La giornata

Pechino conferma: giovedì vertice con la Ue. USA: conta la qualità accordi

  • Fs, completato lo scavo della galleria Casalnuovo sulla linea Av/Ac Napoli-Bari
  • Regionali: vertice del centrodestra “costruttivo”
  • Aree interne, il Pd presenta una proposta di legge per il rilancio, 6 miliardi dal fondo per il Ponte sullo Stretto
  • Sostenibilità, Consob: cresce l’impegno delle imprese sugli obiettivi Esg, stakeholder sempre più coinvolti

21 Lug 2025

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La Cina ha confermato ieri che i leader dell’Unione Europea visiteranno il Paese giovedi’ per un vertice, in un momento in cui i due partner commerciali stanno cercando di appianare una serie di divergenze. Le relazioni bilaterali sono afflitte da una serie di questioni, dai sovrapprezzi europei sui veicoli elettrici cinesi alle restrizioni che alcune aziende dell’Ue ritengono di dover affrontare in Cina. La stretta partnership economica e diplomatica tra Cina e Russia e’ vista con sospetto anche da alcune capitali dell’Ue, che accusano Pechino di sostenere indirettamente lo sforzo bellico russo in Ucraina. E’ in questo contesto di tensione che giovedi’ si terra’ a Pechino un vertice per celebrare i 50 anni di relazioni diplomatiche tra la Cina e la Comunita’ europea, in seguito Ue. Il Ministero degli Esteri cinese ha confermato che il Presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e il Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si recheranno in Cina giovedì.

Sull’altra sponda dell’Atlantico, il segretario al Tesoro Usa  Scott Bessent fa sapere che “le interlocuzioni con i nostri partner commerciali stanno proseguendo, quello che è importante è la qualità degli accordi, non la loro tempistica”. “Non c’è bisogno di correre”, ha aggiunto ricordando che “non abbiamo intenzione di affrettarci per il gusto di fare accordi”.  “Abbiamo un gigantesco deficit commerciale con l’Unione Europea. Il livello di tariffe che abbiamo deciso sui loro beni incide maggiormente su di loro, quindi immagino che ora vogliano negoziare più velocemente. Inizialmente erano molto lenti, ora si stanno impegnando di più”. Lo ha detto il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, intervistato dalla Cnbc.

Regionali: vertice del centrodestra “costruttivo”

“Si è svolta questa sera, in un clima di grande cordialità, una riunione tra i leader del centrodestra: Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi. Nel corso dell’incontro si è iniziato a ragionare in modo costruttivo sui candidati alle prossime elezioni regionali, con l’obiettivo condiviso di individuare figure autorevoli e vincenti, capaci di rappresentare al meglio i territori e le istanze dei cittadini. Il centrodestra si conferma compatto e determinato a proseguire il lavoro comune. I leader torneranno a incontrarsi la prossima settimana per proseguire il confronto”. Questa la nota congiunta diffusa in serata ieri dal centrodestra.

Fs, completato lo scavo della galleria Casalnuovo sulla linea Av/Ac Napoli-Bari

La nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità Napoli – Bari compie un altro importante passo in avanti. È stato completato lo scavo della galleria Casalnuovo sul lotto Napoli – Cancello, la prima in Italia ad essere realizzata mediante l’utilizzo dello scavo iperbarico, tecnica innovativa che prevede l’utilizzo di aria compressa per mantenere l’acqua di falda fuori dalle aree di lavoro ed effettuare le operazioni di scavo in condizioni asciutte. I lavori sul lotto Napoli – Cancello sono stati affidati da Rete Ferroviaria Italiana sotto la Direzione Lavori di Italferr, (entrambe società del Gruppo FS Italiane) al Consorzio NACAV guidato da Webuild, con un investimento economico complessivo di circa 500 milioni di euro. Lunga circa 650 metri, la galleria Casalnuovo è stata scavata 24 ore su 24, sette giorni su sette, attraversando un’area densamente urbanizzata. Lo scavo in modalità iperbarica ha assicurato vantaggi anche dal punto di vista ambientale, evitando di mettere in contatto la falda con miscele cementizie e additivi chimici. Anche tutti i mezzi impiegati sono stati a trazione elettrica, a zero emissioni. Per poter effettuare i lavori, la galleria è stata isolata ermeticamente e suddivisa in compartimenti stagni e l’accesso degli operai durante le lavorazioni è avvenuto attraverso una camera di compensazione dove la pressione veniva aumentata gradualmente per permettere l’adattamento al contesto iperbarico. Sono stati previsti specifici protocolli sanitari, procedure e sistemi di monitoraggio che hanno consentito di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori durante lo scavo. Sul lotto Napoli – Cancello prosegue, inoltre, la posa dei binari in direzione Napoli iniziata lo scorso febbraio; attualmente sono stati collocati oltre 10 km di binari e il completamento di questa attività è previsto entro la fine dell’estate. L’attivazione della tratta Napoli – Cancello nei primi mesi del 2026 permetterà ai treni AV/AC Napoli – Bari di raggiungere la stazione di Napoli Afragola che diventerà a regime un hub strategico per il collegamento tra Nord e Sud e tra il sistema di trasporti regionale e nazionale. Entreranno, inoltre, in funzione anche le nuove stazioni di Acerra e Casalnuovo, consentendo quindi di incrementare l’accessibilità al sistema ad alta velocità per un vasto territorio dell’area metropolitana di Napoli compreso tra le città di Casoria, Casalnuovo, Afragola, Caivano e Acerra. In totale, la futura linea dell’alta velocità tra Napoli e Bari avrà una lunghezza di 145 km di nuova ferrovia, con 15 nuove gallerie e 25 viadotti e servirà 20 tra stazioni e fermate lungo il tracciato. L’itinerario AV/AC Napoli – Bari è parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia – Mediterraneo ed è finanziato anche con fondi PNRR. Con l’attivazione della tratta Cancello – Frasso, prevista entro la fine del 2025, sarà possibile viaggiare direttamente da Bari a Napoli in 2h 40’; al completamento dell’intera opera sarà possibile spostarsi da Bari a Napoli in due ore, fino a Roma in tre ore e da Lecce e Taranto verso la Capitale in quattro ore.

