La giornata
Sferzata di Draghi e Mattarella alla Ue: “Punto di rottura, nessun DORMA”
- Pnrr, Fitto: “Non e’ possibile modificare la scadenza 2026 chiesta dall’Italia”
- Dazi, Urso: “per ora non ci sono effetti sulla nostra economia”
- Ricerca, la Commissione Ue investe 7,3 miliardi nel programma Horizon Europe per il 2025
- Edison apre la rotta americana, arriva il primo carico di Gnl Long Term per il mercato italiano
- Prysmian rafforza il business transmission con la nuova nave posacavi Monna Lisa e l’espansione dello stabilimento di cavi sottomarini in Finlandia
IN SINTESI
Con la guerra commerciale innescata dai nuovi dazi siamo a “un punto di rottura” e “non si tornerà indietro”. “Un’Europa rinnovata, più competitiva, più resiliente, più presente nello scacchiere internazionale è una sfida epocale per il nostro Continente, tanto più urgente se raffrontata a recenti evoluzioni negli equilibri mondiali” e, per questo, “nessun dorma”. Da Coimbra, città portoghese che vanta una delle più antiche università europee, arriva un doppio monito all’Europa: quello dell’ ex premier e presidente della Bce, Mario Draghi, e quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Entrambi hanno parlato, ieri, al XVIII Summit COTEC Europe, alla quale hanno partecipato i tre Capi di Stato di Italia, Spagna e Portogallo, incentrato sul tema “A Call To Action”, direttamente ispirato ai Rapporti Draghi e Letta. E gli interventi di Draghi, prima, e Mattarella, poi, colgono in pieno la sollecitazione di questa chiamata all’azione. È un quadro cupo quello che tratteggia Draghi. “Lo shock politico proveniente dagli Stati Uniti è enorme”, dice. “Gli eventi più recenti rappresentano un punto di rottura. L’uso massiccio di azioni unilaterali per risolvere le controversie commerciali e il definitivo esautoramento del Wto hanno minato l’ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile”, sottolinea Draghi davanti a Mattarella, al re di Spagna Felipe VI e al padrone di casa il presidente Marcelo Rebelo de Sousa. “E’ un azzardo credere che il commercio con gli Stati Uniti tornerà alla normalità dopo una rottura unilaterale così importante di questa relazione, o che nuovi mercati cresceranno abbastanza velocemente da colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti. Se l’Europa – avverte Draghi – vuole davvero dipendere meno dalla crescita statunitense, dovrà produrla da sola”. Una crescita che difficilmente potrà rianimarsi con le politiche salariali europee. “Abbiamo fatto uno sforzo deliberato per sopprimere la crescita dei salari e aumentare la competitività esterna. I nostri salari reali non sono riusciti a tenere il passo anche con la nostra lenta produttività, mentre i salari reali statunitensi sono aumentati di 9 punti percentuali in più rispetto a quelli dell’area dell’euro in questo periodo”. Draghi tocca il tema dell’energia: “i prezzi elevati dell’energia e le carenze della rete sono, in primo luogo, una minaccia per la sopravvivenza della nostra industria, un ostacolo importante alla nostra competitività e un onere insostenibile per le nostre famiglie”.
Dopo Draghi, è Mattarella che tornare a spronare l’Europa. “Un’Europa rinnovata, più competitiva, più resiliente, più presente nello scacchiere internazionale è una sfida epocale per il nostro Continente, tanto più urgente se raffrontata a recenti evoluzioni negli equilibri mondiali”. Un appello all’azione è “di grande attualità: è infatti urgente, direi prioritario, che l’Europa agisca, perché stare fermi non è più un’opzione. Poc’anzi la romanza che abbiamo ascoltato, ‘Nessun dorma’ potrebbe applicarsi alla nostra Unione”, dice Mattarella citando l’opera di Giacomo Puccini. Si tratta di “contrastare le attuali perturbazioni, così allarmanti, dell’ordine internazionale. Scongiurare tali rischi è fondamentale, come ricordano proprio i Rapporti elaborati da Draghi e e Letta”. Mattarella torna così a insistere sulla necessità di realizzare un modello di difesa europeo “che nella sua attualità e urgenza ben esemplifica le conseguenze dell’inazione e delle ingiustificate ritrosie a procedere lungo il cammino dell’integrazione”. “Gli Stati membri ne discutono da oltre settant’anni. Da quando a Parigi, nel maggio del 1952 venne firmato il Trattato che istituiva la Comunità europea di difesa. Questa esigenza veniva rilanciata, in forme diverse e meno ambiziose, tra il 1998 e il 2000. Non è difficile immaginare quale sarebbe oggi la condizione dell’Unione, di fronte al mutato contesto geopolitico, se avessimo scelto a suo tempo di compiere quel salto di qualità politico nel processo di integrazione. Oggi siamo in ritardo, in rincorsa rispetto agli eventi e dobbiamo, di conseguenza, avvertirne l’urgenza”. “Le iniziative avviate in materia dalla Commissione europea -nota con soddisfazione il presidente della Repubblica- sono un primo fondamentale passo e testimoniano piena consapevolezza della posta in gioco. Rappresentano anche una dimostrazione di concretezza, volendo porre a fattor comune strumenti e vantaggi di scala propri di un ordinamento sovranazionale che già in passato ha dimostrato capacità di adattamento a diversi shock esogeni”.
