La giornata
Trump in PRESSING sulla Ue: basta acquisti di petrolio russo
- Manovra, le Province incontrano Giorgetti: “ aumentare gli investimenti per valorizzarne il ruolo chiave per lo sviluppo”
- Appalti: Cgil, prosegue positivo confronto con europarlamentari su riforma direttiva
- UE, dal Cer 761 milioni di euro per 478 ricercatori (55 italiani) nell’ambito di Orizzonte Europa
- Astm si aggiudica un contratto da 1,9 miliardi di dollari per un nuovo tratto della metro di New York
- Erg e Fs stipulano tre Ppa per complessivi 1,2 Twh di energia
IN SINTESI
Stop agli acquisti di petrolio dalla Russia. Il presidente Usa, Donald Trump, intensifica il pressing sulla Ue, solldecitando i leader europei a smettere di acquistare petrolio russo che, a suo dire, sta aiutando Mosca a finanziare la sua guerra contro l’Ucraina. A riferirlo è stato un funzionario della Casa Bianca. Trump ieri si è unito all’appello dei Paesi della “Coalizione dei Volenterosi”, guidata dal presidente francese Emmanuel Macron, che si stavano incontrando per discutere delle garanzie di sicurezza per Kiev in caso di accordo di pace con la Russia. “Il presidente Macron e i leader europei hanno convocato il presidente Trump alla loro riunione della “Coalizione dei Volenterosi”. Secondo il funzionario, il presidente Trump ha sottolineato che l’Europa deve smettere di acquistare petrolio russo che sta finanziando la guerra, dato che la Russia ha ricevuto 1,1 miliardi di euro di carburante dall’Ue in un anno”. Trump, ha aggiunto il funzionario, “ha anche sottolineato che i leader europei devono esercitare pressioni economiche sulla Cina nel finanziare gli sforzi bellici della Russia”. La Commissione europea ha proposto una legge per eliminare gradualmente le importazioni di petrolio e gas russi dall’Ue entro il 1° gennaio 2028, mentre Bruxelles cerca di interrompere le sue decennali relazioni energetiche con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina del 2022. Il funzionario ha affermato che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen erano tra i leader della chiamata. “L’incontro della Coalizione dei Volenterosi riguardava le garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Il presidente Trump ne ha messo in dubbio la serietà, mentre continuano ad alimentare l’economia e la guerra della Russia. Il presidente ha chiarito che questa non è la sua guerra e che anche gli europei devono farsi avanti”.
Come ha riferito la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, al termine del vertice, “il secondo livello della garanzia di sicurezza” per l’Ucraina “è costituito dalle forze di rassicurazione, compreso il sostegno degli Stati Uniti. Oggi, 26 Paesi si sono impegnati a fornire tale forza di rassicurazione, nel contesto di un cessate il fuoco o di un accordo di pace. Ventisei Paesi disposti a dispiegare forze a terra, in aria o in mare”. Per von der Leyen “ciò dovrebbe contribuire a garantire una pace duratura e a scoraggiare future aggressioni”. Come previsto, la premier Giorgia Meloni ha partecipato in collegamento da Roma. Meloni, ha riferito Palazzo Chigi, ha nuovamente illustrato la proposta di un meccanismo difensivo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington, quale elemento qualificante della componente politica delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Nel ribadire l’indisponibilità dell’Italia a inviare soldati in Ucraina, il Presidente Meloni ha confermato l’apertura a supportare un eventuale cessate il fuoco con iniziative di monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini. Meloni ha partecipato in seguito a un successivo collegamento telefonico con il Presidente Trump nel quale sono stati condivisi gli esiti della riunione della mattina ed è stato riaffermato il senso di unità nel ribadire l’obiettivo comune di una pace giusta e duratura per l’Ucraina. Essa può essere solo raggiunta con un approccio che unisca il continuo sostegno all’Ucraina, il perseguimento di una cessazione delle ostilità, il mantenimento della pressione collettiva sulla Russia, anche attraverso lo strumento delle sanzioni, e solide e credibili garanzie di sicurezza, da definire in uno spirito di condivisione tra le due sponde dell’Atlantico.
Dazi, Trump ricorre alla Corte Suprema dopo la bocciatura del tribunale
Donald Trump ha presentato un ricorso alla Corte Suprema per ottenere una rapida pronuncia su gran parte dei dazi introdotti dalla sua amministrazione e che sono stati ritenuti illegali da una corte d’appello Usa. “Abbiamo bisogno di una decisione rapida”, ha dichiarato il presidente aggiungendo che “se i dazi saranno rimossi potremmo diventare un paese del terzo mondo”. Nella sua mozione per ottenere un giudizio accelerato dalla Corte Suprema, il consulente legale del governo, John Sauer, ha chiesto alla Corte di decidere entro il 10 settembre se riesaminare il caso e, in tal caso, di tenere udienza entro l’inizio di novembre.
Manovra, le Province incontrano Giorgetti: “ aumentare gli investimenti per valorizzarne il ruolo chiave per lo sviluppo”
Prevedere nella prossima Legge di Bilancio per il 2026 misure finanziarie che sostengano le Province, ne valorizzino il ruolo chiave per lo sviluppo locale e accompagnino il percorso di revisione delle norme, a partire dal TUEL, indispensabile e urgente per assicurare a queste istituzioni un quadro ordinamentale chiaro. È stata questa la richiesta avanzata dal Presidente di UPI Pasquale Gandolfi in un incontro con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Gian Carlo Giorgetti, richiesto da UPI per fare il punto sulle questioni più urgenti che riguardano le Province. “Al Ministro – dichiara il presidente UPI al termine della riunione – abbiamo avanzato alcune proposte per la prossima Legge di Bilancio con l’obiettivo di dare stabilità ai bilanci delle Province, accelerare il percorso di rientro dallo squilibrio e aprire nuovi spazi agli investimenti locali. Ci sono alcune questioni che riteniamo strategiche, perché determinanti per promuovere lo sviluppo locale. Tra queste, abbiamo sottolineato la necessità di prevedere nella manovra economica un piano triennale per l’edilizia scolastica, considerato che con la fine del PNRR termineranno i fondi destinati alla messa in sicurezza e alla modernizzazione delle oltre cinque mila scuole secondarie superiori gestite dalle Province. Altrettanto urgente è la necessità di affrontare e risolvere il tema del rafforzamento della capacità amministrative delle Province, con misure mirate che permettano agli enti di assumere personale altamente specializzato. Con il Ministro Giorgetti abbiamo anche discusso dell’attuazione della delega sulla fiscalità locale, ribadendo che questa deve essere lo strumento attraverso cui assicurare alle Province una reale autonomia tributaria, in coerenza con il dettato costituzionale. L’incontro – conclude Gandolfi – è stato positivo e ha confermato l’attenzione del Ministro rispetto alle questioni che abbiamo presentato. Per questo sono certo che nella prossima manovra economica si troveranno gli spazi opportuni per tradurre il confronto avuto in risposte concrete”.
