La giornata

Task force Ue in pressing su ritardi pagamenti, appalti e CONCORRENZA

  • A maggio inflazione dell’eurozona in lieve risalita al 2,6%
  • Open Fiber: 296 milioni di perdite nel 2023, investiti 1,6 miliardi nella banda ultralarga
  • Rfi presenta l’Academy & Technical Methodologies per promuovere la cultura scientifica nella mobilità

18 Giu 2024

Condividi:

E’ entrata nel vivo la missione della task force Ue sullo stato d’attuazione del Pnrr. Nel corso degli incontri, l’Anci ha sollecitato una semplificazione nella rendicontazione per evitare rallentamenti nei pagamenti ai Comuni e i sindacati hanno chiesto un piano straordinario di assunzioni e formazione. Da Eurostat arriva il dato definitivo dell’inflazione a maggio, che vede una lieve risalita a +2,6%. Cautela, ancora una volta, la parola d’ordine dei vertici della Bce. Sul versante infrastrutture, Open Fiber ha chiuso il bilancio 2023 che vede investimenti per 1,6 miliardi nella banda ultra larga. E Rfi lancia un’Academy per promuovere la cultura scientifica nella mobilità

Pnrr, sotto la lente della task force Ue il ritardo nei pagamenti, concorrenza e appalti. Ampliato il cruscotto Istat-Rgs, +2,9 miliardi e il totale sale a 197,3 miliardi 

Seconda, intensa, giornata di lavoro per la task force Ue per il Pnrr arrivata ieri a Roma. Tra i temi caldi al centro del confronto con il governo e le istituzioni italiane ci sono i ritardi nei pagamenti, la concorrenza e gli appalti. La direttrice generale del Recovery and Resilience Task Force, Celine Gauer, e la direttrice Marie Donnay, che rimarranno nella capitale fino al 20 giugno, hanno incontrato, ieri pomeriggio, una riunione con le organizzazioni sindacali  “Abbiamo fatto presente come sia ineludibile agire a monte e rimuovere gli ostacoli che impediscono una  performance che rispetti le scadenze del Pnrr”, ha riferito la segretaria generale della Uil, Ivana Veronese, che ha chiesto un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato e formazione e riqualificazione del personale. “Ancora una volta abbiamo fatto presente – ha aggiunto –  che il dialogo sociale con questo Governo anche nella gestione del Pnrr è inesistente, come non sono pubblici i dati sulla sua attuazione”. Lunedì è stata la volta dei Comuni, Regioni ed Enti Locali. Il segretario generale di Anci, Veronica Nicotra, ha sottolineato “la valutazione positiva sullo stato di attuazione del Pnrr che vede i Comuni e le Città rispettare i tempi di aggiudicazione dei lavori e apertura dei cantieri”. Ma “resta l’esigenza di semplificare il sistema di rendicontazione e controllo dei progetti per evitare rallentamenti nei pagamenti ai Comuni in questa fase cruciale”, ha sottolineato Nicotra. Intanto, ieri Istat e Ragioneria Generale dello Stato hanno aggiornato la dashboard per l’analisi del Pnrr sulla base di indicatori statistici di contesto. Con questo aggiornamento, le misure e i finanziamenti associati sono allineati alla rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, adottata con la Decisione del Consiglio UE ECOFIN dell’8 dicembre 2023. La rimodulazione ha disposto un incremento di 2,9 miliardi di euro dell’importo complessivo dei fondi a favore dell’Italia (attualmente pari a 194,4 miliardi di euro), modificando alcune misure e inserendo la Missione 7 RePowerEU, con la quale si mira a rafforzare le reti di distribuzione di energia, accelerare la produzione da fonti rinnovabili e aumentare l’efficienza energetica. La dashboard fornisce un quadro informativo integrato delle relazioni tra le misure di investimento previste dal PNRR e gli indicatori statistici descrittivi dell’ampia gamma di aspetti economici, sociali e ambientali su cui gli interventi del Piano si propongono di incidere, coerentemente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) dell’Agenda 2030.

 

A maggio l’inflazione dell’eurozona è in lieve risalita al 2,6%. L’Italia tra i Paesi con i prezzi più ‘freddi’, +0,8%

L’inflazione dell’area euro registra a maggio un lieve incremento salendo al 2,6% dal +2,4% di aprile. E’ il dato definitivo diffuso da Eurostat, l’ufficio statistico europeo. Nell’Unione europea, l’inflazione sale invece al 2,7% dal 2,6% del mese precedente. Netta è la flessione tendenziale se si considera che nell’eurozona l’indice dei prezzi al consumo, a maggio 2023, era al 6,1% e nella  Ue al 7,1%. L’incremento su base mensile è dello 0,2%. La terna dei Paesi con i tassi più bassi vede la Lettonia con inflazione allo 0,0%, la Finlandia allo 04% e l’Italia allo 0,8%, come peraltro confermato lunedì dall’Istat. I tre Paesi con l’indice dei prezzi più alti sono la Romania +5,8%, Belgio +4,9% e la Croazia +4,3%. Rispetto ad aprile, l’inflazione annuale è salita in undici Stati membri, rimasta stabile in tre, e salita in quattordici. Guardando alle principali economie dell’eurozona, la Germania registra un tasso d’inflazione sopra la media, con un’accelerazione su base annua a +2,8% dal 2,4% di aprile mentre la variazione mensile è +0,2%. La Francia registra +2,6% annuo da +2,4% di aprile. La variazione mensile è +0,2%. L’andamento dell’inflazione è sempre sotto l’attento monitoraggio della Bce per le possibili nuove mosse sui tassi, dopo il primo taglio di un quarto di punto deciso il 6 giugno scorso. La “cautela” dell’Eurotower porta ora a settembre e non tanto alla prossima riunione di luglio per una possibile riduzione dei tassi. A dirlo è stato il vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, “Noi abbiamo indicato che non abbiamo un percorso definito, saremo dipendenti dai dati”, ha ribadito in un’intervista a una tv spagnola. I dati indicano che ci saranno “aumenti e ribassi” nei tassi d’inflazione e che l’indice dei prezzi al consumo si attesterà “intorno al 2,6%”.