Pnrr, Fitto: “Non e’ possibile modificare la scadenza 2026 chiesta dall’Italia”
Il vicepresidente della Commissione Ue, responsabile anche del Recovery Fund, Raffaele Fitto, ha indicato che ‘non e’ possibile modificare la scadenza dell’anno prossimo, ma abbiamo offerto molte opportunità per riorganizzare il Pnrr nei prossimi mesi, come l’uso dell’articolo 21 del regolamento per ulteriori revisioni e la possibilità di trasferire progetti dal Fondo per la ripresa e la resilienza ai fondi di coesione”. Martedì il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva chiesto all’Ecofin di estendere la scadenza del Pnrr oltre la data del 2026 prevista per far fronte alle spese per la difesa. La Commissione europea, dunque, non intende concedere agli Stati membri più margine di tempo, andando oltre la scadenza del 2026, per usare i fondi del Pnrr per la difesa, come hanno spiegato lo stesso Fitto e il commissario europeo per l’Economia, Valdis Dombrovskis, durante la conferenza stampa al termine del Collegio dei commissari Ue. “Abbiamo avuto molte discussioni e quando abbiamo preparato le iniziative del RearmEu abbiamo guardato a diverse possiblità. Una di queste era usare l’rrf (il regolamento sul Recovery fund) e abbiamo deciso di non farlo”, ha spiegato Dombrovskis. Il commissario ha spiegato che l’uso delle risorse del Pnrr non è stata considerata una strada percorribile, perché richiede un numero considerevole di revisioni, un numero considerevole di decisioni prese all’unanimità e una chiave di distribuzione delle risorse non adatta alle sfide. Fitto ha detto di essere intervenuto al Consiglio Ecofin di ieri e di aver detto che “la linea rossa” per l’implementazione dei progetti del Pnrr “è l’anno prossimo e non è possibile cambiare”.
Dazi, Urso: “per ora non ci sono effetti sulla nostra economia”
“Al momento non sembrano esserci effetti dei dazi Usa sulla nostra economia. Il primo trimestre del 2025 ha mostrato un nostro export con un +11,8% su anno, e questo non e’ avvenuto per altri paesi. Probabilmente si deve da una parte all’accumulo di scorte ma anche alla forza intrinseca dei nostri prodotti a cui i cittadini americani non vogliono rinunciare”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nell’informativa, in Aula al Senato, in merito alle conseguenze sul sistema produttivo italiano derivanti dall’introduzione dei dazi.”La strada del negoziato con gli Usa deve essere seguita fino in fondo, per unire e non dividere l’occidente, unire e non dividere l’atlantico; e’ questa la nostra posizione sempre e comunque, agire e non reagire”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nell’informativa, in Aula al Senato, in merito alle conseguenze sul sistema produttivo italiano derivanti dall’introduzione dei dazi. “No ad azioni di pancia – ha aggiunto Urso – abbiamo seguito la strada del dialogo mentre qualcuno proponeva il boicottaggio per rompere con gli Usa e saldare l’alleanza con la Cina. Abbiamo operato in tutte le sedi europee per evitare una guerra commerciale dannosa per tutti”. “Aspettiamo i risultati del negoziato (Ue-Usa, ndr) che ci auguriamo positivi prima di sviluppare una piu’ completa, piena ed efficace politica di compensazione mirata che comunque per avere efficacia deve essere comunitaria e non solo nazionale e questo lo abbiamo gia’ richiesto in via preventiva alla Commissione europea”.
