciali montati
su strutture a inseguimento solare, che si stima potranno garantire una produzione di oltre 185.000 MWh all’anno, contribuendo alla generazione di energia da fonti rinnovabili. L’impianto sarà realizzato da Negratin, una delle principali aziende spagnole che operano a livello globale nell’ambito dell’energia rinnovabile, in collaborazione con contrattisti locali ed importanti produttori internazionali. di tecnologia solare. Durante questa fase l’alimentazione di energia elettrica del cantiere e dei servizi ausiliari sarà completamente da fonti rinnovabile grazie a un sistema di generazione fotovoltaica con batterie di accumulo. “L’avvio della costruzione della centrale di La Flota conferma il nostro impegno nella transizione energetica in Spagna, promuovendo lo sviluppo di progetti rinnovabili che integrano innovazione e tecnologia con l’attenzione per il territorio. Il parco solare contribuirà alla decarbonizzazione del sistema energetico, generando anche benefici ambientali e socio-economici per la Regione di Murcia, in linea con la nostra strategia e il nostro piano di sviluppo nel Paese”, ha dichiarato Mariangiola Mollicone, Head of Renewables Western Europe e Managing Director Plenitude Renewables Spain.

Con questo nuovo progetto, Plenitude, infatti, rafforza il proprio impegno per la tutela della biodiversità e per il territorio. In particolare, nell’impianto di La Flota saranno attuate misure per promuovere la biodiversità e la conservazione delle specie autoctone, come l’installazione di bug hotel per gli insetti impollinatori e la collocazione di cassette per la nidificazione. La società gestirà anche un’area di oltre 160 ettari destinata alla conservazione dell’habitat dei rapaci e alla realizzazione di rifugi per rettili e piccoli anfibi. Inoltre, in aggiunta alla centrale solare di La Flota, l’azienda finanzierà la costruzione di impianti fotovoltaici sui tetti di tre edifici pubblici con una capacità di 200 kW. Plenitude, nella Regione di Murcia, ha già costruito e gestisce attualmente l’impianto solare di Cerrillares, nei comuni di Jumilla e Yecla, con una capacità installata di 50 MW. Questo progetto ha recentemente ricevuto il Certificato di Eccellenza in Sostenibilità dell’UNEF, un riconoscimento che sottolinea il lavoro dell’azienda e il suo impegno verso il raggiungimento dei più alti standard di integrazione sociale e ambientale e per lo sviluppo delle migliori pratiche di economia circolare. Plenitude, società controllata da Eni, possiede attualmente circa 950 MW di capacità installata nel settore fotovoltaico ed eolico in Spagna, con impianti situati nelle Regioni di Galizia, La Rioja, Catalogna, Castilla-La Mancha, Murcia e Castilla y León. Inoltre, la società ha avviato la costruzione di parchi solari per un totale di oltre 1.200 MW in Andalusia, Castilla y León ed Estremadura e sta sviluppando nuovi progetti attraverso diverse tecnologie rinnovabili per oltre 2 GW di capacità installata.