Appalti: Cgil, prosegue positivo confronto con europarlamentari su riforma direttiva
“Continua il confronto delle Istituzioni europee per una nuova direttiva sugli appalti pubblici, parte integrante del programma dell’attuale Commissione presieduta da Ursula von der Leyen”. Lo afferma Alessandro Genovesi , responsabile appalti Cgil nazionale. “Nei prossimi giorni – aggiunge il dirigente sindacale – l’Europarlamento voterà il Rapporto sugli appalti pubblici, che indicherà alla Commissione Europea i principi e gli obiettivi su cui formulare la proposta. Con Cisl, Uil e con la Confederazione Sindacale Europea (Ces), abbiamo sostenuto una serie di modifiche ed integrazioni della bozza iniziale di questo rapporto per: aumentare le tutela dei lavoratori, superare il criterio del massimo ribasso, estendere le clausole sociali, limitare il subappalto, mettendo così gli oltre 2000 miliardi (tanto valgono gli appalti pubblici in Ue, circa il 14% del Pil europeo) a servizio di un più giusto modello di sviluppo”. Secondo Genovesi: “Grazie anche al confronto avuto con diversi europarlamentari italiani, la bozza finale del Rapporto sugli appalti pubblici contiene avanzamenti nelle proposte di tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, ma servono ancora ulteriori avanzamenti per le tutele del lavoro e della qualità degli appalti sul solco di quanto, ad esempio, già regolato dalla nostra normativa nazionale. Auspichiamo che la discussione e il voto dell’Europarlamento siano l’occasione per rafforzare il testo, rendendo obbligatorie le condizionalità sociali e ambientali generali, a partire dal rispetto dei contratti collettivi di lavoro”.
“Sul tema degli appalti pubblici – prosegue Genovesi – si è svolto ieri presso l’Europarlamento un importante confronto organizzato dal gruppo dei Socialisti e Democratici degli europarlamentari italiani. Ai lavori hanno partecipato gli europarlamentari italiani del campo progressista tra cui l’On. Brando Benifei e Pierfrancesco Maran (Pd) Gaetano Pedullà (M5S) che seguono direttamente i lavori della Commissione Imco, Legacoop e Confcooperative, Cgil Cisl e Uil. Dal dibattito è emerso che è complessivamente condiviso che la nuova Direttiva dovrà essere rivolta a consolidare gli avanzamenti normativi ottenuti in Italia negli ultimi cinque anni, quali l’applicazione obbligatoria dei contratti collettivi, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, escludere dai ribassi di gara oltre agli oneri per la sicurezza anche il costo della manodopera e conseguentemente aggiornare i prezzi anche in occasione dei rinnovi contrattuali del lavoro, limitare i livelli di subappalto possibili e generalizzare la responsabilità solidale lungo tutta la filiera. Solo attraverso il dialogo sociale è possibile costruire percorsi e scelte per rafforzare le politiche europee”.
UE, dal Cer 761 milioni di euro per 478 ricercatori (55 italiani) nell’ambito di Orizzonte Europa
Il Consiglio europeo della ricerca (Cer) ha selezionato 478 ricercatori a inizio carriera provenienti da tutta Europa per le sovvenzioni di avviamento (Starting Grants) di quest’anno, per un totale di 761 milioni di euro a titolo del programma Orizzonte Europa dell’Ue. Lo annuncia con una nota la Commissione europea. “Le sovvenzioni sosterranno la ricerca di eccellenza in diversi campi, tra cui scienze fisiche e ingegneria, scienze della vita, scienze sociali e umanistiche. I ricercatori riceveranno fino a 1,5 milioni di euro ciascuno per un periodo massimo di cinque anni per avviare i propri progetti, formare squadre di ricerca e approfondire idee promettenti”, spiega Bruxelles.
Si stima che questo ciclo di sovvenzioni – si legge – creerà circa 3.000 posti di lavoro all’interno delle squadre dei nuovi beneficiari. I candidati prescelti svolgeranno i propri progetti presso università e centri di ricerca in 25 Paesi, tra cui Germania (99 sovvenzioni), Regno Unito (60), Paesi Bassi (44) e Francia (41). “Provenienti dall’Europa e non solo, i beneficiari rappresentano 51 nazionalità diverse, in particolare tedeschi (87 ricercatori), italiani (55), francesi (33), britannici e spagnoli (32 ciascuno). Poco più del 12% delle 3.928 proposte ricevute nell’ambito del concorso sarà finanziato”, conclude la nota. (Public Policy Europe)
Astm si aggiudica un contratto da 1,9 miliardi di dollari per un nuovo tratto della metro di New York
Il Gruppo ASTM si è aggiudicato, attraverso la propria controllata Halmar International, il contratto per la progettazione e costruzione di un
nuovo tratto della metropolitana “Second Avenue” a New York che si estenderà tra la 116a e la 125a Strada. Si tratta della più grande commessa di scavo in galleria mai assegnata nella storia della Metropolitan Transportation Authority (MTA), committente dell’opera. L’MTA gestisce la rete di trasporti più estesa del Nord America, a servizio di oltre 15 milioni di persone in un’area di 5.000 miglia quadrate che comprende
New York City, Long Island, il sud-est dello Stato di New York e il Connecticut. Il progetto, dal valore complessivo di $1,9 miliardi, è stato affidato al raggruppamento d’impresa guidato da Halmar International, controllata statunitense di Itinera -EPC contractor del Gruppo ASTM – in qualità di leader del consorzio Connect Plus Partners, in partnership con la società spagnola FCC Construction. «L’aggiudicazione di questo nuovo contratto negli Stati Uniti rappresenta per noi motivo di grande orgoglio ed è un risultato estremamente significativo che conferma la nostra forza operativa, le competenze distintive del Gruppo e la capacità di realizzare progetti complessi in uno dei mercati più competitivi a livello globale”, ha dichiarato Umberto Tosoni, amministratore delegato del Gruppo ASTM. «Questo progetto, in un mercato strategicamente rilevante e simbolico come quello statunitense, contribuirà a migliorare la mobilità sostenibile nella città di New York, e riflette pienamente la nostra strategia di crescita internazionale, il nostro impegno nel realizzare infrastrutture innovative e di alto valore per le comunità».