Ricerca, la Commissione Ue investe 7,3 miliardi nel programma Horizon Europe per il 2025
La Commissione europea ha deciso di investire oltre 7,3 miliardi di euro attraverso il programma di lavoro Horizon Europe per il 2025. Nel dettaglio, l’Esecutivo Ue – si legge in una nota – sta aggiornando la parte relativa alle Marie Skłodowska-Curie Actions (Msca) 2023-25 per offrire maggiore sostegno agli scienziati ucraini e per lanciare un nuovo pilota Msca “Choose Europe for Science”, che offrirà maggiore sostegno e opportunità ai ricercatori all’inizio della carriera, tra cui indennità competitive e contratti più lunghi. “Questo progetto pilota fa parte di un pacchetto di 500 milioni di euro per il periodo 2025-2027 e della più ampia iniziativa ‘Scegli l’Europa’ per fare dell’Ue un polo di attrazione per i ricercatori”, sottolinea Bruxelles. Il programma di lavoro assegna il 35% del bilancio all’azione per il clima e l’8,8% alla biodiversità. Questo comprende 1,14 miliardi di euro per progetti su clima, energia e trasporti e 833 milioni di euro per alimentazione, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente. Inoltre, il 36% dei finanziamenti di Horizon Europe sostiene la transizione digitale, con 1,6 miliardi di euro destinati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. La Commissione ha anche avviato uno sforzo di semplificazione del programma di lavoro 2025 per renderlo più accessibile e facile da usare. Ove opportuno, un uso più ampio di opzioni di costo semplificate, come le sovvenzioni forfettarie, elimina gli obblighi di rendicontazione finanziaria non necessari per i beneficiari. Il budget del programma di lavoro 2025 metterà a disposizione 663 milioni di euro nelle cinque missioni dell’Ue: l’adattamento al clima, la salute del suolo, la lotta al cancro, il ripristino degli oceani e le smart cities. “Per contribuire a rendere l’Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, l’Ue sta indirizzando il 35% dei finanziamenti di Horizon Europe verso obiettivi climatici”, ricorda Bruxelles, spiegando che nel programma di lavoro 2025, il 35% del budget è destinato all’azione per il clima e l’8,8% alla biodiversità. In totale 1,14 miliardi di euro sono destinati per progetti su clima, energia e trasporti e 833 milioni di euro per alimentazione, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente. Il 36% dei finanziamenti di Horizon Europe sostiene la transizione digitale, con 1,6 miliardi di euro destinati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
I fondi Horizon Europe, prosegue la Commissione, “mirano a sostenere la trasformazione dell’industria automobilistica europea attraverso la ricerca e l’innovazione, concentrandosi su vantaggi quali soluzioni di trasporto più pulite e competitive”, interventi volti a promuovere “lo sviluppo di veicoli elettrici a batteria di nuova generazione, di tecniche di produzione avanzate per i componenti automobilistici, di digitalizzazione dei veicoli, di cybersicurezza e di pratiche di economia circolare”. La Commissione dichiara anche che continuerà negli sforzi di semplificare l’accesso ai fondi, nel caso con un uso più ampio delle opzioni di costo semplificate, come le sovvenzioni forfettarie che rappresentano il 35% del budget totale, eliminando gli obblighi di rendicontazione finanziaria non necessari per i beneficiari. “29 argomenti in due fasi consentiranno ai richiedenti di presentare prima proposte più brevi e di preparare proposte complete solo se selezionati per la seconda fase”.
Via libera definitivo del Senato alla Pdl sulla partecipazione dei lavoratori
L’aula del Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili dell’impresa, già approvata dalla Camera .I voti favorevoli sono stati 85, i contrari 21 e 28 gli astenuti. “Voglio ringraziare i parlamentari che hanno approvato in via definitiva la legge sulla partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese. Un impegno importante che abbiamo preso con le migliaia di firmatari e il mondo del lavoro, perché oggi abbiamo finalmente applicato l’art. 46 della nostra Carta fondamentale”, ha dichiarato il ministro del Lavoro, Marina Calderone. “Come Governo e come Ministero siamo sempre stati in prima linea, perché crediamo nella collaborazione tra imprenditori e lavoratori, rifuggendo logiche conflittuali fuori dalla storia. La partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle imprese è inoltre un impegno anche economico che il governo Meloni ha sempre sostenuto, perché ovviamente la fase iniziale di questa norma avrà degli oneri finanziari, anche questi coperti dalla legge. Si scrive oggi, dunque, una nuova fase dei rapporti nel mondo del lavoro: viviamo un’epoca di profondi cambiamenti, nella quale il lavoro e i lavori cambiano in maniera molto veloce, a volte anche con conseguenze sociali significative”. Spaccato è il fronte sindacale con la Cisl che parla di “giornata storica” mentre per la Uil “viene indebolita la prospettiva di costruire un modello partecipativo autentico, basato sulla centralità della contrattazione collettiva e sul coinvolgimento effettivo delle rappresentanze sindacali”. “Con la legge sulla partecipazione si cancella la contrattazione e la si sostituisce con una logica di subordinazione delle relazioni nelle imprese”, attacca la Cgil.