 

Aree interne, il Pd presenta una proposta di legge per il rilancio, 6 miliardi dal fondo per il Ponte sullo Stretto

“Le aree interne dell’Italia non sono periferie dimenticate: sono il cuore vivo e spesso ignorato del nostro Paese. Sono terre ricche di bellezza, storia, saperi e relazioni. Ma sono anche luoghi feriti dalla disattenzione del governo, da tagli, da mancate risposte e dalla totale assenza di una strategia di crescita e sviluppo”. A dichiararlo è la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, annunciando la presentazione alla Camera della proposta di legge per il rilancio e la valorizzazione delle aree interne per un investimento pari a 6 miliardi di euro. “Con la nostra proposta di legge vogliamo rimettere al centro una visione alternativa che sia in grado di combattere lo spopolamento e affermare il diritto a restare. Troppe ragazze e ragazzi sono costretti ogni anno ad andarsene, a lasciare i luoghi in cui sono cresciuti perché lì non trovano possibilità di futuro. A loro vogliamo offrire un’alternativa concreta”, ha detto  il responsabile coesione, sud e aree interne del Pd, Marco Sarracino. La proposta di legge – a cui ha lavorato anche il responsabile del dipartimento aree interne del Pd, Marco Niccolai – introduce misure strutturali per rivitalizzare questi territori: benefici fiscali per le imprese che investono nelle aree interne; agevolazioni per l’acquisto della prima casa e per favorire lo smart working; incentivi per il personale scolastico e sanitario per garantire servizi di qualità; un piano straordinario di investimenti pubblici per infrastrutture, mobilità e servizi essenziali. Le coperture per sostenere questi investimenti sono ricavate prevalentemente da un diverso utilizzo del fondo per il Ponte sullo stretto di Messina: “Un’opera inutile che sottrae sviluppo, diritti e futuro”. “La nostra proposta di legge non resterà chiusa nei cassetti del Parlamento – hanno concluso Schlein e Sarracino – la porteremo in ogni regione, in ogni valle, in ogni borgo e ne chiediamo una rapida calendarizzazione. Perché crediamo che il rilancio delle aree interne sia una sfida nazionale, non locale: una battaglia per l’equità territoriale, ma anche per un’Italia più giusta, più coesa, più sostenibile”.

Sostenibilità, Consob: cresce l’impegno delle imprese sugli obiettivi Esg, stakeholder sempre più coinvolti

Cresce l’impegno delle società italiane verso la trasparenza e l’integrazione dei temi di sostenibilità nella propria governance e nella definizione delle strategie aziendali. Stakeholder sempre più coinvolti nell’analisi dei temi Esg (Environmental, Social and Governance). Graduale evoluzione anche dell’informativa finanziaria volta a includere gli impatti del cambiamento climatico. Questi alcuni dei principali risultati del settimo Rapporto Consob sulla rendicontazione non finanziaria delle società quotate italiane pubblicato oggi, le cui evidenze verranno presentate con un webinar nella seconda metà del mese di settembre.
Nel 2024 150 società con azioni ordinarie quotate su Euronext Milan (Exm) hanno pubblicato una dichiarazione non finanziaria o Dnf (di cui 6 in forma volontaria), rappresentando il 72% del totale alla fine del 2023 (97% in termini di capitalizzazione complessiva di mercato). Tutte le società hanno svolto un’analisi per individuare le tematiche rilevanti riportate nella Dnf (analisi di materialità). Il coinvolgimento degli stakeholder è aumentato, con il 73% delle società che ha considerato il loro punto di vista, rispetto al 70% nel 2023 e al 66% nel 2022. Il Consiglio di amministrazione è stato coinvolto a valle del processo di analisi di materialità nel 72% dei casi, segnando un aumento di oltre 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente e raggiungendo il massimo dal 2019 (primo anno di rilevazione). Il 27% delle società ha riportato connessioni tra la lista dei temi rilevanti e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Sdg), con particolare attenzione agli obiettivi n. 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica) e n. 13 (Agire per il clima).
Il Rapporto evidenzia anche che circa l’81% delle società ha fornito informazioni sui propri obiettivi di sostenibilità e il 27% ha citato obiettivi legati alla transizione climatica. Inoltre, l’82% delle società che hanno pubblicato la Dnf ha istituito un comitato di sostenibilità (vs. 75% nel 2023 e 70% nel 2022), evidenziando una crescente rilevanza dei temi Esg nelle discussioni in seno al board. Questa evidenza si accompagna ad un aumento dei riferimenti ai temi Esg e agli Sdg nei Piani strategici, rilevato negli abstract pubblicati da 67 società. Con riguardo alle politiche in materia di remunerazione, nel 2024 le società con azioni ordinarie quotate su Exm che hanno integrato fattori non finanziari nei compensi variabili degli amministratori delegati sono state 151 (in crescita rispetto alle 137 rilevate nel 2023), con una quota della remunerazione variabile legata ai fattori Esg in media pari al18,8% per la remunerazione di breve periodo e al 20,6% per quella di lungo periodo. In un Addendum del Rapporto sono esaminate, per la prima volta, le informazioni sul clima contenute nei bilanci pubblicati nel 2024 dalle società del Ftse Mib. L’analisi mostra un progressivo adeguamento dell’informativa finanziaria per riflettere gli effetti del cambiamento climatico, pur evidenziando aree di miglioramento.

