Appalti – Norme
Prezzo e qualità secondo la regola scritta nella lex specialis
Il PPP contrattuale e istituzionale: spazi di utilizzo per la rigenerazione
Elaborata dalla Commissione europea, la formula giuridica del Partenariato Pubblico Privato (PPP) ha subito una profonda riorganizzazione sistematica con l’attuale Codice dei contratti pubblici di cui al Dlgs. 36/2023, il quale ne ha consolidato l’impianto per trasformarlo in un meccanismo più attrattivo per amministrazioni, operatori economici ed investitori istituzionali, vista la sua idoneità a realizzare progetti di interesse pubblico di ampio respiro e grandi dimensioni. (…)
La legge delega sul salario e il ricorso alla Corte Costituzionale
L’inversione procedimentale per semplificare e accelerare l’iter di gara: tutti i passaggi secondo l’ANAC
Il Codice dei contratti pubblici non disciplina in maniera puntuale l’iter operativo che le stazioni appaltanti devono seguire allorquando ricorrono al meccanismo dell’inversione procedimentale, limitandosi a prevedere solo che, qualora scelgano tale facoltà, le offerte siano esaminate prima della verifica dell’idoneità degli offerenti (articolo 107, comma 3).Il merito di aver procedimentalizzato il meccanismo, la cui finalità è quella di semplificare e accelerare l’iter di gara, è stato dell’ANAC, che lo ha fatto all’interno del Bando – tipo n. 1, a cominciare dalla versione del 2021 (sotto il Codice 50/2016, come modificato dalla legge 55/2019, dal decreto-legge 76/2020 e dal decreto legge 77/2021), passando per la versione 2023 (sotto il nuovo Codice 36/2016), fino alla recente versione aggiornata al Correttivo, approvata con la Delibera n. 365 del 16/09/2025. Anzi, in quest’ultima versione del Bando-tipo, l’iter è stato arricchito di ulteriori passaggi, alcuni obbligatori e altri opzionali e/o alternativi tra loro, che hanno finito per appesantire un meccanismo pensato invece per velocizzare la selezione dell’affidatario.
Considerato che, ai sensi del comma 3 dell’articolo 83 del Codice, i bandi di gara vanno redatti in conformità dei bandi tipo, salve le deroghe espressamente motivate nella delibera a contrarre, vediamo insieme quali passaggi deve compiere, quindi, la stazione appaltante secondo l’ANAC, quando sceglie l’inversione procedimentale.
La lesione dell’affidamento privato rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo
La Cassazione: il contratto pubblico stipulato in ritardo rispetto all’annualità di riferimento ha efficacia retroattiva
La sfida dell’individuazione del giusto CCNL per le Stazioni Appaltanti
L’articolo 11 del Codice dei contratti pubblici impone alle stazioni appaltanti (e agli enti concedenti) di individuare e indicare nei documenti iniziali di gara e nella determina di affidamento diretto il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) da applicare negli appalti pubblici, in conformità con le disposizioni contenute, in particolare, nell’Allegato I.01. La corretta individuazione del CCNL è fondamentale per garantire la tutela dei lavoratori e una corretta concorrenza, ma è spesso un’operazione che può rappresentare per la stazione appaltante una sfida complessa a causa dell’ampia gamma di contratti esistenti e della necessità di verificarne i requisiti richiesti a tal fine dalla norma.
Vediamo insieme, allora, quali passi compiere per superare tali ostacoli.
La corretta individuazione del contratto nazionale di lavoro di riferimento, sfida complessa per la SA. I passi da compiere
L’articolo 11 del Codice dei contratti pubblici impone alle stazioni appaltanti (e agli enti concedenti) di individuare e indicare nei documenti iniziali di gara e nella determina di affidamento diretto il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) da applicare negli appalti pubblici, in conformità con le disposizioni contenute, in particolare, nell’Allegato I.01. La corretta individuazione del CCNL è fondamentale per garantire la tutela dei lavoratori e una corretta concorrenza, ma è spesso un’operazione che può rappresentare per la stazione appaltante una sfida complessa a causa dell’ampia gamma di contratti esistenti e della necessità di verificarne i requisiti richiesti a tal fine dalla norma.
Vediamo insieme, allora, quali passi compiere per superare tali ostacoli.
La nuova legge sull’IA: tra responsabilità individuale e controllo dell’autorità
Approvato definitivamente in Senato il DDL sull’intelligenza artificiale (17 settembre 2025), l’Italia si dota finalmente di una cornice normativa nazionale che accompagna l’entrata in vigore dell’AI Act europeo.
Tale norma non va a sostituire il regolamento comunitario (direttamente applicabile), ma ne integra alcuni aspetti, introducendo prescrizioni settoriali e disciplinando materie specifiche, con l’intento dichiarato di mantenere l’IA “antropocentrica, trasparente e responsabile”.
I costi della manodopera tra le spese generali solo se specificato nell’offerta in gara
Gli oneri di sicurezza: tutte le tipologie di costo e quanto sono importanti
Nell’ambito dei contratti pubblici, la sicurezza e i relativi costi rappresentano un aspetto molto importante sia per le stazioni appaltanti che per gli operatori economici. La corretta determinazione e indicazione di tali costi sono, infatti, fondamentali per garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, a cui devono tendere entrambe le parti dell’appalto, anche conformemente alla Costituzione (articolo 32). Esistono, tuttavia, diverse tipologie di costi per la sicurezza di cui bisogna tenere conto, che differiscono tra loro per natura, finalità e regime giuridico. Vediamolo insieme.
Come impatterà la legge sull’IA sul codice degli appalti
La verifica di anomalia dell’offerta va spiegata e provata
Il progetto di riassorbimento del personale dell’operatore uscente non può essere un criterio premiale
La riforma degli appalti scolastici: più tutela per gli studenti con bandi più esigenti sui trasporti
Con l’articolo 5 del Dl 9 settembre 2025, n. 127, il legislatore interviene ancora una volta sul codice dei contratti pubblici per mettere sicurezza, accessibilità e qualità del servizio al centro delle procedure di scelta dei pullman per uscite didattiche e viaggi di istruzione. Due le novità chiave.
Con il DL 125/2025 il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa esteso ai contratti per il trasporto nelle gite scolastiche
Costi della manodopera, per gli operatori nessun obbligo di indicare quelli dei subappaltatori
Incentivi tecnici non erogati dalle Stazioni Appaltanti: i RUP infuriati con l’ANAC
La differenza tra quadro economico dell’intervento e della gara: la chiave per la gestione finanziaria del progetto
Nel contesto degli appalti pubblici, la distinzione tra il quadro economico dell’intervento e il quadro economico della gara spesso sfugge, ma è invece fondamentale per una corretta gestione finanziaria del progetto. Il primo, infatti, rappresenta la visione completa e strategica dell’intera opera, includendo non solo i costi diretti delle lavorazioni, ma anche tutte le spese accessorie, gli oneri per la progettazione e le somme a disposizione per imprevisti e variazioni. Al contrario, il quadro economico della gara si concentra specificamente sulla parte del progetto destinata all’affidamento, focalizzandosi sul prezzo base e sulle voci soggette a ribasso.
Comprendere questa differenza è, quindi, fondamentale per le stazioni appaltanti, poiché il corretto inquadramento e utilizzo del quadro economico dell’intervento sono essenziali per garantire la pianificazione, il controllo e la gestione efficace dell’intero ciclo di vita di un progetto pubblico, così come previsto dal Dlgs. 36/2023.
Vediamolo meglio.