Nasce Nuclitalia, studierà le tecnologie avanzate nel nucleare
Enel, Ansaldo Energia e Leonardo hanno formalizzato la costituzione di Nuclitalia, società che si occuperà dello studio di tecnologie avanzate e dell’analisi delle opportunità di mercato nel settore del nuovo nucleare. Le quote del capitale di Nuclitalia, società a responsabilità limitata, sono detenute per il 51% da Enel, per il 39% da Ansaldo Energia e per il 10% da Leonardo. Nuclitalia , spiega una nota, “avrà il compito di valutare i design più innovativi e maturi del nuovo nucleare sostenibile, con un focus iniziale sugli Small Modular Reactor (SMR) raffreddati ad acqua. Il processo includerà la definizione dei requisiti specifici per il nostro sistema Paese e la selezione delle soluzioni più promettenti sulla base di un’approfondita analisi tecnico-economica. La società esaminerà inoltre le opportunità di partnership industriali e di co-design con un approccio fondato su innovazione, sostenibilità ambientale ed economica e valorizzazione delle competenze della filiera italiana”
Edison apre la rotta americana, arriva il primo carico di Gnl Long Term per il mercato italiano
Edison annuncia l’arrivo in Italia del primo carico di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti, legato al contratto con Venture Global. La nave metaniera Elisa Aquila, a disposizione della flotta Edison per il trasporto di GNL, dopo aver caricato il gas dall’impianto Calcasieu Pass – a Cameron Parish in Louisiana – e due settimane di navigazione, ha scaricato nelle scorse ore al terminale di Piombino circa 165.000 metri cubi liquidi di GNL per essere rigassificati e immessi nella rete nazionale. «L’avvio del primo contratto long-term di GNL con gli Stati Uniti segna una tappa fondamentale nella sicurezza di approvvigionamento energetico italiano e nella strategia di diversificazione e revisione del nostro portafoglio industriale», dichiara Fabio Dubini, Executive Vice President Gas&Power Portfolio Management&Optimization di Edison. «Con il primo scarico di gas americano a Piombino è entrato in esercizio il contratto firmato nel 2017, che risponde all’obiettivo di accrescere la flessibilità del nostro portafoglio gas attraverso quote crescenti di GNL, al fine di adeguare tempestivamente l’offerta alla richiesta dei mercati e dei clienti e di ridurre i rischi geopolitici connessi. Una scelta industriale che attesta la nostra responsabilità di operatore impegnato per garantire la resilienza e competitività del sistema energetico nazionale». In base al contratto long-term con Venture Global, Edison ritira dall’impianto di Calcasieu Pass 1,4 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno (equivalente a 1 milione di tonnellate di GNL), attraverso l’impiego delle sue due navi metaniere da 174.000 metri cubi di capacità, per un totale di 14 carichi all’anno. Con l’avvio della nuova rotta di approvvigionamento, Edison rafforza la sua posizione sul mercato italiano, attraverso un ampio e diversificato portafoglio di forniture long-term. Oggi Edison importa in Italia circa 14 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno, con contratti di importazione dal Qatar (6,4 miliardi di metri cubi), dalla Libia (4,4 miliardi di metri cubi), dall’Algeria (1 miliardo di metri cubi), dall’Azerbaijan (1 miliardo di metri cubi) e dagli Stati Uniti (1,4 miliardi di metri cubi), soddisfacendo il 23% della domanda nazionale.