Imprese straniere: +140 mila in 10 anni, una su tre ha oltre un decennio

In un’Italia che negli ultimi dieci anni ha visto contrarsi il proprio tessuto imprenditoriale, le imprese a guida straniera vanno contro corrente e rafforzano le proprie radici. Oltre un terzo di queste, infatti, ha superato il traguardo dei 10 anni di attività, sostenendo la crescita di un movimento che alla fine del 2024 conta circa 670mila realtà: 140mila in più rispetto alla fine del 2014, pari ad una crescita percentuale superiore al 27% nel decennio. A rivelarlo sono i dati Unioncamere-InfoCamere aggiornati al 31 dicembre 2024, elaborati sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di commercio. Alla forte dinamica delle imprese a guida straniera ha fatto eco, nel periodo considerato, una riduzione del 5,6% delle imprese autoctone, passate dai 5,5 milioni del 2014 ai 5,2 milioni attuali. I numeri raccontano una storia di integrazione economica di successo con oltre 246mila imprese straniere che hanno dimostrato capacità di inserirsi nei territori, costruendo rapporti duraturi con le comunità locali e accreditandosi sul mercato. Il commercio si conferma il settore prediletto, con 92.604 imprese straniere ultradecennali (37,5% del totale). Le costruzioni seguono con 54.240 imprese (22%), mentre ristorazione e alloggio rappresentano l’8,3% del totale con 20.393 attività. Significativa anche la presenza nel manifatturiero (17.086 imprese) e nei servizi alle imprese (11.673). Particolarmente rilevante il contributo all’artigianato italiano: quasi il 30% delle imprese straniere di lunga data opera in questo comparto,
evidenziando un forte radicamento nelle tradizioni produttive locali. La mappa dell’imprenditoria straniera consolidata La Lombardia guida la classifica delle regioni con 44.069 imprese straniere di lungo corso (17,9%), seguita da Lazio (27.834) e Toscana (23.102). Completano la top five Campania (21.097) ed Emilia- Romagna (20.523), delineando una presenza distribuita che abbraccia Nord, Centro e Sud del Paese. Un dato che colpisce è la significativa presenza femminile: oltre 54.500 imprese straniere longeve sono guidate da donne (22,1%), confermando il ruolo cruciale dell’imprenditoria femminile straniera nell’economia italiana. Prendendo in esame le sole imprese individuali ultradecennali, l'analisi delle origini del titolare rivela una geografia variegata: Marocco (15,6%), Romania (10,5%) e Cina (9,3%) guidano la classifica dei paesi di provenienza, seguiti da Albania (7,1%), Bangladesh (5,7%), Svizzera (5,2%) e Senegal (4,8%). Questi dati evidenziano come le imprese straniere non rappresentino più un fenomeno transitorio, ma un elemento strutturale e dinamico della nostra economia. La loro capacità di consolidarsi e prosperare anche in periodi di contrazione generale dimostra un contributo fondamentale alla
diversificazione e alla resilienza del sistema imprenditoriale italiano.

Tpl: accordo sul contratto, aumenti medi di oltre 200 euro

E’ stata raggiunta al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’intesa che sblocca il rinnovo del contratto nazionale che interessa oltre 120mila autoferrotranvieri e viene revocato lo sciopero di bus, metro e tram indetto il 1 aprile da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. Ma contro questa ipotesi di rinnovo contrattuale i Cobas scioperano per l’intera giornata di venerdì 21 marzo (nel rispetto delle fasce di garanzia). L’accordo raggiunto con i sindacati, le associazioni datoriali Astra, Anav e Agens, conferma come «immediatamente esigibile» il contenuto delle due precedenti intese, quella dell’11 dicembre raggiunta tra le parti sociali, e quella del 18 dicembre siglata con il Governo . E’ prevista l’immediata erogazione di una somma una tantum di 500 euro e aumenti a regime tra i 220 e i 240 euro.

Art: Save avvia la consultazione degli utenti per la modifica dei diritti aeroportuali

La società Save, affidataria in concessione della gestione dell’aeroporto “Marco Polo” di Venezia Tessera, ha notificato l’apertura della procedura di consultazione degli utenti sulla proposta di aggiornamento del livello dei diritti aeroportuali, da applicarsi nel periodo tariffario 2024-2028, indicando di aver programmato l’avvio della procedura medesima per il giorno 21 marzo 2025. Lo ha comunicato l’Autorità di Regolazione dei trasporti.  Save ha presentato all’Art il documento di consultazione che sarà dalla stessa messo a disposizione degli utenti aeroportuali in lingua italiana ed inglese. Save provvederà pertanto a dare formale comunicazione agli utenti ed alle loro associazioni dell’apertura della consultazione, delle modalità di accesso al documento di consultazione che il gestore è tenuto a presentare a supporto della proposta di revisione dei diritti aeroportuali, nonché delle modalità con le quali gli utenti potranno chiedere chiarimenti e precisazioni. L’audizione pubblica è programmata per il giorno 22 aprile 2025. L’Art si riserva di partecipare alla suddetta audizione pubblica con propri rappresentanti.