Il progetto, in particolare, prevede la realizzazione di due tunnel paralleli di lunghezza ciascuno pari a 1.250 metri, con diametro interno di
6,1 metri, lo scavo della nuova stazione sotterranea della 125a Strada, l’adeguamento del tunnel, risalente agli anni ’70, per ospitare la futura stazione della 116a Strada. I tunnel saranno eseguiti con scavo meccanizzato che richiederà l’uso di due Tunnel Boring Machine (TBM)
appositamente realizzate per affrontare le difficili condizioni geologiche e la logistica che caratterizzano il tracciato.
Nel settore EPC, il Gruppo ASTM, attraverso Halmar, ha completato recentemente i progetti relativi al “Long Island Rail Road Third Track Expansion” e la Stazione della metropolitana di Potomac Yard della Washington Metropolitan Area Transit Authority.
Attualmente il Gruppo è impegnato nella realizzazione per i progetti per la progettazione e costruzione della stazione Penn Station nella metro di New York che comprende 4 nuove stazioni e 19 miglia di linea per la Metro-North Railroad, offrendo alla comunità del Bronx l’accesso
a Penn Station, Manhattan; la sostituzione del viadotto di Park Avenue da parte della Metro-North Railroad, Fase 1; la ristrutturazione di alcune aree dell’aeroporto internazionale JFK di New York; la progettazione e la costruzione di un tunnel sotto il fiume Potomac a Washington D.C. Nel settore concessioni, attualmente il Gruppo ASTM attraverso ASTM North America, è impegnata nei lavori per il miglioramento dell’accessibilità di 13 stazioni della metropolitana di New York. La società si è aggiudicata la gara di concessione in Public Private Partnership (PPP) promossa dall’MTA per la progettazione e realizzazione dell’opera, la successiva gestione e manutenzione dei sistemi di trasporto verticale per un periodo di concessione pari a 25 anni. A oggi sono entrati in esercizio gli impianti di mobilità verticale in 2
stazioni, con un avanzamento pari a circa il 70%. Infine, ASTM North America è stata ufficialmente prequalificata per la partecipazione al progetto in Partenariato Pubblico-Privato (PPP) per la progettazione, costruzione, finanziamento e gestione di venti miglia di nuove corsie preferenziali a tariffazione dinamica dell’autostrada I-24 che collega Nashville a Murfreesboro, in Tennessee. Il progetto, promosso dal Tennessee Department of Transportation (TDOT), riguarda le cosiddette “Choice Lanes”, un’iniziativa strategica pensata per migliorare la viabilità in un’area ad alta densità di traffico, lungo uno degli snodi principali del sistema autostradale del Tennessee.
Ex Ilva: porto Gioia Tauro idoneo a ospitare polo DRI
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avuto un incontro in videocall con il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, durante il quale ha condiviso l’esito favorevole del Comitato tecnico istituito per valutare l’idoneità dell’area portuale calabrese a ospitare il polo DRI, anche al fine di garantire l’eventuale approvvigionamento di preridotto per gli impianti ex Ilva. In particolare, il Comitato ha verificato la sussistenza di condizioni tecniche concernenti la disponibilità delle aree per la realizzazione degli impianti, le infrastrutture di approvvigionamento di gas e la disponibilità di acqua ed energia elettrica. Inoltre, sono state individuate soluzioni anche per quanto attiene all’identificazione delle banchine destinate alla movimentazione delle navi. Urso ha quindi ringraziato Occhiuto, e per suo tramite anche i sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando, per la “grande convergenza manifestata dalle istituzioni locali, che hanno unanimemente dimostrato la loro disponibilità ad accogliere con favore potenziali investimenti”. Il Comitato tecnico attenderà ora l’esito della gara per la vendita degli asset di Ilva e Adi in AS, per gli eventuali approfondimenti che si renderanno necessari alla luce dei piani industriali che verranno presentati.
Erg e Fs stipulano tre Ppa per complessivi 1,2 Twh di energia
Erg, tramite la propria controllata ERG Power Generation, ha sottoscritto tre Power Purchase Agreement (PPA) con il Gruppo FS, attraverso la propria controllata RFI, per la fornitura complessiva di 1,2 TWh (185 GWh/anno) di energia rinnovabile a partire dal 1° ottobre prossimo.La firma segue la recente aggiudicazione da parte di ERG di tre dei cinque lotti messi all’asta dal Gruppo FS nell’ambito della prima gara pubblica in Italia per l’approvvigionamento di energia elettrica da fonti rinnovabili e Garanzie di Origine tramite PPA, ed è un ulteriore tassello di una strategia più ampia che prevederà l’accentramento in FS Energy delle attività energetiche del Gruppo FS, con l’obiettivo di rendere l’approvvigionamento energetico più sostenibile ed economico e accelerare la decarbonizzazione del Paese favorendo la transizione energetica. Nello specifico, il primo contratto prevede una durata di 10 anni e la fornitura di 55 GWh/anno, mentre gli altri due una durata di 5 anni e una fornitura rispettivamente di 60 GWh/anno e 70 GWh/anno. L’energia verrà fornita da impianti eolici del portafoglio di ERG in Italia non soggetti a sistemi incentivanti. Paolo Merli, amministratore delegato di ERG, ha commentato: “Grazie a questo importante accordo con il più grande consumatore di energia elettrica in Italia nonché uno dei principali Gruppi a controllo pubblico, ERG conferma la propria leadership nel mercato dei PPA, strumenti di mercato fondamentali per la vendita dell’energia in un contesto di prezzi particolarmente volatile. Con questi accordi ERG ha, ad oggi, contrattualizzato circa 3,7 TWh annui di energia elettrica, sia da impianti nuovi che già in esercizio, pari a circa il 40% delle nostre totali produzioni”.
Da Consip sei lotti a Agsm Aim Energia per la fornitura di gas naturale alla Pa
Agsm Aim Energia, ha ottenuto sei lotti della gara Consip Gn17 per la fornitura di gas naturale alla Pubblica Amministrazione nel biennio 2025-2026. Si tratta del Lotto 1 (Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria), Lotto 2 (Provincia di Milano), Lotto 3 (Lombardia esclusa Provincia di Milano), Lotto 6 (Toscana, Umbria e Marche), Lotto 10 (Puglia e Basilicata) e Lotto 12 (Italia). La convenzione con Consip consentira’ ad Agsm Aim Energia di soddisfare ordinativi per un volume complessivo di gas naturale pari a 577 milioni Smc, corrispondenti a un fatturato stimato di circa 620 milioni di euro. Per la prima volta, per le Pa, e’ possibile sottoscrivere contratti della durata di 24 mesi, sempre a prezzo variabile, oltre alla durata gia’ prevista di 12 mesi. Ad Agsm Aim Energia inoltre e’ stato assegnato il Lotto 1 della gara indetta da Viveracqua, che raggruppa dodici gestori idrici pubblici del Veneto, relativo alla fornitura di energia elettrica in bassa tensione, per un valore stimato di 151,5 milioni di euro e una fornitura pari a circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028. All’interno del contratto, i consorziati avranno la possibilita’ di approvvigionarsi di energia verde certificata. Queste aggiudicazioni si completano con altre procedure competitive per la fornitura di energia elettrica a utility del nord Italia per ulteriori 20 GWh. ‘L’ottenimento dei sei lotti Consip e degli altri importanti bandi nazionali rappresenta un risultato di grande rilievo – commenta Fabio Candeloro, consigliere delegato di Agsm Aim Energia – che premia il lavoro costante di tutta l’azienda e conferma la capacita’ della societa’ di proporsi come interlocutore affidabile e competitivo per le Pubbliche Amministrazioni e le utility in tutta Italia’.