Nella visione strategica di Edison, il GNL è funzionale ad accrescere la flessibilità di approvvigionamento, adeguando il portafoglio industriale all’effettiva velocità di attuazione della transizione energetica. Il gas, infatti, continuerà nei prossimi decenni a ricoprire un ruolo essenziale nell’accompagnare la crescita delle energie rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi finali. In questo quadro, il GNL consentirà di adeguare rapidamente l’offerta all’effettivo fabbisogno europeo. Inoltre, il GNL consente di incrementare la diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento, limitando i rischi legati agli afflussi tramite infrastrutture fisiche, come i gasdotti, dai Paesi più esposti a crisi geopolitiche o tensioni interne. Una visione strategica che Edison sostiene da lungo tempo e che l’ha portata a realizzare il primo rigassificatore offshore al mondo, quello a largo di Rovigo, dove dal 2009 importa 6,4 miliardi di metri cubi di gas all’anno dal Qatar. Confermando il ruolo cruciale per garantire la sicurezza energetica nazionale, Edison con il Piano Strategico al 2030 si pone l’obiettivo di mantenere una quota di mercato del 20% nel settore dell’approvvigionamento, attraverso un portafoglio di contratti long-term compreso tra i 13 e i 15 miliardi di metri cubi di gas naturale e il graduale ingresso di green gas, come biometano, Bio-GNL e idrogeno. Inoltre, Edison si pone l’obiettivo di impiegare il GNL anche per la transizione energetica dei trasporti pesanti e marittimi. Il GNL è, infatti, un combustibile alternativo in linea con gli impegni di transizione energetica europei e internazionali, che consente di conseguire un abbattimento notevole di diversi fattori emissivi, con l’azzeramento degli ossidi di zolfo e delle polveri di particolato (PM) e la riduzione delle emissioni di azoto e di quelle di anidride carbonica. Un combustibile che rispetta i limiti imposti dall’International Maritime Organization per il transito delle imbarcazioni in aree a controllo di emissioni di zolfo (aree Seca), di cui il Mediterraneo è entrato a far parte dal 1° maggio 2025. Motivo per il quale Edison ha realizzato in Italia la prima catena logistica integrata del GNL per la sostenibilità dei trasporti, costruendo un deposito costiero small-scale nel porto di Ravenna e una nave metaniera da 30.000 metri cubi di capacità dedicata al suo approvvigionamento e alle operazioni di rifornimento per navi. Edison informa che l’arbitrato avviato presso la London Court of International Arbitration (LCIA) di Londra, per violazione dei termini contrattuali da parte di Venture Global, continua. L’azienda nel 2023 ha infatti adito le vie legali dato il protrarsi dei ritardi nell’avvio delle forniture di GNL da parte dell’operatore americano.
Prysmian rafforza il business transmission con la nuova nave posacavi Monna Lisa e l’espansione dello stabilimento di cavi sottomarini in Finlandia
Prysmian segna un importante traguardo, che rafforzerà la sua posizione di leader globale, ampliando il suo stabilimento strategico di Pikkala, in Finlandia, e inaugurando la nuova nave posacavi di ultima generazione, Prysmian Monna Lisa, ora pienamente operativa.
All’evento hanno partecipato anche Anders Adlercreutz, Ministro dell’Istruzione in Finlandia, Matti Lassila, Ambasciatore della Finlandia a Roma e Nicola Todaro Marescotti, Ambasciatore dell’Ambasciata Italiana, sottolineando il ruolo fondamentale della collaborazione internazionale nel promuovere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo dell’istruzione, elementi chiave per accelerare la crescita. “Il business Transmission è fondamentale per la nostra crescita organica. Negli ultimi mesi abbiamo compiuto progressi straordinari e, grazie alla nostra visione di lungo termine, oggi vediamo la nostra posizione rafforzarsi ulteriormente con l’inaugurazione di questi due importanti asset. Il nostro è un investimento non solo per l’Europa, ma anche per la nostra sicurezza e l’indipendenza energetica globale”, ha commentato il ceo di Prysmian, Massimo Battaini. “Le interconnessioni in cavo sono il cuore del sistema energetico europeo, e sono realizzate da noi, non solo qui in Finlandia, ma anche in Italia, Germania e Francia, dove stiamo investendo in capacità produttiva. Grazie alle nostre navi
posacavi in grado di installare in acque molto profonde, possiamo connettere territori prima irraggiungibili. Oggi celebriamo anche l’innovazione: questa nuova torre altissima innalza la fabbrica verso il cielo, mentre la nostra ineguagliabile flotta di navi, non solo apre a nuove soluzioni ma lo fa in modo sempre più sostenibile. Non può esserci transizione energetica senza il business Transmission. In quanto leader globale, sentiamo una profonda responsabilità nel favorire questo cambiamento, rispondendo alle esigenze dei nostri clienti e della società, lasciando al contempo un’impronta positiva e duratura per il pianeta”.
Questi importanti traguardi sono in linea con l’impegno di Prysmian a soddisfare la crescente domanda di cavi sottomarini, trainata dal business delle interconnessioni e dell’eolico offshore. Dal 2018, Prysmian ha investito circa 850 milioni di euro per potenziare la propria capacità di installazione. Entro il 2028, Prysmian avrà 8 navi posacavi pienamente operative, più di qualsiasi altro player nell’industria.