Agsm Aim, avanti con il nuovo piano: acquisisce 22 impianti fotovoltaici per 85 Mwp

Il Gruppo Agsm  Aim acquisisce, tramite la propria società controllata Agsm Aim Power, 22 impianti fotovoltaici distribuiti in varie regioni italiane e incrementa la potenza complessiva dei propri asset energetici di oltre 85 MWp. L’acquisizione rappresenta la prima operazione straordinaria di M&A dalla nascita del Gruppo Agsm Aim avvenuta nel 2021 e il primo passo nell’attuazione del nuovo piano industriale 2025-2030 presentato nelle scorse settimane, che prevede 508 milioni di euro di investimenti in impianti di produzione da fonti rinnovabili. L’investimento è strategico per la crescita del Gruppo e darà un importante contributo allo sviluppo di un sistema energetico più pulito, diffuso e sostenibile. Grazie a questa acquisizione, entro il prossimo triennio la potenza installata da fonti rinnovabili passerà da 45% a 56% del totale degli impianti di Agsm Aim. Infatti, con il piano industriale 2025-2030, Agsm Aim punta ad accrescere significativamente la potenza installata del proprio parco impianti, passando dagli attuali 348 MW a 710 MW entro il 2030, con una forte accelerazione sul solare, la cui quota salirà dal 5% al 33% del totale, superando le fonti eolica e idroelettrica. I nuovi impianti, acquisiti dalla società rodigina Aiem Green, player attivo nel settore fotovoltaico e da Blu Holding Srl – includono sia parchi già in costruzione sia progetti pronti a partire in Veneto, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio e Campania. Il portafoglio comprende impianti a terra, soluzioni agrifotovoltaiche avanzate e impianti pensati per le Comunità Energetiche Rinnovabili. La produzione annua attesa stimata è di oltre 137.000 MWh di energia, in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 50.000 famiglie, evitando l’immissione in atmosfera di circa 32.000 tonnellate di CO2e ogni anno. “L’acquisizione segna l’avvio concreto del Piano Industriale e conferma la visione di lungo periodo con cui il Gruppo AGSM AIM guarda alle sfide della transizione energetica. Sviluppare nuovi impianti da fonti rinnovabili significa non solo rafforzare la nostra capacità produttiva, ma contribuire attivamente alla costruzione di un modello energetico più sostenibile, a beneficio sia delle persone che abitano nei nostri territori storici sia dell’intero sistema Paese”, ha commentato Federico Testa, presidente di AGSM AIM. “Questa operazione segna l’inizio di un percorso ambizioso che punta a trasformare profondamente il nostro mix energetico. L’acquisizione di questi impianti fotovoltaici ci consente di accelerare da subito verso uno degli obiettivi chiave del Piano Industriale: raggiungere entro il 2030 il 70% di potenza elettrica installata da fonti rinnovabili, superando la media nazionale attesa del 68% e migliorando sensibilmente l’attuale punto di partenza del 45%. È il segnale concreto che stiamo trasformando la visione strategica in azione, rafforzando il nostro ruolo di attore nazionale nella transizione energetica e ambientale”, ha dichiarato Alessandro Russo, consigliere delegato di AGSM AIM.

Redo: nessuna rinuncia al business Studentati. Al via il nuovo polo Near per la rigenerazione urbana

Redo non è nè indagata nè perquisita nè ha rinunciato alla sua linea business Studentati. A precisarlo è stata la società in riferimento a notizie di stampa circolare ieri. Redo, si puntualizza, ha rinunciato per il momento ai finanziamenti del Pnrr per mancanza dei titoli abilitativi necessari per rispettare le scadenze di agosto 2025. Redo Sgr, intanto, è protagonista di un’importante operazione con NEAR, il nuovo polo italiano che prende ufficialmente il via,interamente dedicato alla rigenerazione urbana e al living, nato dall’integrazione delle esperienze e delle competenze di Redo Sgr Società benefit e di EuroMilano. Con un approccio integrato allo sviluppo immobiliare complesso, NEAR punta a espandere il proprio modello di rigenerazione urbana nell’area metropolitana milanese e in altri mercati strategici italiani. Grazie alla complementarità delle competenze e all’expertise operativa, il gruppo offrirà soluzioni d’eccellenza in ambiti come il Build-to-Sell (BTS), Build-to-Rent (BTR), l’affordable housing e il Purpose-Built Student Accommodation (PBSA). La nascita di NEAR rappresenta il consolidamento di un polo italiano che integra finanza impact, rigenerazione urbana e sviluppo immobiliare sostenibile, mettendo a sistema: competenze finanziarie e gestionali mature e riconosciute, track record pluridecennale nei progetti di riqualificazione urbana, forte vocazione sociale e ambientale a beneficio delle comunità, delle amministrazioni pubbliche, del sistema economico e degli investitori.mCon NEAR nasce un operatore “best-in-class” in ambito ESG, pronto a rispondere alle esigenze degli investitori e delle comunità urbane del futuro: opererà come Società Benefit e sarà certificato B Corp a livello di gruppo. Un soggetto in grado di porsi come partner dimriferimento per enti pubblici, istituzioni finanziarie e imprese del real estate impegnate nella trasformazione responsabile e sostenibile delle città italiane. Sì è concluso a giugno il percorso che ha portato all’ingresso dei nuovi soci in Redo sgr, il cui capitale è oggi detenuto da un parterre di primari investitori istituzionali: Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, Fondazione Monte di Lombardia, Cassa Forense, Kryalos Sgr e dalla Cooperativa LUM che hanno presentato formale istanza di riorganizzazione presso Banca d’Italia per il completamento della ristrutturazione societaria a seguito della quale i soci parteciperanno al capitale della Holding del Gruppo NEAR, cui faranno riferimento le due principali società operative che assumeranno la nuova corporate identity: Redo SGR diventerà NEAR SGR, per le attività di fund management, investment e asset management con una forte specializzazione nei progetti di rigenerazione urbana e nel living. EuroMilano diventerà NEAR RES, concentrandosi sui servizi di real estate a valore aggiunto, sviluppo e gestione di iniziative immobiliari innovative.