Energia, Commissione Ue: verso gare della banca dell’idrogeno anche per le basse emissioni, al lavoro per includere il nucleare nell’atto delegato
“Le prime due gare della banca dell’idrogeno si sono concentrate sull’idrogeno da rinnovabili. Adesso, con questo atto delegato, potremmo estendere queste gare anche all’idrogeno a basse emissioni”. Lo ha detto Kitti Nyitrai, vice direttrice per la transizione verde alla dg Energia (dg ener) della Commissione Ue, durante una audizione in commissione Industria ed energia (Itre) del Parlamento Ue, sull’atto delegato sull’idrogeno. Inoltre, ha riferito, la Commissione pensa già di modificare l’atto delegato sull’idrogeno per includervi il nucleare. “Speriamo che questo atto delegato venga approvato perché questo ci consentirà di lavorare ad un percorso dedicato all’energia a basse emissioni, come il nucleare, per includerlo in questo atto delegato – ha detto la rappresentante della dg Ener -. Stiamo lavorando per elaborare criteri appropriati per l’energia nucleare, per essere integrata in questto atto delegato. In questo senso pensiamo di rivedere i criteri di questo atto delegato sull’idrogeno a basse emissioni. Stiamo pianificando – ha aggiunto – di lanciare entro la fine di giugno del prossimo anno una consultazione con l’obiettivo di concludere entro la fine del prossimo anno, ma dipenderà dalle risposte che riceveremo”.
Energia, incontro tra il presidente della Repubblica angolano e Descalzi, focus su Azule Energy e iniziative future
Il presidente della Repubblica dell’Angola, João Gonçalves Lourenço, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, si sono incontrati a Luanda per fare il punto sui progressi di Azule Energy e sulle attività di Eni nel Paese, nonché per discutere di iniziative future. L’incontro, nell’anno del 50° anniversario dell’indipendenza dell’Angola, è stato preceduto da colloqui con il Ministro delle Risorse Minerarie, del Petrolio e del Gas, Diamantino Azevedo, con il Presidente dell’Agenzia Nazionale per il Petrolio, il Gas e i Biocarburanti (ANPG), Paulino Jeronimo, e con l’Amministratore Delegato di Sonangol, Sebastião Gaspar Martins. Descalzi e il presidente hanno esaminato le attività di Azule Energy, la Joint Venture tra Eni e bp, che si è dimostrata una business combination di grande successo. Azule ha registrato risultati di rilievo sia nell’esplorazione, con scoperte in Angola e in Namibia, sia nella rapidità di esecuzione dei progetti: l’azienda ha avviato di recente la produzione dall’unità di produzione, stoccaggio e scarico Agogo FPSO, a soli 29 mesi dalla decisione finale di investimento e 10 mesi in anticipo rispetto ai piani. L’obiettivo è fare di Agogo FPSO la prima unità carbon neutral di questo tipo in Angola attraverso progetti di compensazione delle emissioni. Con 230 mila boe/g di produzione lorda operata, Azule è il primo produttore del Paese e punta a raggiungere 370mila boe/g entro la fine del 2026 con il ramp-up dell’Agogo Integrated West Hub (IWH) e l’avvio del New Gas Consortium (NGC), il primo progetto di gas non associato in Angola. NGC incrementerà la produzione di GNL per l’export, assicurando il contributo del paese alla sicurezza energetica. Descalzi ha inoltre aggiornato il Presidente sul supporto tecnico FORNITO alla raffineria di Luanda, che ne ha aumentato l’affidabilità, e sull’avanzamento degli studi per una bioraffineria dedicata principalmente alla produzione di biocarburante per l’aviazione (SAF, sustainable aviation fuel). Descalzi ha anche illustrato al presidente le iniziative in corso per promuovere l’accesso alla salute, all’istruzione e la diversificazione economica. Tra i progetti, Azule e il Centro Cardiologico Monzino sostengono il Complesso Ospedaliero Cardiopolmonare Cardeal Dom Alexandre do Nascimento di Luanda. Nell’ambito del Progetto Integrato di Cabinda, oltre 700 beneficiari hanno ricevuto formazione su gestione d’impresa, educazione finanziaria e attivazione/rafforzamento di piccole attività imprenditoriali. Azule ha pianificato la costruzione e riqualificazione di 14 strutture scolastiche, a beneficio di oltre 17mila bambini. Inoltre, forte dell’eredità di bp ed Eni, Azule è il principale finanziatore privato delle attività di sminamento svolte da The Halo Trust per completare la bonifica integrale della provincia di Benguela. Infine, Descalzi e il Presidente Lourenço hanno esaminato le iniziative di Eni nell’ambito della mobilità sostenibile e della compensazione delle emissioni. Nel 2025 è stata realizzata una prima campagna di produzione di agri-feedstock per la bioraffinazione che ha coinvolto 2mila agricoltori; la produzione di olio vegetale è attesa a 5mila tonnellate entro fine anno, sia da colture su terreni degradati sia dalla raccolta di olio da cucina usato (UCO, Used Cooking Oil). Infine, il programma Clean Cooking, avviato nel 2024, ha già raggiunto oltre 500mila persone in 7 province e punta a superare i 2 milioni entro il 2030. Ad oggi il progetto ha creato lavoro per circa 200 persone impegnate nella produzione e distribuzione di fornelli migliorati; il numero è previsto crescere a oltre 400 nei prossimi anni, con particolare attenzione a giovani e donne. In linea con un modello che privilegia la filiera locale, quasi il 90% dei fornelli migliorati distribuiti in Angola sarà prodotto localmente, contribuendo allo sviluppo dell’imprenditorialità, al rafforzamento delle competenze tecniche e alla creazione di opportunità occupazionali.