Prysmian ha investito oltre 200 milioni di euro per aumentare la capacità produttiva di cavi sottomarini ad alta tensione a Pikkala, utilizzando un sistema di vulcanizzazione continua verticale (VCV). La nuova linea è installata all’interno della “Torre Prysmian” – l’edificio più alto di tutta la Finlandia – ed è in grado di produrre circa 1 km di cavo al giorno. Con un’altezza di oltre 185 metri, la torre stabilisce un
nuovo record per la Finlandia ed è stata progettata per produrre cavi sottomarini HVDC 525 kV nel modo più efficiente possibile. La nave posacavi Prysmian Monna Lisa è stata inaugurata ieri nel sito di Pikkala, in Finlandia. Progettata appositamente per l’installazione di cavi sottomarini, è dotata di due piattaforme rotanti da 7.000 e 10.000 tonnellate. La nave è la più sostenibile del mercato grazie al suo sistema di connessione a terra ad alta tensione (shore connection), un sistema a batteria ibrida e generatori diesel adatti alle miscele di biodiesel. Con una lunghezza di ben 170 metri, è ora pienamente operativa e dedicata alle operazioni di posa dei cavi sottomarini in tutto il mondo, con l’obiettivo di battere il record mondiale di profondità di posa stabilito dalla Prysmian Leonardo Da Vinci lo scorso anno. Prysmian Monna Lisa si aggiunge alla flotta di navi, che comprende otto unità posacavi e una varietà di mezzi d’interro altamente tecnologici (adatti a terreni sabbiosi e rocciosi), conferendo a Prysmian una posizione unica in termini di versatilità e flessibilità nei progetti. Grazie al recente accordo tra Prysmian e N-Sea, la flotta può ora avvalersi anche di una nave dedicata a operazioni di inspection, maintenance e repair (IMR). Prysmian è l’unico operatore sul mercato in grado di garantire una risposta in tempi record, riducendo a zero i tempi di mobilitazione, migliorando la sicurezza e l’affidabilità dei cavi sottomarini. Prysmian è il leader globale nel business Transmission, con una quota di mercato di circa il 40% (interconnessioni energetiche e cavi sottomarini). Si stima che questo mercato avrà un valore annuale compreso tra €15-20 miliardi fino al 2030, principalmente trainato dall’Europa, seguita dall’ Asia e dalle Americhe. Nel primo trimestre del 2025, il business Transmission ha registrato una crescita organica delle vendite del 57,2%. Nel 2024, l’adjusted Ebitda di Transmission è stato pari a 361 milioni, con una previsione di aumento dell’adjusted ebitda del 25-28% fino al 2028. L’attuale portafoglio ordini ammonta a 17 miliardi. Il business Transmission gioca un ruolo fondamentale nel percorso di Prysmian da produttore di cavi a fornitore di soluzioni, con l’obiettivo di ottenere oltre il 55% dei ricavi da soluzioni entro il 2028.
Webuild: 5 miliardi di nuovi ordini da inizio anno
Ammonta a 5 miliardi di euro il totale dei nuovi ordini da inizio anno , di cui 220 milioni sono già stati formalmente assegnati, mentre la restante parte è composta da contratti in fase avanzata di finalizzazione in cui il Gruppo è miglior offerente o ben posizionato per l’assegnazione del contratto. Lo comunica Webuild il cui cda ha esaminato dati e informazioni relativi all’andamento del business da inizio 2025. I progetti – si sottolinea – sono in mercati a basso profilo di rischio, tra cui Italia, Australia, Arabia Saudita e Nord America. Grazie al significativo portafoglio ordini, che garantisce visibilità per l’intero 2025 e per il prossimo Business Plan, e alla solida pipeline commerciale di breve termine di 162 miliardi di euro, “il Gruppo continua a mantenere un approccio selettivo dei progetti con un focus costante alla marginalità e alla generazione di cassa”. I progetti acquisiti includono l’ampliamento dell’area destinata alla manutenzione e riparazione dei treni lungo la linea metropolitana C di Roma, e servizi di progettazione per l’impianto idroelettrico (di tipo pumped storage) di Salt River, in Arizona (USA). A questi si aggiungono i contratti in fase avanzata di finalizzazione che, all’estero, riguardano principalmente linee metropolitane urbane e infrastrutture ospedaliere, tra cui il Women and Babies Hospital di Perth, in Australia, confermando il posizionamento del Gruppo in settori strategici per la mobilità sostenibile e i servizi essenziali. In Italia, Webuild mantiene una posizione favorevole per la formalizzazione, nei prossimi mesi, di ulteriori incarichi, per il potenziamento della mobilità urbana e dell’alta velocità ferroviaria. Nel corso dei primi mesi dell’anno sono stati registrati, inoltre, significativi avanzamenti sui progetti in corso di realizzazione, sia in Italia che all’estero. Sul fronte dell’Alta Velocità in Italia, sono stati completati i lavori di scavo in sotterraneo sulla tratta Verona-Bivio Vicenza della linea Verona-Padova e sono stati posati i primi 2 chilometri di binari sul lotto Napoli-Cancello della linea Napoli – Bari. Sempre in Italia è stato posato il settimo cassone della Nuova Diga Foranea di Genova, mentre all’estero sono terminati i lavori sull’Interstate 275 in Florida ed è stato completato il primo tratto di scavi in sotterraneo del North East Link, a Melbourne, in Australia. Per quanto riguarda la guidance, WEBUILD segnala come “l’evoluzione dell’attività commerciale e del business nei primi mesi dell’anno, nonché l’ammontare e la qualità del backlog ordini, consentono di confermare la guidance finanziaria per il 2025, che prevede un book-to-bill maggiore di 1,0X e un ulteriore rafforzamento dei risultati, con ricavi superiori a euro12,5 miliardi ed EBITDA maggiore di 1,1 miliardi di euro”. Il Gruppo “continuerà a focalizzarsi sulla generazione di cassa, mantenendo una solida posizione di cassa netta, attesa superiore a 700 milioni”.
