LA QUESTIONE NON ELUDIBILE
L’importante documento di Assonime, rivolto prevalentemente alle imprese della manifattura e del servizio, pone con forza, anche per il settore dell’ambiente costruito e, segnatamente, per le imprese di costruzioni e per il loro indotto manifatturiero, la questione della centralità del dato nella gestione dei processi aziendali, attorno a cui operare, almeno in parte, una riconfigurazione.
Altrettanto rilevanti e pertinenti sono le annotazioni che riguardano l’uso dei dati, anche personali, relativi all’Internet of Things, sempre più diffusa nel comparto, pure sotto il profilo del Digital Twin.
Il punto cruciale, tuttavia, risiede nell’accettazione del dato come bene economico, transabile e riutilizzabile.
AGENZIA DEL DEMANIO
OGGI LA PRESENTAZIONE DEL 38° RAPPORTO CONGIUNTURALE
La contrazione di mercato prevista per quest’anno segue quella del 2024 (-2,7%) e continuerà nel 2026 (-2,1%). Nel 2028 la correzione dovrebbe arrivare, rispetto al picco del 2022, all’11,4%, pari a 21 miliardi a valori deflazionati. C’è però la tenuta del settore, fortificato dalla grande espansione del triennio 2021-2023. “La frenata del mercato – avvisa il Cresme – mantiene tuttavia la produzione su livelli importanti in chiave storica, come se il settore avesse fatto un salto di scala rispetto al recente passato in termini di potenzialità produttive”. Tra il 2019 e il 2024 il valore della produzione (compresa la manutenzione ordinaria) è cresciuto da 180 miliardi a 228 miliardi, con un incremento di 109 miliardi. Poco più di metà di questo valore, 56 miliardi, è però dovuto all’inflazione del settore, mentre 53 miliardi sono di crescita reale. C’è il rischio di un nuovo incremento dei costi di costruzione per effetto della guerra dei dazi.
QUATTRO PRIORITA' DA AFFRONTARE
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA
Aggiornamento significativo delle modalità di deposito e approvazione degli atti di frazionamento dei terreni e altri atti di aggiornamento catastale, con un focus sulla digitalizzazione e semplificazione delle procedure…
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA
La circolare del Ministero della Cultura (MIC) Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale– Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Servizio V. del 2 aprile 2025, chiarisce l’applicazione dell’articolo 36-bis del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69 (convertito con modificazioni dalla legge 24 luglio 2024, n. 105) in materia di semplificazione edilizia e urbanistica, con particolare riferimento alle procedure di accertamento di conformità per parziali difformità e variazioni essenziali, e il suo rapporto con l’articolo 167, comma 4, del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA
Sul Ddl AS 1372 “Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica”, dopo le audizioni alle commissioni settima (Cultura) e ottava (Ambiente e territorio) che hanno evidenziato alcuni profili di criticità (in particolare sul silenzio assenso), la settimana scorsa è stato adottato Il nuovo testo unificato che diventa la base di discussione per i nuovi emendamenti da presentarsi entro l’11 giugno (si veda l’articolo di Diario DIAC in proposito). In questo articolo affrontiamo il tema dell’applicazione del “silenzio-assenso” nei procedimenti di autorizzazione paesaggistica in Italia, in particolare in relazione all’articolo 146 del D.lgs. 42/2004 e all’articolo 17 della Legge 241/1990.
Il tema delinea un quadro complesso in cui la volontà di semplificazione e accelerazione procedurale (rappresentata dall’introduzione del silenzio assenso) si scontra con le esigenze specifiche e la rilevanza costituzionale della tutela paesaggistica.
La posizione predominante, rafforzata dalla giurisprudenza costituzionale, sembra essere quella di escludere o limitare significativamente l’applicazione del silenzio assenso nei procedimenti di autorizzazione e accertamento di compatibilità paesaggistica, riaffermando il ruolo centrale della valutazione di merito da parte delle Soprintendenze. Esaminiamo, in particolare, alcune circolari ministeriali e regionali che forniscono indicazioni in merito all’applicazione dell’istituto.