Accordo Versalis – Veritas per promuovere il riciclo avanzato delle plastiche
Versalis, società chimica di Eni, e Veritas, una delle maggiori multiutility d’Italia attiva nella Città metropolitana di Venezia e in parte della provincia di Treviso, hanno sottoscritto oggi un accordo di collaborazione per promuovere l’economia circolare, in particolare per individuare lo sviluppo di iniziative congiunte per la valorizzazione delle plastiche post-consumo e post-industriali. L’intesa è stata siglata da Adriano Alfani, Amministratore Delegato di Versalis, e da Andrea Razzini, direttore generale di Veritas. Le due società lavoreranno insieme per analizzare e selezionare i flussi di rifiuti e di materia prima seconda provenienti dagli impianti di Veritas, al fine di valutarne l’idoneità ai processi di riciclo di Versalis. A Fusina, nell’area industriale di Porto Marghera, Veritas gestisce attraverso società controllate l’Ecodistretto dei rifiuti, esempio concreto di sinergia industriale tra impianti di trattamento situati a breve distanza l’uno dall’altro, così da contribuire a ridurre i consumi energetici e le relative emissioni in atmosfera.
L’obiettivo condiviso dell’accordo sottoscritto oggi è sviluppare una filiera industriale integrata, a km zero, per produrre plastiche riciclate di alta qualità, anche attraverso nuovi investimenti, a partire dalla valorizzazione dei rifiuti in polistirene espanso (EPS), come le cassette utilizzate nel settore ittico, che saranno utilizzate nel nuovo impianto Versalis avviato a marzo 2025 a Porto Marghera, per la produzione di plastiche a partire da materie prime riciclate meccanicamente che a regime sarà in grado di produrre fino a 20.000 tonnellate all’anno di polistirene cristallo (r-GPPS) e polistirene espandibile (r-EPS), utilizzando materia prima seconda derivante da rifiuti di polistirene espanso post-consumo. L’impianto di Porto Marghera rappresenta il primo tassello della riconversione del petrolchimico veneziano e si inserisce nel piano di trasformazione e rilancio di Versalis sottoscritto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Con questo accordo rafforziamo il nostro impegno a Porto Marghera per sviluppare ulteriormente la circolarità delle plastiche, mettendo a sistema le competenze industriali e tecnologiche di Versalis e di Veritas, che è per noi un partner strategico”, dichiara l’amministratore delegato di Versalis, Adriano Alfani. “Per raggiungere l’obiettivo dell’effettivo riciclo dei rifiuti urbani occorrono sia un grande impegno da parte delle cittadine e dei cittadini per fare una buona raccolta differenziata, che impianti di selezione e valorizzazione che consentano ai rifiuti di tornare materia prima. Questo accordo consentirà di concretizzare queste attività con positivi impatti ambientali, a cominciare dalla Città di Venezia e del territorio metropolitano”, dice il direttore generale di Veritas, Andrea Razzini.
Anie: un piano d’azione per colmare il gap di competenze nella doppia transizione
Mentre l’industria italiana affronta la sfida cruciale della doppia transizione green e digitale emergono fattori strutturali e strategici che possono accelerare o frenare il cammino verso una crescita sostenibile, tecnologicamente avanzata e competitiva. Dallo studio “Verso una nuova competitività industriale europea: il ruolo strategico dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica” realizzato da The European House – Ambrosetti con ANIE Confindustria e il contributo del Research Department di Intesa Sanpaolo, emergono con chiarezza le criticità e le opportunità legate al capitale umano, all’intelligenza artificiale, alla formazione, allo squilibrio demografico e al mismatch di competenze.
Un’analisi completa che richiama all’urgenza di un’azione sistemica per rafforzare il tessuto produttivo nazionale. Al culmine della doppia transizione green e digitale, l’industria italiana si trova di fronte a una sfida cruciale: disporre delle competenze giuste per non perdere competitività. Per affrontare in modo strutturale il mismatch tra domanda e offerta di competenze, ANIE nello Studio strategico e di scenario propone un piano d’azione articolato su più livelli, risultato di focus group di confronto tra le aziende del settore. Tra le priorità: valorizzare le professioni tecniche e industriali con campagne nazionali rivolte a studenti, famiglie e docenti; promuovere percorsi formativi integrati (ITS, IFTS, università) centrati sulle tecnologie abilitanti le transizioni green e digitale; attivare tavoli di confronto multistakeholder per definire standard formativi professionali aggiornati. Fondamentale anche adottare un approccio di filiera alla formazione, incentivando progetti di upskilling e reskilling lungo le catene del valore, con il supporto di “formatori di filiera” dedicati soprattutto alle PMI. Infine, ANIE sottolinea l’importanza di stringere partnership internazionali per attrarre e formare talenti anche tramite hub esteri dedicati.
L’accelerazione della digitalizzazione, della decarbonizzazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici stanno rivoluzionando il mercato del lavoro. Tra il 2025 e il 2030 questi tre macrotrend genereranno 18,5 milioni di posti di lavoro aggiuntivi netti su scala globale, determinando altresì la scomparsa di professioni tradizionali. In Italia il 77% delle nuove assunzioni nel settore elettronico ed elettrotecnico ha richiesto competenze green nel 2023, contro una media nazionale del 35%. Con una visione più ampia sul mercato del lavoro il gap tende ad allargarsi: secondo un rapporto redatto da LinkedIn, tra il 2018 e il 2023 le offerte di lavoro che richiedono competenze green sono aumentate a un tasso annuo del 9,2%, mentre la crescita dei lavoratori con competenze allineate si è fermata al 5,4%. Le digital skill sono fondamentali per affrontare la doppia transizione. Eppure, solo il 49% degli italiani possiede competenze digitali di base, contro una media OCSE del 71%. Gravi criticità anche nelle discipline STEM: solo 18,5 laureati ogni 1.000 giovani tra 20 e 29 anni (media UE: 19,9%; Francia: 35,3%; Irlanda: 40,1%). La formazione continua è un altro tallone d’Achille per l’Italia: nel 2022 solo il 10% della popolazione in età lavorativa ha ricevuto un aggiornamento professionale (media UE: 13%; Svezia: 35%). Secondo l’indagine condotta da TEHA Group e il Servizio Studi di ANIE su un campione rappresentativo di aziende associate, la difficoltà di reperire figure professionali qualificate rappresenta oggi uno dei principali freni allo sviluppo del settore elettrotecnico ed elettronico. Il 75% delle imprese segnala una carenza significativa di competenze tecniche e specialistiche, in particolare per tecnici e operai specializzati, che nel 2023 hanno rappresentato l’85% delle nuove assunzioni previste. A mancare non è solo la quantità di candidati, ma spesso anche la qualità e l’adeguatezza dei profili disponibili. Le conseguenze sono concrete: il 69% delle imprese ha dovuto rallentare o sospendere progetti strategici; il 29% ha subito la perdita di opportunità di mercato. Da segnalare anche che il 64% delle imprese teme per il futuro una crescente difficoltà nel trattenere i talenti. Il problema non è temporaneo: dal 2017 al 2023 le posizioni con difficoltà di reperimento sono passate dal 37% al 58%. Questo trend rischia di diventare strutturale se non si interviene con politiche mirate su formazione, orientamento e valorizzazione del lavoro tecnico.
