Europa e politiche UE

IL BOLLETTINO

Arrivano con il nuovo Bollettino della Bce le nuove stime su Pil (+0,9%) e inflazione (+2,5%), entrambe in rialzo. Si conferma, invece, il cammino accidentato sui tassi, prospettato da Lagarde nella conferenza stampa dopo l’ultimo Consiglio direttivo. E per questo l’Eurotower ribadisce di non volersi vincolare a nessun percorso di discesa dei tassi. Si procede con prudenza, con le decisioni che verranno assunte, di volta in volta, sulla base dei dati.

La giornata

  • L’Upb avverte: a politiche invariate prossima manovra a quota 20 miliardi, trovare coperture per il taglio del cuneo
  • Svimez: nel 2023 il Sud cresce più del Nord, +1,3%, la spinta arriva dalle costruzioni
  • Ad aprile produzione delle costruzioni europee in calo,  nell’eurozona -0,2% mensile e -1,1% annuo

La giornata

  • L’Istat conferma: inflazione stabile, +0,8% sull’anno
  • Coima: a Porta Nuova completata la riqualificazione di Pirelli 35
  • Ok Ue a 570 milioni di aiuti per ridurre le emissioni nei porti

L'intervento

di Francesco Decarolis

Professore ordinario di Economia all’Università Bocconi
Digitalizzare per reingegnerizzare i processi e qualificare le stazioni appaltanti: così si previene la corruzione e si rende più efficiente la spesa pubblica

Al Festival dell’Economia di Torino ho avuto il piacere di discutere con il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, un tema tanto tecnico quanto centrale per la vita democratica e lo sviluppo economico del Paese: la gestione degli appalti pubblici. La riflessione si è incentrata su come le regole e le prassi in materia di contratti pubblici influiscano non solo sull’efficienza della spesa, ma anche sul rischio di corruzione e sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Rappresentando oltre il 15% del Pil italiano, gli appalti pubblici sono ben più di una formalità burocratica: hanno il potere di determinare l’orientamento dell’economia e di determinare standard ambientali, tecnologici e di qualità nei settori in cui vengono utilizzati. Una tale rilevanza rende la loro regolamentazione una vera e propria leva di politica industriale che deve essere sfruttata al meglio per indirizzare l’economia ed evitare la proliferazione di inefficienze e opportunità di malaffare.

IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 38

di Salvatore Di Bacco

In questo articolo andremo ad illustrare in dettaglio le novità introdotte nei singoli moduli del Permesso di costruire, della Scia alternativa al PDC, della Scia e della Cila, utili al fine di comprenderne i dettagli necessari per una corretta compilazione e presentazione ai competenti Sportelli unici dell’edilizia.

LA NOTIZIA

IL DL INFRASTRUTTURE ALLA CAMERA

di G.Sa.

Il Parlamento impone alla programmazione infrastrutturale la via politico-legislativa: entrano cinque nuove bretelle stradali fra le priorità strategiche. Paradossale evoluzione sui commissari straordinari: si rinvia a ottobre 2025 il piano di razionalizzazione voluto da Palazzo Chigi, mentre se ne creano intanto altri tre. Saltano gli aumenti tariffari autostradali, restano i contributi ad ASPI.

L'architettura vista da LPP/17

di Luigi Prestinenza Puglisi

Il pop sofisticato di Cino Zucchi lavora sulle contraddizioni per diventare evanescente. Il capolavoro della Casa D all’ex Junghans di Venezia

Possiamo considerare che il fenomeno delle archistar nasce il 18 ottobre 1997 quando si inaugura il museo Guggenheim di Bilbao. È da quel momento che politici e  costruttori cominciano a rendersi conto che il tocco di alcuni architetti può fare la differenza e determinare la fortuna di un luogo.

L’archistar non è quindi solo un progettista famoso. È un personaggio mediatico la cui firma garantisce il successo di una iniziativa. Le archistar italiane sono due: Renzo Piano (1937) e Massimiliano Fuksas (1944). Entrambi hanno cominciato a costruire la loro fama all’estero, in Francia, per poi essere apprezzati in Italia. Con il tempo se ne sono aggiunti altri.

Appalti Istruzioni per l’uso / 34

di Gabriella Sparano

Nelle ultime settimane, il rinnovo della qualificazione delle stazioni appaltanti è stato un argomento molto discusso e dibattuto a causa dei requisiti introdotti e modificati dal Correttivo e del conseguente loro recepimento (solo dal 25 giugno scorso) nel sistema ANAC, a tal fine aggiornato all’esito di una consultazione on line lanciata dall’Autorità nei mesi precedenti. Protagonista silenzioso di tale processo di riqualificazione (l’articolo 11 dell’Allegato II.4 del Codice attribuisce testualmente alle stazioni appaltanti il compito di accedere all’AUSA – rectius, al servizio “Qualificazione delle stazioni appaltanti” – per inserire/aggiornare i dati necessari) è il Responsabile dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (RASA). Ma chi è esattamente il RASA? Quali sono le sue funzioni principali, spesso misconosciute, e le responsabilità che gli derivano nel sistema complessivo degli appalti pubblici? Quali incompatibilità sussistono per tale ruolo? Il Codice, infatti, non prevede né cita tale figura.

Vediamolo insieme.

L'intervento

DALLA CHAT "AMICI DI DIAC"

Il reale “sentimento” degli operatori verso la digitalizzazione, l’obiettivo dell’industrializzazione del settore delle costruzioni, le difficoltà dei piccoli comuni, l’aiuto che possono dare (o non dare) Demanio e Italferr, il processo di qualificazione delle stazioni appaltanti che non può non andare avanti e altri argomenti nella discussione che si è tenuta ieri nella chat “Amici di Diac” dopo la pubblicazione dell’intervista al presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa (che si può leggere qui).

 

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