 

Mediocredito Centrale sostiene il progetto fotovoltaico delle Fondazioni Camplus e Ceur

Mediocredito Centrale (MCC) ha finanziato il progetto della Fondazione Camplus e della Fondazione Ceur che prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 4,61 megawatt nel comune di Petilia Policastro, in provincia di Crotone. L’energia prodotta sarà utilizzata per alimentare a distanza dieci residenze universitarie gestite dalle due Fondazioni, mentre il surplus verrà venduto sul mercato. L’iniziativa rappresenta la prima operazione di project financing con copertura del Fondo di garanzia per le PMI e si avvale della provvista messa a disposizione dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) per i progetti green. Il finanziamento, pari a 3,5 milioni di euro (di cui 3,1 milioni della durata di 13 anni con garanzia del Fondo all’80%), è stato erogato da MCC alla Elios Sei, società veicolo appositamente acquistata, in misura paritetica, dalle due Fondazioni per la realizzazione dell’investimento. Elios Sei è titolare del diritto di superficie, delle autorizzazioni e del progetto per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico che verrà realizzato in collaborazione con il general contractor Innovatec Energy. Le operazioni di acquisto e vendita dell’energia prodotta dall’impianto saranno gestite dalla società Frisbi Srl, azienda specializzata nella fornitura di energia verde. Fondata nel 1991 su iniziativa di docenti universitari, imprenditori e professionisti, la Fondazione CEUR (Centro Europeo Università e Ricerca) è oggi la più grande realtà in Italia con 11 collegi di merito riconosciuti e accreditati presso il Ministero dell’Università e della Ricerca; oltre all’ospitalità, promuove percorsi di formazione rivolti agli studenti universitari utili ad integrare in una chiave esperienziale il percorso di studi. Nel 2021, i soci fondatori della Fondazione CEUR, insieme alla Società Cooperativa Nuovo Mondo, hanno costituito la Fondazione Camplus, che oggi gestisce 29 residenze universitarie e si occupa della gestione di nuove strutture abitative dedicate agli studenti in una ottica flessibile e diversificata con una particolare attenzione agli studenti esteri. “Questa operazione ha il merito di coniugare innovazione finanziaria e impatto sociale. Partendo dal Mezzogiorno, area del Paese in cui, come previsto dalla nostra mission, concentriamo gran parte della nostra operatività, il progetto garantirà energia pulita a dieci residenze universitarie in Italia”, ha spiegato Piero Ferettini, Responsabile Commerciale di Mediocredito Centrale. “Inoltre, siamo particolarmente orgogliosi perché l’iniziativa può vantare un importante primato: è il primo caso di project financing a beneficiare dell’intervento del Fondo di garanzia per le PMI”. “Camplus, insieme alle sue due Fondazioni, ha avviato un percorso consapevole e ambizioso verso la sostenibilità. Un lavoro che ci porterà a un rating ESG e all’elaborazione di un bilancio di sostenibilità su tutte le nostre attività. Un impegno che con l’iniziativa di oggi segna un passo importante verso l’energia rinnovabile grazie a un investimento rilevante e a una operazione unica nel panorama italiano e che punta a garantire un uso consapevole delle risorse prediligendo l’energia green. Siamo molto contenti di farlo con un partner affidabile e leader nel settore come Mediocredito Centrale” ha dichiarato Maurizio Carvelli- Founder and ceo Camplus.

Alleanza tra Edison Energia e Bnp Paribas per il fotovoltaico e l’efficienza energetica nelle pmi

Edison Energia, società del Gruppo Edison attiva nella vendita di energia elettrica e gas a famiglie, imprese e servizi a valore aggiunto al segmento retail, annuncia una partnership con BNP Paribas Leasing Solutions, collaborazione che mira a sostenere le PMI (Piccole e Medie Imprese) italiane nel percorso di transizione energetica. Grazie al nuovo accordo, attraverso l’offerta My Sun Business di Edison Energia le PMI Italiane potranno infatti attivare soluzioni di leasing e noleggio operativo per l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 200 kW, sistemi di power quality ed infrastrutture di ricarica contribuendo in modo decisivo alla decarbonizzazione del nostro Paese. All’interno del panorama italiano gli impianti fotovoltaici fino a 200 kW costituiscono il 75% degli impianti installati nel settore industriale e la quasi totalità di quelli nel terziario e, in quest’ultimo, rappresentano oltre la metà della capacità installata[2].

