IL COMMISSARIO UE AI TRASPORTI TZITZIKOSTAS AL SENATO

Nuovo piano Ue per rilanciare l’Alta velocità, 845 miliardi entro il 2040 per completare i TEN-T

Arriverà “subito dopo l’estate” e “incoraggerà gli Stati membri ad andare oltre i requisiti minimi, affinché si arrivi a velocità superiori ai 250 km/h”, ha aggiunto il responsabile europeo in audizione alle Commissioni riunite Trasporti, Attività produttive, Politiche Ue della Camera e Politiche Ue, Ambiente e Industria del Senato. Quindi le lodi all’Italia: “E’ già un modello di successo, le sue infrastrutture ferroviarie sono già impressionanti, e la concorrenza ha portato ad un miglioramento, a servizi più frequenti e a prezzi accessibili. Rendendo la ferrovia competitiva per i viaggi rispetto all’auto e all’aereo”.

26 Giu 2025 di Mauro Giansante

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Nuovo piano Ue per rilanciare l’Alta velocità, 845 miliardi entro il 2040 per completare i TEN-T

L’Ue prepara finalmente il suo piano d’azione per l’alta velocità. E necessiterà di ben 845 miliardi al 2040. Ad annunciarlo, ieri, il commissario europeo ai trasporti e il turismo sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, in audizione alle Commissioni riunite Trasporti, Attività produttive, Politiche Ue della Camera e Politiche Ue, Ambiente e Industria del Senato. Un piano atteso da tempo: si ricorderà la relazione della Corte dei Conti Ue che nel 2018 sentenziò: “La rete ferroviaria ad alta velocità in Europa non è una realtà, bensì un sistema disomogeneo e inefficace”. Problema politico ed economico sul quale anche a settembre scorso ministri e addetti ai lavori avevano constatato la mancanza di concretezza in un incontro a Berlino. Ecco allora che, davvero, l’annuncio di ieri può rappresentare una svolta concreta. E il modello per affrontare “i legami mancanti e le barriere tecniche-operative” sarà quello italiano: “Le sue infrastrutture ferroviarie sono già impressionanti, e la concorrenza ha portato ad un miglioramento, a servizi più frequenti e a prezzi accessibili. Rendendo la ferrovia competitiva per i viaggi rispetto all’auto e all’aereo”, ha detto Tzitzikostas. Il piano si collega alla rete Ten-T europea che prevede collegamenti transeuropei almeno a 160 km/h al 2040, con picchi anche di 200-300 km/h. Ma lo stesso Tzitzikostas ieri ha spiegato che “il piano d’azione incoraggerà gli Stati membri ad andare oltre questi requisiti minimi, affinché si arrivi a velocità superiori ai 250 km/h”. A livello economico, come accennato,  “il completamento delle Reti Ten-T e le reti circostanti richiederanno 845 miliardi di euro entro il 2040”, ha aggiunto il commissario europeo, puntando a “subito dopo l’estate” per la presentazione della strategia.

Per ricordare, la rete Ten-T prevede tra gli altri obiettivi anche parcheggi sicuri, collegamenti tra la rete ferroviaria e gli aeroporti principali, i terminali di trasbordo e la movimentazione merci in linea con le esigenze, nonché i piani di mobilità sostenibile per le 430 grandi città coinvolte. Orizzonti temporali, sulla carta: il 2030 per la rete centrale, 2040 per la rete centrale estesa e 2050 per la rete globale. E il piano coinvolge anche il settore della difesa. “È importantissimo poter spostare truppe dalla Polonia alla Francia o viceversa in giorni e non in mesi. Il completamento della Ten-T e della nostra capacità di difesa richiedono gli investimenti di tutti”, ha detto Tzitzikostas.

Di rete Ten-T, nello specifico della Torino-Lione, il commissario Ue ne ha parlato anche in serata col ministro delle infrastrutture italiano Matteo Salvini, trattando però anche di Ponte sullo Stretto e Brennero.

Così come ieri sono stati anche altri gli annunci del commissario in audizione. Sui trasporti marittimi, ad esempio, Tzitzikostas ha anticipato alcuni punti della prossima strategia europea in arrivo al 2026. “Fisserà degli obiettivi politici e delle azioni per rafforzare l’industria europea, la sua base tecnologica e le sue filiere, che comprendono i trasporti e la navigazione continentale. Aumenteremo le nostre capacità manifatturiere, il nostro know-how, stiamo investendo in ricerca e sviluppo, finanziando il re-skilling, l’up-skilling, la diversificazione della forza lavoro, stabilendo delle regole chiare ed eque”, ha detto il commissario dopo aver lodato il sistema italiano.

Nello specifico sui porti, poi, “il focus fondamentale la priorità sarò però la competitività, che è la mia priorità numero uno nel settore dei trasporti e del turismo. Chiederemo ai Paesi di fornirci degli input – ha aggiunto Tzitzikostas -, e quello italiano sarà estremamente importante. Spero di ricevere idee sulle azioni che possono essere di grande beneficio per la base marittima europea e per l’ecosistema in generale. L’input italiano sarà parte del nostro processo. Ad esempio, gli schemi italiani volti a creare navi pulite dal punto di vista delle emissioni sono fondamentali, vogliamo usare queste conoscenze”. Innovazione, competitività e sostenibilità, insomma.

Quanto all’automotive, invece, Tzitzikostas ha confermato “il piano d’azione, che è di grande importanza per l’Italia, è volto ad assicurare che i fornitori e i produttori europei siano innovativi, competitivi e fermamente legati all’Europa”. E l’obiettivo è non più al 2025 ma al 2027 per “raggiungere la conformità” sugli standard di CO2. “Stiamo aumentando il sostegno alla filiera della batteria – ha concluso – A marzo la commissione ha selezionato 47 progetti strategici per aumentare la capacità di materie prime europee. Presto cominceremo a rivedere delle politiche specifiche come il sistema di scambio di CO2. Stiamo accelerando nostre attività in tal senso”. La revisione, come noto, è stata anticipata a fine 2025, dunque di un anno: Vogliamo “dare stabilità al mercato e concludere il dibattito sulla neutralità tecnologica. Vanno prese in considerazione tutte le tecnologie”, ha chiosato il commissario.

Infine, spazio anche al turismo sostenibile. Anche qui arriverà un piano: “Stiamo preparando la primissima strategia europea per il turismo che presenterò ad aprile 2026. Abbiamo lanciato un processo di consultazione pubblica che finirà entro fine agosto”. Il quadro vede al momento iI 10% del Pil europeo e 3 milioni di piccole e medie imprese legate al settore. Più in generale, poi, l’approccio europeo dovrà essere improntato sempre più alla semplificazione. “Con i pacchetti Omnibus intendiamo ridurre il carico burocratico del 30%”, ha ricordato Apostolos Tzitzikostas. Adesso spazio ai fatti.

 

 

 

 

 

 

 

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