Aspi: nel primo trimestre ricavi a 990 milioni e utile a 172 milioni, investimenti in crescita a 555 milioni
Ricavi operativi pari a 990 milioni di euro, costi di manutenzione pari a 117 milioni di euro. Ebitda pari a 571 milioni di euro (sostanzialmente in linea rispetto al primo trimestre 2024). Ebitda cash in calo di 43 milioni di euro, essenzialmente per gli oneri di ripristino alluvionali e per i maggiori utilizzi dei fondi. Utile del periodo di pertinenza del Gruppo pari a 172 milioni di euro, con un decremento di 19 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2024 dovuto anche ai maggiori ammortamenti delle opere entrate in esercizio nel 2024. Sono i risultati del primo trimestre 2025 approvati dal cda di Autostrade per l’Italia riunitosi oggi sotto la Presidenza di Antonino Turicchi. Sale a 555 milioni di euro la quota in manutenzioni e investimenti con un aumento di 61 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2024 – si legge in una nota – confermando “la capacità e l’impegno del Gruppo nel piano di rigenerazione e potenziamento della rete”. L’Indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2025 è pari a 9.924 milioni di euro (stabile rispetto al 31 dicembre 2024). Cash Flow Operativo generato nel primo trimestre 2025 è pari a 370 milioni di euro. Rafforzate le riserve di liquidità che raggiungono 6,2 miliardi di euro per assicurare il pieno supporto agli impegni di investimento in programma. Nel primo trimestre, i chilometri percorsi sulla rete di Autostrade per l’Italia hanno subito una flessione dell’1,1 per cento rispetto al primo trimestre 2024, che beneficiava tuttavia dell’effetto dell’anno bisestile nonche’ dell’avvio delle festivita’ pasquali a fine marzo. All’11 maggio 2025 il traffico sulla rete del Gruppo e’ in crescita dello 0.6 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente; sterilizzando l’effetto dell’anno bisestile, il traffico su base omogenea e’ stimabile in +1,3 per cento.
Acea: nel primo trimestre investimenti in crescita a 262 milioni, utile +19% a 98 milioni
Nel primo trimestre del 2025 Acea registra una crescita degli investimenti a 262 milioni (+6%), focalizzati sui business regolati che rappresentano circa il 92% del totale). L’ebitda sale dell’8% a 384 milioni e l’utile netto si attesta a 98 milioni con una crescita del 19 per cento. ‘Nei primi tre mesi dell’anno e’ proseguito il percorso di crescita evidenziato nel 2024, come mostrano i risultati raggiunti nel periodo, a cui hanno contribuito tutte le nostre aree di attivita” ha dichiarato Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea. ‘Nel trimestre, il Gruppo si e’ impegnato, in particolare, nello sviluppo dei business regolati sui quali e’ focalizzata la crescita futura. I risultati conseguiti e la solida struttura finanziaria ci permettono pertanto di confermare la guidance per il 2025′.
Snam: cda nomina Scornajenchi nuovo ad e direttore generale
Il Cda di Snam, che si è riunito ieri per la prima volta sotto la presidenza di Alessandro Zehentner, ha nominato Agostino Scornajenchi nuovo amministratore delegato e direttore generale. Nel ringraziare gli azionisti per la nomina ottenuta in giornata, il presidente Zehentner ha detto “Lavoreremo uniti, con intensità e dedizione: sono certo che ognuno di noi si sentirà e continuerà a sentirsi parte integrante della crescita e dello sviluppo, in Italia e all’estero, di questa grande famiglia della quale facciamo orgogliosamente parte”. “Sono orgoglioso e onorato di entrare a far parte del Gruppo Snam, e grato per la fiducia ricevuta dagli Azionisti”, ha detto invece il nuovo Ad Scornajenchi, che, ricordando il difficile contesto geopolitico, ha tracciato le linee per il futuro: “investire con responsabilità e visione, ottimizzando e rafforzando la nostra presenza in Italia e all’estero, facendo leva sul giusto bilanciamento fra formidabile esperienza tecnica consolidata delle sue persone e innovazione, per garantire una creazione di valore nel lungo periodo e un futuro sostenibile per le prossime generazioni”.