Come evidenzia, ancora, lo studio, l’Intelligenza Artificiale Generativa non è solo una tecnologia emergente, ma un vero acceleratore di produttività e trasformazione delle competenze. Lungi dal sostituire l’uomo, l’AI diventerà una leva strategica per liberare tempo, riorganizzare il lavoro e richiedere nuovi profili professionali, capaci di gestire, interpretare e co-progettare con l’intelligenza artificiale. Secondo il modello TEHA, l’adozione diffusa dell’AI generativa potrebbe liberare fino a 5,7 miliardi di ore di lavoro annue a parità di valore aggiunto prodotto. Allo stesso tempo, mantenendo invariato il numero di ore lavorate, il suo impatto sulla produttività a livello nazionale potrebbe generare fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto annuo – una cifra pari al PIL della Lombardia. Nonostante l’impatto potenziale, l’81% delle aziende ANIE non teme una perdita di posti di lavoro, ma riconosce che il modo di lavorare cambierà profondamente. La capacità di interagire con l’AI diventerà una competenza trasversale essenziale.
New Tjme e Huasun insieme per il primo polo europeo di moduli fotovoltaici Hjt
A pochi mesi dalla firma della lettera d’intenti che ha sancito l’inizio di un ambizioso progetto industriale, New Time ha accolto presso il proprio headquarter e gli stabilimenti produttivi i rappresentanti del partner cinese Huasun, leader mondiale nella produzione di celle a eterogiunzione (HJT) e tecnologie BIPV. La visita rafforza la collaborazione per la realizzazione della prima fabbrica europea fino a 1 GW/annuo di moduli fotovoltaici. L’accordo, annunciato lo scorso giugno, prevede la creazione in Emilia-Romagna di un polo produttivo di eccellenza. “Questa stretta collaborazione potrà dare un contributo rilevante all’autonomia energetica dell’Europa e alla transizione ecologica nazionale”, ha dichiarato Paolo Cimatti, amministratore unico di New Time. Durante la visita in Italia, i partner di Huasun hanno potuto conoscere da vicino la struttura articolata di New Time, costituita da tre sedi, progettate per coprire tutte le fasi della progettazione, dell’assemblaggio e della logistica: headquarter e uffici a Forlì , 4.500 mq, il cuore dell’innovazione e della progettazione; polo produttivo e logistico a Budrio (Bologna), 15.600 mq, sede delle principali attività produttive; centro operativo e logistico a San Lazzaro (Bologna) 35.000 mq – fulcro della gestione della logistica e distribuzione. La visita ha confermato la sinergia tra le due realtà, sottolineando come il nuovo polo produttivo rappresenterà un concreto volano di sviluppo per il territorio romagnolo, capace di generare nuove opportunità occupazionali e attrarre competenze tecniche specializzate in un settore industriale in rapida crescita. Il progetto che sta nascendo in Emilia-Romagna è la testimonianza tangibile che il connubio tra tecnologia internazionale, eccellenza e ingegno italiano può tradursi in un’opportunità unica. È in programma una ulteriore visita di New Time presso gli stabilimenti in Cina, prevista per la seconda metà di ottobre, per rafforzare la condivisione degli obiettivi e proseguire lo sviluppo dei dettagli operativi per l’avvio della produzione.
Adriatic Lng riprende a operare, proseguono i lavori per incremento di capacità
Adriatic LNG, la Società che gestisce il più grande rigassificatore di gas naturale liquefatto (GNL) in Italia, situato nell’Alto Adriatico, comunica che, a partire dal 31 agosto, il terminale ha ripreso l’immissione graduale di gas in rete e tornerà alla piena operatività entro la metà del mese di settembre. Durante il periodo di fermo impianto, iniziato il 1° di agosto, si sono svolte con successo le attività di manutenzione ai bracci di carico e ai vaporizzatori ad acqua di mare, come previsto dal piano pluriennale di manutenzione delle attrezzature necessario per garantire l’alto tasso di affidabilità del Terminale. Allo stesso tempo sono proseguiti, sempre sul terminale offshore, i lavori propedeutici all’incremento della capacità di rigassificazione dell’infrastruttura da 9 a 9,5 miliardi di metri cubi annui costanti.
“Con la discarica della prima nave metaniera avvenuta ieri, la numero 1.182 dall’avvio delle attività operative, possiamo dire concluso questo lungo ed intenso periodo di lavoro sul terminale. Un grande successo di squadra che ha visto coinvolte più di 100 persone tra tecnici e ingegneri della nostra azienda e di ditte appaltatrici, sempre all’insegna della sicurezza e nel rispetto delle tempistiche stabilite”, commenta Alessandro Conta, Chief Operating Officer di Adriatic LNG.
I lavori necessari per l’incremento di capacità proseguono anche presso la Stazione di misura di Cavarzere (VE) e si concluderanno entro la fine dell’anno. La nuova capacità aggiuntiva, già allocata per i prossimi 20 anni, sarà disponibile dal primo trimestre del 2026, confermando il ruolo sempre più strategico di Adriatic LNG per la sicurezza energetica italiana ed europea.
Legambiente, Mare Monstrum: abusi edilizi in cima ai reati
Cemento illegale, inquinamento, pesca di frodo e violazioni del Codice di navigazione: il 2024 è stato un annus horribilis per le coste e i mari italiani, con un boom dell’aggressione illegale. Nel 2024 sono stati ben 25.063 i reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, +9,2% rispetto al 2023, di cui 12.663 (il 50,5%) nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa. In particolare, anche quest’anno la Campania prima in classifica con 4.208 illeciti penali, poi Sicilia (3.155), Puglia (2.867) e Calabria (2.433). Al quinto posto il Lazio (1.696 reati) e al sesto la Toscana (1.687). Ad aumentare in maniera ancora più significativa gli illeciti amministrativi: 44.690, +21,4% rispetto al 2023. Per un totale, sommando reati e illeciti amministrativi, di 69.753 violazioni, con una media di 9,5 per km di costa, uno ogni 105 metri.
