LE MOTIVAZIONI DEL CDM
Il day after della decisione in Cdm: per l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda “è grave che il Consiglio dei Ministri abbia deciso di impugnare la Legge regionale sulle aree idonee senza coinvolgere chi la Sardegna la rappresenta, come previsto dallo Statuto sardo”. Scontro con la Lega in Consiglio regionale: “Chiediamo di entrare nel merito della legge, se mai ci fosse qualcosa da dire, anziché appigliarsi a critiche pretestuose”. La delibera del governo chiarisce: le Regioni non possono legiferare in senso più restrittivo rispetto al decreto Mase di giugno.
LE AUDIZIONI ALLA CAMERA
In Commissione Ambiente, i rappresentanti delle pmi hanno ammonito sulla strategia del governo focalizzata troppo sul lungo termine. “Non vanno abbandonate le esigenze immediate come quelle volte a garantire un mercato energetico più stabile e più accessibile”, ha detto Barbara Gatto di Cna. Intanto, Leonardo ha annunciato l’accordo con Ansaldo Energia ed Enel.
Med & Italian Energy Report
In Europa la riduzione della dipendenza energetica è centrale per poter affrontare i temi della competitività e della crescita. In Italia, grazie allo sviluppo delle fonti rinnovabili, si registra un calo della dipendenza, pur restando con una percentuale sopra la media europea. A scattare la fotografia è la sesta edizione dell’analisi Med & Italian Energy Report. Il rapporto, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e frutto della sinergia tra Srm, centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, e l’Esl@energycenter Lab del Politecnico di Torino, presentato il 28 gennaio nel corso di una iniziativa al Parlamento europeo.
OBIETTIVO DAL 2029
L’assessore all’ambiente, all’energia e alla programmazione territoriale della Regione, Thomas De Luca a Diario Diac: “Vogliamo garantire benefici a tutto il tessuto produttivo e sociale. Faremo una gara concorsuale per individuare i soggetti interessati”. Coinvolte Gepafin e Sviluppumbria. Bussone (Uncem): “Coinvolgere anche i Comuni per assicurare ritorni ai territori, è un dossier delicato: abbiamo chiesto maggiore attenzione al governo e avvieremo alcune iniziative con la giunta regionale”. Enel Green Power a fine 2024, intanto, aveva rigettato ogni accusa di dismissione degli impegni soprattutto nel Polo ternano.
L'impatto della missione di Governo
il nuovo piano industriale
Il nuovo piano industriale del gruppo Hera aumenta del 6% l’impegno finanziario a sostegno degli investimenti e del 46% rispetto agli investimenti degli ultimi 5 anni. Obiettivo è quello della crescita anche attraverso M&A e dello sviluppo industriale. Il business regolato delle reti sarà interessato da un corposo piano di 2,5 miliardi, pari al 54% del totale.
IL DISEGNO DI LEGGE SULLE RICOSTRUZIONI
Lo strumento di prevenzione, annunciato a dicembre dal ministro Musumeci, non ha ancora trovato posto nel Ddl ricostruzioni all’esame del Senato dopo il sì della Camera. La Rete Professioni Tecniche guidata da Zambrano, che ha messo a punto una proposta con vari enti fra cui Ispra e il dipartimento della Protezione civile, l’ha rilanciata nell’audizione di martedì interpretando un consenso vasto. Il piano prevede una graduale messa in sicurezza degli edifici pubblici e un piano di interventi privati favoriti da agevolazioni.
I DATI DELL'ALBO NAZIONALE
Al 21 gennaio sono 31.768 le unità locali iscritte al nuovo portale per il tracciamento. Dal 13 febbraio le imprese con più di cinquanta dipendenti, i delegati, i consorzi, commercianti, trasportatori e impianti di trattamento dovranno adeguarsi al Dm 59/2023. Il vecchio Sistri è un lontano ricordo. Gizzi: “I maggiori quesiti che riceviamo sono sul Testo unico ambientale ma il Rentri non lo tocca affatto”.