L’offerta My Sun Business prevede la progettazione, installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici fino a 200 kW abbinati a sistemi di accumulo e prodotti di power quality per l’efficienza energetica. L’installazione dei prodotti è garantita su tutto il territorio italiano grazie alla rete capillare di installatori qualificati di Edison Energia. Inoltre, l’offerta comprende un servizio di consulenza per aiutare i clienti ad intercettare incentivi regionali e nazionali, come quelli del Piano Transizione 5.0. “Con questa partnership vogliamo dare un’accelerazione concreta al processo di transizione energetica del tessuto produttivo italiano. La collaborazione con BNP Paribas Leasing Solutions ci consente di rafforzare la nostra offerta con un servizio ad alto valore aggiunto”, afferma Massimo Quaglini, amministratore delegato di Edison Energia “La nostra rete di installatori è il nostro punto di forza: uniamo competenza, tecnologia e vicinanza alle imprese per rendere più semplice e accessibile il passaggio a un modello energetico più sostenibile”.

Covivio torna in utile nel primo semestre con 341,1 milioni di euro

Covivio, gruppo francese dell’immobiliare con attivita’ anche in Italia, ha chiuso il primo semestre con risultati in miglioramento, rivedendo così al rialzo  l’outlook per l’intero anno (l’obiettivo di risultato netto ricorrente 2025 e’ innalzato del 4%, a circa 515 milioni di euro, pari a una crescita dell’8% sul 2024, +4% per azione). Nei sei mesi a giugno, il risultato netto contabile è stato positivo per 341,4 milioni di euro (contro un rosso di 8,4 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso), il risultato netto ricorrente (Epra earnings rettificato, di particolare rilevanza per i gruppi immobiliari) è aumentato del 14% a 263,2 milioni (+6% il dato per azione a 2,38 euro) e i ricavi sono saliti dell’8,9% (+4,9% a perimetro costante) a 527,2 milioni, con un tasso di occupancy del 97,3%. In salute gli indici di leva finanziaria: Ltv (loan-to-value) al 39,8% malgrado il pagamento integrale del dividendo nel semestre (rispetto al 38,9% di fine 2024) e rapporto debito netto/Ebitda pari a 10,7 volte (da 11,4 volte). Inoltre, in Europa e’ stata registrata una crescita dell’11% dei volumi di investimento e, per quanto riguarda gli immobili a uso ufficio, si e’ vista una stabilizzazione del take-up con prospettive di un equilibrio tra domanda e offerta piu’ favorevole. “Queste performance consentono a Covivio di affrontare il secondo semestre con ambizioni di crescita ancora piu’ elevate e di alzare l’obiettivo di risultato ricorrente per il 2025”, ha detto Christophe Kullmann, amministratore delegato di Covivio.

Fhp Group firma l’accordo per l’acquisizione del terminal portuale ‘BuT’ a Savona

Fhp Group – leader italiano nella logistica portuale e ferroviaria delle merci rinfuse, che fa riferimento al maggiore gestore italiano di fondi infrastrutturali F2ì SGR – ha firmato un accordo preliminare per l’acquisizione nel porto di Savona dell’80% del terminal But, suo nono terminal portuale in Italia, il primo in Liguria. L’accordo sottoscritto prevede di acquisire la maggioranza della società BuT – attiva nella logistica nel settore delle rinfuse bianche e grigie (fertilizzanti, minerali di ferro, carbonato di sodio, rinfuse a destinazione agricola e industriale) – che vanta una esperienza pluridecennale nelle merci prevalentemente destinate ai mercati del Nord e Nord-Ovest della Penisola. Il terminal di Savona si aggiungerà agli 8 gestiti da FHP nei porti di Carrara, Livorno, Monfalcone, Marghera e Chioggia e ai 4 terminal terrestri (Fiorenzuola d’Arda, Incoronata, Piedimonte San Germano e Villa Selva) già operati per le attività intermodali ferroviarie del Gruppo. FHP ogni anno movimenta circa 10 milioni di tonnellate di merci nei propri porti e, con una flotta composta da 40 locomotori e 1.240 carri ferroviari, percorre in Europa oltre 6 milioni di km via ferrovia. Il closing dell’operazione è previsto per la fine di ottobre al termine della procedura di Golden Power e delle autorizzazioni di competenza dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale.

 