Lavoro, le imprese prevedono 528mila entrate a maggio, +7% rispetto a 12 mesi fa. Incertezza per le costruzioni
Sono 528mila i lavoratori ricercati dalle imprese a maggio e quasi 1,7 milioni per il trimestre maggio-luglio, con un incremento della domanda di lavoro di circa 35mila unità rispetto a maggio 2024 (+7,0%) e di oltre 70mila unità sul corrispondente trimestre (+4,4%).
A livello settoriale l’industria evidenzia complessivamente una flessione delle entrate di circa il 2%, mentre nei servizi si segnala una crescita del 10,4% dovuta prevalentemente alla domanda di lavoro da parte delle imprese del turismo. Il Sud e Isole l’area territoriale più dinamica con 161mila contratti attesi. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di maggio. L’industria programma 134mila entrate nel mese di maggio e oltre 412mila nel trimestre maggio-luglio. A maggio, il comparto manifatturiero è alla ricerca di circa 84mila lavoratori (-2,2% rispetto a maggio 2024) che salgono a 263mila nel trimestre (+0,3% rispetto allo scorso anno). Ad offrire le maggiori opportunità lavorative sono la meccatronica (19mila contratti da attivare nel mese e 58mila nel trimestre), la metallurgia (15mila nel mese e circa 46mila nel trimestre), l’agroalimentare (14mila nel mese e circa 55mila nel trimestre). Previsioni incerte nel comparto delle costruzioni che programma per il mese circa 51 mila entrate (-1,5%) e quasi 150mila nel trimestre maggio-luglio (+1,2%). Sono 394mila le opportunità di lavoro offerte dal settore dei servizi a maggio e 1,2 milioni entro luglio. Le imprese della filiera turistica esprimono la domanda più elevata con oltre 147mila lavoratori ricercati a maggio e 446mila nel trimestre maggio-luglio a cui seguono commercio (71mila nel mese e 229mila nel trimestre) e i servizi alle persone (58mila e 200mila). Nel mese sono difficili da reperire 248mila profili pari al 47,0% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte. Tra i profili di più difficile reperimento, il Borsino delle professioni segnala per le professioni intellettuali gli ingegneri (62,8%) e gli specialisti nelle scienze gestionali, commerciali e bancarie (45,3%). Tra i tecnici si registrano elevati livelli di mismatch per i tecnici in campo ingegneristico (69,9%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (66,6%) e i tecnici della salute (66,5%). Tra le figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, è difficile da reperire il 69,3% degli operatori della cura estetica seguiti dalle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (56,0%). Per gli operai specializzati il Borsino segnala i meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori (72,6%), gli operai addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,4%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,8%), quali figure professionali di difficile reperimento.
Anche a maggio i contratti a tempo determinato sono la forma contrattuale più frequentemente proposta (327mila contratti pari al 61,8% delle entrate programmate), seguiti dai contratti a tempo indeterminato (89mila pari al 16,8%). La quota di assunzioni che le imprese prevedono di ricoprire ricorrendo a immigrati si attesta al 18,4% delle entrate complessive. Dichiarano che ricorreranno maggiormente a manodopera straniera le imprese dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (32,5%), dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (26,7%), della filiera alimentare (22,6%), della metallurgia e prodotti in metallo (21,6%) e delle costruzioni (20,4%).
A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento sono le imprese delle regioni del Nord est (sono difficili da reperire il 49,4% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest e Centro 47,7% per entrambe le macroaree territoriali) e Sud e Isole (44,0%).
Confcommercio: nel 2024 l’illegalità è costata alle imprese del terziario 39,2 miliardi
Nel 2024 l’illegalita’ e’ costata alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 39,2 miliardi e ha messo a rischio 276 mila posti di lavoro regolari, in leggera crescita rispetto all’anno precedente. Il 30% delle imprese del terziario di mercato percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2024. Emerge da un’indagine di Confcommercio sull’illegalità, diffusa in occasione della giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace!”, alla sua 12esima edizione. “I reati sono anche un costo irragionevole per l’economia e una zavorra alla potenzialità di crescita. Rispetto al passato, c’è una propensione maggiore a denunciare. Noi ne abbiamo fatto uno degli slogan per la nostra giornata della legalità, in maniera semplice e diretta, ‘denunciare si puo’, si deve e conviene”, commenta il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.
Maria Cristina Carlini