IL COLLEGAMENTO CON I PROGETTI DI RIGENERAZIONE URBANA

Usi temporanei, la spinta del Demanio. Dal Verme: i luoghi che rigeneriamo devono rivivere subito, apriamo anche i cantieri

Fra i beni per cui recentemente l’Agenzia ha deciso di fare ricorso al temporary use ci sono la caserma Cesare Battisti e il complesso della SS. Trinità delle Monache (poi Ospedale militare Muricchio) a Napoli, l’ex Convento dei Crociferi a Palermo, l’ex caserma Umberto I ad Ascoli Piceno, l’ex Convento di S. Vito ad Agrigento, l’ex Ospedale San Salvatore ed ex Caserma Boldrini a Bologna, l’ex Monastero di Sant’Anna a Venezia. La direttrice dell’Agenzia: questo genere di interventi servono anche per coinvolgere la cittadinanza e per spiegare che cosa stiamo facendo con quello spazio o con quel bene. Sempre più spesso nelle concessioni sarà previsto l’obbligo di utilizzare il bene durante il cantiere, anche con subconcessioni.

05 Mag 2025 di Giorgio Santilli

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Usi temporanei, la spinta del Demanio. Dal Verme: i luoghi che rigeneriamo devono rivivere subito, apriamo anche i cantieri

L'ex ospedale militare nella caserma Muricchio a Napoli

Mostrano ai cittadini ciò che in genere è nascosto. Favoriscono la partecipazione al recupero di aree verdi, edifici pubblici, quartieri, piazze, pezzi di città. Anticipano gli effetti di un’operazione di rigenerazione urbana, ripopolando luoghi semideserti e mostrando prospettive nuove sull’uso di uno spazio. Creano empatia anche per luoghi che normalmente generano diffidenza, come i cantieri. Umanizzano i progetti e accrescono il consenso per i loro obiettivi. Avvicinano fasce di popolazione a patrimoni poco frequentati, legando fruizione e comunicazione. Ad avere tutte queste virtù – o anche solo una parte, di volta in volta – sono gli “usi temporanei”, noti anche con l’inglese “temporary use”. Sono forme di concessione d’uso di beni (generalmente pubblici) per un periodo limitato, in genere per favorire la fruizione di un immobile o di uno spazio pubblico per la cittadinanza: spettacoli, mostre, sport, gazebi, giochi, capannoni, attività commerciali, aree verdi, luoghi di socializzazione, spazi digitali. Nel Nord Europa sono uno strumento noto e molto praticato, patrimonio della cultura della progettazione e dell’architettura della fruizione.

L’ex ospedale militare nella caserma Muricchio a Napoli

In Italia sono meno ordinari, anche se da qualche tempo c’è chi ci scommette per imprimere una virata alla cultura della rigenerazione urbana con l’obiettivo di avvicinarla ai cittadini. In prima fila c’è l’Agenzia del Demanio, che negli ultimi mesi ha promosso importanti bandi specifici per dare in uso temporaneo beni dello Stato: l’ex Convento dei Crociferi a Palermo; l’ex Caserma Umberto I ad Ascoli Piceno; la caserma Cesare Battisti e il complesso della SS. Trinità delle Monache a Napoli (poi ex Ospedale militare Muricchio); l’ex Convento di S. Vito ad Agrigento; l’ex Ospedale San Salvatore ed ex Caserma Boldrini a Bologna; l’ex Monastero di Sant’Anna a Venezia. Tutti beni che il Demanio sta valorizzando, riqualificando, rigenerando, affidando in concessione, con progetti specifici. Gli usi temporanei anticipano. E un altro elenco di interventi di questo tipo è inserito nei programmi di breve e medio periodo dell’Agenzia.

Alessandra dal Verme, direttrice dell’Agenzia del Demanio

Conferma Alessandra dal Verme, direttrice dell’Agenzia del Demanio: “È fondamentale – dice – che questi luoghi ritornino a vivere da subito, prima che sia concluso l’intervento sull’immobile o sull’area: vanno aperti al pubblico già con il cantiere in corso, anche per spiegare cosa stiamo facendo e che utilizzo del bene immaginiamo per il futuro. Per questo stiamo molto spingendo sugli usi temporanei. Nella gran parte degli interventi, anche in grandi interventi di rigenerazione come potrà essere quello di Tor Vergata, la nostra intenzione è di inserire nei bandi un obbligo per l’affidatario del progetto di provvedere a un uso temporaneo. Chi prende la concessione deve provvedere a gestirlo, anche con una subconcessione a uso temporaneo, da cui per altro potrà ricavare dei soldi”.

Per l’uso temporaneo passa una rivoluzione culturale nel modo in cui si concepisce il bene e il suo rapporto con i residenti. “Il nostro sforzo – dice dal Verme – è riabilitare il dialogo fra lo Stato e i cittadini, lo Stato e il territorio, lo Stato e i privati e gli usi temporanei sono spesso anche un modo per ridare speranza, per dare l’idea che lo Stato c’è. L’uso temporaneo apre l’immobile alla cittadinanza in una visione che deve essere anche di stupore: non ci stupiamo più di quello che fa lo Stato che invece deve mettersi anzitutto al servizio dei cittadini”.

Veduta aerea dell’ex caserma Umberto I ad Ascoli Piceno

Addirittura dal Verme ipotizza una sorta di ribaltamento tra investimento e fruizione. “Per alimentare l’uso temporaneo – dice – dobbiamo prioritariamente pensare di inserire nel tempo del cantiere usi temporanei delle aree verdi: dobbiamo, cioè, spingere i progetti verso lo sviluppo delle aree verdi e, ovunque possibile, anticipare l’apertura ai cittadini di queste aree”.

L’ex convento dei Crociferi a Palermo

Uso temporaneo di un bene e visibilità del cantiere in corso sono aspetti che possono legarsi virtuosamente. Torna alla mente Gianfranco Dioguardi, imprenditore e intellettuale sui generis che negli anni ’80 teorizzò a Bari proprio di dare la massima evidenza ai cantieri in corso con forme di pubblicità che informassero i cittadini e li coinvolgessero su cosa si stesse facendo. “Dioguardi fu il precursore di questa cultura, insieme a Renzo Piano, e in qualche modo ci siamo ispirati a lui che ci ha anche aiutato nel nostro grande cantiere di Bari”, racconta dal Verme. Proprio a Bari il Demanio ha i grandi cantieri della Rigenerazione, il più importante dei quali è il Parco della Giustizia. Lì ha lanciato la prima iniziativa di collegamento fra cantieri e cittadini, coinvolgendo la Street Art per dipingere un Muro nel quartiere Carrassi. “Abbiamo fatto un bando, una call for artist con l’obiettivo di individuare quattro artisti professionisti e quattro emergenti che mettano la firma su quest’opera”. Il cantiere del Parco della Giustizia aprirà entro la fine dell’estate prossima. “Voglio fare l’apertura del cantiere – dice dal Verme – aprendo subito un pezzo del parco alla cittadinanza. Voglio fare un temporary use per riadattare subito almeno tre ettari di parco e aprirlo alla cittadinanza facendo il racconto del cantiere nel parco”.

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