A primeggiare si confermano i reati relativi al ciclo illegale del cemento, a cominciare da quelli connessi all’abusivismo edilizio, (10.332, +0,7% rispetto al 2023), che costituiscono il 41,2% del totale di quelli accertati nel 2024. La crescita più consistente si registra sul tema dell’inquinamento, dalla mala depurazione al ciclo illegale dei rifiuti, con 7.925 reati (+24,4% rispetto al 2023). Balzo anche delle violazioni del Codice di navigazione e nautica da diporto, anche in aree protette, con 2.253 reati (+9,4% rispetto al 2023) e dalla pesca illegale con 4.553 reati (+6,7% rispetto al 2023).
La denuncia arriva dal report “Mare Monstrum” 2025 di Legambiente – elaborato su dati delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, frutto di 935.878 controlli eseguiti nel 2024 – pubblicato alla vigilia del quindicesimo anniversario dell’omicidio del sindaco pescatore di Pollica (SA) Angelo Vassallo. Il Cigno Verde parteciperà domani alle celebrazioni in suo ricordo, organizzate dal Comune di Pollica (SA), presso il Porto della frazione di Acciaroli, nel corso delle quali verrà assegnato il Premio Angelo Vassallo, riconoscimento annuale per le amministrazioni più impegnate nella difesa dell’ambiente e nella lotta alle illegalità.
Tornando alla fotografia scattata dal report, nel 2024 crescono le persone denunciate (26.902, +5,3% rispetto al 2023) e i sequestri (+1,3%). Diminuiscono invece gli arresti (-33,8% rispetto al 2023) e le sanzioni amministrative (-19,6%), imputabile ad un assestamento dopo il forte incremento dell’anno prima. Misurando, invece, i dati dei reati e illeciti amministrativi in base all’estensione delle coste, emerge una nuova classifica dell’illegalità che vede al primo posto la Basilicata (33,6 reati per chilometro), poi Emilia-Romagna (29,9 reati per km), Molise (25,1 reati per km), Veneto (22,9 reati per km) e Campania (20,4 reati per km).
Contro l’abusivismo, la mala depurazione, la gestione illecita dei rifiuti e la pesca illegale, Legambiente ribadisce l’urgenza di rafforzare, il ruolo e le attività di competenza di tutte le istituzioni coinvolte attraverso 10 priorità per la tutela dell’ecosistema marino. Tra queste, il ripristino dell’efficacia dell’art. 10-bis della legge 120/2020 che affida ai Prefetti l’abbattimento degli abusi edilizi non demoliti dai Comuni, l’istituzione di fondi strutturati per garantire le demolizioni degli immobili illegali; il completamento e potenziamento dei sistemi fognari e di depurazione con una gestione integrata del ciclo idrico e dei rifiuti; l’aggiornamento della normativa sul riuso di reflui depurati e fanghi, specie nel settore agricolo; l’adozione di misure efficaci contro la pesca illegale e gli scarichi illeciti in mare.
Ai Act, aperta consultazione Ue sul codice di condotta e sulle linee guida trasparenza
La Commissione europea aiuterà i distributori e i fornitori di sistemi di IA generativa a individuare ed etichettare i contenuti generati o manipolati dall’IA. A tal fine, la Commissione ha avviato una consultazione per sviluppare linee guida e un codice di condotta sugli obblighi di trasparenza dell’IA, sulla base delle disposizioni della legge sull’intelligenza artificiale (AI Act). Per Bruxelles “ciò contribuirà a garantire che gli utenti siano informati quando interagiscono con un sistema di IA”.
La legge sull’intelligenza artificiale impone ai distributori e ai fornitori di IA generativa di informare le persone quando interagiscono con un sistema di IA, nonché quando sono esposte a sistemi di riconoscimento delle emozioni o di categorizzazione biometrica e a contenuti generati o manipolati da un sistema di IA.
La Commissione invita i fornitori e gli utilizzatori di modelli e sistemi di IA interattivi e generativi, nonché di sistemi di categorizzazione biometrica e di riconoscimento delle emozioni, le organizzazioni del settore pubblico e privato, gli esperti del mondo accademico e della ricerca, i rappresentanti della società civile, le autorità di vigilanza e i cittadini a condividere le loro opinioni entro il 2 ottobre 2025. La consultazione è accompagnata da un invito a manifestare interesse, aperto fino al 2 ottobre, affinché le parti interessate partecipino alla creazione del Codice di condotta.
Piano regionale di individuazione delle zone di accelerazione, le precisazioni degli assessori Cani e Spanedda
“La Giunta Regionale ha adottato la proposta di Piano Regionale di Individuazione delle Zone di Accelerazione Terrestri per gli impianti di produzione e di stoccaggio di energia da fonti rinnovabili con l’obiettivo di ottemperare a quanto stabilito dalla legge nazionale n. 105 del 18 luglio 2025, che prescrive l’adozione di tali piani da parte delle Regioni e la loro sottoposizione alla Valutazione Ambientale Strategica entro il 31 agosto 2025. Qualora la Giunta non avesse adottato la proposta di Piano entro il termine previsto, la titolarità di questo adempimento sarebbe passata in capo al Governo nazionale, ovvero una sorta di commissariamento. Un’eventualità che la Regione Sardegna intendeva per ovvi motivi scongiurare, a tutela dell’autodeterminazione delle comunità locali e dei territori”. Lo sottolinea l’ assessore dell’Industria Emanuele Cani per fare chiarezza sulla delibera approvata nei giorni scorsi dall’esecutivo, in replica alle perplessità sollevate dall’Anci e da alcuni sindaci in data odierna sulla stampa locale. Ulteriori precisazioni arrivano dall’ assessore degli Enti locali e Urbanistica Francesco Spanedda. “Con l’adozione dello schema di Piano la Regione ha dato un segnale di programmazione chiara del territorio, come abbiamo sempre rivendicato. Ora, con l’avvio della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), si apre la fase della consultazione pubblica: è questo il momento in cui insieme a Comuni, Anci, cittadini e portatori di interesse, con la presentazione di osservazioni, proposte e un confronto nel pieno dello spirito che ha caratterizzato il percorso della legge regionale n.20, si andrà a definire il Piano nei tempi stabiliti”, rassicura Spanedda.