Gruppo Hera: lavorare ogni giorno per salvaguardare l’acqua

Garantire la qualità dell’acqua nell’intero ciclo idrico, dalla distribuzione alla depurazione, attraverso reiterate e accurate analisi, assicurare, con opportuni interventi, efficienza e resilienza nella gestione del servizio per contrastare i cambiamenti climatici, promuovere la riduzione dei consumi verso l’utenza attraverso il sostegno all’utilizzo consapevole e, al proprio interno, tramite il riuso delle acque reflue trattate; sono molteplici gli aspetti della strategia che il Gruppo Hera, secondo operatore nazionale nel ciclo idrico, ha sviluppato per garantire quotidianamente un servizio di eccellenza su tutti i territori serviti, capace di superare le criticità legate a un contesto reso sempre più complesso dai mutamenti climatici. Un impegno che la multiutility affronta grazie a impianti dedicati, strumenti innovativi e a cospicui investimenti: il piano industriale al 2028 prevede la destinazione di 1,4 miliardi solo al ciclo idrico integrato, con l’obiettivo di raggiungere livelli di efficienza, sicurezza e qualità sempre maggiori, sviluppando azioni integrate per salvaguardare la qualità dell’acqua, potabile e depurata, e il rispetto dell’ambiente, garantendo una gestione sostenibile e resiliente. Oltre 7,5 milioni di mc d’acqua potabile risparmiati all’anno con il riuso dell’acqua depurata Tra le azioni mirate al risparmio e recupero dell’acqua, nelle attività della multiutility rientra il riuso dell’acqua in uscita dai depuratori delle acque reflue urbane che viene utilizzata per usi interni, come il lavaggio o il raffreddamento di impianti, oppure da aziende esterne virtuose, ad esempio per raffreddamenti di macchinari, lavaggi di piazzali o di automezzi risparmiando, così, risorsa potabile. Complessivamente l’attività di riuso in ottica circolare permette di risparmiare, a livello di Gruppo, oltre 7,5 milioni di mc di acqua potabile all’anno (tendenza in crescita), pari al consumo annuale di circa 150.000 persone. Sempre nell’ottica del risparmio di risorsa, in molte sedi della multiutility, lo ricordiamo, sono stati potenziati la raccolta e il recupero di acque piovane, da riutilizzare negli scarichi. L’avvicendarsi di situazioni di siccità e alluvioni, dovuto ai cambiamenti climatici, rende necessario attuare iniziative per incrementare l’efficienza del sistema anche in caso di emergenze e aumentarne il livello di resilienza. Occorre pianificare interventi strategici su tutti i territori gestiti per presidiare la disponibilità di risorse idriche, il drenaggio urbano e le necessità infrastrutturali. Per far fronte al rischio siccità, ad esempio, rivestono notevole importanza, oltre agli interventi gestionali, quelli di interconnessione degli acquedotti sulle aree gestite, in particolare sulle più vulnerabili, come l’Appennino, per garantire la continuità del servizio. Allo stesso modo la resilienza del sistema di fognatura e depurazione è un aspetto fondamentale per garantire la sostenibilità e l’efficienza nella gestione del Servizio Idrico Integrato, soprattutto difronte alla rapida evoluzione dello scenario climatico, che presenta una maggiore frequenza di eventi meteo estremi. Il Gruppo Hera opera in stretto coordinamento con tutti gli enti coinvolti nella gestione a livello territoriale: Autorità di Bacino, Regioni, consorzi di bonifica, gestori del servizio idrico integrato, Comuni. La consapevolezza è alla base di un uso corretto della risorsa idrica. Per Hera fondamentale è la collaborazione di tutti i cittadini e per questo da sempre si rivolge a loro con azioni di informazione capillare, che vanno dalla qualità dell’acqua distribuita in ogni comune, con dati aggiornati e pubblicati con trasparenza in bolletta, a strumenti gratuiti utili al contenimento dei consumi domestici. La multiutility, infatti, ha creato, prima in Italia, “il diario dei consumi”, grazie al quale i clienti possono verificare i propri consumi e agire di conseguenza sui propri comportamenti, ottenendo maggior risparmio in bolletta e un impatto positivo sull’ambiente.