Aeroporti, nuovo nome per lo scalo di Salerno, include anche il Cilento

“Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi e del Cilento”: è questa da ieri la nuova denominazione dell’aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi. Si tratta, spiegano l’Enac e la Gesac, la società di gestione aeroportuale, di “una scelta fortemente simbolica e strategica, che punta a valorizzare un territorio di straordinaria bellezza paesaggistica e culturale”. Ad un anno dai primi voli di linea, avviati lo scorso 11 luglio, la cerimonia di ufficializzazione della nuova denominazione, svoltasi ieri, ha rappresentato l’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti e analizzare le prospettive di sviluppo e le sfide attese. Positivo il bilancio del primo anno di attività, che si è chiuso con 370mila passeggeri, segnando la nascita del sistema aeroportuale campano gestito da un unico soggetto in una logica di sistema integrato e complementare. Questo modello ha consentito di sviluppare un imponente piano d’investimenti infrastrutturali e, al contempo, una significativa rete di collegamenti, grazie al know-how nella gestione aeroportuale e ai consolidati rapporti di partnership con le compagnie aeree già presenti a Napoli. In particolare, la prima fase di sviluppo ha comportato investimenti per circa 80 milioni di euro, su un totale programmato di 223 milioni. Tra i principali interventi realizzati e in corso: il prolungamento della pista di volo, il terminal di aviazione generale che sarà completato entro l’anno, l’ampliamento della caserma dei Vigili del Fuoco e interventi sul terminal esistente, parcheggi e viabilità. Parallelamente, è stato portato avanti un intenso lavoro di interlocuzione con le compagnie aeree per offrire una rete di collegamenti competitiva e attrattiva. Grazie alle solide relazioni con i vettori, costruite negli anni sullo scalo napoletano, lo scalo offre attualmente 16 destinazioni dirette, di cui 13 internazionali (Bergamo, Torino, Milano, Barcellona, Berlino, Bruxelles Charleroi, Bucarest, Ginevra, Lione, Londra Gatwick, Londra Stansted, Marsiglia, Nantes, Parigi Orly, Tirana e Vienna). Le rotte sono servite dai principali vettori low cost europei (easyJet, Ryanair, Volotea, Wizz Air) e da British Airways. Hanno partecipato ieri  al dibattito Carlo Borgomeo, presidente Gesac e Assaeroporti; Pierluigi Di Palma, presidente Enac; Tullio Ferrante, sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Antonio Iannone, sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; e ha concluso Vincenzo De Luca, Presidente Regione Campania.

 

Federacciai: a giugno produzione in calo del 3,2%, +2,9% nel semestre

Dopo la ripresa dei primi cinque mesi dell’anno, a giugno la produzione nazionale di acciaio e’ diminuita del 3,2% rispetto allo stesso mese del 2024, fermandosi a 1,8 milioni di tonnellate (M.t.). E’ quanto emerge dai dati diffusi da Federacciai, secondo cui nel primo semestre l’acciaio italiano, con 11,1 M.t., ha consolidato un aumento del 2,9% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Il dettaglio della produzione a caldo evidenzia nell’ultimo mese una discesa comune alle due famiglie di prodotto: la produzione di lunghi, pari a 1,1 M.t., ha registrato un calo del 2,3% su base annua, e quella di piani, con 720 mila t., del 6,6%. Grazie alla crescita dei primi cinque mesi dell’anno, le perfomance dei due comparti rimangono positive sul primo semestre del 2024. I prodotti lunghi si sono confermati sui livelli dell’anno precedente (6,4 M.t., +0,4%) e i piani hanno cumulato un incremento del 7,7% per un totale di 4,9 M.t.

Almaviva guiderà il progetto europeo Q-Arm per comunicazioni nella difesa

Almaviva coordinera’ il consorzio di 10 aziende nel progetto europeo Q-Arm(Quantum Agile and Resilient Military Communications) per sistemi di comunicazioni difensive che rientra nel programma European Defence Fund 2024, l’iniziativa Ue per lo sviluppo di progetti di collaborazione nella difesa che ha un budget di circa 7,3 miliardi di euro per il periodo 2021-27. Q-Arm e’ un progetto selezionato nella call dedicata alle Disruptive Technologies – Quantum e mira a realizzare – si legge nella nota del gruppo di tecnologie informatiche – “un sistema di comunicazione difensivo avanzato, sicuro e resiliente contro le minacce derivanti dalle tecnologie quantistiche: la soluzione integra crittografia post-quantistica, distribuzione quantistica di chiavi, infrastrutture satellitari e in fibra ottica, blockchain e sistemi di gestione sicura delle identita’ digitali”. Il consorzio internazionale guidato da Almaviva e’ costituito da Almaviva de Belgique (Belgio), N10GLED LDA (Portogallo), Hd-Info (Croazia), Politecnico di Varsavia e Accademia Militare della Tecnologia (Polonia), Defence Research Institute (Francia), Zanasi Alessandro srl (Italia), Tecoms (Italia), Afcea Sofia (Bulgaria).

Da Confcooperative Fondosviluppo 50 borse di studio per la prima laurea magistrale in cooperazione e imprenditoria sociale

