I DATI ENEA DI GIUGNO

Bonus, SOLO 176 nuovi cantieri e 64 milioni ammessi a detrazione

Le ragioni principali: aliquota al 70% e fine della cessione del credito. Crollo evidente rispetto allo scorso anno, quando ancora i nuovi edifici interessati erano oltre cinquemila

21 luglio

21 Lug 2024 di Mauro Giansante

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Bonus, SOLO 176 nuovi cantieri e 64 milioni ammessi a detrazione

I numeri non mentono, anzi. Continuano a fotografare una realtà sempre più chiara: l’ultimo bollettino, giugno 2024, di Enea sul Super Ecobonus 110% evidenzia un nuovo calo dei nuovi edifici interessati e degli investimenti effettuati.

Alcuni numeri: 495.893 nuovi edifici, 119.382.292.602, 60 euro di investimenti totali, di cui quasi 118miliardi amessi a detrazione e quasi 113mld per i lavori conclusi. L’investimento medio per i condomini ammonta a 592.595,69 euro, mentre per gli edifici unifamiliari supera i 117 mila euro (117.170,50euro). Per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti si ferma a 98.269,78 euro e per i castelli a 242.212,39 euro.

Rispetto a maggio 2024, crescono di sole 176 unità i nuovi edifici interessati e allo stesso modo aumentano solo di 67 milioni gli investimenti totali, incluse le somme non ammesse a detrazione. Per i condomini, cala l’investimento medio di 193mila euro, di 3mila per gli edifici unifamiliari e di 5mila per le unità immobiliari. Fermo, infine, quello sui castelli.

Rispetto allo scorso anno, ancor di più, il trend è negativo perché a giugno 2023 i nuovi edifici coinvolti erano ancora 5.316 rispetto a maggio e i condomini registravano una crescita di 3.440 unità. Per gli investimenti, in un mese si era registrata una crescita di +2.681.294.262,23 euro con un totale di lavori realizzati per +2.185.786.649,92 euro. L’effetto superbonus era già in calo, invece, per le unità unifamiliari e quelle immobiliari funzionalmente indipendenti.

Alcune reference regionali: tornando ai dati di giugno 2024, sugli investimenti totali ammessi a detrazione comanda la Lombardia con quasi 22 miliardi di euro; seguono Emilia-Romagna (oltre 11 miliardi) e Veneto (quasi 11 miliardi). Per gli importi ammessi a detrazione dei lavori realizzati, il podio è identito. Seguono Lazio, Piemonte e Campania.

Le motivazioni del crollo continuo sono da ricondursi alla fine della cessione del credito e al ribasso dell’aliquota al 70%. All’assemblea nazionale del mese scorso, l’associazione dei costruttori presieduta da Federica Brancaccio aveva avvertito. Gli investimenti nel recupero edilizio, quest’anno, crolleranno del 27%. Se da un lato, poi, il Pnrr farà aumentare gli investimenti in opere pubbliche di circa il 20%, di contro gli investimenti in nuove abitazioni scenderanno del 4,7%. A inizio anno, l’Ance aveva previsto per il 2024 un calo dell’edilizia abitativa al 21,3% e delle costruzioni a livello nazionale del 7,4%. Numeri che spaventano anche perché da mettere sul tavolo insieme alle risorse che serviranno per attuare la direttiva europea sulle case green. La nuova strada, seppur generica e di cornice, pensata nel Pniec consegnato a Bruxelles sembra essere stata apprezzata dai costruttori e dagli analisti ma ora va messa a terra. Non basterà la solita litania di scarico di responsabilità sulle istituzioni Ue. Anche perché la nuova geografia politica emersa dal voto di un mese e mezzo fa non è cambiata rispetto al mandato precedente. Certo: il commissario alla Casa e il Clean Industrial Deal saranno nuovi tasselli da scoprire e posizionare nella strategia della squadra guidata per altri cinque anni da Ursula von der Leyen.

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