l'audizione del Consiglio superiore

Correttivo appalti, Sessa rilancia sulla REVISIONE prezzi ma tace sulla riforma (allo studio) del progetto di FATTIBILITA’ tecnico-economica

12 Set 2024 di Giorgio Santilli

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Correttivo appalti, Sessa rilancia sulla REVISIONE prezzi ma tace sulla riforma (allo studio) del progetto di FATTIBILITA’ tecnico-economica

MASSIMO SESSA INGEGNERE PRESIDENTE LLPP

Molto essenziale, visti anche i tempi delle audizioni-lampo alla commissione Ambiente della Camera (come se tutti fossero uguali!), il presidente del rinato Consiglio superiore dei lavori pubblici, Massimo Sessa, ha parlato ieri del correttivo appalti. Sessa ha rilanciato su uno dei temi-chiave del correttivo: la revisione prezzi. Ha posto la questione nei termini giusti, rivolgendosi ai deputati presenti: “Una questione squisitamente politica, che la politica deve affrontare e risolvere, è se la rivalutazione dell’80% si debba applicare all’intera percentuale di aumento dei prezzi registrata, ipotizziamo il 7%, oppure si debba applicare solo alla parte di quella percentuale che supera la soglia del 5%, quindi al 2%”.  Ha fatto bene Sessa a ricordare che la definizione dei meccanismi attuativi è in fase avanzata nel lavoro che sta facendo il Consiglio superiore con gli stakeholder, ma questo nodo politico va risolto, altrimenti la costruzione non si regge. E ha fatto sfoggio di neutralità sulla soluzione da adottare, anche se quell’80% del 2% portato ad esempio si commentava da solo per la esiguità del meccanismo e del risultato.

Sessa è stato poi portato dal “deputato ingegnere” dei Cinque stelle, Agostino Santillo, sul tema del subappalto. Critica feroce M5s alla liberalizzazione integrale dell’istituto e richiesta di eliminare il subappalto a cascata per fermarsi al primo livello. Risposta raffinata di Sessa che ha spiegato come a imporci quella soluzione è l’Europa (andateglielo a spiegare alla commissione che si fa marcia indietro su un target Pnrr e oggetto di procedure di infrazione: commento nostro, non di Sessa). Il presidente del Cslp ha fatto però capire che non c’è proprio la possibilità di fare marcia indietro e che per evitare i problemi enormi che può portare il subappalto a cascata ha fatto capire che l’antidoto è rafforzare i tecnici della pubblica amministrazione che metta in campo verifiche adeguate.

Il tema  che invece Sessa ha eluso o non ha avuto il tempo di intavolare, ma che c’è invece nelle proposte del Consiglio superiore al ministero delle Infrastrutture che sta elaborando il correttivo, è la riforma del Progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE). Non è chiaro se la riforma passerà per una correzione al codice o agli allegati (molto probabile), magari attraverso nuove linee guida che rivedano quelle del 2022. Il tema, in estrema sintesi, è che oggi il PFTE è diventato il progetto centrale nel processo di definizione dell’opera e assolve a funzioni molto diverse, in sedi molto diverse. Se le linee guida vigenti del Consiglio avevano l’obiettivo principale di rafforzare i contenuti del PFTE rispetto al vecchio progetto di massima, pensando soprattutto all’esigenza che l’amministrazione mettesse paletti chiari alla progettazione esecutiva affidata ad altri – per esempio nell’appalto integrato – in altre situazione un PFTE troppo pesante diviene diseconomico, per esempio nelle proposte dei promotori privati per il PPP. Da qui l’ipotesi che si sta studiando di una sorte di sdoppiamento del PFTE o, più precisamente, di due versioni, una più leggera o di base e una arricchita o plus. Con l’obiettivo primario di non sconfessare il senso profondo e la forma della riforma dell’accorpamento dei livelli di progettazione a due, di cui vanno fieri sia il Consiglio superiore sia il ministero delle Infrastrutture.

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