Confcooperative e Fondosviluppo, nell’ambito dell’accordo di partnership siglato con l’Università Pontificia Salesiana (UPS), annunciano il lancio di 50 borse di studio per la partecipazione al primo corso di Laurea Magistrale con specializzazione in “Cooperazione, imprenditoria sociale e credito cooperativo” per l’anno accademico 2025/2026. L’iniziativa rappresenta un investimento strategico nella formazione di una nuova generazione di manager, dirigenti e professionisti del settore cooperativo, in grado di affrontare le sfide della recente riforma del Terzo Settore e di guidare l’evoluzione del modello cooperativo italiano. Una partnership con l’Università Pontificia Salesiana per formare la nuova classe dirigente del mondo cooperativo. «Questa partnership con l’Università Pontificia Salesiana rappresenta un investimento concreto nel futuro del movimento cooperativo italiano – sottolinea Maurizio Gardini, presidente di Fondosviluppo e Confcooperative – in un momento di grandi trasformazioni economiche e sociali, è fondamentale disporre di manager e dirigenti preparati, con competenze specifiche nel campo della cooperazione e dell’imprenditoria sociale. Le 50 borse di studio offerte dal fondo mutualistico sono un segnale forte dell’impegno del sistema cooperativo nella formazione e nella crescita professionale dei futuri manager». Il corso, che prenderà avvio il 10 ottobre 2025, è il primo nel suo genere in Italia e mira a formare esperti, professionisti e manager specializzati nella gestione di cooperative e imprese sociali, con specifiche competenze nell’area della finanza sociale e del credito cooperativo. La formula didattica innovativa prevede lezioni online per tre settimane al mese e una settimana di presenza mensile presso la sede dell’Università Pontificia Salesiana a Roma, per conciliare gli impegni lavorativi con la formazione universitaria. L’offerta formativa è dedicata a: dipendenti e collaboratori delle strutture del sistema Confcooperative; giovani imprenditori delle cooperative associate; giovani soci delle Banche di credito cooperativo; revisori cooperativi di Confcooperative; animatori di sviluppo territoriale; giovani dirigenti e quadri delle cooperative di tutti i settori. Fondosviluppo contribuirà con 50 borse di studio che coprono integralmente le spese di iscrizione e i costi collegati alla frequenza delle lezioni in presenza, abbattendo le barriere economiche e rendendo accessibile questa opportunità formativa di alto livello a tutto il sistema cooperativo. Le preiscrizioni dovranno essere effettuate entro lunedì 1 settembre 2025 attraverso il modulo online disponibile all’indirizzo https://forms.gle/L6diYZfGzSGYG82j9. I candidati saranno successivamente contattati per un colloquio online finalizzato all’ammissione. Il titolo conseguito, equivalente alla Laurea Magistrale italiana secondo i concordati tra Santa Sede e MUR, rappresenta un riconoscimento di valore nel panorama accademico e professionale.

 

Rifiuti, oltre 1 italiano su 2 ha già sentito la parola RAEE ma cresce il divario con i giovani

Gli italiani conoscono sempre di più i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), ma permane una preoccupante lacuna nelle nuove generazioni. È quanto emerge dalla dall’“Osservatorio RAEE” (ormai alla sua settima wave) realizzato da Ipsos per Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE Domestici, che a distanza di due anni dalla prima rilevazione del novembre 2022, è tornato a testare il livello di informazione degli italiani sulla categoria di rifiuti con il più alto tasso di crescita al mondo.
I dati di luglio 2025 segnano un momento di svolta positivo: la conoscenza dell’acronimo RAEE raggiunge il 58% della popolazione, tornando al picco già toccato a marzo 2024 e confermando che il calo del 2024 (53%) è stata solo una fluttuazione temporanea. Ancora più significativo il risultato sulla comprensione del significato di RAEE, che tocca il nuovo massimo storico del 45% (+5% rispetto al 2024), dimostrando che la comunicazione sta riuscendo a sedimentare una conoscenza più profonda del tema. Parallelamente migliora la qualità dei comportamenti: i conferimenti scorretti di RAEE nella plastica o nell’indifferenziata scendono al 10%, il livello più basso mai registrato dal monitoraggio. Tra le categorie che generano ancora maggiori dubbi ci sono gli spazzolini elettrici (il 27% finirebbe, erroneamente, nella plastica o nell’indifferenziata), i giocattoli elettrici (17%) e gli smartwatch (14%). Un dato interessante riguarda la conoscenza del servizio “1 contro 0”, che per la prima volta supera la soglia del 50% (51%), mentre si conferma elevata (80%) la consapevolezza dei rischi ambientali legati a uno scorretto smaltimento.
A livello territoriale si registrano dinamiche molto positive: il Centro Italia segna una crescita eccezionale, portandosi al 65% di conoscenza dell’acronimo RAEE e superando tutte le altre aree del Paese. Anche il Sud continua la sua crescita costante, raggiungendo il 55% e toccando il suo massimo storico, riducendo progressivamente il divario con le aree più virtuose. L’unica nota dolente arriva dai giovani (18-26 anni), per i quali si registra una stagnazione preoccupante. Resta ferma al 40% (contro il 58% nazionale) la percentuale di quelli che hanno già sentito la parola RAEE, così come la conoscenza della definizione che rimane stabile al 27%, con un divario di 18 punti percentuali rispetto alla media nazionale – il gap più ampio mai registrato. Anche nei comportamenti i giovani mostrano maggiori difficoltà, con il 16% che ancora conferisce scorrettamente i RAEE (contro il 10% nazionale).
Resta da consolidare la percezione dei RAEE come risorsa strategica per l’economia circolare: solo il 47-48% degli italiani riconosce la presenza di materie prime recuperabili nei dispositivi elettronici. Inoltre, preoccupa la persistenza di comportamenti illeciti: il 26% dei cittadini ha fatto ricorso a svuota cantine non autorizzati nell’ultimo anno, mentre il 29% è stato avvicinato da soggetti non autorizzati presso i centri di raccolta.
“I risultati della settima wave del nostro monitoraggio sono estremamente incoraggianti e confermano l’efficacia delle strategie di comunicazione del Consorzio” ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE “Il raggiungimento di nuovi massimi storici sia nella conoscenza dell’acronimo RAEE, sia nella comprensione del suo significato, dimostra che gli italiani stanno diventando sempre più consapevoli dell’importanza di una corretta gestione di questi rifiuti. Particolarmente positivi i risultati del Centro e Sud Italia, che testimoniano come azioni mirate possano portare a risultati concreti. Tuttavia, la stagnazione registrata tra i giovani ci impone una riflessione urgente. È fondamentale intercettare gli adulti di domani sui loro canali preferiti e con linguaggi a loro familiari, perché senza il loro coinvolgimento attivo rischiamo di non raggiungere l’obiettivo di una  sostenibilità ambientale, economica e sociale.”