L’Ambiente di Condivisione dei Dati, previsto a proposito della Gestione Informativa Digitale dal Codice dei Contratti Pubblici a carico delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti, è una componente fondamentale dell’Ecosistema Digitale della Gestione del Contratto Pubblico, unitamente alla Piattaforma di Approvvigionamento Digitale. Esso è definito «ecosistema digitale di piattaforme interoperabili di raccolta organizzata e condivisione di dati relativi ad un intervento, gestiti attraverso specifici flussi di lavoro e strutturati in informazioni a supporto delle decisioni, basato su un’infrastruttura informatica la cui condivisione è regolata da specifici sistemi di sicurezza per l’accesso, di tracciabilità e successione storica delle variazioni apportate ai contenuti informativi, di conservazione nel tempo e relativa accessibilità del patrimonio informativo contenuto, di definizione delle responsabilità nell’elaborazione dei contenuti informativi e di tutela della proprietà intellettuale». In prospettiva, esso dovrebbe divenire interoperabile anche con i sistemi informativi di carattere economico-finanziario, previsionali e rendicontativi, oltre che con il sistema informativo relativo al controllo di gestione.
SAN GIOVANNI A TEDUCCIO
Rosaria Cordone del Comitato di lotta Ex Taverna del Ferro ricorda la spinta iniziale della popolazione nella richiesta di una radicale riqualificazione del quartiere con la demolizione delle “Stecche”. Apprezzamento per l’attuale progetto che prevede la realizzazione di 28 edifici più bassi ed energeticamente autosufficienti, spazi pubblici e servizi per gli abitanti.
LA PROPOSTA
Si tratta di abitazioni da destinare in dieci anni all’affitto o assegnare in godimento a canoni sostenibili. La proposta, inoltre, è coerente con i nuovi orientamenti strategici della Commissione Europea che nella seconda legislatura a guida von der Leyen ha affidato al responsabile per l’energia, Dan Jorgensen, anche la delega alla casa.
IL RAPPORTO IMPIANTI DEL CRESME
Cresce il peso della filiera dell’impiantistica nel mondo delle costruzioni. Ad attestarlo è il Rapporto congiunturale e previsionale del Cresme presentato ieri a Milano. Il mercato negli ultimi due anni ha frenato ma rimane superiore ai livelli precovid. Il settore ha compiuto un deciso salto e in Italia gli impianti valgono il 32,7% un terzo del valore della produzione delle costruzioni e in Europa il nostro Paese è secondo solo alla Germania al 35%. Ci sono le forti incertezze legate dai dazi ma anche alle strategia di attuazione della direttiva Epbd
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA
La riforma contenuta nel Ddl 1372 Senato (Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica) introduce espressamente il meccanismo del silenzio assenso in caso di decorso del termine assegnato all’ufficio ministeriale periferico. Modifica il vigente articolo 146, che disciplina la procedura di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica da parte della Regione/Comune sulla base del parere obbligatorio e vincolante della Soprintendenza da rendersi entro 45 giorni, senza esplicitare cosa accade ove non venga reso il parere.
Ma che succede se la Soprintendenza non resta silente ma renda il parere oltre il termine previsto, specie se contrario alla realizzazione dell’intervento edilizio proposto?
Sul punto, la giurisprudenza nel tempo ha mutato posizione passando dal considerare il parere tardivo e contrario da semplicemente non vincolante per il Comune (che comunque poteva recepirlo) a inefficace, ai sensi dell’articolo 2, comma 8 bis della legge 241/1990 (con una serie di pronunce del Consiglio di Stato dal 2023 a oggi).
PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO
Interessati i comuni di Lecce, Campomarino (Campobasso), Spilimbergo (Pordenone) e Narni (Terni). Prosegue la nuova tendenza dell’Agenzia diretta da Alessandra dal Verme di puntare alla valorizzazione del patrimonio inutilizzato attirando nuovi investimenti, per arrivare agli obiettivi di sostenibilità tramite soluzioni innovative adattate alle specificità dei territori. Il Gestore dei servizi energetici farà da supporto per costituire le Cer e gli incentivi potranno essere destinati a compensare parte dei fabbisogni energetici di edifici pubblici come scuole, biblioteche e uffici.
CITTA' NEL FUTURO / 2
La rigenerazione urbana è il “sangue” delle città e deve contribuire alla crescita del benessere economico, sociale e ambientale. Per questo la rigenerazione urbana non è una questione che riguarda soltanto imprenditori e architetti ma è un processo complesso e di lungo termine che bisogno di certezze di investimenti: sono questi alcuni dei punti fondamentali sottolineati dal grande urbanista Burdett, che porta l’esempio delle best practice di Barcellona e Londra. Ci sono poi le emergenze legate al dissesto idrogeologico, in un Paese ad alto rischio come l’Italia, e qui la priorità sollecitata da D’Angelis è quella di invertire la spesa nazionale puntando le maggiori poste sulla prevenzione e non sulle emergenze.
La finanziarizzazione dello sviluppo urbano, nella forma della cosiddetta rigenerazione urbana, è un tema assai rilevante, che fa sì che la questione spinosa attinente all’interpretazione autentica di disposti legislativi e normativi relativi a ciò che si definisce gergalmente come il «Salva Milano» possa essere considerato solo un epifenomeno di un contesto più ampio che, nello specifico, concerne il «Modello Milano» e la sua pretesa «invenzione».
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 42
di Salvatore Di Bacco
L’articolo di questa settimana esplora la gentrificazione a Milano, un fenomeno complesso che si è radicato negli ultimi decenni attraverso percorsi urbanistici di rigenerazione urbana e city branding. Questa trasformazione ha portato ricchezza e attrattiva della città, come dimostrato dall’aumento vertiginoso dei prezzi immobiliari e in particolare degli affitti, parificando la città di Milano a metropoli globali come Parigi e New York. Tuttavia, tale processo ha “condotto” gradualmente ad una esclusione dei residenti originali dei quartieri da tali processi urbanizzativi che causa incremento dei costi e dei prezzi porta a disuguaglianze sociali, evidenziando come la nuova ricchezza non si ridistribuisca equamente.
L'architettura vista da LPP/21
di Luigi Prestinenza Puglisi
È da oltre trenta anni che l’architettura italiana sta vivendo una buona stagione. Probabilmente dal 1992 e grazie a Tangentopoli. Il vasto e inarrestabile fenomeno conosciuto come mani pulite ha messo infatti in crisi il vecchio e consolidato sistema di spartizione politica degli appalti. Mentre la così detta legge dei Sindaci, emanata l’anno successivo, nel 1993, ha stimolato le amministrazioni a puntare sull’architettura con opere significative. Certo, i tempi sono sempre più lunghi, la burocrazia opprimente, le norme sempre più indecifrabili e molti progetti rimangono sulla carta o sono realizzati solo dopo 10-15-20 anni. Ma ogni città bene o male ha promosso un certo numero di concorsi che hanno lanciato giovani architetti i quali, negli anni delle spartizioni fatte col codice Cencelli alla mano, non avrebbero avuto occasioni per emergere.
L'intervento
DIARIO POLITICO
di Pol Diac
Per Giorgia Meloni sarà un agosto di riflessioni e di impegni. L’appuntamento con le Regionali in autunno (si comincia il 28 settembre con le Marche e poi a ottobre Veneto, Toscana, Campania, Puglia e ora anche Calabria) è certamente una scadenza importante, un test per saggiare lo stato di salute del Governo proprio mentre si discuterà della prossima legge di bilancio, ma anche del nuovo quadro finanziario europeo. Con più di un’incognita con cui fare i conti, a partire dall’effetto dazi che peserà non poco sul fronte di un crescita tornata allo zero virgola.
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Iscrizione n°65/2024
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