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Stadio Flaminio, CONTO alla rovescia per il progetto
Il patron Claudio Lotito è pronto a presentare lo studio di pre-fattibilità in Comune al sindaco Roberto Gualtieri e all’assessore per lo Sport, Alessandro Onorato, il prossimo 15 dicembre. A sostenere l’ipotesi progettuale di recupero della storica arena calcistica vi sarebbe anche il colosso del settore trasporti Emirates, mentre un assist potrebbe arrivare dal Senato. Nel frattempo è in arrivo, in questi giorni, anche la pronuncia definitiva della conferenza dei servizi sul progetto della Roma Nuoto che il 9 dicembre scorso ha protocollato in Campidoglio la sua proposta sull’impianto sportivo, con le integrazioni documentali richieste al progetto presentato lo scorso settembre

Il progetto della Lazio
IN SINTESI
Conto alla rovescia per la presentazione del progetto di riqualificazione e gestione del nuovo stadio Flaminio di Roma targato Lazio. Secondo fonti vicino al dossier, infatti, Claudio Lotito, patron della squadra biancoceleste, avrebbe tutto pronto per presentare il piano di pre-fattibilità, di ben 200 pagine, proprio il prossimo 15 dicembre, termine ultimo di presentazione dei progetti in Campidoglio.
Dopo settimane di valutazioni e molte indiscrezioni, sarà questo, dunque, il passo decisivo per dare il via a quello che sarà l’iter amministrativo propedeutico alla risposta finale che, come si augurano dalle parti di Formello, possa portare la Lazio ad avere un proprio nuovo stadio.
Per questo progetto la Lazio si è detta pronta ad investire oltre 250 milioni per riqualificare l’esistente impianto ideato da Pier Luigi Nervi nel 1959 ma inutilizzato da quasi 10 anni, e portarlo ad una capienza pari a quasi 50 mila posti, più che raddoppiando gli attuali 24 mila spettatori. Il rinnovo del Flaminio dovrebbe, così, terminare nella migliore delle ipotesi a fine 2027, se non l’anno successivo.
Il club di Lotito sarebbe già pronto a presentare sul tavolo una doppia ipotesi progettuale in Campidoglio: un Flaminio senza copertura e uno con una copertura mobile, con filtri sonori, da chiudere per i grandi eventi – soprattutto concerti – in modo da ridurre sensibilmente l’impatto acustico sul resto del quartiere. Nella proposta biancoceleste, a quanto si apprende, sono stati messi nero su bianco considerazioni provenienti da esperti in diversi settori così da presentare una documentazione il più possibile completa alla Sovrintendenza che aveva già presentato le proprie richieste in merito alla ristrutturazione dello stadio Flaminio. E rispondere anche all’Auditorium Parco della Musica che aveva sollevato le possibili enormi difficoltà derivanti dalla contemporaneità degli eventi (partite e concerti) con una viabilità che verrebbe compromessa, al contrario di ciò che potrebbe succedere con la Roma Nuoto che apporterebbe, invece, un afflusso inferiore.
Nel frattempo si aprono, comunque, diversi scenari per questo ambizioso progetto come il discorso sugli sponsor. Dopo l’accordo con Legends, a sostenere l’ipotesi progettuale di recupero della storica arena calcistica, vi sarebbe anche il colosso del settore trasporti Emirates, mentre si fa luce anche l’opportunità delle sponsorizzazioni legate al Betting calcistico. Mentre un assist potrebbe arrivare dal Senato. dove Lotito occupa uno dei banchi di Forza Italia. E’, infatti, in arrivo un decreto che aumenterebbe i soldi pubblici per gli stadi di proprietà e spingerebbe verso il commissariamento delle amministrazioni comunali che si oppongono. Un intervento deciso del governo per snellire la burocrazia per quanto riguarda le infrastrutture sportive e accelerare il processo di privatizzazione di quest’ultime.