Federacciai: a febbraio la produzione di acciaio in lieve flessione annua -0,8%

Nel mese di febbraio la produzione nazionale di acciaio, pari a 1,8 Milioni di tonnellate (M.t.), ha segnato una lieve discesa (-0,8%) nel confronto annuo, dopo il segnale di ripresa mostrato a gennaio. Nei primi due mesi dell’anno, i volumi produttivi, attestati a 3,5 M.t., hanno cumulato una crescita dell’1,2% sullo stesso periodo del 2024. Le due famiglie di laminati a caldo nell’ultimo mese mostrano andamenti differenziati: lunghi in contrazione e piani in crescita. Nel dettaglio, la produzione di lunghi è diminuita del 6,0% su febbraio 2024, flessione che segue il +2,6% di gennaio, fermandosi a 1,1 M.t. L’output dei piani, con 785 mila t., ha registrato un aumento del 14,3% su base
annua, recuperando solo in parte la frenata dello stesso mese del 2024. Dall’inizio dell’anno i due comparti hanno consolidato nel caso dei lunghi una riduzione del 2,3% per un totale di 1,9 M.t., mentre per i piani un aumento del 6,1% attestandosi a 1,6 M.t

Rete Irene  fa il punto sulla Direttiva Epbd nel webinar “Case Green: il futuro passa dalla conoscenza”

Si è concluso con successo il webinar “Case Green: il futuro passa dalla conoscenza della Direttiva EPBD” organizzato da Rete Irene, network di Imprese specializzate nel Rinnovamento Energetico Negli Edifici. L’evento online ha visto una nutrita partecipazione di tecnici e professionisti del settore della riqualificazione energetica, desiderosi di approfondire le implicazioni e le opportunità offerte dalla nuova Direttiva Europea sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (EPBD). Il webinar ha rappresentato un importante momento di aggiornamento e confronto per la filiera della riqualificazione energetica, confermando la volontà di Rete Irene di investire in attività informative e formative per supportare i professionisti e rispondere alle esigenze del mercato. L’obiettivo è quello di promuovere un approccio qualificato e innovativo, capace di ristabilire un rapporto di fiducia con il committente e di affrontare le sfide poste dalla Direttiva EPBD. A tal fine, è stato presentato il documento “10+2 false credenze sulla direttiva EPBD”, ideato ed elaborato da Rete Irene con l’obiettivo di sfatare le convinzioni distorte relative alla EPBD. Il documento è patrocinato da Altroconsumo con Horis, un progetto (n. 101120497) cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Life; e da Legambiente con la campagna #perunsaltodiclasse. “È necessario affrontare con concretezza il tema della Direttiva EPBD, spesso percepito con timore. In realtà, approfondendo i suoi contenuti, emerge uno scenario più vicino alle esigenze delle famiglie e rispettoso degli equilibri economici. È fondamentale adottare una nuova visione strategica, supportata da strumenti finanziari adeguati, per accompagnare i cittadini in un percorso di riqualificazione programmato e intelligente nel tempo”, ha dichiarato Manuel Castoldi, Presidente di Rete Irene. “Nelle assemblee condominiali emerge chiaramente la necessità di superare la fase di incertezza legata alle stagioni passate e di costruire un nuovo percorso di rinnovamento degli edifici. Perciò, al rimpianto di non aver sfruttato un’occasione irripetibile deve sostituirsi la convinzione di poter fare ancora meglio, ottenendo risultati persino superiori grazie a un approccio più strutturato e consapevole. La strada è impegnativa e la filiera deve farsi trovare pronta: per questo invitiamo i professionisti a unirsi a noi in un percorso di informazione e formazione verso l’utente finale.”

Durante i lavori è stato offerto un quadro completo e aggiornato sulla Direttiva EPBD, affrontando tematiche cruciali per il futuro del settore. Esperti di rilievo hanno condiviso le proprie competenze e visioni, fornendo ai partecipanti gli strumenti necessari per comprendere, spiegare ed operare in modo qualificato nel nuovo scenario normativo: in questo senso è stato utile il contributo di Carlo Castoldi, che ha presentato una sintesi dei passaggi chiave del documento e fornito risposte utili per relazionarsi efficacemente con i clienti sui benefici della riqualificazione energetica, oltre a quello di Manuel Castoldi e di Mario Tramontin, che hanno fatto il punto sulle soluzioni innovative e sugli strumenti finanziari attualmente disponibili per massimizzare le prestazioni degli interventi e il rapporto costi/benefici.