 

Open Fiber chiude il 2023 con 296 milioni di perdite ma aumentano ricavi ed ebitda investiti 1,6 miliardi nella banda ultra larga

Open Fiber archivia il 2o23  con un risultato netto negativo per 296 milioni (-162 milioni nel 2022) che risente dell’aumento degli oneri finanziari e, spiega la società, “è un indicatore non ancora significativo data l’intensità di capitale dello sviluppo infrastrutturale in corso”. In aumento sono i ricavi, +24%, a 582 milioni e l’ebitda, +31%, dai 179 milioni del 2022 a oltre 234 milioni, con una marginalità del 40% (38% nel 2022).  Nel corso del 2023, Open Fiber ha investito oltre 1,6 miliardi di euro per proseguire nella realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra larga nelle città, nei piccoli comuni e nelle aree industriali del Paese, confermandosi tra le prime aziende italiane per ammontare di risorse investite (circa 8 miliardi di euro dal 2016 a oggi). A fine 2023 Open Fiber, principale operatore FTTH in Italia e tra i leader in Europa, aveva connesso in fibra ottica FTTH circa 14,6 milioni di unità immobiliari. Oltre 300 partner utilizzano la rete realizzata da Open Fiber, tra cui tutti i principali operatori italiani ed alcuni internazionali. La commercializzazione dei servizi di connettività FTTH al 31/12/2023 era aperta in 239 città grandi e medie (Aree Nere) e in 4700 comuni delle Aree Bianche, dove Open Fiber aveva realizzato a fine 2023 l’83% della copertura nell’ambito del Piano BUL (ad oggi i comuni in vendibilità sono circa 5000). Open Fiber è inoltre impegnata nella costruzione dell’infrastruttura nelle aree del piano Italia 1 Giga a lei assegnate tramite bando pubblico nel 2022. Al 31 dicembre 2023, le linee attive sulla rete realizzata da Open Fiber erano circa 2.7 milioni, pari al 58,3% del totale degli accessi FTTH in Italia. A oggi, la rete realizzata da Open Fiber è utilizzata da circa 3 milioni di clienti. Prosegue la crescita di Open Fiber anche nel segmento Business To Business (B2B), con la chiusura di importanti contratti verso il mondo OTT e dei Data Center e la connessione di 21mila scuole e 1570 strutture sanitarie. In generale, in tutti i segmenti del portafoglio B2B, Open Fiber ha registrato una crescita a doppia cifra. Open Fiber prosegue nello sviluppo del suo Piano Industriale tramite il finanziamento esistente, a cui si aggiungeranno altre risorse con una manovra in corso di finalizzazione che coinvolge sia gli azionisti, sia primari istituti di credito nazionali ed internazionali.

 

Rfi presenta l’Academy & Technical Methodologies del Polo Infrastrutture per promuovere la cultura scientifica nel campo della mobilità

Promuovere la ricerca scientifica e tecnologica nel campo della mobilità integrata attraverso una cabina di regia per lo sviluppo sostenibile, connesso, digitale e smart nel campo dei trasporti. È l’obiettivo del Comitato Tecnico Scientifico dell’Academy & Technical Methodologies del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane. Il Comitato, presieduto dal Presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco, si è insediato ieri. L’Academy sarà promotrice della cultura scientifica, con l’obiettivo di favorire una sinergia multidisciplinare a livello industriale, istituzionale e accademico. L’iniziativa coinvolge esperti di ingegneria dei trasporti, tecnologie digitali, sostenibilità ambientale e gestione delle infrastrutture. Il Comitato dei Saggi, inoltre, garantirà l’ottimizzazione dei presidi di controllo attraverso sistemi digitali e tecnologie innovative. Verranno poi condivisi con gli atenei i laboratori di ricerca di RFI e ANAS. L’Academy avrà il compito di sviluppare nuovi brevetti per il monitoraggio di ponti, viadotti e gallerie mediante l’utilizzo di tecnologie avanzate come il drone terrestre, strumento all’avanguardia, brevettato nel laboratorio del Circuito di Bologna San Donato. Il dispositivo ispeziona in autonomia i binari, con una velocità massima di 100 km/h, monitorando in tempo reale le aree di cantiere.  Le ricerche dell’Academy e i brevetti certificati dai laboratori di RFI e ANAS saranno pubblicati nella rivista trimestrale “Quaderni FS Academy”, un punto di riferimento per diffondere il contributo dell’ingegneria italiana sui temi della mobilità sostenibile, intermodale e ad alta tecnologia, a cui si aggiungono gli aspetti economici, ambientali e legali connessi all’interoperabilità delle reti.

 

Argomenti

Argomenti

Accedi