L'impianto inaugurato da Adr
L’hub della Capitale segna un nuovo traguardo: quello di avere il più grande impianto in autoconsumo nel proprio perimetro aeroportuale che Adr ha realizzato con un investimento di 50 milioni di euro. Un passo importante verso l’autonomia energetica dello scalo e sul percorso di un piano di sviluppo che si implementa lungo la direttrice strategica della sostenibilità
A MARZO IL REPORT DELLA COMMISSIONE UE
A oltre sei mesi dalla consegna del piano definitivo, che non è vincolante ma dovrebbe tracciare il presente e il futuro energetico del nostro Paese, secondo il monitoraggio effettuato dalla società di ricerca Agici i target su efficienza energetica ed emissioni GHG risultano non allineate agli obiettivi europei e quelli sulle rinnovabili sono buoni solo grazie alla revisione al ribasso della versione 2024 del documento
IL MASTERPLAN COMUNE-ENEA
Presentato ieri, il piano prevede la riqualificazione energetica gli edifici residenziali pubblici, la valorizzazione delle aree verdi, l’ottimizzazione dei collegamenti tra i quartieri e le
stazioni della metropolitana, la realizzazione di una solida infrastruttura sociale che promuova l’inclusione, la coesione e il senso di appartenenza tra i residenti.
I DATI 2023
Nel primo caso, addirittura, si registra un aumento del 14% di emissioni di gas serra; nel secondo il trend di riduzione è molto più lento di tutti gli altri settori economici. In Italia, le attività più inquinanti sono risultate essere la manifattura, elettricità e gas, trasporti e stoccaggi. Gli altri settori migliorano tutti e in tutto il continente: un progresso pari al 7% sul 2022 e al 18% sul 2013. Con una intensità che si è ridotta del 32%. Inoltre, la fornitura di elettricità, gas, vapore e aria condizionata ha raggiunto il tasso di declino più netto e la diminuzione complessiva più ampia, con un calo del 43% (448 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti).
FOCUS RIGASSIFICAZIONE
REF RICERCHE
Sono loro gli Stati che possiedono oltre la metà del parco circolante elettrico nel Vecchio Continente e, inoltre, superata una determinata soglia di diffusione, il numero di punti di ricarica pubblici installati non cresce di pari passo con le auto. A settembre scorso, nel nostro Paese, se ne contavano 60.339 (+28% sul 2023) ma per via di una domanda di servizio ancora bassa i costi di investimento non risultano ancora ammortizzati.
RETE IRENE
“Adesso l’edificio potrà vivere altri 90 anni” spiega l’Architetto Piergiorgio Capelli a Diario Diac. Ma la fine del Superbonus rappresenta un’incognita per questo tipo di interventi.
La giornata
SISTEMA RENTRI
Secondo il coordinatore area rifiuti di Ambiente Spa, “il tema dei rifiuti resta un problema anche dopo il RENTRI. Migliorare la tracciabilità è importante ma restano problemi gestionali e tecnici a livello nazionale sia sul fronte dei rifiuti prodotti dai cittadini che delle imprese”. Intanto, entro febbraio le aziende con più di 50 dipendenti saranno le prime a doversi iscrivere alla piattaforma
L'AUDIZIONE ALLA CAMERA
“Sono un grande problema per il territorio, attraverso una riqualificazione delle aree e semplificazioni normative”, hanno detto i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in audizione davanti alla commissione Trasporti della Camera, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti delega al Governo per la disciplina dei centri di elaborazione dati. Iaria (M5S): “In arrivo una proposta di legge ulteriore per realizzare i data center con permesso di costruire convenzionato”
La giornata
Progetto Corale/11
di Maria Cristina Fregni
A breve inaugurerà a Modena, nelle aree ex Fonderie Corni, una residenza temporanea collettiva – leggasi studentato privato – che si configura come uno degli ultimi tasselli della Riqualificazione Urbana pianificata con il PRUSST Fascia Ferroviaria (e con altri strumenti di pianificazione e finanziamento, quali PSA, PREU, PRU, CQ II, PIPERS) sul finire degli anni ’90.