Spazio anche al tema della sicurezza nei programmi di efficientamento energetico, grazie all’Ing. Andrea Barocci, Presidente di ISI Ingegneria Sismica Italiana, e alla presentazione concreta degli interventi di riqualificazione attraverso le case history portate da Alberto Perron Cabus e da Matteo Guiglia, oltre che da Pier Alberto Ferrè. Un momento significativo è stato l’intervento di Valeria Erba, Presidente di ANIT, che ha presentato “Un Patrimonio da Salvare”, un documento condiviso e programmatico firmato da 30 tra i principali operatori ed enti associativi della filiera del rinnovamento degli edifici, dei consumatori e della tutela ambientale. Un documento nato con l’obiettivo di aprire un confronto costruttivo con le istituzioni per promuovere una politica strutturata ed efficace sulla riqualificazione edilizia, per la tutela del bene casa dal punto di vista di risparmio energetico e sicurezza antisismica.

Nuove acquisizioni per Bureau Veritas, si consolida nel settore delle infrastrutture e costruzioni

Bureau Veritas, leader globale nel settore Testing, Inspection e Certification (TIC), compie un decisivo passo in avanti rafforzando il suo posizionamento nel mercato strategico delle costruzioni e infrastrutture. È stata infatti oggi finalizzata l’acquisizione di Contec AQS e delle sue due controllate Exenet e PMPI. L’acquisizione riflette la strategia di Bureau Veritas LEAP | 28 volta a ribadire la leadership nel mercato Italiano delle costruzioni e infrastrutture e dei servizi correlati negli ambiti salute, sicurezza e ambiente. L’ acquisizione rappresenta la tappa conclusiva di un progressivo avvicinamento delle società, grazie a numerose proficue collaborazioni tra i rispettivi team coinvolti in progetti di successo. Contec AQS, Exenet e PMPI sono aziende italiane e vantano una lunga esperienza nei servizi all’avanguardia e nella consulenza tecnica nel settore Building & Infrastructure, con una ampia copertura e forte expertise nei servizi a valore aggiunto in ambito salute, sicurezza e ambiente; Contec AQS, Exenet e PMPI operano per conto di autorità pubbliche, di società concessionarie che gestiscono infrastrutture, di società a partecipazione pubblica e di aziende manifatturiere private. Impiegano circa 190 esperti altamente qualificati, con un fatturato 2024 oltre i 30 milioni di euro. Bureau Veritas svolge un ruolo determinante assolvendo al compito di rendere le costruzioni e le infrastrutture più sicure, sostenibili e resilienti nel tempo, offrendo una gamma completa di soluzioni che coprono l’intero ciclo di vita delle strutture. Con questa acquisizione, il gruppo Bureau Veritas consolida il posizionamento tra le principali società di ingegneria in Italia, grazie anche a una crescita del 25% della Divisione Building & Infrastructure nel 2024. Allo stesso tempo scala la classifica dei principali player nella consulenza HSE. Per Contec AQS, insieme alle sue affiliate Exenet e PMPI, è il meritato riconoscimento di una reputazione costruita dalla sua costituzione nel 2008. L’ingresso nel gruppo internazionale Bureau Veritas permette di beneficiare della copertura internazionale del gruppo e del suo esteso portfolio clienti. “Questa acquisizione – è il commento di Ettore Pollicardo, Responsabile Centro Sud Est Europa e Diego D’Amato, Responsabile del Distretto Italia, Svizzera e Mediterraneo del Gruppo Bureau Veritas – è la risposta al bisogno espresso dal mercato di un forte operatore internazionale nel mondo delle costruzioni e infrastrutture in Europa. Riconoscendo la solidità del gruppo in Italia, abbiamo deciso di investire in una realtà italiana ben radicata e promettente, accelerando il processo di crescita già in atto. Questa acquisizione conferma la volontà del gruppo di investire sull’economia italiana e sulle sue eccellenze nell’ingegneria delle costruzioni e infrastrutture”.

 

 

 

M.C.C.

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