L’iter burocratico
In primis, il progetto di partenariato pubblico-privato (PPP) della Lazio sarà valutato nella sua solidità dal Dipartimento Sport di Roma Capitale. In caso di parere positivo, ci potrà essere istruita la conferenza di servizi preliminare, che è lo step in cui si trova l’altro progetto sullo stadio Flaminio firmato da Roma Nuoto. Dopo la conferenza, e in caso di soddisfacimento delle richieste che arriveranno in quella sede, ci sarà il passaggio in Giunta comunale necessario per ottenere la delibera e l’approvazione nell’assemblea per interesse pubblico.
Superati tutti questi passi toccherà a Lotito allinearsi alle prescrizioni ricevute, presentando un vero e proprio progetto esecutivo che darà inizio a una nuova conferenza dei servizi decisoria. Seguirà infine l‘avviso pubblico di bando per l’affidamento della concessione in uso e gestione del complesso sportivo, per arrivare all’inizio dei lavori. Insomma, un iter lungo che la Lazio si appresta a intraprendere dopo, ovviamente, l’ok del Campidoglio. Campidoglio che, al momento, sta revisionando anche il progetto presentato dall’unico competitor della Lazio, la Roma Nuoto.
Il progetto della Roma Nuoto
Il 9 dicembre scorso il gruppo di imprese noto come ‘Roma Nuoto’ ha protocollato la sua proposta sul Flaminio in Comune, con le integrazioni documentali richieste dal Campidoglio al progetto presentato lo scorso settembre.
Ciò che è emerso dai pareri emessi è la intangibilità assoluta di tutte le strutture originarie dello stadio Flaminio e la necessità di effettuare approfondimenti archeologici nell’area circostante l’impianto. Nel merito delle richieste di integrazione, la Mobilità ha richiesto studi sulle interazioni fra eventi concomitanti al Flaminio, al Maxxi, allo stadio Olimpico e all’Auditorium e un adeguamento dei parcheggi. La Soprintendenza invece ha dato una indicazione anche in merito al rialzo del campo erboso. L’architetto Riccardo Drisaldi aveva già spiegato che esso verrà rialzato di circa tre metri: “Andiamo a togliere del ‘rilevato’ depositato all’interno dello stadio al momento della costruzione, come emerge dalla stratigrafia e dai progetti originali. Vi realizziamo una piscina olimpionica da 50 metri, una struttura commerciale di 2500 mq che sostiene economicamente i 75 milioni che andiamo a investire, una pista di ghiaccio aperta al pubblico e dei campi di padel che potranno essere omologati, così come chiede la Federazione, per i campionati internazionali. Si recupera anche la parte al di sotto delle strutture esistenti: la piscina da 25 metri, le palestre della scherma e della boxe”.

Un “oggetto monumentale” ma “permeabile, attraversabile” con attorno un parco curato in collaborazione con l’Orto Botanico di Roma e dentro una casa dello sport femminile per le squadre della Roma, della Lazio e la nazionale del calcio e del rugby. La curva nord e quella sud ospiteranno i negozi di quartiere, gli altri spazi saranno a disposizione di un club di calcio, un centro di medicina sportiva, una palestra per la danza, una per il pugilato e una per la ginnastica e la scherma. In uno spazio sarà ospitato un piccolo museo delle opere di Pierluigi Nervi, che progettò l’impianto. Sono previsti parcheggi e accessi per i disabili, oltre che un’apertura costante dell’impianto che consentirebbe di collegare due altri gioielli architettonici, l’Auditorium e il Maxxi fino al Ponte della Musica.
Ora gli uffici comunali hanno cinque giorni di tempo per rispondere se la proposta è sostenibile o meno e, dunque, se è ammissibile al pubblico interesse. Ad oggi è questo l’unico progetto ufficialmente presentato e sul quale è stata riaperta lo scorso 5 settembre la Conferenza dei servizi per ordine del Tar.