Alla costruzione dell’edificio si sono accompagnate le realizzazioni delle opere di urbanizzazione correlate, ovvero un parco pubblico attrezzato di 6.000 mq, parcheggi pubblici, piste ciclabili e riqualificazione degli attraversamenti pedonali, per connettere funzionalmente e percettivamente l’area dello studentato al contesto urbano circostante.
Ciò che però ci interessa è che il giorno dell’inaugurazione, ad un osservatore anche non troppo attento non sfuggirà che, tra il nuovo edificio e i parcheggi, permarrà un’ampia area recintata, non accessibile e non visibile, a delimitare un “pezzo” di comparto non finito.
Si tratta dell’area che, già nel Piano Particolareggiato del 2006, e poi nella sua variante del 2021, doveva ospitare il cosiddetto commercio di vicinato, quelle piccole attività di vendita al dettaglio e ristorazione, che chiunque “del mestiere”, oggi più che mai, ritiene essenziali per la vitalità, il presidio e il buon carattere urbano di un comparto rigenerato.
Il commercio di vicinato ritorna, come elemento strategico, in ogni pianificazione della Città dei 15 minuti, ritorna nelle visioni di riattivazione delle periferie, negli studi sulla mobilità urbana sostenibile e sulla sicurezza delle città.
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 43
di Salvatore Di Bacco
La proposta di legge n. 2332, presentata alla Camera dei Deputati il 28 marzo 2025, prima firmataria Erica Mazzetti (FI), rappresenta un passo atteso per l’Italia, mirando a un aggiornamento, riordino e coordinamento della disciplina legislativa in materia edilizia. Tale proposta mira a delegare al Governo il compito di aggiornare, riordinare e coordinare la legislazione in materia edilizia. L’obiettivo principale è superare l’attuale quadro normativo frammentato, come il decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, che è stato modificato innumerevoli volte.
L'architettura vista da LPP/22
di Luigi Prestinenza Puglisi
Il 28 maggio 2010 fu inaugurato il Maxxi. Ricordo perfettamente l’eccitazione di quella giornata. L’edificio si era fatto aspettare 12 anni (il concorso risaliva al 1998) e la costruzione era andata avanti tra infinite polemiche e crescenti dubbi. Con punte di apocalittico scetticismo di chi aveva pubblicamente giurato che un edificio del genere non si sarebbe potuto neanche tenere in piedi. Anche i costi erano lievitati, tanto che si parlava di un esborso, per allora astronomico, di 10.000 euro al metro quadrato, valore che poi venne pubblicamente ridimensionato, computando tra i metri quadrati anche gli spazi accessori.
Appena varcato l’ingresso, il 28 maggio del 2010 si capì immediatamente che si trattava di un capolavoro, di un edificio di una modernità inconsueta nel molle clima romano. Che finalmente il Ministero aveva fatto la cosa giusta, aveva cercato di mettere Roma in competizione con le altre grandi capitali europee.
All’inaugurazione c’era Zaha Hadid, con il suo fare energico e regale, vestita con abiti e gioielli da lei stessa disegnati. Un personaggio con una personalità talmente esuberante da occupare tutto lo spazio. E toglierlo così al curiale ed emaciato Pio Baldi, che era stato il direttore della Darc, il dipartimento per l’arte e l’architettura contemporanea che aveva sostenuto il museo, di cui adesso diventava direttore. “Questa struttura- disse la Hadid con la sua voce stentorea – è stato realizzato solo a metà. Occorrerà presto completarlo”. Frase che credo ripetette un paio di volte, accorgendosi che sull’argomento Pio Baldi e Margherita Guccione, la dirigente posta a capo del settore architettura, nicchiavano, facendo capire che non ci sarebbero stati altri cantieri.
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