Ogni tre o quattro anni qualcuno decide di fare il punto sulla giovane architettura italiana. È un rito laico, quasi scaramantico: come se nominare i “nuovi” servisse a farli esistere, a esorcizzare la paura che l’architettura italiana si sia fermata per sempre al dopoguerra o, nella migliore delle ipotesi, ai maestri degli anni Novanta. Nascono così libri, cataloghi, ricognizioni, mappature, che promettono di ritrarre lo stato dell’arte del nostro presente progettuale.
Sono operazioni utili, benché parziali: per ogni architetto selezionato, ce ne sono vari dimenticati, per ogni progetto incluso, altri restano nel cassetto. Ma, come accade con ogni antologia, la parzialità non è un difetto, bensì il prezzo da pagare per avere uno sguardo, un punto di vista.
Viaggio in Italia 2, curato da Marcello Bacchini, Martina Esposito e Alessia Pagano, si inserisce in questa tradizione. È un volume che raccoglie trenta studi italiani di architettura, scelti con l’intento di raccontare una generazione. Segue idealmente Viaggio in Italia 1 – Itinerari di architettura contemporanea, a cura di Roberto Bosi e Mattia Pavarotti, che già aveva individuato una ventina di studi emergenti. Alcuni tornano anche in questa seconda edizione, a testimoniare la continuità di un discorso che non si è interrotto.