Bando Comunità Energetiche Rinnovabili, E-R: domande al via dalle ore 11:00 di oggi

La Camera di commercio dell’Emilia nell’ambito delle azioni dirette a favorire la competitività aziendale dei territori intende supportare le imprese nel percorso di partecipazione a Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) . OBIETTIVI DEL BANDO:Finanziare attraverso l’erogazione di contributi a fondo la fruizione di servizi di consulenza e assistenza specialistica finalizzati alla costituzione di nuove Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Possono beneficiare delle agevolazioni le CER disciplinate dal decreto legislativo 199 del 2021 e s.m.i., formalmente costituite nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio dell’Emilia o che saranno costituite entro il 30/06/2026, composte da almeno 10 soggetti con sede sul territorio delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia e che la maggioranza dei partecipanti sia qualificata come microimprese, piccole e medie imprese ai sensi dell’Allegato I al Regolamento n. 651/2014 della Commissione europea .Le grandi imprese non possono essere soci o membri della CER. Se la CER è già costituita la domanda deve essere inviata direttamente dalla CER. In caso di CER in fase di costituzione il contributo è concesso all’impresa mandataria che trasmette la domanda. Per “impresa mandataria” si intende un’impresa partecipante alla CER che ha ricevuto specifico mandato da parte degli altri soggetti della CER a sostenere le spese di cui all’art.6 ovvero a presentare domanda per la costituzione della Comunità. Per ogni CER è ammessa solo un’impresa mandataria.
Le richieste di contributo dovranno essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, utilizzando il sistema Restart di Infocamere, dalle ore 11:00 del 22/07/2025alle ore 16:00 del 28/11/2025. E’ possibile procedere anticipatamente alla predisposizione delle pratiche di richiesta contributo. L’invio dell’istanza telematica dovrà però essere effettuato esclusivamente alla data e ora di apertura del Bando.
Il contributo a fondo perduto è pari al 50% delle spese sostenute, documentate e ammissibili, al netto di IVA, fino a un importo massimo di € 15.000,00, oltre l’eventuale premialità di € 250,00 relativa al rating di legalità. L’investimento minimo finanziabile è di € 5.000,00. Sono ammissibili al contributo le spese sostenute direttamente dalla CER ovvero dall’impresa mandataria,secondo quanto specificato all’art.4, comma 2 del bando, e finalizzate alla costituzione della stessa ovvero all’analisi della fattibilità o all’elaborazione dl progetto di Comunità Energetica Rinnovabile. Sono finanziabili (al netto di IVA e di altre imposte, tasse e diritti) le seguenti spese, sostenute a partire dal 01/01/2025 e fino al 31/03/2026 (data fattura o documentazione fiscalmente equivalente e data pagamento) strettamente funzionali e direttamente riconducibili alla costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile e relativi a una o più voci delle seguenti voci: a) studi di fattibilità tecnico-economica finalizzati alla costituzione della CER; b) realizzazione della documentazione tecnica, amministrativa e giuridica necessaria alla costituzionedella CER, ivi inclusa la redazione del business plan; c) spese progettuali e legali per la creazione della CER; d)spese legali per la costituzione della CER; e) audit energetico e diagnosi energetica dei processi della CER; f)piano di efficientamento energetico; g) sistemi di gestione energetica ISO. La presentazione della rendicontazione è da inviare entro le ore 18:00 del 30/06/2026.

La Federazione del Mare in missione all’Expo di Osaka

Una delegazione della Federazione del Mare, in missione presso l’Expo Universale 2025 di Osaka, è stata invitata ieri a partecipare ad un incontro dedicato ai cluster marittimi, organizzato dalla Fondazione Zeri Japan presso il Blue Ocean Dome- Revitalization of the Ocean, Padiglione Kansai, in occasione delle celebrazioni della Giornata del Mare, festa Nazionale in Giappone. A guidarla il presidente della Federazione del Mare, Mario Mattioli – accompagnato da Laurence Martin, segretario generale – che è  intervenuto anche in rappresentanza dell’ENMC- European Network of Maritime Clusters, del quale la Federazione del Mare detiene una delle vicepresidenze. Mattioli ha quindi ricordato che il ruolo della Federazione del Mare, è quello di coordinare gli sforzi delle diverse realtà del cluster marittimo italiano e di promuovere una visione strategica comune. La Federazione lavora per rafforzare la competitività del settore, sostenendo la formazione di nuove competenze, l’internazionalizzazione delle imprese e l’adozione di modelli di business sostenibili. Mattioli ha poi sottolineato che per affrontare le sfide derivanti dai nuovi equilibri geopolitici e dal cambiamento climatico è importante l’azione che la Federazione del Mare e gli altri cluster marittimi svolgono per divulgare la cultura marittima. In particolare, per far conoscere ancora più diffusamente alcuni comparti del made in Italy spesso poco noti nonostante vi siano delle eccellenze a livello mondiale, a cominciare proprio dalla cantieristica per la costruzione di navi da crociera, navi militari ed anche da diporto, attività che creano enormi benefici per il territorio, particolarmente in termini di occupazione. Del resto, il contributo dell’economia del mare in Italia è notevole: più di 200.000 imprese che occupano oltre 1 milione di addetti, con un fatturato di circa che supera il 10% del PIL nazionale.

 

 

M.C.C.

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