“Il nostro metodo è sempre stato trasparente e graduale: prima la definizione del quadro programmatorio, poi l’ascolto e il confronto. Ci muoviamo nell’ambito della legge regionale n. 20, che rappresenta la bussola per governare la transizione energetica nel rispetto del nostro territorio, assicurando tutela del paesaggio e un equilibrio con gli altri interessi in gioco, dalla cultura al turismo, alle esigenze di sviluppo”, prosegue. “A chi descrive situazioni di incertezza diciamo che stiamo tenendo la barra dritta nonostante le incertezze che ci arrivano dalla normativa nazionale. Il Governo continua a scaricare sulle Regioni una serie di adempimenti confusi, con tempistiche inappropriate, cambiando continuamente obiettivi e strumenti”, sottolinea Spanedda. “La Regione Sardegna ricerca e incentiva un percorso di partecipazione che porterà all’approvazione definitiva del Piano entro febbraio 2026 con un quadro condiviso e stabile, capace di coniugare crescita sostenibile e rispetto delle comunità locali», aggiunge l’assessore. «Le zone di accelerazione – spiega – sono quelle porzioni di territorio dove, per normativa nazionale ed europea, è possibile autorizzare più rapidamente impianti da fonti rinnovabili (fotovoltaico, in questo caso), perché già infrastrutturate o compromesse”. “La Regione – ribadisce e conclude Spanedda – individua queste zone all’interno dei parametri urbanistici contenuti nella LR. 20, per consentire procedure più snelle”.
Tim, cda Telsy nomina Michelini ad
Il consiglio di amministrazione di Telsy, azienda del Gruppo focalizzata sulla sicurezza crypto e cyber che opera nell’ambito di TIM Enterprise, ha cooptato Alessandra Michelini nel Board e l’ha nominata amministratrice delegata e presidente della società. Lo ha comunicato Tim. Ad Alessandra Michelini, che ricopre anche la posizione di Chief Transformation Officer del Gruppo Tim, si legge in una nota, “va l’augurio di buon lavoro di tutto il Consiglio di amministrazione. A Eugenio Santagata, che come già annunciato ha lasciato il Gruppo TIM e Telsy il 31 agosto, vanno i ringraziamenti della Società e del CdA di Telsy”.
Aviazione, l’Enac guida una delegazione di imprenditori a Bengasi: firmati sei accordi
Il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, ha guidato ieri a Bengasi una delegazione di imprenditori italiani che hanno firmato sei importanti accordi tecnici: le intese consolidano il percorso favorito da Enac e avviato con la riapertura, a inizio 2025, dei collegamenti aerei diretti tra Italia e Libia, operati da Ita Airways e dalla compagnia libica Medsky. Nell’ambito di questa collaborazione, Enac e l’Autorità dell’aeroporto di Bengasi hanno firmato un Protocollo di Attuazione (MoI) per lo sviluppo dell’Aeroporto di Benina, proseguendo il lavoro avviato con il Protocollo d’Intesa siglato con la LYCAA a Tripoli nel dicembre 2023. Gli altri MOU (Memorandum of Understanding), firmati tra MedSky, Avioitaliana, Tecnam, Atitech, ASC, Merlo e Libya Reconstruction Fund Projects, sono finalizzati allo sviluppo di una rete di aviazione generale (Regional Air Mobility), ad acquisti di aeromobili, ad attività di manutenzione, alla crescita del trasporto cargo e alla realizzazione di un network per la movimentazione di materiali e persone sia in ambito civile che in ambito agricolo e industriale. Hanno partecipato al meeting, per parte italiana, oltre a Di Palma, Alexander D’Orsogna Direttore Generale Enac; Tiziana Bufacchi Avioitaliana; Paolo Merlo Presidente Merlo; Gianni Lettieri Presidente e AD Atitech; Ignazio Coraci amministratore delegato ASC; Paolo Pascale Amministratore Delegato Tecnam; Nicola Colicchi Presidente della Camera di Commercio Italo-Libica. La delegazione è stata accolta da una nutrita compagine libica tra cui Belgassem Haftar Presidente del Fondo per la Ricostruzione della Libia. La missione è stata preceduta, ieri, da un incontro organizzato a Roma dal Presidente e dal Direttore Generale di Enac, tra tutta la delegazione italiana ed il Viceministro Edoardo Rixi che ha sottolineato la centralità del trasporto aereo nel rafforzamento dei rapporti bilaterali tra Italia e Libia. “Rivolgo un ringraziamento all’Ambasciatore d’Italia a Tripoli Gianluca Alberini per l’importante contributo a favore del percorso di rafforzamento delle relazioni bilaterali Italia – Libia, nonché ad AISE per il supporto logistico”, ha commentato Di Palma. “Gli accordi firmati oggi favoriscono integrazione, dialogo e sviluppo di attività commerciali con un Paese legato all’Italia da una storia di amicizia e cooperazione. L’Enac valorizza l’aviazione civile quale strumento che unisce culture diverse, rafforza gli scambi e favorisce le relazioni tra i popoli per il benessere e la crescita di ogni persona”.
Confcommercio: ad agosto il Misery Index sale rispetto a luglio
Il MIC di agosto 2025 sale a 10,1, un decimo in più su luglio. Al netto di piccoli aggiustamenti, l’indicatore risulta sostanzialmente stabile da inizio anno. La stima dell’ultimo mese riflette l’aumento (2,4% dal 2,3% di luglio) dell’inflazione per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto e la stabilizzazione al 6,6% del tasso di disoccupazione esteso. Sul versante del mercato del lavoro è attesa, ad agosto, una marginale riduzione degli occupati e dei disoccupati. Queste dinamiche dovrebbero portare a una lieve riduzione del tasso di disoccupazione ufficiale al 5,9%. Anche sul versante delle unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate e considerate in CIG e comunque interessate dalle diverse forme d’integrazione salariale, la situazione, dopo i rialzi registrati a inizio 2025, appare improntata alla stabilità. Il combinarsi di queste dinamiche lascerebbe il tasso di disoccupazione esteso al 6,6%. Secondo le stime provvisorie ad agosto 2025 l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto è salita al 2,4%. L’aumento, in linea con quanto rilevato nei periodi più recenti, riflette principalmente l’incremento dei prezzi degli alimentari, soprattutto non lavorati. Come atteso, il confronto con l’estate del 2024, quando l’inflazione dei beni e servizi acquistati con maggior frequenza dalle famiglie aveva conosciuto una fase di rapido rallentamento, ha determinato nel periodo estivo una tendenza al rialzo che potrebbe rientrare da ottobre. Si conferma pertanto l’attesa, nel breve periodo, di una stabilizzazione dell’area del disagio sociale sui valori attuali. Qualche preoccupazione permane per i mesi finali del 2025, periodo nel quale si potrebbero registrare i primi effetti della cosiddetta “guerra dei dazi”. Effetti che rischiano di non essere controbilanciati dal recupero della domanda interna, vista la perdurante difficoltà delle famiglie di trasferire sui consumi i miglioramenti registrati sul versante dei reddito, fenomeno che potrebbe portare a un ingresso non favorevole nel 2026 sia sul versante della crescita sia dell’occupazione.
Maria Cristina Carlini